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La nobiltà della fotografia di Natura -2


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avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2021 ore 15:24

Concordo anche io.
Il controllo dei raw serve anche a dimostrare che si tratta di uno scatto singolo. Ricordo che un autore citato nella prima parte della discussione era stato estromesso da un concorso, in quanto la foto proposta era stata fatta con la tecnica del focus stacking. Il regolamento non permetteva esposizioni multiple.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2021 ore 16:58

Ma scusate un concorso serio normalmente prevede che i diritti sulla foto rimangano in capo al fotografo che all'organizzazione cede solo il diritto d'u so per finalità di promozione del concorso stesso. Sulla storia dello scatto singolo io trovo parecchia ipocrisia, due soli esempi, sé faccio una doppia o tripla esposizione con la fusione degli scatti direttamente nel raw in camera va bene, sé faccio gli stessi scatti e li fondo allo stesso modo in PS non va bene. Sé sono ricco ed ho una Phase One da 100 Mpix con un 50mm Schneider e faccio uno scatto con quella va bene ma se sono povero e faccio la stessa identica foto con 6 scatti con un nifty fifty su una Canon 6D uniti in Photomerge non va bene.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2021 ore 17:56

Infatti uno dei fotografi a cui mi riferivo prima , diceva che faceva il blending e 36mp non servivano.
La doppia esposizione in macchina,non offre lo stesso controllo che c'è davanti al monitor.
Bisogna vedere il regolamento.A me non piace cedere nulla,ma il valore delle foto con questi chiari di luna ormai è quello che è ,conviene forse piu' che altro a chi organizza.Dove non ho partecipato non so.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2021 ore 18:35

Andrea hai ragione, credo che certi ambienti siano rimasti un po' indietro. Chiudono la porta ma dimenticano che ci sono anche le finestre.
Altro caso "simpatico" è quello delle riviste, pubblicano le foto ma si tengono i diritti.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2021 ore 18:37

Conoscete in particolare qualche sito che tratta landscape e naturalistica che non siano sempre i soliti posti Americani o Nord Europei, come per la gran parte fanno i siti sopra riportati?


Questo mi sembra interessante a mio parere personale www.kruger-2-kalahari.com/nature-photo-gear.html

Grazie per la condivisione dei tuoi segnalibri

;-)

avatarsupporter
inviato il 05 Marzo 2021 ore 18:56

Arrivo un po' tardi e quindi quasi fuori thread, con la risposta che devo ad Andrea

Fabrizio voli alto e non sono certo di avere esattamente inteso quello che vuoi dire. Poiché anche tu hai citato Van Gogh, preciso, e in parte correggo, che il bravo fotografo è in grado di capire cosa può arrivare agli altri (non necessariamente i suoi contemporanei) senza rinunciare ad esprimere il proprio mondo interiore, no mondo interiore no artist no party, e se rinuncio al mio mondo interiore per piacere agli altri, beh, prima o poi l'asino cade.


Siamo in perfetta sintonia allora. Ciò che intendevo, e rileggendo sono in effetti stato astruso, è appunto che pubblico e fotografo non sono, nella mia personale lettura, pilastri immobili agli estremi di uno scambio di informazioni (qui visuali, ma sempre di comunicazione si tratta) oggettive. Sono parti attive, cangianti (dove ho scomodato la coevoluzione) in un dialogo di costruzione e condivisione di significati (dove ho scomodato il costruzionismo). Rileggendo mi sa che mi ero fumato qualcosa di buono MrGreen Spero di essermi fatto capire ora. Detta in modo più semplice: io sto qui, pubblico qui, ascolto e guardo qui (come altrove), perchè questo mi arricchisce e cambia il mio punto di vista e modo di operare. Se fossi uno bravo (anziché aver bisogno di uno bravo Cool), penso che dovrebbe succedere lo stesso anche dall'altro lato. E se la mettiamo così allora la naturalistica diventa un campo condiviso tra attori diversi, dove il campo è il soggetto ritratto (la natura nelle sue forme), e i codici che usiamo per interpretare il soggetto sono molti, hanno pari dignità, contorni sfumati, etc...
Spero di non aver peggiorato la situazione MrGreenMrGreenMrGreen, è venerdì e arrivo cotto a fine settimana

user86925
avatar
inviato il 05 Marzo 2021 ore 19:31

Una cosa che anche a me piace e che trovo un aspetto appagante della fotografia è tornare sui luoghi, verificare il cambiamento della luce nelle varie ore del giorno o con il passare delle stagioni. Il cambiare della luce o del modo in cui la scena si presenta. Questo a prescindere dal risultato fotografico che poi ne ottengo, anzi spesso torno a casa con le pive nel sacco, "la luce faceva schifo" oppure "porca miseria era una luce magnifica, il tempo di montare il cavalletto e, buonanotte, era cambiata completamente" ed allora si ritorna per trovare che magari ti va meglio ma può succedere che ogni lasciata è persa.

