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Le Tematiche dell'Hifi


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avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 1:12

Non volevo parlare di tecniche di registrazione. Del resto anche una sinfonia di 50/40 minuti di ascolto è la somma di 100 o 200 take, riprese di pezzi che poi vengono aggiuntati assieme.

Se quindi a questo ti riferisci per dire che la realtà che si ascolta, non è l'evento reale, ti dò perfettamente ragione, ma io mi riferivo all'evento reale in termine di suono. Cio' che concerne alla spazialità all'amalgama di ciò che è registrato, non è certo compito del fruitore di alta fedeltà ma solo dell'ingegnere del suono, come anche la dinamica riportata. Ma dire che, essendo i gradi di libertà limitati solo nella trasposizione ottimale che c'è nel media, tanto vale non considererare l'aspetto qualitativo, significa voler abiurare o non capire cosa sia l'alta fedeltà . Se anche il media perfetto, tutto è vano quando il tuo impianto non ti permette di sentire le differenze tra una viola e un violino, e qui io volevo appunto affrontare le diverse tematiche

So benissimo che non tutte le registrazioni siano perfette. Pochissime sono le registrazioni binaurali. Si contano veramente sulla punta delle dita.

Sono d'accordo con te che la musica rock o pop, non sia un fulgido esempio di registrazioni ottimali. Molte sono missate per suonare senza dinamica. Del resto anche ambienza e posizionamento degli strumenti viene costruito successivamente a tavolino.

Comunque affronteremo anche le tematiche del ripping dal Cd, come anche come si arriva al glass master, ovvero la creazione e stampaggio del supporto.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 1:38

e adesso passiamo ad una nota dolente per tutti gli audiofili, anzi, due.

La prima è la cancellazione di fase.
due onde sonore uguali e opposte si annullano.
Avete mai provato ad ascoltare un grosso woofer estratto dal suo cabinet, in aria libera? spariscono i bassi.
Il motivo è un cortocircuito acustico, l'onda emessa anteriormente si annulla per l'onda emessa posteriormente.
è sufficiente metterlo d nuovo nel cabinet e le basse tornano.

Il fenomeno grave in audiofilia riguarda però le alte frequenze.
è il passaggio tra mid range e tweeter, o tra mid woofer e tweeter il problema.
infatti accade che all'incrocio, due diversi altoparlanti della stessa cassa emettono la stessa frequenza.
Purtroppo non essendo allineati si verificano delle cancellazioni.
Sono stadi adottati diversi sistemi per ovviare a questo problema.
i diffusori elettrostatici per es. riproducono alti e medi con la stessa membrana (tale cancellazione non riguarda le basse frequenze dei diffusori) www.google.com/search?q=casse+elettrostatiche&client=firefox-b-d&sourc
un altro sistema è quello di avvicinare tantissimo il tweeter al mid range, così da minimizzare la sfasatura
www.dynaudio.com/media/9084/dynaudio-confidence-20_blonde_wood_front.p
a tal proposito, sappiate che tutte le casse che hanno il tweeter troppo lontano dal mid o midwoofer sono mal progettate.
infine un altro sistema è farle concentriche dove il twweter sta dentro al woofer
www.hifiprestige.it/9498-10652-large_default/tannoy-prestige-canterbur

Ma passiamo al secondo problema, inevitabile per tutte le casse acustiche.
Quando ascoltate un suono proveniente quasi completamente alla vostra sinistra, il vostro udito vi farà capire la direzione a causa di pochi o frazioni di ms (millisecondi) tra un orecchio e l'altro, questo nella realtà, se cinguetta un usignolo ad esempio.
Con le casse stereo invece accade una cosa orribile e irrimediabile.
Supponendo che il bravo fonico abbia messo il maggior volume a sinistra e un ritardo adatto che va alla cassa di destra, accadrà qualcosa che nella realtà non sarebbe successa, ovvero, voi ascolterete la riproduzione dell'usignolo della cassa sinistra son tutte e due le orecchie, stessa cosa per la cassa di destra.
se aveste indossato un paio di cuffie questa promisquità non sarebbe avvenuta.
ciascun orecchio con le cuffie sentiva solo la parte a lui assegnata.

Ecco perchè anche con un'ottima ripresa binaurale non potrete mai avere una fedele riproduzione con i diffusori ma solo in cuffia. Triste

_______________________

Non volevo parlare di tecniche di registrazione.

ma era inevitabile farlo.


CONCLUSIONI:
quando ascolterete le vostre riproduzioni audio con le casse sappiate che:
la stereofonia sarà falsata anche con la migliore ripresa audio, oppure sarà falsata perchè fatta con il metodo a) o b).

La dinamica sarà compressa per i motivi visti.

Di fatto l'audiofilia è la ricerca di una pietra filosofale che difficilmente potrete trovare, anche spendendo centinaia di migliaia di euro.
__________________

la prossima volta parlerò delle ECCEZIONI,
ma non abbiate troppe speranze. Cool

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 7:55

Ooo, sei un faro enciclopedico!
Ho sentito dire in giro che qualcuno incide su vinile da una sorgente digitale.
Che risultato si ottiene secondo te?
Precisione analogica unita alla gamma dinamica digitale?

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 8:18

@Caneca: difetti del digitale uniti ai difetti dell'analogico.MrGreen
La gamma dinamica del vinile rimane basse, anche se è stato creato da un master ad altissima dinamica.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 9:45

SUPPORTO
Il supporto è il mezzo che contiene l'opera musicale, CD, disco in vinile, file WAVE, Mp3, ecc...
Non tutti i supporti si comportano allo stesso modo.
il vinile è un sopporto detto "analogico", ha una sua gamma dinamica di 70dB (e già questo vi dice che per sua natura fisica non può riprodurre fedelmente la dinamica di una batteria).
La sua separazione in due canali (diafonia) presenta dei limiti notevoli rispetto ad altri supporti, di fatto i canali non sono completamente separati tra loro. Il vantaggio maggiore del vinile è che trattandosi di un'incisione analogica non ha un limite al dettaglio umanamente ascoltabile. I + grandi estimatori del vinile infatti lo amano per questo. Il vinile è un'incisione fisica su un solco, e quindi è "scolpito", e se ben realizzato conosce dettagli finissimi non riportati da altri supporti.
Il CD è una registrazione a CAMPIONI. In pratica, trattandosi di segnali 0 e 1 si tratta di assegnare il limite di campionatura. Si è deciso di mettere questo limite attorno al doppio dei limiti umani, e stabilendo che l'uomo può sentire al massimo i 20.000hz, la campionatura è a 42, 44, 48.000.
In tal modo si riesce ad "inserire tutto", ma non con la finezza del vinile perchè comunque si tratta di una campionatura e non di un'incisione. Il vantaggio grande del CD è che ha una gamma dinamica di ben 96db (ogni 3dB è un raddoppio) e con sistemi più raffinati (DVD audio a 24 bit e 192Khz) si possono raggiungere addirittura 144dB, e ha un'ottima diafonia, cioè una separazione stereo pressochè totale.
Il wave è la forma normalmente presente nel supporto CD, ma nulla vieta di inserirlo in un HD o in una scheda di memoria, dentro la quale si possono mettere anche i famosi Mp3.
L'Mp3 è un metodo che riduce la dimensione del file, sottraendo al messaggio musicale le parti che meno vengono percepite dall'uomo dall'insieme sonoro. Possono essercene di diversa qualità, si reputa che sia difficile per la maggior parte dei casi, notare il degrado al di sopra dei 192 kbps.



