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Cobalt, Profumo di Film (pellicola).


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avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 17:13

esempi sul campo.

adobe std




Fuji pro 160 bright WIP




Fuji pro 400 WIP




Fuji Velvia 50 bright WIP




Kodachrome last roll bright



avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 17:15

10 volte meglio.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 17:15

Ogni critica è sempre benvenuta Sorriso.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 17:38

SeguoCool

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 17:39

aggiungo>

scatto in adobe std




crop Velvia WIP




crop pro 160 WIP




crop pro 400 WIP




crop pro 800 WIP



avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 17:49

Mi sembra un gran bel lavoro. Ottimo anche il lavoro sulla grana. In stampa da quel che vedo rende per me benissimo.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 22:46

La Velvia nasce senza nessun numero, se non sbaglio alla fine degli anni 80, ed era l'unica prodotta.
Successivamente Fuji cominciò a fare altre pellicole, con produzioni più avanzate, e la Velvia che veniva fatta su plastica, un processo vecchio difficile e più costoso. Venne quindi prodotta la Velvia 50 con una produzione più recente che si prefissava di avere gli stessi colori, ma con una produzione diversa.
Il risultato non era lo stesso, tanto che molte persone sono rimaste legate alla Velvia comune invece di passare alla Velvia 50. Le differenze effettivamente erano minime, e la Velvia 50 era leggermente più fredda della Velvia normale (a favore della 50, e per chi amava i toni più caldi, della Velvia normale).

La velvia era anche la pellicola più nitida prodotta in assoluto, per questo quando vedi la mia immagine, vedi un contrasto importante, e quella sensazione di maggiore nitidezza.

Qui potete trovare le caratteristiche sulla nitidezza, era l'unica con queste caratteristiche.

C'è qualche inesattezza in quanto scrivi, sia in termini cronologico che di motivazioni e caratteristiche delle varie versioni; per essere precisi la cronistoria è la seguente:
- Velvia: lanciata nel 1990 (sensibilità 50 ISO).
- Velvia 100F lanciata nel 2003 per affiancare la Velvia; è la Velvia con la maggiore nitidezza secondo i test condotti dalla Zeiss:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2626226
170 lo a fronte di160 lo della Velvia:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2626225
- Velvia 100: lanciata nel 2005 per sostituire la Velvia che esce di produzione per indisponibilità di una o più materie prime necessarie per produrla; la Velvia 100F resta in produzione.
- Velvia 50: lanciata nel 2007 a seguito delle richieste di mercato che preferivano la vecchia Velvia alla Velvia 100; si tratta de la vecchia Velvia riformulata per far fronte alla suddetta mancanza delle materie prime originarie. È l'unica delle varie versioni successive alla prima ad avere gli stessi colori e contrasto della Velvia originale.
- Nel 2015 esce di produzione la Velvia 100F.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 23:14

Non ho mai parlato della Velvia 100 perché non faceva parte del thread, altrimenti l'avrei inserita nell'ordine cronologico. Le date esatte non le ricordavo, ma erano quelle ;-) sono solo omissioni volute per rimanere in tema. Per quanto riguarda l'esattezza del colore, ni.
Piccole differenze marginali c'erano tra la Veglia e la 50, ma il contrasto era lo stesso.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 23:43

Il risultato non era lo stesso, tanto che molte persone sono rimaste legate alla Velvia comune invece di passare alla Velvia 50.

Per come hai scritto questo passaggio si direbbe che la Velvia 50 abbia affiancato la vecchia Velvia ma che le persone preferissero e continuassero a usare maggiormente la Velvia. Non può essere così poichè la Velvia 50 è successiva di circa 2 anni alla dismissione della Velvia. Pertanto ho ritenuto che intendessi dire che le persone hanno continuato a preferire la vecchia Velvia alla Velvia 100F prima e alla Velvia 100 poi (nel breve periodo di sostituzione della Velvia con la Velvia 100, quando era possibile trovare sul mercato entrambe, cioè nel 2005-primi mesi 2006), cosa effettivamente corrispohdente al vero, questa.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2021 ore 23:51

No intendevo che la gente preferiva la Velvia alla Velvia 50. Ci sono persone che hanno continuato ad acquistare la Velvia normale, nonostante fosse quasi introvabile ed uscita fuori produzione.
Ed è anche per questo che molte Velvia presentano molto Magenta, proprio perché molto datate. Comunque si, ci siamo capiti, stiamo dicendo circa la stessa cosa ;-)
Anche per la 100 vale la stessa cosa, tutti preferivano la Velvia che aveva tonalità più calde e contrasti maggiori, ed è nata da lì la 50.

