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Cobalt, Profumo di Film (pellicola).


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avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 8:36

Ulysseita sono ben conscio del fatto che questo sia innanzitutto un forum di fotografia digitale....ed è appunto per questo che dico che la pellicola è bene lasciarla a chi la usa ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 8:44

A proposito Illele... direi che la pazienza la stiano mostrando un poco tutti in questo thread, anche io guarda caso visto che fin dall'inizio sto cercando di spiegare che se si vuole il cosiddetto "effetto pellicola" basta adoperare la pellicola... non c'è alcun bisogno di scimmiottarla in digitale ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 9:17

Un ottimo lavoro, tutto italiano? Mi fa piacere

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 10:53

Paolo, fortunatamente non siamo sotto regime e ognuno è libero di fare (rispettando le leggi) ciò che vuole.
Profili colore compresi.
Per te non rispecchiano la pellicola? Ci sta, e lo hai scritto.
Ma continuare lo trovo di cattivo gusto e irrispettoso verso chi ci mette impegno e ha studiato anni per realizzare quello proposto in questa discussione.

Se tu aprissi un topic dove parli dei processi di sviluppo della Velvia e di quanto sia bello proiettare diapositive e, un intervento si è uno no, qualcuno scrivesse che è una perdita di tempo, che nel 2021 c'è altro e che stai facendo una cosa inutile....non ti darebbe fastidio?

Se non ti piace ciò che vedi....non guardare ;-)

Chiudo. Altrimenti andiamo off topic.

avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 13:58

Ulysseita&Raamiel... complimenti per il lavoro svolto. Ovviamente chi sostiene di lasciare la pellicola a "chi se ne intende" forse non sa, ad esempio, che molti fotografi di eventi e specialmente matrimoni, usano nella stessa cerimonia, sia pellicola che digitale in situazioni di luce differenti e poter consegnare al cliente un lavoro omogeneo in termini di resa finale è fondamentale e le emulazioni sono una manna. Continuate così!

avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 19:42

Quoto Giova69.
A proposito ...parliamo di Jose villa, il più grande e famoso fotografo di matrimoni al mondo. Le sue foto sono state esposte ovunque, lui è quotatissimo, ha inventato un vero e proprio stile fotografico. Vogue pubblica quasi sempre i suoi lavori.
Ha iniziato a scattare le foto usando una medio formato con uno Zeiss di 80mm più la pellicola 120 fuji.
Esponendo 3-4 step sopra ha creato un suo stile , (ora copiatissimo da tanti) - le sue foto sono ricche di colori pastello.
Subito dopo ha iniziato a scattare anche in digitale, emulando le pellicole fuji o portra. Nei matrimoni adesso usa - analogico e digitale insieme.
Le sue simulazioni pellicola sono in vendita sul sito ufficiale e costicchiano abbastanza.
Ecco qui :
dvlop.com/shop/jose-villa/for-the-love-of-film-fuji

Questo per dire che le stesse cose che fanno Ulisse e Ramieel vengono fatte in tutto il mondo da fotografi professionisti con la F maiuscola e non solo da semplici e sprovveduti amatori o fotografi della domenica.
I profili di Jose Villa sono stati ottenuti scansionado la pellicola con scanner Frontier e noritsu.
Ramiel e Ulysse fanno la stessa cosa usando uno scanner calibrato. Sinceramente quando vedo le sue foto e quei colori ad ogni scatto io dico wow e in quel momento chi se ne frega se il digitale non ha la stessa gamma dinamica della pellicola MrGreen

Dal sito:

Named one of the top Wedding Photographers in the World by Vogue, Martha Stewart Wedding, and Harper's Bazaar, Jose has also been recognized as one of the most influential photographers of our decade by PDN. MrGreen


avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 20:06

Aggiungo anche i lavori di David Gough, le foto che vedete sul sito sono state editate con una simulazione Kodachrome ottenuta scansionando la pellicola ed estraendo i colori con adobe dgn Profile che alla fine non è assolutamente un buon software.
Eppure secondo me i risultati sono stupefacenti. Il Kodachrome dei nostri amici del forum è ancora meglio perchè più preciso e costruito meglio.

Trovo splendide queste foto:

www.gavingough.com/

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 20:15

Per c1 devi provare la via del co-style Raamiel, secondo me è l'unica soluzione per renderlo fruibile alla larga platea, e soprattutto non rimane vincolato alla singola camera che magari domani si cambia.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 20:17

***Anche io per C1 li avevo fatti se ti ricordi, tra l'altro ci eravamo anche interfacciati che lo strumento era quello, il problema è che poi cambi macchina e devi rifarli da zero, e ti passa la fantasia. Anche solo per applicarli allo smartphone, andrebbero ri-creati da zero ogni volta che cambi telefono, e l'unica per me rimane la soluzione style su C1.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 20:24

Ramiel e Ulysse fanno la stessa cosa usando uno scanner calibrato.