NO NO NO! Non ci siamo Ooo!

Sei fuori tema, parli di cose che avevo escluso di trattare e tu invece ne parli, ma le tue affermazioni sono errate e fuorvianti e per questo ti prego di non partecipare a questo thread.

Il vinile non ha una gamma dinamica di 70 dB. Anche i migliori vinili ad incisione diretta hanno al massimo 40dB. Se fosse vero una facciata di ascolto del vinile, non conterrebbe piu di 30 secondi, oltre a mettere in crisi qualsiasi equipaggio mobile.

La diafonia non è la separazione dei canali, ma l'interazione dei due canali per cui il segnale del canale destro si trova nel canale sinistro attenuato di 25... 30 dB, e viceversa il sinistro sul destro. . Nel solco di un vinile sono incisi nel solco il segnale L+R e L-R.

Il vinile non ha nessun vantaggio rispetto a un media digitale Non ha dettagli finissimi all'infinito, in quanto tutto è limitato dalla discretizzazione dell'equipaggio mobile e gli estimatori del disco sono persone di 3 tipi:

Lo amano perchè è di moda
Lo amano perchè non hanno vissuto il periodo in cui si aspirava a qualcosa di migliore
Lo amano perche non capiscono una beata fava.

Connessi al concetto del vinile ci sono innumerevoli problemi non facilmente tutti eliminabili:

- Presenza perenne del rumore di strusciamento che si connatura col segnale.
- Errore tangenziale del braccio che con una perfetta taratura si riesce a ridurre a più o meno 3%,
- Continua riduzione di frequenze acute dovuta alla continua abrasione del solco ed eliminazione dei dettagli più fini, connaturato all'ascolto del disco stesso.
- difetti di stampaggio
- mistracking
- Ondulazioni del supporto
- wow e flatter
- necessità di un filtro subsonico
- nascita di cariche elettrostatiche che influenzano il suono
- fruscio e creptio presente uditivamente nei momenti di poca modulazione del segnale.

Per tutti questi motivi, l'industria discogfrafica negli anni ha cercato a una soluzione a tali problematiche arrivando nel 1982 con la nascita del CD, stabilendo de jure e de facto il nuovo standard, abbandonando quello che era stata l'invenzione migliorata negli anni, ma ancora in uso del fonografo.

Il brevetto philips-sony è stato possibile grazie ai matematici Nyquist-Shannon che avevano affermato nel 1949 e dimostrato il teorema del campionamento.

Tale teorema definisce la minima frequenza, detta frequenza di Nyquist (o anche cadenza di Nyquist), necessaria per campionare un segnale analogico senza perdere informazioni, e per poter quindi ricostruire il segnale analogico originario. In particolare, il teorema afferma che, data una funzione la cui trasformata di Fourier sia nulla al di fuori di un certo intervallo di frequenze (ovvero un segnale a banda limitata), nella sua conversione analogico-digitale la minima frequenza di campionamento necessaria per evitare aliasing e perdita di informazione nella ricostruzione del segnale analogico originario (ovvero nella riconversione digitale-analogica) deve essere maggiore del doppio della sua frequenza massima.

Tale teorema ha trovato applicazione nell'invenzione del CD in cui è stata scelta come banda non 40.000 hertz, ma 44100 Hz per rispondere pienamente alle esigenze dettate dal teorema.
La scelta di 16 bit, perche' parole di 16 bit possono individuare 65.536 livelli di segnale differenti.
Una registrazione nel campo digitale ha quindi caratteristiche ben superiori a qualsiasi supporto analogico, finanche al nastro magnetico che deteneva fino agli anni 70 il predominio di qualità superiore (70 dB di S/R).

Il digitale supera in una soluzione unica tutti i difetti del vinile e permette un dettaglio e una qualità timbrica al di sopra di ogni sospetto. Fatto lo prova che l'industria discografica nel produrre oggigiorno vinili per gli impallinati del disco nero,si affida a master digitali e produzioni esclusivamente digitali.

Wav, flac, vw, mp3 sono tutti formati digitali, sviluppati . Da segnalare che l'informatica ha creato diversi formati tutti riconducibili al segnale originale. Alcuni di questi vengono definiti compressi senza perdita, perchè occupano uno spazio inferiore ma ricostruiscono interamente il segnale digitale originale (esempio il formato flac), altri compressi con perdita (es. mp3) in cui la compressione determina una perdita parziale delle informazioni (quelle a cui l'orecchio è meno sensibile)

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 9:59

e adesso passiamo ad una nota dolente per tutti gli audiofili, anzi, due.

La prima è la cancellazione di fase.
due onde sonore uguali e opposte si annullano.
Avete mai provato ad ascoltare un grosso woofer estratto dal suo cabinet, in aria libera? spariscono i bassi.
Il motivo è un cortocircuito acustico, l'onda emessa anteriormente si annulla per l'onda emessa posteriormente.
è sufficiente metterlo d nuovo nel cabinet e le basse tornano.

Il fenomeno grave in audiofilia riguarda però le alte frequenze.
è il passaggio tra mid range e tweeter, o tra mid woofer e tweeter il problema.
infatti accade che all'incrocio, due diversi altoparlanti della stessa cassa emettono la stessa frequenza.
Purtroppo non essendo allineati si verificano delle cancellazioni.
Sono stadi adottati diversi sistemi per ovviare a questo problema.
i diffusori elettrostatici per es. riproducono alti e medi con la stessa membrana (tale cancellazione non riguarda le basse frequenze dei diffusori) www.google.com/search?q=casse+elettrostatiche&client=firefox-b-d&sourc
un altro sistema è quello di avvicinare tantissimo il tweeter al mid range, così da minimizzare la sfasatura
www.dynaudio.com/media/9084/dynaudio-confidence-20_blonde_wood_front.p
a tal proposito, sappiate che tutte le casse che hanno il tweeter troppo lontano dal mid o midwoofer sono mal progettate.
infine un altro sistema è farle concentriche dove il twweter sta dentro al woofer
www.hifiprestige.it/9498-10652-large_default/tannoy-prestige-canterbur

Ma passiamo al secondo problema, inevitabile per tutte le casse acustiche.
Quando ascoltate un suono proveniente quasi completamente alla vostra sinistra, il vostro udito vi farà capire la direzione a causa di pochi o frazioni di ms (millisecondi) tra un orecchio e l'altro, questo nella realtà, se cinguetta un usignolo ad esempio.
Con le casse stereo inveece accade una cosa orribile e irrimediabile.
Supponendo che il bravo fonico abbia messo il maggior volume a sinistra e un ritardo adatto che va alla cassa di destra, accadrà qualcosa che nella realtà non sarebbe successa, ovvero, voi ascolterete la riproduzione dell'usignolo della cassa sinistra son tutte e due le orecchie, stessa cosa per la cassa di destra.
se aveste indossato un paio di cuffie questa promisquità non sarebbe avvenuta.
ciascun orecchia con le cuffie sentiva solo la parte a lei assegnata.

Ecco perchè anche con un'ottima ripresa binaurale non potrete mai avere una fedele riproduzione con i diffusori ma solo in cuffia


Parli di interazioni di fase tra gli altoparlanti senza considerare i filtri usati perdeterminare il loro suono e sfasamento temporale, e pensi che un dual concentric risolava la problematica, o un cassa elettrostatica sia la soluzione al problema. Forse ma anche no perchè poi sorgono problemi di dispensione (tannoy) o tenuta in potenza per una elettostatica.

