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Una passeggiata autunnale


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Una passeggiata autunnale , testo e foto by Trackmaster. Pubblicato il 22 Marzo 2021; 5 risposte, 1713 visite.


In questo ultimo periodo non ci sono molte occasioni per uscire, per andare in giro, come si faceva prima.
La mia vita era improvvisamente dieventa statica e mobnotona, alcuni giorni al lavoro altri in smart working e altri a casa, le giornate si susseguivsano tutte uguali senza congnizione di tempo e non distinguievo più le giornate della settimana, stavo diventando apatico.
Una domenica mattina decisi di fare una passeggiata nelle vicinanze del mio paese, le restrizioni prevedevnao di non lasciare il comune, ma nessuno mi vietava di andare in giro qui intorno.
Alla fine non avevo mai girato qui intorno con la macchina fotografica, non pensavo valesse la pena, sono luoghi che conosco a memoria fin da bambino e per i miei occhi non c'era niente o quasi che valesse la pena di fotografare...o no???? alla fine della giornata dovetti ricredermi.
Andiamo per oridine.

Come già detto una domenica mattina di inizio novembre, una bella giornata di sole ancora un po' caldo e non troppo freddo come l'inverno che piano piano si stava avcicindando, ricordo che mi ero alzato presto e girnoznolavo per casa in cerca di qualcosa da mangiare.
Mnetre rovisto la dispensa in cerca di calorie e zuccheri l'occhio mi cadde su un riflesso proveniente dalla stanza adiacente. ancora un po' addormentato mi recai nell'altra stanza per vedere a cosa fosse dovuto quel riflesso, mi accorsi che era un raggio di sole radente che entrava dalla finestra e sbatteva sulla vetrina dove riposavano le mie apparecchiature fotografiche ormai parcheggiate li da qulche mese per colpa della pandemia.
Ultimantente non avevo fotogtafato tanto, anzi quasi per niente, un paio di cerimonie con le solite foto di rito con il lavoro reso ancora più tedioso da distanziamento e mascherine, cose che mi avevano quasi tolto il gusto di scattare, cosi la mia esmy e la mia betty (il nome delle mie due reflex digitali) giacevano nella vetrina un po' inpolverate a ricordarmi tempi migliori.
Dalla vetrina betty mi guardava e come se volesse uscire dal letargo....e stava li sussurrarmi di uscire...!!
"Perché no"; pensai dopo aver fatto una lauta e abbondande colazione, in fondo fuori c'è un bel sole, qui intorno ci sono bei paesaggi e in fondo una bella passeggiata mi avrebbe fatto solo bene.
Detto fatto, dopo aver fatto colazione preparo lo zaino da trekking con betty e tre ottiche, presi gli scarponi i bastoni e usci.

Subito fuori casa però inziai a pensare...e adesso dove vado??? qui intorno ci vado sempre....si sempre ma ho mai guardato quello che ho intorno o ormai mi limitavo solo a camminare per fare esercizio fisico non curandomi di quello che mi circonda...vuoi perché ho sempre la testa altrove quando esco qui nei dintorni?
Decisi di concentrarmi sul paesaggio e di svuotare la mente, all'inizio fu difficile ma pain piano ci riuscii.




Camminai qualche chilometro per una strada di campagna che da sotto casa mia mi portò in una fertile valle immersa negli appenni Aquilani a circa una decina di Km dalla funivia che porta agli impianti sciistici del Gran Sasso.
I campi erano stati seminati da qualche mese, e già le prime sementi erano spuntate dalla terra, verdi e rigogliose. Le chiome degli alberi si erano colorate di caldi colori autunnali e nell'aria si sentiva un profumo inebriante di erba secca e di legna di faggio, chiusi gli occhi e respirai quest'incredibile atmosfera, scattai qualche foto e ripresi il cammino attraversando i campi coltivati attraverso i sentieri che i contadini avevano lasciato per far passare gli animali e i loro mezzi agricoli.
Percorsi un altro paio di km salendo su una piccola collina che conduce in un bosco di castagne, dove ricordo che da piccolo mio nonno mi portava sempre a raccogliere queste dolci primizie autunnali. Il bosco era ancora li, incantato come lo ricordavo da piccolo il profumo e i colori dell'autunno mi riportarono indietro nel tempo, la strada era lastrichata di foglie variopinte e gli alberi colorati con toanlita calde...era meravilgoso tutti quei colori esaltati dai raggi del sole che si infrangevano contro le chiome degli alberi.




