RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Nessun elemento è stato aggiunto o eliminato...


  1. Forum
  2. »
  3. Fotocamere, Accessori e Fotoritocco
  4. » Nessun elemento è stato aggiunto o eliminato...





avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 22:03

L'arte per me e' il regno del soggettivo.

avatarjunior
inviato il 15 Gennaio 2021 ore 17:37

Ale Z, hai generato davvero un bel dibattito! La questione è molto complessa e andrebbe sviscerata a fondo tenendo conto delle questioni storiche, artistiche, sociali e tecniche. Un calderone dal quale ognuno esce con la sua personale filosofia. Ci sono però dei punti oggettivi che non si possono non considerare.

COSA FA IL FOTOGRAFO?
Il fotografo registra alcune frequenze della luce di uno spazio limitato sia per mezzo di sostanze chimiche (fotografia analogica) sia con supporti elettronici (fotografia digitale).
La sensibilità del fotografo guida la scelta dei parametri di scatto che consentono la registrazione del segnale (la luce) nello spazio (il frame): tempi, diaframma, iso.
Tutto questo permette al fotografo di “catturare” un contenuto che dipende strettamente dall'insieme delle frequenze registrate al momento dello scatto.
A mio avviso la fotografia finisce qui. Il lavoro del fotografo è concluso e ci si può rivolgere a uno sviluppatore, a un post-produttore o a un grafico per la creazione dell'immagine.

DALLA FOTOGRAFIA ALL'IMMAGINE
Dopo la registrazione della luce della scena, nasce l'esigenza di trasformare il segnale in un'immagine fruibile. Ecco la fase di sviluppo che permetterà di accentuare alcuni aspetti del segnale per migliorarne la lettura (quindi il contenuto) da parte degli osservatori. Chi lavorerà il segnale (negativo o raw) per generare un'immagine, lo farà a seconda del messaggio che vuole comunicare ricorrendo a uno sviluppo più o meno complesso, più o meno invasivo.
Ad ogni modo, una fotografia è costituita da una quantità limitata di segnali che possono essere più o meno amplificati, più o meno smorzati, conservati o eliminati, come nel caso del crop. Se ci limitiamo a queste operazioni lo sviluppo sarà molto conservativo. Aggiungendo elementi alla fotografia, possiamo includere nuovi segnali (non esistenti al momento dello scatto) all'interno del frame: il fotomontaggio.

Insomma, da una fotografia possono essere generate infinite immagini, tante quante ne desidera il proprietario del fotogramma. Per fare un esempio, una volta sui social ho visto creare l'immagine di una ragazza dalla fotografia di una pizza. Quindi, l'immagine finale è una pizza o una ragazza? Qual è il contenuto? Qual è la realtà?
In questo caso, io sono arrivato al punto di definire la pizza un'immagine fotografica e la modella un'immagine grafica.

Per riassumere, l' immagine fotografica è frutto di tecniche conservative dello scatto iniziale mentre l' immagine grafica è generata da tecniche distruttive o costruttive dello scatto iniziale.
Perciò, per rispondere ad Ale Z, io sotto ogni immagine riporterei o “immagine fotografica” o “immagine grafica”.

Una riflessione che mi va di condividere. Oggi siamo tempestati di immagini e ciò che ne deriva è che non sappiamo più distinguere un fotografo da un grafico. Abbiamo quasi perso il significato di “fotografia” e quello di “immagine” perché quello che conta sempre di più è il colpo d'occhio piuttosto che il contenuto. Molti hanno sviluppato straordinarie abilità di fotoritocco per mettere una toppa a fotografie mal riuscite. Tanti foto-amatori non si rendono conto di essere in realtà dei bravissimi grafico-amatori. E intendiamoci, va bene così! Però è bene anche dare il giusto nome alle cose, ma solo per capirci quando ci confrontiamo.

Prima di chiudere, consiglio a tutti la lettura di “FIGURE” di Riccardo Falcinelli. Un saggio illuminante che tocca in parte anche questi temi.

Ciao!





avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2021 ore 22:48

" Dopo la registrazione della luce della scena, nasce l'esigenza di trasformare il segnale in un'immagine fruibile. Ecco la fase di sviluppo che permetterà di accentuare alcuni aspetti del segnale per migliorarne la lettura (quindi il contenuto) da parte degli osservatori. Chi lavorerà il segnale (negativo o raw) per generare un'immagine, lo farà a seconda del messaggio che vuole comunicare ricorrendo a uno sviluppo più o meno complesso, più o meno invasivo."

Non penso che le cose stiano così. Secondo me non c'è un prima e un dopo. Già nel momento dello scatto il fotografo ha in mente una bozza di progetto grafico ed inizia a realizzarla a partire dalla scelta dell'inquadratura, della focale, della messa a fuoco eccetera. Non si tratta quasi mai di una raccolta di informazioni "neutre" ed oggettive, con poche eccezioni: la panoramica che ti fa il dentista, le foto dell'auto incidentata per il perito dell'assicurazione e altre cose simili. Ma nella stragrande maggioranza dei casi la foto nasce già come interpretazione del soggetto e come progetto di una immagine graficamente efficace, anche quando la postproduzione è minima o assente.

avatarjunior
inviato il 16 Gennaio 2021 ore 9:39

@Miopiartistica
Sono d'accrordissimo. Questo concetto l'ho espresso infatti in questo modo:
La sensibilità del fotografo guida la scelta dei parametri di scatto che consentono la registrazione del segnale (la luce) nello spazio (il frame): tempi, diaframma, iso.