Parli poi di tecniche di registrazione senza considerere i delay time le attenuazioni di segnale le variazione di fase creati ad arte per ricostruire una scena virtuale da dover essere riprodotto da diffusori, in cui l'ambiente di ascolto medio viene considerato anche in sede di costruzione del segnale da dover esser presente sul media. Del resto anche per un ascolto ottimale in cuffia, bisogna approcciarsi a una registrazione binaurale. quindi sapere dove va poi riprodotta la musica, fa parte dell'alchimia del suono del media

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 10:03

Ottimo Bergat! Finalmente qualcuno esperto del campo che dice come stanno le cose col vinile! Sono anni che penso e dico anch'io queste cose, ma gli "impallinati del vinile" non lo capiranno mai. In un noto forum di appassionati HiFi sono convinti che il segnale in uscita da un CD sia a scalini, perché è un segnale a tempo discreto. Non c'è verso di fargli comprendere ciò che dice Shannon, e nemmeno che l'errore di quantizzazione, essendo incorrelato col segnale, può essere semplicemente vista come un termine del rapporto segnale/rumore.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 10:17

Tale finalizzazione varia a seconda dei generi. Nei generi rock, pop, jazz elettrico, fusion, dance, e molti altri avviene una compressione dinamica.

Si potrebbe subito obiettare: PERCHE'?
Perchè il prodotto per lo più suonerà in un'abitazione o in un'automobile.
Un batterista è in grado di sfregare con una spazzola la pelle sabbiata di un rullante a 3dB tanto da farvi tendere l'orecchio, oppure di farvi sobbalzare con un colpo di cassa a 130dB.
Se ve lo trovate davanti direte "figo!", e in effetti questa cosa è fighissima. Se invece volete ascoltarlo a casa vostra succederà che:
a) il volume sarà troppo basso per sentire lo sfregamento della spazzola e sentirete solo il colpo di cassa.
b) sentirete tutto, ma vi porteranno via con il cellulare della polizia.
c) ascolterete da una registrazione "normale" e quindi compressa, e potrete apprezzare sia la cassa sia lo sfregamento della pelle sabbiata del rullante a volumi domiciliari.

Come avrete capito quindi, la compressione sonora è una necessità per poter ascoltare musica molto dinamica dentro un appartamento. Se non la si effettua, o si perdono i pianissimi, poichè troppo di basso volume per essere percepiti, oppure si è costretti a mettere volumi incompatibili con il vicinato, esattamente, come una batteria acustica è INCOMPATIBILE CON IL VICINATO, e tutti i batteristi conoscono questa realtà.
Ascoltare una batteria esattamente come è (senza compressione) equivale ad ascoltare una VERA batteria.
Sta suonando la polizia per portarvi via, anzi, no, sta sfondando la vostra porta perchè voi non la sentite.

Capito perchè i vostri supporti musicali vengono finalizzati con la compressione?


Certo prima della trasposizione sulla glass master, la registrazione finale a piena dinamica, viene compressa, per tener conto dell'impossibilità del sistema riproduttivo di accettare la dinamica reale che è confinata nell'intorno dei 90 dB. Gia' ma quanta dinamica resta? nel migliore dei casi, laddove tale registrazioni sono rivolte a coloro i quali ne fruiranno attraverso un impianto Hifi, generalmente hanno dinamiche che possono raggiungere i 60dB, ovvero tra il suono più fievole e il suono più forte c'è una variazione di livello sonoro di un milione di volte.

Purtroppo però il brano viene trasmesso nelle stazioni radio e lì la necessità è che debba suonare forte, molto forte, poi ci sono i fruitori della musica riprodotta attraverso i media, che per il 99,9% non sono impianti HiFi (e già oramai sono pochi a coltivare questo hobby) e anche qui la dinamica è mal sopportata. Per cui i dischi oi CD di rock, pop, jazz elettrico, fusion, dance, e molti altri vengono compressi all'inverosimile. Si parla di limitare la dinamica a 9/10 dB in modo tale da piacere a coloro che ascoltano distrattamente o che si concentrano sul motivetto, ma tale registrazioni vengono viste come la peste dagli amanti di HiFi.
Pper fortuna ci sono etichette private che agiscono differentemente e che alcuni generi musicali non subiscono tale trattamento alla roberspierre. Ovvero musica classica e in parte il jazz.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 10:25


Ho sentito dire in giro che qualcuno incide su vinile da una sorgente digitale.
Che risultato si ottiene secondo te?
Precisione analogica unita alla gamma dinamica digitale?
Tutte le case discografiche incidono su vinile da una sorgente digitale. Anche per le ristampe di vecchi vinili, si prendono le registrazioni analogiche che hanno dato origine al vinile e si portano in campo digitale per non aggiungere ulteriori difetti e/o errori e da li poi vengono crete le madri e le figlie per lo stampaggio dei vinili.
Cosa si ottiene?

si ottiene precisione digitale con una gamma analogica da vinile e tutti i difetti connessi al vinile stesso. Te ne accorgi? no! ellora perchè qualcuno pensa che il suono digitale esca graffiante e a gradini?

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 11:15

Non so risponderti, Bergat.
Credo sia una valutazione molto spesso personale, dettata dalle cognizioni ed aspettative personali. Alcuni album musicali suonano meglio in formato CD ed altri in vinile. Altri ancora suonano meglio su nastro.
Non so se sia una questione produttiva o che altro, fatto sta che alcuni album di musica suonata (gente che suona fisicamente degli strumenti) rendono di più in formato CD ed altri, di musica campionata (gente che smanetta su dispositivi sintetizzatori) rendono di più in formato vinile. Sembrerebbe un paradosso, ma dietro c'è senz'altro una spiegazione.
Riguardo alla precisione/gamma dinamica del nastro? Cosa mi dite?
Io posso solo sentire una dilatazione del suono, che sia il CD che il vinile non riescono ad eguagliare, buona o cattiva che sia. Semplicemente diversa ed unica.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 11:36

Ooo è entrato forse con troppo impeto, ma il contributo era buono. Io non lo bloccherei.
Sul sentire meglio bisognerebbe prima concordare su cosa significhi.
C'è la soggettività e le non linearità del proprio ambiente e impianto che entrano in gioco.

Argomento troppo vasto, bisognerebbe concentrarsi su un solo aspetto alla volta.
Io partirei proprio dalla fine, cioè l'ambiente in cui si ascolta e poi a risalire cavi, ampli, sorgente, sw...

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 12:10

Sono d'accordo con Caneca: rivaluterei il nastro MrGreen

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 12:52

NO NO NO! Non ci siamo Ooo!

Sei fuori tema, parli di cose che avevo escluso di trattare e tu invece ne parli, ma le tue affermazioni sono errate e fuorvianti e per questo ti prego di non partecipare a questo thread.
Cool
non parteciperò più a questo topic ma come già detto termino.

le ECCEZIONI.
Con le premesse di cui ho trattato sembrerebbe quindi impossibile ottenere una riproduzione fedele da due casse stereo.
in realtà esistono poche eccezioni che permettono di farlo.
Ma prima occorre capire perchè noi riusciamo a percepire se un suono proviene da destra o da sinistra.

