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Nuova Zelanda


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Nuova Zelanda, testo e foto by Sdrart. Pubblicato il 06 Marzo 2013; 31 risposte, 13007 visite.






55 minuti all'apertura del gate per l'imbarco. Sbuffo un po' e tambureggio con le dita per l'attesa. Guardo fuori. Cielo grigio. Piove e piove ancora. Una massa indefinita di nuvole copre Auckland e larga parte del nord island. Capire dove sia il sole in queste occasioni è quasi come voler tirare a sorte. Questo "mondo" che mi ha accolto e ospitato durante queste ultime intense settimane, anche oggi che è giorno di addii, quasi pare nascondersi.

Distolgo con malcelata nostalgia lo sguardo nonostante la mia pazienza per il tempo avverso sia stata messa a dura prova. E ancora ecco che richiamo chiaramente alla menta le ultime parole di inglese che avevo udito quello stesso mattino: the worse summer that I remember diceva il proprietario del mio ultimo b&b. La peggior estate di cui avesse memoria.

Ecco quindi che è tutto qua. Perché, per quanto ci si possa considerare viaggiatori collaudati, non ci si deve sorprendere se qui è il tempo ad essere il vero protagonista della vostro viaggio. La Nuova Zelanda d'altronde è così. Estrema, imprevedibile, possente fiera e dannatamente solitaria. Si, probabilmente questi sono gli aggettivi che meglio possono rappresentare questa landa, che vista dall'alto del cielo "mi apparve come una roccia dai mille colori che affiora tra una coltre di nuvole e un altra, stesa immobile su un tappeto profondissimo e blu.




Tale infatti è la varietà di paesaggi ed ecosistemi che si incontrano tra la punta piu meridionale di Slope Point alla più settentrionale di Cape Reinga, che mai macchina fotografica potrà documentarli con la stessa bellezza e solennità con cui si manifestano agli occhi del viandante (quando il sole splende). Mondi solo immaginati nella nostra fantasia, in cui perdersi trascinati nei sensi e nell'anima. Chiudo gli occhi brevemente, disturbato ad un tratto da un annuncio di un gate prossimo alla chiusura di un volo diretto chissà dove. In un istante, ecco alzarmi nel cielo, bucando la coltre di nuvole che ammanta la città delle vele. Sotto di me riesco a vedere ancora tutto. Vedo laghi dalle acque immacolate, con le loro rive senza strade né case. Splendidi delta di torrenti glaciali che si fondono in questi catini dalle acque blu e turchese. Giovani montagne innevate, forti e possenti, le cui radici precipitano ed affondano ripide nella terra, segnando il confine di interminabili praterie, su cui pascolano pacificamente migliaia di pecore perse le une nelle altre in giorni tutti uguali.

Lassù più in alto, severi ghiacciai perenni vegliano quasi inamovibili le Alpi del Sud. Distese di ghiaccio, squassate qua e là da crepacci e seracchi destinati a divenire la culla di sorgenti e torrenti: qui nascono e crescono, mangiando ed erodendo quegli stessi monti da cui sgorgano, per poi tuffarsi giù dalle cime più alte quasi a volersi bagnare i piedi nelle acque del mare il più presto possibile. È il mare, quel mare, che non sta fermo mai; ad est si apre nell'oceano pacifico del sud, immenso e sterminato, e ad ovest invece l'irascibile mar di Tasmania che riversa con rabbia metri e metri di acqua ogni anno sulle coste. Quelle stesse coste dove tra le nebbie dal mattino appaiono intricate e infinite foreste pluviali, labirinti di smeraldo, regni alborei di flora e volatili che hanno ormai smesso di volare, preferendo la terra ferma ma che continuano a cantare mille canti tutti diversi.