I concetti di calibrazione, caratterizzazione e profilazione dello scanner sono solo una piccola parte del processo. Bisogna innanzi tutto capire che scanner utilizzano perché ciò che lo scanner non cattura (nitidezza, dettagli nelle ombre e nelle luci) il software non lo può inventare, come pure è difficile liberarsi di artefatti creati in scansione (spesso si crede di vedere la grana ma non è la grana).

Ho chiesto alcuni chiarimenti sulle modalità seguite per realizzare tali simulazioni, la cosa, da appassionato di pellicola e di scansioni, la trovo molto interessante, spero rispondano alle mie domande.

avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2021 ore 23:56

<<non c'è alcun bisogno di scimmiottarla in digitale>>
Paolo Mclmx vallo a spiegare ai photo editor oppure a chi cura le riviste, le mostre, agenzie fotografiche ecc.
Gran parte dei miei lavori vengono pubblicati su photo vogue.com e quasi sempre nelle foto inserisco simulazioni pellicola fatte da me con la calibrazione fotocamera di camera raw e ispirandomi molto alle tinte pastello dei portra.
Su quel sito le foto sono tutte piene di simulazioni pellicola. Una volta ho mandato una foto editata con un profilo dng fatto con il color checker, pochissimo editing e non è stata accettata. Di cosa stiamo parlando? La maggior parte delle foto che io vedo in giro, su vogue, Lens culture, magnum, accademie di fotografia sono tutte piene di simulazioni pellicola, preset ed editing massiccio che riprende il look analogico. Molti miei amici che fanno foto di viaggio e pubblicano i lavori su Lens culture. com ...editano le loro foto usando classic Chrome come base di partenza.
...

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2021 ore 0:18

Cioè, sembra quasi di profanare un qualcosa di sacro. Manco bestemmiassi col megafono direttamente nel tabernacolo delle ostie in un monastero di suore.


Chapeau.

Seguo con molto interesse

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2021 ore 0:24

Qualche dettaglio in più sulla creazione di queste pellicole posso darvelo... ma non troppi Sorriso.

Il metodo dipende molto dalla pellicola; per la 4x5 abbiamo scelto una ricostruzione artistica, con una analisi statistica della distribuzione cromatica su un campione di foto.
Del resto non era proprio possibile fare altrimenti, visto che la pellicola in questione non esiste più dagli anni 40 e in molti casi si tratta di ricolorazioni.

Per la Last Roll il metodo usato è un fitting su base spettrale derivato dai dati originali Kodak, più una ricerca su campione per stabilire la corretta curva di contrasto.

@Made In Italy

Il costyle per C1 sarebbe comodo, ma del tutto insufficiente per fare una buona emulazione.
Alla fine tocca fare i profili, fotocamera per fotocamera... lo so, ho già pronto sgabello e corda per impiccarmi.

user120016
avatar
inviato il 21 Febbraio 2021 ore 7:18

Anch'io sono un analogico vecchia scuola, con la convinzione che pellicola negativa = stampa, pellicola invertibile = proiezione.
Però devo ammettere che pur non praticandoli direttamente, i processi ibridi (quindi le scansioni) se ben eseguiti, possono essere una valida alternativa per chi non può, per diversi motivi, seguire tutta la filiera e non vuole affidarsi ad un laboratorio.

Però mi rendo conto che ormai siamo una minoranza. La quasi totalità dei giovani fotografi non ha mai messo piede in una camera oscura e nemmeno ha mai esposto un rullino. E la maggioranza dei vecchi fotografi è passata al digitale e non tornerebbe indietro.
Dunque, mi pare legittimo avere la curiosità e/o la nostalgia di ritrovare certe emozioni anche nel digitale. E se l'emulazione di una pellicola può aiutare in questo, io mi domando, perché no? Soprattutto se le emulazioni vengono ottenute con procedimenti scientificamente rigorosi.

In conclusione, io dico che le due cose non si escludono ed invito comunque a provare, ogni tanto a farlo un rullino, soprattutto a chi una fotocamera analogica l'ha già in casa. Ma non sono affatto contrario ed anzi, mi sento di incoraggiare chi sta lavorando per ottenere risultati che si avvicinano a pellicole quali la Kodachrome che, ahimè non è più possibile adoperare.
E dagli esempi che ho visto postati, devo ammettere che i risultati sono molto gradevoli e denotano che il lavoro sta procedendo nella giusta direzione. Quindi, da parte mia un grosso in bocca al lupo!

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2021 ore 11:57

Ok Corry... se quello è l'andazzo mi arrendo Triste ma francamente la trovo una casa oltremodo avvilente.

Per fortuna ho sottomano il rimedio: carico qualche Astia nel caricatore e mi godo qualche ritratto come si deve... altro che simulazioni di Portra 160 ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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