Se avete pensato " perchè a sinistra l'usignolo stava, e il mio orecchio sinitro l'ha sentito più forte " sappiate che nella maggior parte dei casi (non tutti) la risposta è errata.

Il suono in aria si propaga alla velocità di circa 344m/s (un po' più veloce sul livello del mare e se è umido, un po' meno in alta montagna e se è secco).

noi siamo in grado come umani di discernere al massimo 10 differenti suoni in un secondo, siamo delle schiappe, però siamo bravissimi a discernere la rapidità con cui arriva un suono. Cioè siamo capaci di riconoscere chi arriva per primo e a frazioni di millesimi di secondo.

Questo discernimento dipende dal fatto che le orecchie sono distanti tra loro. La distanza tra le orecchie, sulle curve del volto umano, è compresa tra 25 e 30cm, meno in linea retta, ma il suono che ci raggiunge può anche fare curve.

facendo un calcolo su una distanza media tra le orecchie supponiamo 20cm
Avremo quindi un ritardo tra un orecchio e l'altro, per quell'usignolo da un lato di:
34400:1=20:X
X= 1x20/34400= 0,00058 che sono 0,58 millisecondi.

Per quanto possa sembrare strano, il nostro cervello è in grado di percepire un differenziale così piccolo (e anche meno) tra un orecchio e l'altro.

Quindi la regola è questa: se tu arrivi prima (suono) significa che sei da quella parte.
L'altro orecchio percepisce in molti casi quasi con la stessa potenza il suono ma leggermente in ritardo, da cui la scelta del nostro cervello dove collocare l'usignolo.

Ecco perchè con le riprese binaurali valgono solo le cuffie. I diffusori impastano ciò che dovrebbe essere ascoltato solo dall' orecchio destro con il diffusore di sinistra e viceversa.

Ma andiamo alle ECCEZIONI.
Se voi registrate un cantante (monofonia) e poi lo mettete tutto a destra nella ripartizione stereo (non con un vinile ma in digitale) allora non avrete artefatti. Infatti non essendoci alcune emissione dal diffusore di sinistra la realtà sarà riprodotta fedelmente dal punto di vista dell'allocazione stereofonica (ovviamente dovete ricordarvi di non immettere alcuna compressione).
Ma se è così, possiamo dire che anche a sinistra possiamo mettere uno strumento o un'altra voce ed ottenere lo stesso risultato. Faremo di nuovo una ripresa monofonica di un flauto, e la metteremo tutta a sinistra. Perfetto.
Abbiamo una allocazione stereofonica completamente separata. Ci vorrebbe che i nostri diffusori fossero alla stessa distanza in cui si trovavano cantante e flauto, supponiamo magari 3 metri.
Ma stupitevi, possiamo mettere anche un altro soggetto, perfettamente al centro e riprenderlo sempre con un microfono, per esempio un ottavino. Poi metteremo tale registrazione monofonica su tutti e due i canali in modo identico.
Il risultato sarà che se stiamo perfettamente in centro tra i due diffusori avremo la percezione veritiera che l'ottavino sia in centro.
Quindi le eccezioni come avrete capito riguardano tre casi:
1. ripresa tutta a sinistra
2. ripresa tutta a destra
3. ripresa centrale
Nessuna via di mezzo, altrimenti il gioco si sfascia.

______________________________________________





segue un metodo che ho applicato utilizzando uno dei tanti programmi musicali esistenti, nello specifico cubase.
L'argomento è un po' tecnico, ma potrebbe interessare chi vuole ottenere registrazioni interessanti.
n.b. troverete indicazioni a fig. che non inserisco perchè erano troppe, non me ne vogliate.

___ Spazialità acustica 1

per cuffie (minori risultati anche su casse)

Collocare uno strumento nelle due dimensioni orizzontali

Quanto segue, per brevità, non riporta le spiegazioni dei fenomeni fisici. Non è trattata l'ambienza, cioè non è presa in considerazione la fenomenica degli ambienti ma l'argomento è trattato come se tutti i fenomeni si svolgessero in camera anecoica. (Quanto trattato è prioritario anche nel caso si voglia ambientare il suono in una stanza simulata). Il metodo si fonda su 3 fattori: microritardo, equalizzazione, volume. Segui passo per passo e avrai il risultato voluto.


MICRORITARDO

1. Prendi una ripresa (traccia) mono di uno strumento, senza ambienza (da cavo).
2. Inseriscila in una pista che chiamerai strumento L. Crea un'altra pista (traccia), che chiamerai strumento R. Fai un duplicato della traccia e mettila sulla pista R (questa manovra non raddoppia il peso del progetto perché cubase utilizzerà la stessa ripresa in due diverse piste).
3. Importante: Sposta il pan della traccia mono L tutto a L e quello della mono R tutto a R. (figura)
4. Le due tracce devono essere perfettamente allineate e per fare questo imposta lo Snap su on, che su SX diventa azzurro, (lo Snap è il pulsante quadrato, posto in alto, che ha come simbolo >|< come da figura). Facendo questo, hai deciso di usare una quantizzazione che può essere a misura, a quarti, o a frazioni più piccole. Adesso, se vuoi spostare una traccia questa si collocherà a scatti, ad intervalli, e in questo modo le due tracce vanno perfettamente allineate sullo stesso inizio. Poni il cursore all'inizio delle due tracce e fatta questa manovra vai a disinserire lo Snap.
5. Disinserito lo Snap, imposta la linea numerica di cubase su secondi, una volta capita l'equivalenza di misura tra secondi e campioni, sarà possibile impostare anche su campioni.
6. Adesso visualizza al massimo la lunghezza delle tracce con il pulsante + in basso a ds e tieni d'occhio quello che succede sulla linea numerica, vedrai che dalla semplice visualizzazione dei secondi passerai alla visualizzazione anche dei ms, uno per uno, ad es. 1.894 – 1.895 – ecc... Se al posto dei secondi scegli i campioni le divisioni saranno più fitte. Ad un ms corrispondono circa 44 campioni.
7. Se vuoi che lo strumento che hai registrato provenga da L, prendi la traccia R e spostala alla tua destra sullo schermo, in modo che arriverà in leggero ritardo. Quanto? Certamente non più di 0,8ms che corrispondono a circa 36 campioni.
8. Adesso decidi quanto deve essere collocato a sinistra il tuo strumento in un ipotetico panorama di 180° (è possibile allargare il panorama a 360° ma qui non è trattato l'argomento).
9. Ricorda che 0,8ms (36 campioni) di differenza, servono per una provenienza tutta a L quindi (ore 9); per una provenienza centrale non devi inserire alcuna differenza (ore12); per una provenienza da 45°L (ore 10 ½) devi inserire una differenza di 0,4ms (18 campioni), per una provenienza da 67,5°L (ore 9 ¾) = 0,7ms (27 campioni), per 22,5°L (ore 11 ¼) 0,1ms (4,5 campioni)
10. come avrai capito, puoi scegliere tra 0 e 36 campioni di differenza tra una traccia e l'altra, a seconda della provenienza che vuoi assegnare, che può essere centrale, tutta laterale o una zona intermedia.