La terra erosa dai ghiacciai ora eccola voltare a nord, dove il mare compie la sue estenuante e lenta opera, modellando scogliere e coste, disegnando anse, e cesellando rocce nelle forme più belle e strane, che solo a guardarle nella morbida e impareggiabile luce del tramonto quasi di riesce percepire l'essenza stessa della creazione. Spiagge dalla sabbia dorata morbida e fine, color del miele, che costringe anche il più severo dei viaggiatori a disegnare distrattamente con i piedi forme rudimentali su un bagnasciuga sconfinato come l'orizzonte.

Lo stesso orizzonte azzurrenggiante, dal quale si levano sporadici sbuffi di fumi bianchi, segno che la fucina di questo mondo non trova mai riposo; qui dove ad austeri ed aridi deserti di fine sabbia nera si susseguono antichi crateri vulcanici ora ricolmi di acque rigogliose di vita, i fabbri di questo mondo sembrano quasi giocare a rincorrersi. Sotto l'ombra di biechi e possenti vulcani ecco apparire gayser dalle acque imperiture che ruggiscono e scuotono il terreno. Ombelichi di instabili aree geotermali persi qua e là tra fumarole e fanghi incandescenti che ribollono ansiosamente, mentre le acque sulfuree zampillano creando formazioni dai colori dell'arcobaleno.

Un mondo, anzi due isole, figlie gemelle della stessa natura eppure così diverse, entrambe da amare e rispettare ma soprattutto da temere. Una natura selvaggia ed aspra, forte e volubile che solo da poco ha avuto la sventura di conoscere la sua più grande minaccia: l'uomo. Perché da qualsiasi parte la si guardi questo mondo rappresenta meglio di qualsiasi altro come doveva apparire la terra, quella terra giovane primordiale e vasta, in quei primi giorni in l'uomo iniziò ad affacciarsi timido e umile al mondo, prima che iniziasse a modificarlo e a depredarlo, e a crederlo solamente suo.







Come si sarà compreso per un fotografo naturalista la Nuova Zelanda rappresenta la Gerusalemme celeste trasferita in terra. Di contro, oltre all'estrema distanza dall'Italia, e ai costi non indifferenti del viaggio stesso bisogna scontrarsi con uno dei climi più variabili dell'interno emisfero australe.

La componente fondamentale di un viaggio è la fortuna. C'è poco da aggiungere, se si ha la fortuna di avere il sole a disposizione allora non saprete più dove girarvi. Quando il tempo è bello, qui è davvero bello, tuttavia preparatevi a non vedere il sole anche per diversi giorni interi. Ricordo ancora a Tekapo durante una sessione all'osservatorio astronomico del Mnt John, come un ragazzo mi disse di essere rimasto per giorni e giorni al Milford Sound ad attendere uno spiraglio di luce. Non ci fu nulla da fare. Tremai all'idea di avere pianificato solamente una notte li. Daltronde la West Coast grazie ai suoi 8 metri di precipitazioni annue è soprannominata la Wet Coast. 8 metri esattamente. Ebbene al mio turno di visitare quel luogo stessa storia, pioggia e nebbia e per tutta notte pioggia come se dio stesso volesse affogarci li. Il mattino dopo, giusto prima di partire un debole spiraglio di blu tra le nubi, peccato aver già pianificato le future tappe impostate. Una singola foto, peraltro non eccezionale rispetto a certi capolavori per cui ho atteso circa 2h lottando strenuamente per evitare di farmi divorare dai pappataci.




Se andate fuori stagione, potete prendervi anche il lusso di cambiare in essere il vostro itinerario in accordo con le previsioni meteo, b&b, hostel saranno sempre lieti di accogliervi. Tuttavia ponete attenzione che in alcuni di questi luoghi, come Monte Cook e Milford Sound, le strutture sono relativamente poche e sempre ricercatissime. Inoltre gli spazi enormi a cui bisogna abituarsi, si traducono in ore e ore di spostamenti, che vanno adeguatamente pianificati e su tutto potrebbe incombere sempre il cattivo tempo.

