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Consigli parco nazionale dello Stelvio; lato Lombardia


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avatarjunior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 19:04

Buonasera a tutti,
ho intenzione di andare a visitare il parco nazionale dello stelvio appena finite le festività (DPCM permettendo). Soggiornerò a Ponte di legno ed ho intenzione di girare tra valle delle messi, passo Gavia e Case di Viso. Sono un appassionato di fotografia naturalistica e quindi sono alla ricerca di animali da fotografare (ma anche paesaggi). Qualcuno che ha già visitato il parco ha qualche consigli al riguardo per queste mete o luoghi nei dintorni?

user12181
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inviato il 29 Dicembre 2020 ore 21:18

Devi avere adeguata esperienza e occhio per valutare le condizioni della neve (e naturalmente guardare il bollettino valanghe di Arpa Lombardia, ieri si è aggiunta parecchia neve e altra se ne aggiungerà verso capodanno. Attualmente i luoghi pericolosi sono sopra i 1400 (ma ciò non significa che si sia del tutto al sicuro sotto, ci vuole sempre occhio esperto). Le temperature basse di questi giorni continueranno ancora nei prossimi. Quindi l'assestamento della neve procederà lentamente. www.arpalombardia.it/Pages/Neve-Valanghe-Ghiacciai/Neve,-Valanghe-e-Gh
Prenditi una guida alpina del posto, meglio se non giovanissima, che almeno non sia aspirante guida.

avatarjunior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 21:23

Si ho seguito e seguirò i bollettini. L'intenzione è quella di rimanere nei fondo valle e selezionare zone a basso rischio.

user12181
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inviato il 29 Dicembre 2020 ore 22:55

Occhio che le valanghe scendono fino ai fondovalle. Leggo che Case di Viso (di cui nulla so) sta a 1753 m, per parlare solo di ciò che minimamente conosco, in Valgrosina occ. solo per arrivare a una quota simile, a Campo Pedruna, ho contato più di dieci valanghe cadute, e alcune non sempre cadono. Gli stessi locali, che conoscono perfettamente la "loro" valle, per troppa confidenza si espongono a rischi non irrilevanti con le motoslitte. Con la loro diffusione la valle praticamente non viene più realmente "chiusa" in inverno, nonostante la rituale "festa di chiusura" e i cartelli e transenne posti dal comune. Ricordo che un signore che mi aveva dato un passaggio con la motoslitta nell'ultimo chilometro prima della baita di mio suocero, aiutandomi a passare velocemente la valanga del Lavinal, già caduta, ma che cade più di una volta l'anno, mi disse che poco tempo prima era appena passato (in gennaio) quando fu sfiorato dal "buf" (spostamento d'aria) della valanga. Mi fermo qui, ma ci sarebbe anche qualcosa di molto tragico (ma del tutto normale) da aggiungere proprio a quanto ho appena detto.
Ancora un caso. In una ben fatta guida (l'autore è una nota guida alpina valtellinese) di facili e sicure escursioni con le caspole (dizione lombarda) in Valtellina, si consiglia un tratto della Val Zebrù (nota tra l'altro per la facilità di avvistamento di stambecchi) come adatto e sicuro per queste escursioni invernali. Un mio collega, che era anche guida alpina, mi disse una volta che quell'anno, proprio nel tratto di fondovalle considerato sicuro da quella guida, si erano accumulati diversi metri di neve di valanga.
A volte le pro loco pubblicano carte turistiche molto precise, anche con il percorso delle valanghe.

avatarjunior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 23:03

Seguo con molto interesse

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 23:19

Calcola che sul Gavia in macchina in inverno manco per sogno, qualche anno fa ho rischiato di rimanerci su in pieno giugno, strada perfetta a salire e poi in tre ore ha nevicato come non mai, alla sera al ritorno era già uscito il sole e sono sceso, gli animali ( cervi e caprioli ) con queste grandi nevicate si raggruppano molto in special modo sui punti di foraggiamento, i camosci stanno su ma sono irraggiungibili, credo avrai maggiore fortuna in fotografia da paesaggio e scorci. A Viso è piana e se porti le ciaspole è una passeggiata, se sei a Ponte di Legno non ci metteresti tanto a salire sul Tonale e fare una puntata in zona Peio e a piedi salire fino a Pian Palù magari evitando il lato sud del lungo lago, troppo erto sopra mentre quello opposto non è cosi.

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