EQUALIZZAZIONE

1. Qualora si volesse intervenire sull'equalizzazione dello strumento, è necessario usare un altro equalizzatore perché qui l'equalizzatore principale è unicamente utilizzato allo scopo di creare la spazialità. Ricordarsi sempre che se si vuole apportare un'equalizzazione con un altro equalizzatore questa deve essere identica per i due canali.
2. Quanto fatto fin ora non basta. Occorre apportare un'attenuazione delle frequenze alte sulla traccia cui è stato impostato il ritardo. Quanto occorre attenuare? su quali frequenze?
L'attenuazione sulle alte frequenze dipende da diversi fattori, in ogni modo questa attenuazione partirà sempre da non meno di 150Hz e sempre, sarà progressivamente più elevata fino ai 20000Hz.
3. Più il suono sarà laterale e più sarà potente l'attenuazione del canale opposto alla provenienza. Ad interferire, in misura minore, sull'attenuazione, sarà anche la distanza dell'emittente.
4. Si consideri questa regola: massima lateralità = attenuazione sul canale controlaterale di -18db a 20000Hz effettuato con il potenziometro precedente a quello delle frequenze alte. Centralità = nessun intervento. Quindi, in pratica si assegna 1dB di attenuazione ad ogni spostamento di 5° dal centro.
5. Qualora si voglia assegnare una distanza dell'emittente occorre intervenire sull'equalizzazione di tutti e due i canali. Si consideri un'attenuazione da effettuarsi (quindi da sommare una attenuazione) sul potenziometro visto prima. Questa attenuazione deve essere di -1dB a 1m e si perpetua in modo logaritmico al raddoppio della distanza. 2m = -2dB; 4m = -3dB; 8m = -4dB; ecc...
6. infine anche la simulazione d'ostacolo necessita della attenuazione d'alte frequenze su entrambi i canali (oltre ad una riduzione del volume). Ma qui è difficile dare regole sulla simulazione degli ostacoli poiché sono troppe le variabili. Sarà diversa la simulazione tra un sax proveniente da dietro una porta chiusa rispetto ad una motosega proveniente da un bosco, in cui gli ostacoli, rispettivamente, sono la porta e rami e foglie del bosco.


VOLUME

1. Dei tre fattori, il più importante è certo il microritardo, poi viene l'equalizzazione. Il volume è il meno importante, ma in un caso particolare acquista maggiore rilievo. Il caso in questione è quello dell'emissione da brevissima distanza.
2. Mentre da un'emittente proveniente da 3 metri (-0,3dB se l'emittente è tutto da un lato), non è apprezzabile una differenza di volume L/R, nel caso di brevi distanze questa differenza c'è. Supponiamo che una zanzara si avvicini a 3 cm dal nostro orecchio R. Rispetto all'orecchio di L c'è una differenza di volume enorme, di ben 13dB, inoltre c'è anche una notevole differenza di equalizzazione che contribuisce ad attenuare ancor più la potenza sull'orecchio L.
3. quindi, se si prende in considerazione solo la differenza di volume tra i due orecchi, causata da emittenti completamente laterali, abbiamo quanto segue.
Distanza d'emittente laterale e differenza di volume tra le orecchie:
1,5 cm = 15dB
3,5 cm = 12dB
7 cm = 9dB
15 cm = 6dB
30 cm = 3dB
60 cm = 1,5dB
85 cm = 1dB



___ Spazialità acustica 2

per cuffie, ottimizzazione per casse

Ascoltare un progetto stereofonico con casse

Quanto segue, per brevità, non riporta le spiegazioni dei fenomeni fisici. Non è trattata l'ambienza, cioè non è presa in considerazione la fenomenica degli ambienti ma l'argomento è trattato come se tutti i fenomeni del progetto si svolgessero in camera anecoica.

Quanto descritto su “Spazialità acustica 1” fa riferimento all'ascolto con cuffie. Qualora si ascolti il progetto con un tradizionale impianto stereo intervengono fattori che portano ad un peggioramento della spazialità. In quel che segue non mi impegno ad ottimizzare il progetto per un tradizionale impianto stereo ma piuttosto il contrario, cioè ottimizzare un impianto stereo per una miglior spazialità del progetto musicale. Per fare questo sono necessari 4 diffusori (casse) uguali. Tra questi sono da preferire i coassiali, e, in mancanza di coassiali sono da preferire quelli con gli altoparlanti allineati in senso speculare o simmetrici. Sono assolutamente da evitare (sempre) i diffusori con il tweeter troppo distante dal woofer (2 vie) o dal medio (3 vie). Normalmente il panorama orizzontale con normali diffusori è di circa 60°.
Nella figura, oltre questi 2 sono collocati altri 2 diffusori avvolgendo l'ascoltatore su 180°. A sinistra ci sono i 2 diffusori che riproducono il canale sinistro e specularmente a destra abbiamo i 2 diffusori impegnati con il canale destro.
Nonostante l'avvolgimento a 180° l'ascoltatore ha un panorama inferiore, anche se è ben maggiore di 60°. Infatti il diffusore L in posizione tradizionale è a 30° a L mentre quello aggiunto è a 90°. Facendo una media tra i due si hanno esattamente 60° ma poiché l'orecchio percepirà un'equalizzazione senza attenuazioni dal diffusore più laterale questo sembrerà suonare più forte di circa 6dB sulle frequenze più direzionali. Purtroppo i due diffusori più centrali daranno informazioni scorrette alle orecchie, nel senso che il L darà informazioni errate all'orecchio R e ci sarà ovviamente anche l'errore controlaterale. Questo aumenta la confusione del panorama sonoro causando una ridotta percezione panoramica che stimo con una perdita di 3dB di separazione. Quindi la differenza reale tra i due diffusori laterali sarà di 3 e non di 6dB.
Resta il fatto che alla percezione sembrerà che il diffusore estremo suoni il doppio di quello centro/laterale. Così, lo spostamento dell'asse sarà non più di 60° ma di circa 75° per ogni canale. Quindi il panorama totale sarà non di 60° ma di 120/150°, che non raggiunge ancora i 180° delle cuffie ma che è molto più ampio dei 60° tradizionali. Inoltre l'incongruenza della comunicazione del canale L all'orecchio R è molto attenuata rispetto al sistema tradizionale (di ben 6dB).

Ricordo che ancora non ho mai parlato della collocazione dell'emittente in un ambiente e che quindi lo strumento che suona nel progetto è ipoteticamente ubicato in una camera anecoica, alla quale ovviamente si somma la stanza reale in cui sono ubicati diffusori e ascoltatore.


___ Spazialità acustica 3


Ambienza

in questa terza parte accenno alcune regole fisiche dell'acustica.
Non è possibile assegnare un po' di riverbero qua e là per ottenere decenti risultati d'ambienza. Conoscendo le leggi dell'acustica si interviene di conseguenza.

Per ambienza, intendo la ricostruzione di un ambiente in cui accade l'emissione di un suono. Quello che accade, è che l'ambiente suona. Il posto dove vi è un suono partecipa al risultato finale. Alla ricostruzione dell'ambiente si somma l'ambiente reale nel quale si ascoltano i diffusori (casse), mentre questo non accade nell'ascolto in cuffie. Per questo motivo, se si presume un dato ambiente in cui collochiamo lo stereo, è possibile prendere in considerazione la sottrazione della nostra stanza d'ascolto durante il calcolo dei riverberi. Ma è più realistico semplicemente ridurre un poco i riverberi in generale, ma così facendo, se da una parte avremo un ascolto più nitido sulle casse, avremo un ascolto più “secco” in cuffie.