avatarsupporter
inviato il 28 Febbraio 2021 ore 5:11

Dopo aver spremuto il DNG Profile Editor, basato sulle semplici 4 curve colore e luminosità, ad averne osservato l'instabilità dei risultati, ormai sono anni che faccio color grading solo con le LUT (prese dal web o create ad hoc con 3DLUT Creator).
Un conto però è matchare il color grading di una singola foto, tutt'altro è replicare uno stile di colore applicabile a tante foto, specie se lo stile è di una vecchia pellicola.
Il problema non è di fattibilità, come alcuni hanno sostenuto. Steve Yedlin ha condotto uno studio che prova come il look della pellicola sia totalmente riproducile in digitale attraverso 4 effetti: grana, color rendition, alone particolare nelle zone di contrasto e gate weave, con questo ultimo necessario solo per i film.
Quindi già avere color rendition e grana adeguati, fa la gran parte del risultato.
Il problema dell'emulazione di uno stile generale di colore resta però quello di trovare i campioni da matchare e del tempo necessario per creare una LUT robusta, cioè applicabile a tante immagini con caratteristiche diverse tra loro, producendo lo stesso look finale.
In questo senso, i Cobalt Kodak Kodachrome sono il compromesso ideale: sono rapidi da applicare in LR come profili modulari "creativi" e lasciano ampia flessibilità di elaborazione successiva, senza perdere il look.
In questo periodo, con meno possibilità di uscire a fotografare, mi piace scorrere i miei archivi, trovare una foto ricordo di vita o di viaggio oppure una foto scartata da una sessione con modelle e, con due click, recuperarla trasportandola negli anni '70 con il look che ammiravo sulle riviste dell'epoca.
Se poi c'è tempo, mi diverto con gli slider di sviluppo e creare una variante personale, foto per foto.
Non mi importa se il risultato è identico o meno a quello che uscirebbe da una pellicola reale, tanto né oggi né mai tornerei alla pellicola e a tutto lo sbattimento operativo del rullino e chimico dello sviluppo.
Lo scopo non è spacciare una foto digitale per una a pellicola, ma divertirsi nel suscitare un "profumo" di pellicola!;-)

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2021 ore 10:17

Motofoto direi che il tuo intervento è assolutamente perfetto e rende molto l'idea di ciò che sta alla base di questi Cobalt. Almeno questa è anche la mia idea.
A me i risultati piacciono moltissimo e se poi ci ricordiamo che parliamo di applicazioni su raw significa che sono reversibili, modificabili a piacimento. Vogliamo la grana che si veda al 3%? Bene si può fare, vogliamo un file "pulito" togliamo la grana o non la aggiungiamo, vogliamo un rosso un pò diverso dal profilo? Bene ci vuole un secondo. Ma sapppiamo che di base abbiamo "un'idea" che nasce da uno studio attento.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2021 ore 10:54

Ulysse sull'ultima foto si vede chiaramente come non vada la curva. È in apertura dei neri. Deve essere infinitamente più chiusa. Chiudi i neri sulla curva. In uno scatto del genere con la Velvia, la griglia si vederebbe appena.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2021 ore 12:13

Ho rivisto le foto dal PC, purtroppo ieri e stamattina ero da telefono.
Curva e grana e saturazione non ci siamo. E come giustamente ha detto motofoto, sono alla base della replicabilità della pellicola.
La domanda che sorge spontanea se si vuole contribuire, è come state prendendo grana e curva.
Posso contribuire con un modo per catturare la grana.
Se prendete un foglio bianco/grigio (a seconda di quanto sarà potente la luce che applicherete) potete illuminarlo in modo tale che il foglio arrivi ad una gradazione grigia media circa, anche un pò meno non è un problema.
A quel punto lo illuminate in modo completamente uniforme con delle luci.
Posizionate una fotocamera con la pellicola di vostro interesse MOLTO vicino, in modo tale che non riesca neanche a mettere a fuoco la camera. Fotografate sul foglio evitando di creare ombre.
A quel punto avrete una foto contenente tutta la grana della pellicola, e ci sarà solo quella.
Potrete estrarre i dati della grana ed integrarli magari su Photoshop o qualsiasi altro software permetta di applicare un semplice livello. Questo è l'unico metodo per avere la grana della pellicola che state lavorando, altri non ce ne sono. Questa è una metodologia applicata dai vari produttori di converter per lavorare sui NoiseModeller, io stesso ho tutti i software con i quali ho già fatto questo tipo di lavorazioni a scopo didattico creandomi dei set appositi.
Stessa cosa per la curva. Non mi interessa capire come, ma perchè se ad essere sbagliato è il modo di estrazione, di applicazione, o concettuale.

Questa è una Velvia 50, è facilissimo vedere contrasto, texture e profondità dei neri, saturazione, salta tutto subito all'occhio.









Non mi si può dire che questo è il contrasto, la grana, la profondità dei neri, la texture, la saturazione, o qualsiasi altra cosa che sia somigliante alla Velvia 50.





avatarsupporter
inviato il 28 Febbraio 2021 ore 19:16

mi avete mandato in fissa per la grana! MrGreen

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