Una delle mie prerogative prima del mio arrivo qui era che da abitante di Milano, non abituato ai tramonti se non raramente durante l'inverno, era che la Nuova Zelanda mi avrebbe regalato ogni sera un emozione differente. Invece ed incredibilmente su 30 giorni di permanenza solamente in pochissime occasioni ho potuto godere dell'ora d'oro (scusate il gioco di parole), poiché c'era sempre qualche nuvola di troppo.

Va sottolineato che se si dispone di poco tempo, intese come due settimane, la miglior scelta è sicuramente l'isola del sud, che offre spunti fotografici davvero notevoli. Tutta la regione che dal Lago Tekapo si estende verso sud passando per il parco nazionale del Monte Cook, Queenstown, Te Anau, Milford Sound, per poi risalire lungo la costa ovest attraverso i ghiacciai Franz Joseph e Fox si caratterizza per la sua estrema isolata bellezza. A tanta bellezza corrisponde tanta piovosità, incrociate le dita.




Per quanto riguarda la scelte legate all'attrezzatura fotografica, per un viaggio itinerante quale è stato il mio, principalmente ho usato 3 lenti, 12-24 della sigma, canon ef 24-70, canon 70-200. Probabilmente la focale di 200mm è troppo corta per cogliere tanti piccoli dettagli dei paesaggio o per avvicinarsi ulteriormente agli animali. E' stata comunque sufficiente per la maggior parte dei casi.

Gli animali facenti parte dell'ecosistema marino si avvistano con estrema facilità. Balene, orche, delfini, leoni marini, sono tutti facilmente avvistabili, (eccetto forse i pinguini ) la maggior parte liberamente in natura, ma se cercate la foto ravvicinata, o se desiderate conoscerli in modo differente, avrete senz'altro bisogno di un supporto logistico per avvicinarli. A Kaikoua, il servizio più estremo proposto era la "caccia" fotografica alle balene dall'elicottero o dall'aereo. Attività che si possono effettuare pagando un prezzo non esageratamente alto. Il consiglio è scegliere di partecipare alle numerose escursioni che il settore del turismo (uno dei migliori al mondo) propone. La serietà di questi operatori è indiscutibile come i risarcimenti quasi totali in caso di "non avvistamento", come nel caso del "swimming with dolphins" a largo nella penisola di Akaroa.




A braccetto della spettacolare natura del paese, c'è sempre anche da parte della popolazione la tendenza ad essere sempre accondiscendenti senza secondi fini o malcelato motivo, nei confronti del turista. Credetemi non sarete mai trattati meglio che in questo paese. Ho assistito personalmente ad eventi incredibili di cortesia e gentilezza che dopo 32 di vita in Italia non credevo quasi possibili. Tutto il sistema statale funziona in modo eccelso, e per loro il problema più grande è rappresentato dagli stipendi bassi (laddove come medio-alto si intende la vicina Australia). Dove il basso in confronto all'Italia è ad ogni modo alto.

Per visitare il paese è consigliata assolutamente l'auto. Le strade sono tra le più belle e commoventi che si possano percorrere, specialmente al sud, tenute in uno stato tendente alla perfezione. Se siete i soli a guidare e malauguratamente siete anche fotografi, allora vi mangerete le mani al pensiero di non potervi fermare in ogni angolo per scattare lo scorcio visto.... I consigli sono semplici, se avete poco tempo dedicatevi al sud, atterrando a Christchurch e puntando Tekapo. Tuttavia potreste anche prendere un secondo aereo per Queenstown e da li muovervi. Come compagnia aerea vi suggerisco Singapore airlines, con 1 solo scalo a Singapore, si evitano al minimo problemi ed attese aeroportuali. Alla dogana, scarponcini, bastoncini, e cavalletti puliti, e il biglietto aereo del ritorno, altrimenti non entrate. Nessun problema con medicinali di base ed apparecchiature fotografiche (foglio con seriali e modelli fatto compilare in dogana a Malpensa e vidimare dalla Gdf).