È indispensabile aver eseguito i passaggi descritti su “Spazialità acustica 1” per poter andare avanti in questa fase. Se non ti sei complicato la vita, avrai un progetto con solo due tracce su due piste, provenienti da un'unica ripresa mono via cavo, o via microfono ravvicinato. Quindi un solo strumento che suona, più che sufficiente per dare il risultato. Poi, con lo stesso metodo potrai assegnare gli altri strumenti. Ma ricorda che alcuni strumenti nascono stereo. In questo caso, le cose potrebbero complicarsi e non dare i risultati voluti. Non sto parlando di una batteria, che ha diversi componenti considerabili monofonici, ma invece di tastiere synth o effetti a pedale che nascono stereofonici e introducono già spazialità e ambiente.

Segui passo, passo e otterrai i risultati voluti:

1. Per prima cosa decidi in quale ambiente collocare l'emittente. Esistono una quantità infinita d'ambienti. Tutti gli ambienti o quasi, sono paragonabili a stanze. Un'arena è immaginabile come una stanza 100x80m. Quello che sta attorno a piazze, arene e stanzette sono pareti, e se non sono pareti si può immaginare che lo siano. Le pareti di un'arena sono le gradinate, sono diagonali, frastagliate e tanto più fonoassorbenti quanto più pubblico contengono. Una stanza di 80mq potresti immaginarla come un locale 10x8. Immaginiamo d'usare appunto questa stanza.
2. La stanza va assegnata al Bus, cioè alla riunione finale di tutte le emittenti su i due canali L e R. quindi assegna la stanza con un riverbero. Decido arbitrariamente su Cubase SX di assegnare il Riverbero A con una stanza da 80 mq ma ciascuno può assegnare a propria scelta con un qualsiasi buon plug in. L'importante è rispettare l'assegnazione voluta poiché, da adesso in poi, tutti i calcoli si baseranno sul luogo dove abbiamo deciso di collocare l'emittente. Tanto per capire, se scegli una stanza 4x5, poi, non puoi collocare l'emittente a 2 metri dalla parete L e 6 metri da quella R (!!!). Facendolo, posso sperare solo in risultati fantasiosi, ma qui sto cercando di ottenere risultati realistici.
3. Quindi ho scelto una stanza da 80mq e me la immagino lunga 10m e larga 8m. Adesso mi dedico all'emittente che ho collocato lateralmente rispetto a me stesso. Spengo il riverbero che ho appena assegnato sul Bus perché lo regolerò dopo.
4. L'emittente, come si vede nella figura, è a due metri dalla parete L e anche a 2m dalla parete di fondo. Quanto tempo impiega il suono per raggiungere le due pareti? Occorre dividere i 2m per la velocità del suono che è di 344m/s. Circa 5,8ms quindi. Inoltre posso affermare che se 2m è la distanza più breve, altre distanze limitrofe superano i 2m, diciamo circa 3m e quindi 3/344= 8,7ms. Per approssimazione prendo in considerazione queste due misure, 6ms e 9ms.
5. La distanza dalla parete opposta è invece di 6 metri, cui si sommano distanze maggiori di circa 8 metri. Quindi avremo altri due ritardi, uno di 18 e l'altro di 23ms.
6. Per assegnare questi ritardi cubase SX ha uno strumento semplice ed efficace che è il DoubleDelay. Ricordiamoci che i banchi possono essere salvati, se intendiamo riutilizzarli. Notiamo in basso a sinistra il regolatore di Feedback che determina il tempo di decadimento/delay, i due Pan, completamente inutili in una traccia mono, quindi ignoriamoli, le due regolazioni DelayTime, che imposteremo sui due valori calcolati, in questo caso 18ms e 23ms. Il tempo Sync NON deve essere usato. Questo effetto incrementerà il volume. I due fattori che lo variano sono il Feedback e la % di mixaggio. Se vogliamo un riverbero vicino (in questo caso 2m in 80mq) diamo poco feedback (25%) e stiamo su un 20% di mixaggio. Se vogliamo un riverbero lontano (8m in 80mq) diamo 75% di feedback e 10% di mixaggio. Occorre monitorare l'incremento in dB, che corrisponde ad un raddoppio di volume se è di 3dB.
7. Come si può fare per monitorare l'incremento? Occorre mettere una porzione della traccia in un breve loop e ascoltarla in solo. Si noti che se si clicca nello spazio sopra il numero di volume appare il piccolo simbolo di -infinito. Disinserisci il DoubleDelay e fai partire il loop in solo. L'indicatore da infinitamente piccolo si incrementerà fino a diventare, per es. -9dB. Adesso ferma il loop, riazzera ad infinito cliccando sopra, inserisci il DoubleDelay e guarda di quanto si incrementa. Supponiamo che ora l'indicatore segni -6.5dB. Significa che hai avuto un incremento di 2,5dB. Questo incremento è generato proprio dal DoubleDelay, regolati di conseguenza se secondo te è troppo o poco, agendo su il controllo di Feedback e sul controllo di mix. Ricordati che un incremento di 3dB è un raddoppio di volume, mentre 6dB è il quadruplo.
8. Il Riverbero A di Cubase è dotato di preriverbero che è l'arrivo di una riflessione prima del suono diretto, un equalizzazione a due bande, una dimensione della stanza che determina la differenza in millisecondi tra un riflesso e l'altro, un timecode, che determina il tempo di decadimento in cui ogni riflesso termina. Inoltre è presente un miscelatore tra suono diretto e suono dell'ambiente scelto. Non è possibile riprodurre il riverbero di alcun ambiente reale poiché questo è unico come un'impronta digitale. Ma alcune caratteristiche tipiche di un ambiente, determinano una tipologia standardizzabile.
9. Una volta che hai assegnato il riverbero differente a ciascuno dei due canali mono, hai semplicemente assegnato i riverberi più importanti e caratterizzanti di L e R. Adesso assegna lo stesso identico ambiente che hai assegnato al Bus, ma facendolo per ogni singolo canale avrai un'assegnazione monofonica, cosa importante questa, perché nel Bus, l'ambiente ricade ugualmente su entrambi i canali in modo uguale restituendo un riverbero monofonico! Quindi noi non vogliamo appiattire tutto con un riverbero monofonico ed assegniamo, in questo caso, la stanza da 80mq, identica, su ognuno dei due canali. Ovviamente l'assegnazione deve avvenire in successione dopo l'inserimento del primo riverbero che abbiamo fatto con il DoubleDelay. Nella figura è riportato il reverb A di cubase SX. Metti il suo preriverbero completamente a zero, a meno che tu non voglia simulare un'emittente che ti sta dando le spalle.
10. Importante: dovrai assegnare lo stesso identico riverbero di ambiente su TUTTI i canali monofonici, e questo deve trovarsi sempre dopo il primo riverbero principale che in questo esempio abbiamo creato con il DoubleDelay.
11. Ricorda come regola generale che quando vuoi dare un senso di vicinanza darai meno riverbero e viceversa.
12. Hai quasi finito, ora devi impostare il riverbero del Bus, che avevi già inserito. Poiché agisce su entrambi i canali in modo uguale sarà monofonico. Il senso di assegnarlo è quello di completare tutti i riverberi con un unico riverbero che è quello del luogo dove avviene l'emittenza. Per questo motivo, qui si, che ha senso lasciare il preriverbero ma occorre dosare la percentuale di riverbero del Bus con estrema parsimonia per non distruggere il lavoro fin qui fatto. Normalmente mai più del 10%.
13. Ricorda che su un canale monofonico, non può seguire un compressore, dopo l'inserimento dei riverberi. Infatti, in questo caso, il compressore eliminerebbe la differenza di volume causata dai riverberi mandando all'aria l'ambienza, quindi nella catena prima inserisci il compressore e poi il riverbero (DoubleDelay).
14. Diverso è il discorso sul Bus, in cui è meglio inserire il compressore dopo il riverbero per meglio controllare la finalizzazione del progetto.

