| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 0:45
Dopo circa tre mesi con il mio socio abbiamo riattivato la nostra stampante , la abbiamo ripulita , la abbiamo curata .
Abbiamo pregato che andasse al primo colpo.
Abbiamo bestemmiato perché non andava.
Abbiamo esultato al 4 ciclo di pulizia .
E poi ... abbiamo stampato .
E devo dire che come sempre , quando una foto improvvisamente diventa materica , quando passa dal freddo schermo all'uscita della stampante , quando la prendi in mano dolcemente coi guanti per paura di rovinarla , quando la ritagli con un bordino bianco , quando la metti in obliquo controluce per vedere la buccia d'arancia della carta , insomma tutto questo continua e ricontinua a emozionarmi perché prende vita.
Bella la fotografia , ma senza la stampa finale è come qualcosa di bello ingabbiato dentro una sfera di cristallo.
La foto senza stampa non ha vita.
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| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 14:54
Concordo.
Non stampo da una vita, devo ricominciare a farlo! |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 15:43
"La foto senza stampa non ha vita."
Ma nemmeno: senza essere stampate le fotografie non esistono, esistono le immagini, non le fotografie.
E la sensazione di tridimensionalità, di realismo, che dà una fotografia stampata veramente bene, nessun monitor la può dare, nemmeno uno buono da grafica, e io ce l'ho veramente buono e lo calibro praticamente tutte le settimane. |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 18:07
D'accordo con Alessandro! Non sono tue se non le tieni tra le mani. E poi c'è il piacere di affrontare e superare le problematiche di un'altro aspetto della fotografia... |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 20:41
A me piacciono e affascinano solo quelle "scritte con la luce" su carta fotosensibile, le ink-jet non mi piacciono. |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 21:12
Mah, non so, io non faccio discorsi a priori: per le foto di paesaggio a colori ricerco il dettaglio e la nitidezza e li ottengo più facilmente in digitale e, soprattutto, divertendomi facendo da me le stampe senza affidarmi a laboratori che non mi hanno mai soddisfatto soprattutto in epoca analogica; infatti all'epoca stampavo il bianconero con bacinelle e ingranditore e sviluppavo io le dia. Per le stampe colore moltissime delusioni, costi eccessivi e risultati molto inferiori a quelli che ottengo ora in digitale stampando da me. Forse non ho mai incontrato lo stampatore giusto. Probabilmente quello giusto per il colore mi avrebbe anche spennato per bene. |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 21:53
Non parlavo di pellicola vs digitale, si può stampare su carta fotosensibile anche da file; lo si può fare attraverso il dsto Ilford su carta B&N oppure su Whitewall (sia carta B&N che a colori) e anche con altri laboratori o siti. |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 22:44
Sì, avevo capito, anche io mi sono scocciato delle guerre di religione e non me ne frega niente, ma, come ho spiegato tante volte, preferisco fare sempre tutto da me come ho sempre fatto. In vita mia, a partire dagli anni '70, ho fatto stampare al massimo un paio di rullini di mie foto, poi solo tutto fatto in proprio sia come stampe bianconero, stampe Cibachrome, sviluppo diapositive che poi in digitale con stampanti ink jet. Ottengo quello che voglio (almeno, quello che mi piace e mi piace più di quello che rarissimamente ho provato facendomi stampare qualcosada un laboratorio esterno) e lo faccio da me, in pace con il mondo, divertendomi (sembra così strano?) ; mi piace anche la "manualità" della stampa (utilizzo moltissimo, come una volta, i provini, e cerco la superficie di carta e la consistenza che si adatta di più al soggetto, il tipo di margine e il suo colore) ed è piacevole non delegare ma imparare a stampare, che, come può confermare Alessandro Pollastrini, non è per niente facile, anzi è parecchio complesso e, infatti, ho ancora moltissimo da imparare, tanto che, dopo oltre 10 anni , sono alla ricerca di un corso di stampa di livello superiore : è un "gioco in più, fotografare per me non è solo riprendere o sviluppare il file. Che emozione vedere la foto che esce dalla fessura della stampante come una volta affiorava dallo sviluppo in bacinella. Semplice, no? |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 22:50
Si si certo che ho capito, e non è per niente strano, ognuno ha le sue preferenze; io mi sono limitato a dire che anche per me la fotografia non può prescindere dalla stampa, tuttavia non mi piacciono le stampe ink-jet, anche se questo comporta il non poter fare da se. |
| inviato il 13 Febbraio 2021 ore 22:55
Forse il limite è che moltissime stampe vengono "pompate" eccessivamente e questo le rende innaturali: io non vedo tutta 'sta differenza se la stampa è stata fatta rispettando la naturalezza. Ma non riuscirei mai a divertirmi facendomi fare metà del lavoro da un altro. Mi mancherebbero le serate passate a stampare, le critiche che mi fanno i miei familiari, i giudizi, il rifare tutto se la stampa non convince appieno.Mi divertirei decisamente di meno a fotografare! Chiaro che uno può tranquillamente decidere se fare o meno dei compromessi pur di avere le foto che desidera |
| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 17:54
Assolutamente d'accordo, la stampa è la nascita della fotografia, se non la stampi la foto non prende vita rimane una specie di ecografia sul monitor del pc. Permettimi però di fare una piccola distinzione fra stampa digitale e stampa analogica. Veder apparire l'immagine sul foglio nella bacinella è qualcosa di unico, molto più che veder uscire il foglio poco alla volta dalla stampante.
“ Abbiamo pregato che andasse al primo colpo.
Abbiamo bestemmiato perché non andava.
Abbiamo esultato al 4 ciclo di pulizia .
E poi ... abbiamo stampato . „
 non potevi descrive meglio la situazione |
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