Sergio Del Rosso scrive di sè: "Prima di diventare un fotografo, ho trascorso molti anni della mia vita a guardare il mondo intorno a me completamente ignorante e totalmente disinteressato a ciò che la fotografia rappresentava. Tutto questo è accaduto nonostante in casa mia, durante la mia infanzia, si respirasse la sacra arte della pellicola. Da mio padre, un fotografo dilettante, non ho ereditato né mostrato interesse per quella disciplina a cui si è dedicato, e tra i miei ricordi di quel periodo rimane solamente la trasformazione della cucina in una camera oscura.

Sono cresciuto circondato da libri, che ho "guardato", più che leggerli, ma a 28 anni tutto cambia improvvisamente quando mi sono trovato per la prima volta con una reflex digitale in mano.
Oggi dopo cinque anni la fotografia occupa la maggior parte del mio tempo libero: il reportage, la conoscenza di nuove culture e l'incontro con persone per ascoltare le loro storie sono divenute il mio principale motivo di viaggio."




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avatarjunior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 13:34

Che posti meravigliosi,complimenti per le foto ottimi scatti,Giovanni.

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 14:00

Rispecchi molto il mio percorso e a distanza di più di un decennio stai guidando lungo una simile strada. Un bel racconto, snocciolato con sintesi e musicalità, belle immagini e un bel ricordo del tuo Papà. E tuo Padre ne sarà orgoglioso, ovunque lui sia ora seduto. Bravo Sergio. Giò

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 15:17

Complimenti sinceri Sergio!

avatarsupporter
inviato il 06 Marzo 2013 ore 15:23

Ho letto con attenzione e trasporto il tuo dettagliato racconto e ammirato le belle foto.
Complimenti sinceri Sergio, mi e' piaciuto tanto e ti invidio un pochino.
Un saluto, Lully

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 15:28

IL SOGNO TI TANTI , FOTOGRAFI BELLISSEME FOTO BRAVO GRAZIE .

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 15:29

Sorriso

avatarsupporter
inviato il 06 Marzo 2013 ore 15:33

Foto superbe!

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 17:48

Sergio..sempre il migliore sei sia a livello di scatti che di racconti per l'enfasi e il trasporto impareggiabili che ci metti :-P
Ciao, Carmelo.

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 18:29

Ho letto con attenzione e trasporto il tuo dettagliato racconto e ammirato le belle foto.
Complimenti sinceri Sergio, mi e' piaciuto tanto e ti invidio un pochino.


Quoto in pieno con la sola differenza che io ti invidio tantissimo !!!MrGreenMrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 21:49

delle fotografie che ho trovato commoventi, veramente. un testo che fa vivere l'avventura in prima persona. complimenti

avatarjunior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 21:53

vi ringrazio di cuore per le belle parole spese :)

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2013 ore 22:12

Semplicemente GRANDE! ;-)

avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2013 ore 8:57

Beh viaggio saltato qualche anno fa che adesso resta una chimera, ma grazie a te ne ho avuto un bellissimo assaggio. Complimenti anche per come scrivi e descrivi.

avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2013 ore 10:24

Bellissimo racconto, io pure c'ho lasciato un pezzo di cuore in questa terra magnifica,
prima o poi me lo vado a riprendere e non è detto che ci rimanga...

avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2013 ore 18:42

Complimenti per il bellissimo racconto e le bellissime immagini, mi fai tornare in mente il mio viaggio di nozze fatto nel 2011... 3 settimane a da Auckland a Christchurch in camper...
solo una nota.. io i pinguini (yellow eye e blu penguin) li ho visti liberi e molto da vicino, basta spostarsi dall'altra parte ed andare a Moiraki o Oamaru.... per il resto dal tuo racconto e dalle tue foto ho rivissuto quei fantastici momenti!!!

Grazie

Fabio

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