| inviato il 02 Dicembre 2020 ore 23:11
@TheRealB non darmi del cristiano che mi offendo |
| inviato il 02 Dicembre 2020 ore 23:25
Bergat, sai perché nelle chiese c'è un solo fotografo? Perché di norma è pieno di pseudo fotografi arroganti che esigono di scattare e se devo fare la comunione a 20 bambini mi ritrovo almeno 20 pseudo fotografi con macchine fotografiche, flash e cellulari vari, che invece di pensare alla comunione del figlio/nipote pensano a rompere le p@lle durante la celebrazione. Oltre a questo rimane il fatto che la Chiesa è un luogo di culto e per di più privato (aperto al pubblico) dove quello che pensa lo pseudo fotografi (per fortuna) non vale una fava. |
| inviato il 02 Dicembre 2020 ore 23:46
@Black concordo totalmente con la tua disamina... |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 0:04
“ bah.. bergat.. se tuo figlio partecipa ad un programma televisivo, non dirmi che non firmi le liberatorie. O che ti porti macchina e flash ed entri in studio MrGreen Su-- cerchiamo di ragionare... „ Ho generalmente l'abitudine a leggere i contratti |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 0:06
“ Il parroco, in qualitå di "gestore" di locale aperto al pubblico ( da non confondersi con luogo pubblico) può porre tutte quelle limitazioni che ritiene necessarie nell'interesse pubblico, e per il corretto e regolare svolgimento delle funzioni religiose, come proibire a chicchessia di scattare fotografie . „ La chiesa non è sua, ne dal punto di vista come istituzione, nè tantomeno l'edifcio, e comunque io come genitore posso pure decidere di spostarmi ad altra chiesa per le formalità di rito. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 0:13
Si può anche cambiare religione per fare un dispetto al parroco e al fotografo. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 0:19
repertoriogiuridico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/2016/05/Rego Questo è l'accordo di una diocesi con le associazione dei fotografi ma lo potete trovare in tutte le diocesi. Inoltre gli accordi prevedono che per firmarlo il documento vada compreso attraverso un "corso" in cui la curia spiega tutte le regole a cui sottostare. Poi continuano ad esserci i parenti con attrezzature fantasmagoriche che continuano a sparaflashare in giro a casaccio e si lamentano perchè il fotografo incaricato ( e pagato da chi lo ha incaricato e che quindi deve garantire il risultato ) è in mezzo e gli rovina lo scatto vincitore del prossimo concorso NG... Poi è anche vero che molti professionisti non lo hanno firmato e fotografano comunque rispettando le regole che sono di buon senso e di rispetto della ritualità di una religione che, può anche non essere la tua ma stai partecipando tu alla loro cerimonia, se non ti aggrada restane fuori... Ed è anche vero che ci sono professionisti meno professionali dei fotoamatori, ma questo è un altro discorso. Io credo che comunque, anche se il fotografo fosse scelto dal parroco sarebbe opportuno che parlasse con i genitori per concordare la parte non "sacra" della questione. Comprendo che scoprire certe cose solo dopo possa dare fastidio, c'è stata poca chiarezza in partenza. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 0:26
“ No, scusatemi. Voi portate vostro/a figlio/a a compiere un rito che nella vostra religione è assolutamente centrale, che si basa su un concetto teologicamente importantissimo (e peraltro specifico delle vostre credenze) come la transustanziazione; per questo importantissimo passaggio della vita religiosa della vostra prole vi affidate completamente ad un uomo al quale attribuite il ruolo insostituibile di tramite tra voi stessi e il vostro dio. „ Forse per te sarà così. Per me battesimo comunione matrimonio sono soprattutto occasioni di festa e tradizioni che poco si sposano con un concetto della fiducia cieca verso una Persona che rappresenta DIO. Per me Dio non ha niente a che fare con la religione, con qualsiasi religione creata dagli uomini perchè hanno paura della morte e si sono inventati il paradiso e l'inferno. Io non conosco alcuno che abbia il potere di essere un tramite tra me e Dio. Dio creatore dell'universo o dei multiversi, vuoi che si interessi a un granellino impalpabile dell'universo e delle forme di vita in essO presenti? Magari avessi coscienza che ciò fosse vero. Purtroppo il dedicarmi alla fisica quantistica mi porta in direzione opposta, ma ciò non esclude che ritengo che Dio esista |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 0:27
