| inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:23
"Ma stai confermando in pieno il mio sospetto di autocompiacimento dello stampatore."
E certo che per una stampa fatta bene c'è l'autocompiacimento, ci mancherebbe che non ci fosse!
Se uno realizza bene una cosa, o fa un lavoro che poi riesce al meglio, deve sentirsi compiaciuto del proprio operato, perché prende fiducia in sè stesso e con quella riesce a fare bene le cose, ha successo.
Se non c'è mai autocompiacimento, uno è sempre insoddisfatto, e se si è sempre insoddisfatti, oltre ad avere qualcosa sicuramente storto in testa, poi si finisce per pensare in modo negativo, si perde la fiducia in sè stessi, e questa porta inesorabilmente a dei fallimenti. |
| inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:24
“ "Ma stai confermando in pieno il mio sospetto di autocompiacimento dello stampatore."
E certo che per una stampa fatta bene c'è l'autocompiacimento, ci mancherebbe che non ci fosse!
Se uno realizza bene una cosa, o fa un lavoro che poi riesce al meglio, deve sentirsi compiaciuto del proprio operato.
Altrimenti è uno sempre insoddisfatto, e se si è sempre insoddisfatti poi si finisce per pensare in modo negativo, e questa non è buona cosa, per nulla, perchè porta inesorabilmente al fallimento.
Se uno non si sente mai compiaciuto di sè stesso, ha qualcosa di storto, ma veramente storto, nella testa. „
esatto. quotone. |
user177356 | inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:28
Ooo, scusa, ma non stiamo parlando di qualità della riproduzione. In più occasioni sia io, sia gli altri partecipanti alla discussione abbiamo fatto riferimento a stampe di alta qualità e correttamente esposte ed illuminate, ed è implicito che anche la fruizione a schermo avvenga con strumenti di qualità e in condizioni ottimali.
Non buttare tutto in caciara solo per ritagliarti uno spazio nella discussione, per favore. |
user177356 | inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:31
Tra soddisfazione per un lavoro ben fatto e autocompiacimento c'è una differenza.
Dal dizionario dei sinonimi e contrari della Treccani:
autocompiacimento /autokompjat?i'mento/ s. m. [comp. di auto- e compiacimento] . - [il compiacersi di sé stesso e del proprio operato] ? narcisismo, vanità. ? autolatria, egocentrismo, egotismo, esibizionismo, megalomania. ? millanteria, vanagloria. ? modestia, riserbo, ritegno, umiltà. |
| inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:34
“
Ooo, scusa, ma non stiamo parlando di qualità della riproduzione. In più occasioni sia io, sia gli altri partecipanti alla discussione abbiamo fatto riferimento a stampe di alta qualità e correttamente esposte ed illuminate, ed è implicito che anche la fruizione a schermo avvenga con strumenti di qualità e in condizioni ottimali.
Non buttare tutto in caciara solo per ritagliarti uno spazio nella discussione, per favore. „
no scusa, su questo dissento completamente.
sei TU che hai fatto il paragone dell'immagine fotografica verso una canzone.
Quindi dal momento che la canzone non la senti solo ad alta qualità ma anche da sibilanti altoparlanti da stazione ferroviaria oppure da altoparlanti da radiolina è D'OBBLIGO aver sottolineato che la fruizione dell'immagine file possa essere attuata attraverso supporti lusinghieri o pessimi.
e questo va sottolineato, a causa del TUO paragone con una canzone.
lo hai fatto TU, mica un'altro.
“ Per me una fotografia è come una canzone: l'autore può farne diverse versioni, in studio o dal vivo, cambiarla, rimaneggiarla in continuo e sarà sempre quella canzone.
Per altri è come un libro, e già il fatto che esistano Gli sposi promessi e I promessi sposi , entrambi di Manzoni, lo considerano fastidioso. „ |
user177356 | inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:38
No, Ooo, sei tu ad aver introdotto il tema della qualità della riproduzione, che è del tutto estraneo all'oggetto della discussione.
In ogni caso, anche di una foto stampata puoi fruire in modo sub-ottimale: perché la stampa non è correttamente eseguita, perché l'illuminazione è sbagliata, perché la mostra è affollata, perché sei un nano e la fotografia è appesa troppo in alto per te.
Quindi, si tratta di una questione irrilevante perché potenzialmente comune a tutte le fruizioni. |
| inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:40
non è più irrilevante nel momento in cui tu, autore del topic, sostieni che per te la fotografia è come una canzone.
Poi lascio riflettere a tutti gli altri con quali supporti percepiscono le canzoni.
non credo che abbiano tutti casse B+W e amplificatori Mcintosh in classe A.
il fatto che puoi fare delle stampacce non modifica il senso del discorso.
ovvero, se hai fatto stampa, bella o brutta che sia hai un riferimento fermo.
ma se ho detto già troppo, tolgo dalle notifiche.  |
| inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:45
"Concordo assolutamente che stampare e fotografare siano due professionalità distinte che richiedono competenze distinte"
Le richiedono eccome, ed il bello, quello che ti fa sentire soddisfatto di tè stesso, è fare quello che ben pochi riescono a fare, ossia fare delle fotografie e stamparsele come uno le vuole stampate, qualitativamente bene, e che soprattutto trasmettano chiaramente il messaggio che il fotografo vuole trasmettere.
E questo messaggio si palesa solo con la stampa, lo scatto non sempre, anzi, raramente, riesce a trasmettere il messaggio che il fotografo vuole trasmettere.
I laboratori normali quel servizio lì non te lo fanno, e bisogna rivolgersi a stampatori di rango che si mettono a fare il fotoritocco col fotografo, ci passano ore assieme, e con lui definiscono le modalità operative di stampa, schiarisci di qui, scurisci di là, fammi nitido e saturo qui, abbassa la nitidezza e la saturazione lì, ci perdono ore.
Una stampa fatta bene così, indipendentemente dal formato (la carta e gli inchiostri sono irrilevanti a quel livello), costa molte centinaia di euro.
Io (e sicuramente altri) quelle stampe lì me le faccio da me, ed ovviamente ne sono orgoglioso, ho fatto un lavoro fatto bene. |
| inviato il 07 Dicembre 2020 ore 20:58
Ti rispondo col buonsenso: quando stampi una foto ti resta comunque il file digitale.
Unire stampa e fruizione digitale ti fa unire entrambi i mondi e i vantaggi delle due esperienze.
Stampa e digitale non si escludono, ma si completano. |
user120016 | inviato il 07 Dicembre 2020 ore 21:25
“ Il mio non è un discorso riferito alla fotografia amatoriale, ma un auspicio che i musei di tutta Italia siano un giorno pieni di padiglioni dedicati alla fotografia.
Questa discussione si sta rivelando sterile, perchè ognuno ragiona nel perimetro del suo orticello „
Il mio invece era proprio un discorso riferito alla fotografia amatoriale. Anche perché, pensare che la stampa possa sparire dall'ambito artistico e professionale mi sembra surreale se non addirittura demenziale. Nel senso di patologia organica cerebrale.
Nell'ambito amatoriale, invece, vista la china presa con i telefonini che presto prenderanno il posto delle fotocamere, tutto può succedere...
Definito l'ambito della discussione, mi pare altrettanto ovvio che ognuno porti la sua esperienza, senza che questo renda sterile la discussione. Magari meno aulica ma di sicuro alla portata di tutti... |
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