Buona spazialità e ambienza.



___ Spazialità acustica 4

ACUSTICA

Seguono alcune informazioni di acustica, branca della fisica.
Possono essere utili alla comprensione dei capitoli precedenti ma li ho inseriti solo alla fine perché possono risultare molto noiosi.
?
1. L'orecchio umano, può percepire una vibrazione di 16 volte il secondo, ma non può percepire una di 15. Può percepire una vibrazione di 20000 volte il secondo e non di più. Queste oscillazioni sono espresse in Hertz (Hz).
2.????? Una corda o un qualsiasi materiale, possono oscillare a diverse frequenze, cioè, il suo numero d'avanti/indietro può variare, secondo la sua lunghezza, composizione, tensione, il suo diametro.
3.????? Per standardizzare, si dice che l'orecchio umano percepisce suoni tra i 20 ed i 20.000Hz.
4.????? A parità di potenza, l'orecchio umano non percepisce tutte le frequenze con lo stesso volume. Infatti, ha più simpatia per un range di frequenze in zona centrale.
5.????? La potenza acustica (ampiezza) si misura in Decibel. Ma se ci allontaniamo a sufficienza anche una tromba sarà inudibile. Allora si capisce che il Decibel (dB) ha il vincolo della distanza. Se diciamo che uno strumento ha una potenza di n dB ci riferiamo sempre alla distanza di un metro, per convenzione.
6.????? Anche per definire la potenza di una cassa acustica (diffusore) ci riferiamo alla distanza di un m, ma poiché al diffusore è applicata la potenza da un amplificatore dotato di manopola occorre decidere a che livello girarla, ugualmente, per tutti i diffusori cui dobbiamo misurare quanto suonano a parità di segnale.
7.????? È stato deciso, come standard, che la potenza da applicare ad una cassa acustica, per misurare i suoi dB, è 1 watt. Se qualcuno chiede quanto è l'Efficienza di una certa cassa intende quanti dB emette ogni volta che le s'invia un segnale da un Watt su tutte le frequenze udibili. Esistono casse che sollecitate ad un watt rispondono con più suono, sono quindi più efficienti.
8.????? Il dB è un'unità di misura un po' particolare. Si dice che l'orecchio umano può percepire la differenza tra – o + 1dB. Se la variazione è inferiore non è percepita. Altra particolarità è quella che ogni 3dB c'è un raddoppio di potenza. Se ascolti musica dal tuo stereo, con volume di picco di 100dB, ma poi decidi d'aumentare il volume passando da 20watt a 40watt, puoi certamente affermare che sei passato ad un volume di picco di 103dB, cioè hai incrementato di 3dB.
9.????? I diffusori, dal punto di vista dei dB, non si comportano tutti allo stesso modo. Alcuni sono poco efficienti (normalmente quelli Hi-Fi) e la loro efficienza è di circa 82-92dB/m, quelli professionali di solito sono più efficienti, circa 96-106dB/m.
10.? Immagina di collegare un amplificatore da 1000watt ad un diffusore (elettrostatico) con efficienza 82dB e di collegare un amplificatore da 15watt ad un diffusore dinamico da 100dB. Metti tutto al massimo e avrai la stessa potenza acustica.
11.? Dal punto di vista fisico, per ottenere uguale potenza, occorre più lavoro per emettere un suono di bassa frequenza. Come una mucca per muggire, consuma più energia di quanto un usignolo ne consumi per cinguettare. Anche i woofer per le basse frequenze, talvolta oltre i 40cm di diametro, facendo avanti/indietro per emettere suono, esercitano un lavoro visibilmente più oneroso di quanto non facciano i tweeter per emettere le alte frequenze.
12.? Si può capire come la percezione umana dipenda dalla nostra natura. Gli elefanti e le balene hanno connaturato in loro frequenze più basse e gli usignoli quelle più alte. Il loro linguaggio ha un registro differente dal nostro. Noi, abbiamo uno spettro del parlato e delle cose che ci accadono attorno, adeguato all'umano, così ecco la nostra maggiore sensibilità tra i 40 e gli 8000 Hz, ma ancor più sonanti ci sembrano le frequenze tra gli 80 e i 2000 Hz. Con l'età, normalmente si riduce la capacità di sentire, specie nelle frequenze alte. Inoltre, secondo il volume di pressione sonora ci sembrano più potenti alcune frequenze rispetto ad altre. Se il volume è molto basso sentiamo solo le frequenze medie.
13.? Le basse e le alte frequenze (e con sfumature intermedie le medie frequenze) si comportano in due modi differenti e caratteristici. Le basse nascondono la loro direzione, cioè c'impediscono di capire da quale direzione provengono, inoltre passano ovunque, passano porte e muri e sono particolarmente valide per viaggiare sulla lunga distanza. Le alte sono esattamente al contrario, molto direzionali, cioè, si capisce bene se provengono da destra o da sinistra ma non passano bene ovunque, anzi, possono essere frenate anche con semplici accorgimenti e non sono adatte a percorrere la lunga distanza perché decadono molto più facilmente. Proprio per questo, per un altoparlante d'alta frequenza, la sua espressione di dB/m, cioè la sua efficienza, s'intende solo per l'emissione diretta e perpendicolare all'orecchio. Se l'altoparlante è posto di sbieco si udirà molto meno (specie sulle alte frequenze). Per questo motivo i driver d'alta frequenza sono spesso costruiti con trombe di dispersione, con alette d'irraggiamento, per meglio diffondere le frequenze alte. Inoltre le case costruttrici spesso specificano con un grafico, quale andamento si ha in modo diretto (0 gradi) e di sbieco, 30°, 60°, ecc...
14.? Se dici che suonando quella corda della chitarra, in quella posizione, hai una frequenza d'es. 160Hz e produci un LA, dirai probabilmente una verità ma anche un'inesattezza. Infatti, tutti gli strumenti musicali che emettono onde a certe frequenze, corrispondenti a certe note, in realtà non emettono onde “sinusoidali”, cioè “pure”. Sono sempre onde impure. Questo significa che non esisterà solo l'onda fondamentale, quella base, ma anche tante altre onde che si sommeranno alla prima. Un basso elettrico (4 corde), se si limitasse al suo spettro base, limiterebbe la sua sonorità tra i 40 ed i 280Hz, ma sappiamo che non è così. Anzi, addirittura, manipolando un equalizzatore, togliendo queste frequenze allo strumento, riusciamo lo stesso a sentirlo e a capire che si tratta di un basso che fa la sua partitura.
15.? Ogni strumento non ha solo la nota fondamentale, ma le varie note armoniche che lo caratterizzano. Questa caratterizzazione è detta TIMBRO dello strumento, tipico, che ci fa riconoscere un sax da una tromba, ecc., anche se suonano la stessa identica nota. È come un'impronta digitale e ciascuno ha il suo, come non esistono due persone con la voce perfettamente uguale. Ascoltando una voce attraverso un altoparlante scadente, (citofono) potrei comunque sbagliare identità.
16.? Il suono di uno strumento può contenere armoniche che ricalcano abbastanza fedelmente la fondamentale e si distribuiscono in modo ordinato al di sopra di essa. Se questo non succede e più fondamentali sono messe insieme, la leggibilità della nota vera e propria è sempre più difficile. Talvolta così difficile da essere irriconoscibile, è il caso dei piatti della batteria ad esempio. Nonostante il suono sia percepito gradevolmente, spesso non si riesce ad identificare una vera e propria nota (qualcuno definisce questo come rumore). Questa caratteristica è tipica degli strumenti a percussione, ma già, nella stessa batteria, è possibile identificare le note nei tom nella cassa e anche nel rullante, specie se non è inserita la cordiera. Si prenda ad esempio un rullante con la cordiera inserita, anche se non capiamo la sua nota d'accordatura, questo emette uno spettro di frequenze molto elevato e non un range ristretto.
17. Se chiudiamo gli occhi e un cinguettio proviene dalla nostra destra, quale meccanismo fisico ci permette di capirne la provenienza? Si può pensare che all'orecchio di destra, il suono sarà percepito a volume maggiore che a sinistra. Non è questo il motivo principale per cui abbiamo la percezione che il suono provenga da destra. Ma purtroppo, sulla base di questo principio esistono i pampot, potenziometri che possono dare più volume a destra o a sinistra. I pampot
18. fanno così il loro lavoro, distribuendo in questo modo gli strumenti su un ipotetico panorama stereo. Questo è un sistema artificioso ed irreale, che non risponde alle regole dell'acustica che si verificano nella realtà. Il risultato ottenuto sarà pessimo e all'ascolto di un solo canale dei due i risultati saranno ancora peggiori.
19. Occorre avere chiaro quanto segue: a) nell'aria, il suono viaggia ad una velocità di circa 344m/s. b) la distanza tra le orecchie, sulle curve del volto umano, è compresa tra 25 e 30cm. c) un suono è percepito distinto dal successivo se l'intervallo tra il primo e il secondo è maggiore di 1/10 di s. d) con le due orecchie, è possibile avvertire un intervallo tra un suono e il successivo anche se questo è inferiore ad 1/10000 di s (un decimillesimo), non percependo due suoni distinti, ma percependone uno solo proveniente da una direzione. e) se un suono non è diretto ad un orecchio, tale suono avrà un'attenuazione sulle frequenze più alte, tanto maggiore, quanto il suono provenga all'opposto dell'orecchio considerato.
20. Il riverbero si distingue dall'eco per il fatto che l'eco è la percezione del secondo di due suoni in sequenza, relativamente vicini ma distinti e separati. Nel riverbero invece i suoni sono talmente vicini l'un l'altro, che il secondo e gli eventuali successivi sono percepiti come il rinforzo del primo. Al di sopra del tempo di 0,1s, che corrisponde al riflesso di una parete distante 17,2m, abbiamo l'eco, al di sotto di questo tempo, abbiamo il riverbero, quindi, il riverbero, tecnicamente, è collocato esattamente in quell'arco di tempo compreso tra 0,8 e 100ms. Se è inferiore può continuare a chiamarsi riverbero solo se è monolaterale, altrimenti, se riguarda le due direzioni L/R, interferisce sulla direzionalità del suono e non è percepito come riverbero. Mentre al di sopra di 100ms abbiamo l'eco.


