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Ciao ragazzi, Scrivo da possessore di Olympus M1 Mark II col 60mm. Ma come si fa a fare delle macro (1:1 intendo) a mano libera, e che non risultino da portatore di Parkinson?! Si ok, focus stacking, slitta micrometrica e tutti i baracchini vari. Ma a mano libera voi come fate? Vedo video di fotografi che in natura tirano fuori foto senza un nanomosso. C'è qualche impostazione nascosta o segreto a me celato? (Ho già impostato la stabilizzazione in ogni direzione dal menù) PS: Ho la mano abbastanza ferma e non ho malattie neurodegenerative.)
Prova con un flash speedlite, lo puoi utilizzare anche montato sulla slitta hot shoe con un modificatore. Io mi sono autocostruito un oggetto del genere e per fare qualche macro a mano libera non va poi così male. Certo non è un sistema di illuminazione professionale, ma è già un inizio.
.... Io scatto ( sia macro che close-up), a mano libera e' onestamente non ho tutti questi problemi - certo se usi un flash in hss ti risolvi anche il problema del micromosso ... ma e' solo uno degli aspetti che giustificano l' utilizzo di luce ausiliaria in combinazione a quella naturale - certo che, se usi un 180mm piuttosto che un 28mm i tempi di sicurezza si accorciano e non di poco - in ogni caso si deve tenere conto dei movimenti del soggetto, quindi vi e' un limite che andrebbe mantenuto ...! --- fai qualche esempio dettagliato, giusto x capire, visto che variabili sono molte ...
Si usa il flash (o tanto manico); questa è stata la mia prima macro, stavo pranzando e una cavalletta e' saltata sul terrazzo. Il tempo di montare il flash
Olympus OM-D E-M1, Olympus M.Zuiko Digital ED 60mm f/2.8 Macro
Quello che mette i paletti è il rapporto 1:1 ( quello vero e non tarocco ) fatto a mano libera, già se è 1:2 cambia tanto, per primi Pdc e soglia del mosso, un fiore a mano libera a 1:5 se non siamo sbronzi lo facciamo tutti senza tante ricette.
“ E già, è proprio il rapporto R:R che fa la differenza.. ad 1:1 già ci sono enormi difficoltà a mano libera, direi obbligatorio il flash „
E in aggiunta al "congelamento" con il lampo serve anche poter mantenere ferma quella sottile "cosa" che è la Pdc nella posizione voluta, perché anche qui potrebbe magari arrivare la foto bella con descrizione di facilità/abilità e invece non è altro che la scelta della migliore tra un gruppetto di cannate proprio sul fuoco, diciamo che il digitale rispetto alla pellicola "invita" molto di più nel numero dei tentativi, in primis per il costo zero dello scatto abbinata all'anteprima, e questo non solo in macro.
È solo questione di abitudine e allenamento. E visto che questo si traduce in tantissime fotografie di prova che si dovranno per la gran parte gettare ciò significa armarsi di pazienza, rifornire il portafogli perché la pellicola costa, e darsi da fare cercando anche, nei limiti del possibile, di non sprecarne troppa... di pellicola!
Ah, noto che operi in ambiente digitale, e allora puoi scattare finché ne hai voglia... tanto alla fine è tutto gratis
Paolo: con Diapo usavo il classico 50mm su tubi di prolunga e 2 flash manuali ng 20, montati lateralmente su staffe artigianali e schermati in modo differente con carta velina su + strati, x differenziare la luce tra dx e sx --- x un po' ho girato con le tabelle x la pdc e le corrispondenze sul NG, poi con il tempo, andavo ad "occhio" - ora con digitale, il problema e' piegarsi in posizione scomode
Il micromosso lo eviti come nelle altre tipologie di fotografie, od usando luce flash come esposizione preponderante, od usando tempi di sicurezza adeguati. La luce artificiale diventa utile sopratutto perché aumentando il rapporto di ingrandimento perdi stop di luminosità in fotografia macro.
La profondità di campo sarà sempre ridotta, ti devi aiutare chiudendo un po' il diaframma, mettendoti parallelo alla zona di maggior interesse del soggetto, utilizzando focus stacking (scatto a raffica poi allineando ed unendo al computer).
La messa a fuoco la fai mettendo la lente in manuale su un rapporto di ingrandimento fisso e spostandosi avanti ed indietro, se poi hai un buon mirino/monitor e focus peaking affidabile non dovresti avere grandi problemi. Qualche scarto ovviamente è fisiologico. Vedrai comunque che non è poi così difficile.
Sono d'accordo con Paolo Pighi. Quando faccio macro a mano libera uso la nikon d3100 che più di tanto non si può spingere..ci monto sopra il TAMRON 90 MM con fuoco manuale. quindi: - faccio attenziona alla luce ambientale e ai tempi che mi restituisce la macchina, - se necessario alzo gli iso ( con la 3100 max 800) - quando apro il diaframma se necessario, p se il gusto del momento lo richiede; - uso il flash integrato della macchina incompensazione come fill light. ci vuole un po' di esercizio, ma i risultati sono piacevoli...
Ti dirò Mauryg che non ho mai apprezzato molto i tubi di prolunga, in parte a causa della scarsa flessibilità operativa legata ai RR fissi conseguenza della lunghezza fisica di ogni singolo elemento, e poi anche perché è francamente alienante doversi muovere avanti/indietro alla ricerca di quella giusta focheggiatura che però alla fine risulta sempre approssimativa.
Di conseguenza ai tempi del sistema FD, anche in virtù del fatto che all'epoca facevo poca macro e quella poca era quasi tutta basata su delle riproduzioni, preferivo affidarmi all'eccellente soffietto Canon auto-bellows; mentre col passaggio al sistema EOS invece, e complice anche il fatto che ho iniziato a dedicarmi assiduamente a una macro più... come dire... creativa ecco, ho preferito affidarmi in toto alle specifiche ottiche macro: all'inizio il solo 100 usm, successivamente integrato col 180 e infine sostituito col 100 macro L.
Per la luce invece ho sempre preferito quella ambiente, anche a costo di operare sempre a TA o al massimo chiudendo a f 4 toh... a f 5,6... ma questo accade proprio di rado
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