è bella questa cosa di tornare ed aspettare il momento giusto con la luce giusta per poter interpretare la scena a proprio modo e trasformare la realtà di una porzione del paesaggio nell' identità del fotografo dove lo sguardo "falso" della fotografia può lasciare spazio ad uno sguardo "vero" affinché diventi il riflesso stesso di un individualità ancorata alla propria terra...
Giacomelli per ottenere la verità del suo sguardo si posa sulla forza che lo lega alla terra ferita che l' uomo punisce distruggendola e che lui stesso dice di distruggere ma per ricrearla nuovamente e per farlo si rivolge al segno, ma va oltre al segno: la terra porta i segni fatti dalla mano dell' uomo ma non voleva lasciare dei segni, vive la sua storia e Giacomelli cerca la terra come tracce di questa storia, come i segni della vita, le rughe, i segni del destino.





lo scatto era per lui solo l' inizio di un processo che finiva in camera oscura ma sicuramente sapeva bene dove e quando aprire l' otturatore, di sicuro per il risultato che voleva ottenere evitava certe situazioni di luce diffusa come la nebbia...

www.exibart.com/repository/media/2021/02/05_Mario-Giacomelli_Storie-di

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2021 ore 13:44

Questo mi sembra interessante a mio parere personale www.kruger-2-kalahari.com/nature-photo-gear.html


Interessante, grazie.

Rilancio con questo volume di Eliot Porter liberamente scaricabile

www.metmuseum.org/art/metpublications/intimate_landscapes_photographs


user215112
avatar
inviato il 24 Luglio 2021 ore 0:35

Last Prince, visto che mi hai tirato in ballo , io credo che tu sia la tipica persona altezzosa, sicuramente acculturata, frustrata perché probabilmente passa troppo poco tempo con la sua macchina fotografica. Sei inopportuno come una quarta striscia nel logo Adidas, e ti lamenti se poi qualcuno ti risponde a dovere. Per altro parli anche di ciò che non sai e di ciò che non conosci, volendo diffondere il tuo credo umiliando anche chi si fa un mazzo enorme per creare un proprio percorso e progetto fotografico. Sei talmente distante dalla fotografia di paesaggio, che per te si traduce esclusivamente in "foto al tramonto", sputando in testa ad autori che negli ultimi 100 anni hanno fatto la storia della fotografia. Bhe, concordo con Claudio Cortese, persone come te non dovrebbero avere diritto di parlare di fotografia di natura. Un abbraccio





Ma pensa, il mitico Lastprince che si erge al di sopra di tutto e tutti e guarda il mondo dall'alto della sua divina saccenza.

Antonio Aleo, alla fine del tuo intervento gli scrivi "un abbraccio", io invece "lo sputo" perché certe persone sono il cancro maligno, la metastasi della fotografia e della cultura fotografica.

Permettersi di trattare con sufficienza la fotografia naturalistica e tutta le bellezza che esprime é degno solo di chi non capisce assolutamente nulla di arte ne tantomeno di fotografia, la natura é la massima espressione della bellezza e dell'arte allo stato puro.

Lastprince, il grande maestro della fotografia, che non sa nemmeno usare uno smartphone di ultima generazione e lo accusa di fare delle (testuali parole sue) "foto di merd@" perché con la modalità notte (non disattivabile a suo dire ma che in realtà si disattiva) le foto sono senza ombre totalmente nere e alte luci impallate (quindi la capacità di gestire una maggiore GD a questo personaggio fa ribrezzo, visto che preferiva le schifezze uscite da uno smartphone di vecchia generazione) e nel patetico tentativo di voler ragione ad ogni costo, pubblica una foto della stessa scena fatta con la sua macchina fotografica e Bingo di fronte all'evidenza del non saper nemmeno come regolare il bilanciamento del bianco in presenza di luci ad incandescenza che fanno strippare l'esposimetro, se ne esce che in casa sua (che caso) i muri sono gialli e le luci arancioni.............ma pensa che caso strano.
Perché lui sa, perché lui é lui, perché la gente come lui infestano i forum spandendo le loro castronerie a destra e a manca mostrando chiaro e lampante solo la loro frustrazione di essersi creati un loro mondo virtuale dove possono sentirsi importanti e sguazzarvi tra compari dello stesso misero livello, nascondendosi dietro libroni di grandi maestri della fotografia che si sono studiati a memoria per ripetere le grandi citazioni come dei dischi rotti, tutti naturalmente saccentemente gonfi di soddisfazione quando si ritrovano a disquisire di questo o quello, gustare il loro momento di gloria, ma che nel caso specifico, se gli chiedi di farti un'analisi di questa o quella fotografia di grandi autori nello specifico, rischi di dover prendere un'ansiolitico.
Naturalmente tutti pronti a fare quadrato per difendersi con grandi barricate, perché loro sono quelli che hanno la cultura, tu che fotografi le papere, le farfalline, i paesaggini, sei il becero barbaro che non sa e che appartiene alla fotografia di serie B.

Poveretti perché loro sono quelli di serie B.

Non mi abbasso al loro livello, altrimenti rischio l'ictus.

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2021 ore 8:00

Giacomelli era un artista incredibile

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2021 ore 8:03

Segnalo:
www.google.it/amp/s/saramunari.blog/2021/02/02/nuovo-libro-su-mario-gi

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