Camminai in mezzo a quel bosco con gli occhi del bambino che erano in me, inizai ad aggirarmi per i castagni e ad un tratto ricordai che in quel bosco c'era un albero antico di cui mio nonno mi racocntava sempre, dicendomi di come il suo bisnonno lo avesse piantato tanti anni a fa.
Non ricordavo il punto preciso, ricordavo però come era fatto, mi misi a girare nel bosco e nel frattempo raccolsi anche qualche castagna che di tanto in tanto sbucciavo e mangiavo, dato che erano già quasi tre ore che ero uscito (e come si dice la montagna mette fame :-) ).
Dopo un lungo peregrinare nel bosco tra rami foglie castagne funghi finalmen te trovai l'anbero, era ancora li, come lo ricordavo, maestoso grande con qualche ramo secco in più ma ancora vivo, un vecchio combattente che aveva attraversato più di un secolo di stroria, passando tra guerre mondiali nevicate epiche siccità pandemie....era li, con qualche ruga ma era ancora li a combattere per riamenere in vita. Quanti ricodi mi tornarono alla mente, un brivido mi percorse la schiena e qualche lacrima bagnò i miei occhi.





Era quasi mezzo giorno, scattai qualche foto nel bosco e al mio vecchio amico castagno secolare e decisi di proseguire.





Imboccai il sentiero che porta ai pascoli di montagna, circa quattro chilometri di marcia per una vecchia mulattiera, una stradina molto bella che si inerpica tra il monte Aragno e il monte Stabbiata, un sentiero molto panoramico con una bella vista degli appenni e del Gran Sasso. Arrivato al pascolo si erano fatte quasi le 2, avevo una gran fame e così mangiai il classico panino dei camopioni...mortadella e pecorino bello stagionato che solo aripensarci mi viene fame anche adesso mentre sto scrivendo. Ricordo che mentre mangiavo arrivò alle mie spalle un classico cane pastore maremmano abbruzzese che ricchiamato dall'odore della mortandella venne a farmi visita. Appena si avvicinò un po' titubante io per farmelo amico gli diedi subito un pezzetto del mio painino e dopo qualche carezza eravamo diventati subito buoni amici.
Dopo il lauto pasto segui il mio amico bianco fino alla sua picoola mandria di cavalli e bovini, se ne stavano li nella valle buoni e pascolavano allegramente tra i colori dell'autunno.




Feci qualche scatto dalla distanza ma poi non resistetti e andai li immezzo ad accarezzare i cavali che molto docilmente si facevano grattare la schiena.
Alcuni se ne stavano in disparte a brucare l'erba con i loro denti aguzzi, altri si rotolavano nell'erba e i puledri più giovani si divertivano a corre su e giù per la valle. Era devvero bello osservarli, così fieri e maestosi. Mi fermai con loro una mezz'ora , era molto rilassante stare li con loro, all'aria aperta in mezzo a quella meravigliosa natura colorata dalla vivacità dell'autunno. Dopo un po' mi accorsi che il mio amico a 4 zampe non c'era più, mi sarebbe dispiaciuto andar via senza saltutarlo, mi misi cosi alla sua ricerca nei dintorni del pascolo, ad un certo punto notai un puntino bianco in lontananza ed era lui, intento a guardare l'orizzonte, forse pensava che alla mandria avrei pensato e quindi si era preso un minuto di pausa o semplicemenrte controllava me e la mandiria a distanza senza dare nell'occhio come chi la sa lunga sul suo lavoro . Però a me piace immaginare che fosse la prima ipotesi, lo immortalai con il teleobiettivo mentre erna intento a conteplare le montagne.




