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Qualcuno sa se esistono formule per il calcolo del diaframma da impostare per contenere il fenomeno della diffrazione, o se esistono data sheet dei costruttori di obiettivi per tipologia e modello da consultare ? Ho sempre adottato il metodo sperimentale, ma è sempre gradito qualcosa di più preciso.
Personalmente su D800 evito di andare oltre l'f/8, ma se faccio macro o foto ravvicinata me ne preoccupo meno... talvolta è preferibile un po di diffrazione a una scarsa pdc, va visto volta per volta.
La diffrazione di per sé in teoria dipende solo dal numero f/ e dalla lunghezza d'onda della luce visibile (si fa risentire più nei verdi che nei blu, ma nella realtà abbiamo sempre uno spettro abbastanza ampio). Se cambia da obiettivo a obiettivo (a parità di tutto il resto) non è puramente diffrazione ma una combinazione tra la stessa e i difetti che tutte le ottiche di piu' o di meno hanno. Solo a diaframmi molto chiusi, tipo f22, le aberrazioni diventano trascurabili rispetto alla diffrazione. Dipende dal formato? Di per sé no, ma le conseguenze della stessa diffrazione saranno ovviamente maggiori su una immagine fisicamente più piccola rispetto ad una più grande. Il fattore più importante è poi quanto grande/da che distanza si osserva l'immagine. Per questo motivo il diaframma limite è soggettivo. Per me considerando una stampa 30x45 arrivo tranquillamente a f16 su full frame, f11 su aps-c, f 8 su m4/3. Dipende dai megapixel ? Come sopra, di per sé no. Ma sugli effetti si. Principalmente se l'ingrandimento che si vuol fare è proporzionale alla risoluzione disponibile, la diffrazione sarà avvertita già a diaframmi tanto più aperti quanto maggiore la risoluzione, a parita' di formato. A parità di dimensioni finali, il vantaggio di un maggior numero di megapixel sulla risoluzione diventa sempre più risicato con la chiusura del diaframma, pur non essendo annullato. Infine con la post produzione si può lavorare anche per recuperare gli effetti di questo fenomeno.
Quindi, dato che lo spettro della luce il più delle volte è ampio (tranne casi particolari), i valori di preselezione restano indicativi, per il resto ben venga la sperimentazione e la conoscenza delle proprie ottiche
Questa tabella è per il formato Leica 135; per convertire in aps-c devi dividere per 2.34 il numero dei Mpx(se usi Nikon); Per capire quando incomincia a manifestarsi la diffrazione in modo significativo la quantità dei sensel del sensore non deve essere mai superiore al numero indicato in tabella per ciascun diaframma.
Questa è una tabella interessante e sicuramente utile. Grazie !
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