“ Io credo che comunque, anche se il fotografo fosse scelto dal parroco sarebbe opportuno che parlasse con i genitori per concordare la parte non "sacra" della questione. Comprendo che scoprire certe cose solo dopo possa dare fastidio, c'è stata poca chiarezza in partenza. „ E qui sono perfettamente d'accordo. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 8:29
bergat, il fatto che ti dedichi alla fisica quantistica e che tu non creda, o creda ad altro e' perfettamente ininfluente nella questione. Mi stupisce che tu non lo veda. Alla fine di cerimonia si tratta.. st'ansia di fare il fotografo, solo perche siamo bravi a fotografare.. mai che abbiamo l'ansia di pulire la chiesa. In fondo son tutti bravi a lavare i pavimenti. Perche' non facciamo i parcheggiatori fuori? Voglio dire.. hai ragione.. trasformare un battesimo in un set fotografico improvvisato, forse e' meglio davvero non partecipare. Per rispetto sopratutto di se stessi.. Ma li avete visti i genitori in reflex? Non vi sembrano patetici? Hai tutta la giornata per fotografare.. pranzo compreso.. devi davvero fare la foto durante i dieci minuti del rito? Non puoi rispettare il raccoglimento del prete e dei ragazzi? forse almeno loro ci credono... |
user177356 | inviato il 03 Dicembre 2020 ore 9:38
Manon diciamo balle, il 99% dei riti cattolici (battesimo, comunione e soprattutto matrimonio) sono ormai coreografie. C'è un sacco di gente che entra in chiesa due volte l'anno, e non per andare a messa, che si è sposata in chiesa e ha battezzato i figli. La maggior parte dei preti l'ha capito benissimo. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 11:31
Lasciando da parte il discorso del significato "religioso" una cerimonia in chiesa è nè più nè meno che un "evento", e come per tutti gli eventi è corretto che ci siano delle "regole" da rispettare. in una comunione di 20 bambini, se ogni bambino avesse anche solo 1 parente che volesse fotografare ci sarebbero 20 persone "fuori posto" e la fruibilità dell'evento sarebbe compromessa... è semplice no? E questo vale per tutto... dalla partita di calcio, alla gara di atletica, alla inaugurazione di una piazza... se tuo figlio gioca in serie A non hai nessun diritto di andare a fotografarlo in campo (a meno che tu non ne abbia i requisiti formali), al massimo puoi fargli qualche foto dalla tua postazione di spettatore... non vedo perchè in chiesa, in un teatro o nella location di una cerimonia non debba essere lo stesso. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 13:07
@ Ale le tue ultime considerazione mi hanno lasciato basito! Pensa che volevo andare alla Scala di Milano a vedere un'opera e naturalmente anche a fotografare.. mi sono comprato uno stativo nuovo, ombrellino per il fash (sia mai che ci sia poca luce o pessima) e tu mi dici che forse non posso farlo? Guarda che pago il biglietto! Sergio |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 13:09
“ Il parroco puo' avere tutti i rapporti che vuole con il fotografo ufficiale, ma non puo' impedire a chi vogli fare fotografie nella stessa posizione del fotografo "ufficiale" di farle. „ Sì perfetto 20/30 bambini che fanno la comunione e 30/40 fra genitori e parenti a fare le foto!!! Ma lasciate perdere piuttosto e non fateli comunicare è un rito religioso e non uno spettacolo evento. Se voi non ci credete evitare almeno per coerenza e per non dare ai figli un'educazione × |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 13:16
“ non è proprio così... se le vuoi scannerizzare per inserirle nel tuo archivio personale puoi farlo tranquillamente. Non puoi ovviamente farne copie da distribuire in giro ad amici e parenti. „ Quindi immagino che in questi casi sarebbe più opportuno stabilire fin dall'inizio che gli utenti, al pari del fotografo, sono autorizzati a utilizzare e diffondere le immagini, anche sui social, purché in contesti non lesivi dell'immagine delle persone ritratte eccetera eccetera, un po' come si fa con le modelle che collaborano TF* o low cost, con le quali in genere si concorda che sia fotografo che modella possono utilizzare le immagini per i rispettivi portfolio, per autopromozione e scopi leciti, anche sui social. Fermo restando che i RAW e la proprietà dell'immagine restano al fotografo. |
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