Una scena davvero suggestiva, chissà a cosa stesse pensando. Dopo sverlo fotografato, misi la mia fotocamera nella borsa e andai a sedermi accanto a lui. Mi guardò co i suoi occhioni e mi dette la zampa, gli diedi un biscotto per canoi, che tengo sempre con me per queste situazioni, e rimanetti con lui a giardare le montagne, c'era qualche nuvola ma si scorgevano il borgo Di Assergi e Fonte Cerreto dove è situata la base di partenza della funivia che port gli impianti sciiistici di Campo Imperatore ai piedi del Corndo Grande, intravidi anche l'autostda A24, semi deserta, qulla scena mi mise un po' di tristezza, di solto era sempre molto frequentata ma da quando era arrivata la pandemia circolava solo qualche camion e pochissime auto. Volsi li sguardo altrove verso il pascoli e mi accorsi che i cavalli si stavano dirigendo a valle e le mucche erano sparite, ero rimasto solo con mio nuovo peloso amico, guradai l'orologio ed erano quasi le 4, era ora di reincammiarsi verso casa, il sole stava calando ed un certo venticello fresco iniziava a sibilare tra glia alberi facendo cadere qualche fooglia.
Anche il cane si alzo, lo salutai con un'utlima carezza e inizia la discesa, passando però da un'altro sentiero che ridiscende la montagna dalla cresta opposta.
Durante la discesa ebbi modo di capire doce erano finite le mucche, si erano ritirate più in basso nel loro recinto dove le aspettavano un buon pastone a base di fieno e un comodo riparo per la notte.




Il paesaggio era bucolico, delle placide mucche che mangiavano immerse in quel verde e quei meraviglisi colori autunnali rischarati dai radenti raggi di sole che stava calando. L'occasione era ghiotta, tirai fuori betty e montai il primo obiettivo che mi capitò a portata di mano e scattai qualche foto.
Dopo pochi minuti rimisi tutto nello zaino e continuai la mia passeggiata, prosegui il sentiero fino ad un belvedere do ve si poteva vedere la punta del Corno Grande (2912 m slm) che sovrastava le montagne adieacenti, le nuvole, prenseti nel pomeriggio, erano state spazzate dal vento e con il tramonto il cielo era divnetato di nuovo limpido, approfittai degli ltimi raggi di sole e montai il cavalletto per fare qualche ultimo scatto con betty. Dopo qualche scatto mi ritenni soddisfatto, ripreparai lo zaino e mi rimisi in cammino.




Percorsi altri 4 km prima di tornare a casa in piena notte, fortunatamente nello zaino avevo un paio di torce e non ebbi problemi sulla via del ritorno, erano quasi le sei di sera, tornai stanco ma pienamente soddisfatto delle giornata.
Quel giuorno scoprii che non era necesseraio allontarsi troppo per fare belle escursioni o per vivere nuove esperieze, imparai ad aprrezzare i lughi che mi cricondano a riscoprire emozioni e ricordi che da molto tempo erano sempolti.

L'indomani accesi il compuer per scaricare le foto, alcune non erano niente male, decisi di lascialre cosi come le aveva scattate betty, ma si senza stare ad aggiustare colori contrato, mi piacevano così anche perch<è erano molto veritiere, avevo visto proprio quello che avevo fotografato, lo considero un po' come un piccolo reportage, il mio reportage dei luoghi del mio paese.

qualche giorno fa mentre stavo archviando un po' di foto mi sono imbatutto nel foto di quel giorno, allora decisi di cimentarmi in un articolo, non sono così bravo nella scrittura perciò perdonate qualche strafalcione.


Tutte le foto sono state realizzate da me, se siete curiosi nella mia galleria ci sono quelle che non sono riuscito ad inserire nell'articolo.

Grazie a tutti quelli che avranno la pazienza di arrivare fin qui.
Ogni commento e critica è ben acetto.

Un saluto a tutti.

Toni. Alias trakmaster





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avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2021 ore 21:13

Buonasera Tony,
Agli eventuali errori non si fa caso quando si legge di emozioni scritte con il cuore. Concordo sul suo pensiero; bisognerebbe guardare a ciò che ci circonda come fosse la prima volta, con "occhi nuovi".
Le auguro una buona serata e la ringrazio per aver condiviso con noi i suoi pensieri. Inutile commentare le foto tutte bellissime ma l'antico castagno mi ha commosso.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2021 ore 10:04

Grazie Mille Jacopo, purtroppo credevo di poterlo modificare una volta inserito perché lo ho scritto molto di fretta credendo di poterlo modificare in seguito, ma purtroppo credo non si possa fare.
Anzi se qualcuno sa come fare me lo dicaSorriso

Grazie mille del passaggio e del commento.
Saluti, Toni.

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2021 ore 12:03

belle foto e piacevole lettura,bravoSorriso

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2021 ore 10:43

Grazie Silvio.

Un saluto

avatarjunior
inviato il 30 Aprile 2022 ore 10:54

Grazie Toni, bellissimo racconto!





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