| inviato il 03 Marzo 2021 ore 17:14
Potrebbe essere interessante, anche per tornare ad essere costruttivi e tornare aderenti al tema d'origine, confrontarci su cosa rende 'nobile' nello specifico questo genere. Cosa ne dite?
Edit: sarebbe sufficiente che chi ritiene 'nulla' si astenesse e lasciasse proseguire la discussione nell'oblio dei pochi adepti  |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 17:36
Fabrizio concordo....
Io comincerei facendo anche un'osservazione relativa al giudizio che si può dare sul singolo scatto o sul progetto... |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 17:40
Altro punto meritevole, speriamo di non essere rimasti davvero in due altrimenti io suono e tu canti (sicuro meglio che viceversa)  |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 17:42
Mmmmm io a cantare meglio di no.. Magari ti faccio una pentatonica con la chitarra |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 17:56
www.thisemptyworld.com/
molte foto le trovo molto interessanti per narrare il rapporto uomo natura e in una certa misura "un ponte" tra le diverse sensibilità fotografiche di cui si discuteva
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| inviato il 03 Marzo 2021 ore 18:02
Ovviamente i giudizi non possono che essere soggettivi, ognuno di noi ha un suo genere preferito.
Per quanto mi riguarda la fotografia di natura è una delle forme più alte della fotografia, perchè permette di immortalare paesaggi, fauna, insetti, colori, trame; insomma quanto di più bello, incredibile e spettacolare offre il nostro pianteta.
Tra una foto di una sedia vuota in mezzo alla spiaggia o un pettirosso sul posatoio, non ho dubbi a dire che la seconda mi entusiasma (per quanto il soggetto sia comune), la seconda non mi dice nulla (probabilmente limite mio).
Amo ovviamente anche altri generi e fotografi, Eliott Erwitt e Steve McCurry su tutti.
Detto questo ogni genere ed ogni stile merita rispetto. |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 18:15
Dove sta la nobiltà?
A mio avviso è un mazzo foltissimo da cui pescare...
Ragionando su un progetto, la possibilità di raccontare semplicemente un ecosistema poco conosciuto e qualcosa di potentissimo...
Pensate alla quantità di scelte che siamo chiamati a prendere....dove puntiamo la lente di ingrandimento? Che linguaggio usiamo (cromie, focali, foto ambientata, ritratto, astratto/didascalico, ecc ecc)? .... In un progetto di foto natura c'è tanto ragionamento... Serve tanta cultura :specifica perché occorre conoscere i soggetti....e generale, perché altrimenti non sappiamo che linguaggio usare....
Davvero faccio enorme fatica a capire come si possa liquidare il genere come privo di un fondamento di cultura e ragionamento.... |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 18:28
Quando praticata con rispetto, sviluppando sensibilità e sintonia con l'ambito che ci ospita, raccontando in modo convincente momenti salienti della vita e degli elementi naturali, soprattutto quelli che richiedono immersione per essere raccolti e presentati, credo sia un'arte nobile.
Verso il pubblico, anche e forse soprattutto perché nobilita e mette in luce ciò che l'occhio superficiale e distratto non osserverebbe e non sarebbe portato a considerare.
In una civiltà che sta danneggiando il proprio ecosistema non solo per egoismo ma anche per superficialità il racconto visuale può avere, e credo nel tempo avrà, un ruolo culturale e sociale non banale. (Qui la dimensione della conversazione con la propria audience).
Verso l'autore, perché diventa pilastro di un percorso individuale di scoperta, e magari in alcuni casi di riconsiderazione del rapporto che si ha con l'ambiente naturale (qui la dimensione intimistica).
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| inviato il 03 Marzo 2021 ore 18:30
Galleria stupenda! Coplimenti! |
user28347 | inviato il 03 Marzo 2021 ore 18:32
grazie amici,concordo in pieno le vostre considerazioni.ero super ignorante della avifauna ed ora senza accorgemene mi sono innamorato |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 18:59
Avevo già risposto di là, ma continuo a seguire di qua.  |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 19:21
Scusatemi eh non avrei voluto dilungarmi tanto su R.Adams andando fuori tema. Diciamo che ho anche provato ad introdurre stimoli in tema come The pencil of Nature o Karl Blossfeld ma sono stati letteralmente malcagati. Invece sarebbe stato interessante discuterne perché ad un certo punto è saltato fuori il discorso di tentare di dare una rappresentazione non scientifica:
“ In ambito macro/flora tutti i miei sforzi sono tesi ad avere un risultato meno scientifico possibile.
Non voglio fare foto didascaliche e non ambisco ad illustrare trattati di botanica. Il successo delle lenti vintage in ambito macro (vedi Trioplan e simili) forse dipende proprio dal tentativo di dare una interpretazione "artistica" e non scientifica di tali soggetti. „
ed invece Blossfeld sta proprio a rappresentare l'approccio inverso alla foto di natura, approccio che sta alla radice della scuola della nuova oggettività per scendere poi fino alla scuola di Dusseldorf.
Ed allora qui voglio fare ancora il guastafeste:
- una rappresentazione di tipo più "oggettivo", uno stile "documentario" è da voi considerata con disprezzo? Perché?
- perché ritenete che allontanandovi da uno stile documentario si raggiunga "artisticità"?
- mettere una lente vintage davanti alla camera è il mezzo per raggiungere maggiore artisticità?
- In cosa consiste per voi l'artisticità?
So che sono domande fastidiose e so che definire artisticità può essere un esercizio impossibile. |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 19:27
Più che a essere fastidiose le domande a lasciare un tantino perplessi è il livore con le quali le poni.
Per me il fine documentaristico non è ontologicamente incompatibile con un connotato artistico ma sicuramente indirizza l'attenzione dell' “autore” in modo diverso. Il fine lo è...
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, ogni volta rimango di stucco a vederli e non mi stufo mai di fotografarli 