Tra l'altro, si fanno delle scelte anche per la panoramica, il perito ecc. Anche in quei casi, non ce ne rendiamo conto o non ci pensiamo ma i parametri di raccolta del segnale sono impostati per ottenere certi risultati. Che poi ormai siano di uso comuni e automatici quello è un altro conto.


avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2021 ore 11:17

Appunto. Pensiamo a quando la fotografia non esisteva e quando serviva una rappresentazione grafica si disegnava, o al disegno tecnico. Erano immagini che dovevano essere efficaci dal punto di vista della comunicazione ma potevano nascere tavole corrette ma orrende da vedere oppure i disegni di Leonardo. Quando uno ha gusto lo si vede anche quando fa uno schizzo per il meccanico che gli deve fare una modifica a una rondella, e il tutto inizia già quando mette la matita sul foglio, perché in quel momento ha già in testa un certo tipo di immagine.

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2021 ore 11:24

Renato, il tuo intervento è senz'altro molto puntuale e condivisibile.

Mi pare che storicamente la figura del fotografo definisca l'operatore che cura tutte le fasi dal momento dello scatto alla presentazione della foto stampata, oppure oggi del file.
È vero che nel tempo la specializzazione dei processi ha creato la frammentazione del lavoro su più figure professionali, ad esempio nel cinema questa è la norma, ma anche in fotografia abbiamo avuto "coppie fisse" celebri fotografo/post produttore, come Luigi Ghirri e Arrigo Ghi.

Io però preferisco attribuire al fotografo l'intera responsabilità del risultato finale. Prima di tutto perché personalmente credo esista un continuum espressivo nelle scelte che si fanno dal momento in cui si individua la scena/soggetto al momento in cui si presenta il risultato finale.

Ma più ancora mi interessa attribuire al fotografo tutta la responsabilità perché parliamo anche di una responsabilità etica. E qui ritorna il tema di apertura (post 1 di pag. 1).
Tutte le opinioni sono legittime. Io personalmente attribuisco un particolare valore a quelle immagini dove è rispettato ciò che rappresenta la vera specificità della fotografia: la relazione forte e certa fra quel rettangolo di carta che osservo e una realtà sensibile che è sicuramente stata in un certo luogo e in un certo tempo.
E il fotografo deve essere il garante di questa specificità. Altrimenti va bene chiamarlo in altro onorevolissimo modo.

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2021 ore 12:59

"ma definiamo chi altera la realtà (e io sono senz'altro tra questi) non come fotografo purista..."
D'accordo. Personalmente più che definire gli altri, preferisco definire quello che faccio io


E il fotografo deve essere il garante di questa specificità. Altrimenti va bene chiamarlo in altro onorevolissimo modo.


Opinione evolutiva, il che è assolutamente legittimo. Ritorniamo allora al fotoillustratore, postfotografo, pittografo, artista e via dicendo.

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2021 ore 13:04

" la vera specificità della fotografia: la relazione forte e certa fra quel rettangolo di carta che osservo e una realtà sensibile che è sicuramente stata in un certo luogo e in un certo tempo. "

Proprio perché esiste questa relazione molti pensano (e si sbagliano di grosso) che la fotografia mostri la "realtà così com'è". In realtà è una delle moltissime e possibili immagini di quella realtà. Naturalmente poi l'onestà intellettuale dovrebbe essere patrimonio di tutti, fotografi compresi, e non imbrogliare dovrebbe essere un obbligo per fotografi, giornalisti, scrittori, commercianti, politici eccetera. Dovrebbe...
Il tutto si riduce poi a considerare chiaramente che nella tua opera ci sono delle parti manipolate (magari anche involontariamente: i colori, per esempio, non possono essere quelli della realtà, ma nemmeno la gamma dinamica; l'angolo visuale di un teleobiettivo è lontanissimo da quello della visione umana, che poi comunque è binoculare mentre quella fotografica no, eccetera eccetera) e a fare in modo che l'osservatore possa districarsi in questo insieme di cose più meno autentiche e possa capire quale è il messaggio che la foto veicola e naturalmente occorre che questo messaggio sia veritiero per quel che riguarda i dati di realtà: in un servizio giornalistico su Beppe Grillo in spiaggia se ci metto una foto di Beppe Grillo non deve essere ovviamente quella di qualcun altro e la spiaggia deve essere la vera spiaggia dove lui stava e non uno sfondo sostituito. Dopo di che però se l'ho fotografato da vicino con un grandangolo che gli fa un gran nasone, la foto è meno veritiera? No, ma contiene in più anche la mia opinione ("Ecco, questo è Grillo.Non trovate che sia un tipo buffo?"). E in questo non c'è nulla di male, basta che la cosa sia palese ed onesta. Perché comunque quello che vede l'osservatore non è Beppe Grillo. E' una foto di Beppe Grillo.

Poi naturalmente, per avere una corretta circolazione delle informazioni sarebbe necessaria anche una certa educazione dei fruitori alla lettura delle immagini...

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2021 ore 14:31

Sì, certamente. Io credo che la non veridicità della fotografia sia ormai parte del dibattito che diamo per scontato. È argomento ormai fuori discussione.

Però è altrettanto fuori discussione che la cosa che rende unica la fotografia e che le dà senso è comunque quel legame forte con la realtà.

Se prendiamo un'immagine digitale solo come una matrice di numeri a cui possiamo dare qualsiasi valore, entriamo in un altro campo. Assolutamente legittimo ma diverso.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 241000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me