_______________________
in questa tavola sottostante avete il riassunto totale di quanto ho scritto per ottenere una disposizione stereofonica corretta partendo da registrazioni monofoniche, qualora vi applichiate a registrare.
chi fosse interessato posso dare indicazioni tramite mp, non qui. Passo e chiudo. MrGreen Cool



avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 13:15

Non so risponderti, Bergat.
Credo sia una valutazione molto spesso personale, dettata dalle cognizioni ed aspettative personali. Alcuni album musicali suonano meglio in formato CD ed altri in vinile. Altri ancora suonano meglio su nastro.
Non so se sia una questione produttiva o che altro, fatto sta che alcuni album di musica suonata (gente che suona fisicamente degli strumenti) rendono di più in formato CD ed altri, di musica campionata (gente che smanetta su dispositivi sintetizzatori) rendono di più in formato vinile. Sembrerebbe un paradosso, ma dietro c'è senz'altro una spiegazione.
Riguardo alla precisione/gamma dinamica del nastro? Cosa mi dite?
Io posso solo sentire una dilatazione del suono, che sia il CD che il vinile non riescono ad eguagliare, buona o cattiva che sia. Semplicemente diversa ed unica.


Certo una cosa è il mezzo, altro quello che ci viene trasposto. Se in un cd ci metto una porcheria di registrazione, non esce niente di buono e questo spiega perchè alcuni cd suonano una schifezza. La poca cura dei fonici dell'ingegnere del suono e di chi effettua il missaggio, può portare a risultati disastrosi. Viceversa se qualcosa è stato curato e lo traspondo su vinile, puo' venire qualcosa di buono, fermo restando i limiti che ho esposto.

tutto dipende dalla registrazione finale che devo traspondere. Puo' capitare che visto che su taluni generi il target sia costituito da giovani e/o amanti del vinile con una composizione vinile 98% 2% CD, che lo stesso lavoro venga curato per il vinile e poca cura messa nella trasposizione per il CD. E questo spiega perchè la differenza che talvolta lo stesso brano riprodotto sul vinile suoni meglio.

D'altra parte bisogna considerare che le curve di equalizzazione RIIA, prevedono una esaltazione delle frequenze acute durante l'incisione del disco in origine e l'attenuazione delle frequenze basse, e il contrario della curva stessa avviene in riproduzione (questo per tener conto della impossibilità di modulare la forma d'onda a livello delle frequenze basse sul vinile perchè avrebbero un ampiezza enorme) per opera del pre phono.

L'imprecisione di tale aspetto porta spesso a un suono più corposo sulle frequenze basse (nell'intorno dei 150 Hz), che a taluni piace e, laddove si ha un impianto con minidiffusori con altoparlanti delle frequenze basse carenti, il suono del vinile per ascolto di musica rock e pop si fa preferire.

Il nastro? certo una valida alternativa, ma registrazioni originali effettuate a mezzo pollice o a un pollice, sono state appannaggio di studi di registrazione professionali che riuscivano in tal modo a raggiungere dinamiche dell'ordine di 70dB senza sistemi di riduzione di rumore quale dolby. L'apoteosi per l'audiofilo è stato il registratore a cassette 3 motori, 3 testine doppio capstan con sistemi di riduzione di rumore quali dolby B e C , che nonostante il nastro della cassetta sia a un ottavo di pollice, riuscivano a raggiungere dinamiche di 65 dB e con l'ausilio di sistemi di compressione/espansione (dbx) anche 75 dB.

Oggi il nastro, i registratori, le cassette sono obsolete, e le registrazioni anche negli studi di registrazione avvengono su memorie solide (SDD)

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2021 ore 13:25

Scusa Ooo perchè non apri un thread sulla registrazione? qui sei fuori tema con i concetti che voglio portare avanti che riguardano solo i temi della riproduzione. Non penso che il tuoi temi non siano interessanti, anzi, ma investono coloro che vogliono dedicarsi alla registrazione amatoriale e qui creano confusione.

Altro therad che si potrebbe aprire è uno sulla trattazione matematica dell'equazione delle onde e sviscerare concetti di fisica tecnica.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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