| inviato il 25 Novembre 2020 ore 12:35
"documentare una narrazione" è limitante in quanto presuppone che quello che andrò a fotografare sarà corrispondente al vero Questo vale solo nella forografia di reportage Una storia invece presuppone da una parte la possibilità che vi sia una interpretazione da parte dell'autore più o meno marcata quando anche una totale invenzione A livello narrativo sono validi entrambi i contesti |
| inviato il 25 Novembre 2020 ore 12:42
Hai ragione, senza togliere nulla alla documentaristica, in senso generale si può dire "Illustrare la narrazione" che comprende una maggiore possibilità che va da immagini realistiche a eventuali immagini di fantasia dando ampio spazio alla fantasia dell'autore. |
| inviato il 25 Novembre 2020 ore 12:49
Bene. Cosa possiamo fare insieme che ci possa essere utile? Iniziando da cose semplici e realistiche... E' già stato proposta la condivisione di notizie su autori interessanti. OK. "Lettura portfolio" collettiva e a distanza su lavori fatti o in corso d'opera? Una specie di photoediting collettivo dove si possano trovare suggerimenti su scelte, sequenze... Suggerimenti su come implementare il lavoro "dall'idea alla realizzazione"? Non teorica ma rispetto a idee già in parte elaborate? Non saprei... Altro? Dove mettiamo il tutto? Facciamo un nuovo gruppo in questa sezione del forum? |
| inviato il 25 Novembre 2020 ore 12:56
ottimo! imo sarebbe utile dividere (non ho scritto splittare) le tre aree o probabilmente vengono a accavvallamenti ... |
user86925 | inviato il 25 Novembre 2020 ore 16:22
bel post, seguo interessato... |
user207512 | inviato il 25 Novembre 2020 ore 22:35
Io per qualche giorno sarò quasi impossibilitato a partecipare al forum, ma le idee di AleZ mi sembrano interessanti e appena avrò tempo cercherò di aggiungere altro. |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:26
Trovo ottima la proposta di un gruppo dedicato... io ci sono. Per quanto riguarda il paesaggio urbano e della nuova topografia, l'apparente impassibilità non esiste. I Becher sono impassibili? Oggettivi? Perché hanno deciso di fotografare solo strutture industriali, serbatoi eccetera, sempre nello stesso modo? Possibile che la loro fosse solo un'operazione estetica e concettuale? Forse non volevano raccontare la storia dell'industria in Germania, ma neanche si possono definire le loro opere "nature morte" e neanche la poetica del catalogo riesce a descrivere totalmente la loro opera. Basilico, come i Becher, è "preciso", non oggettivo e ogni sua foto rivela un chiaro punto di vista, quello di chi non si limita a descrivere né l'oggetto, né la propria sensazione di fronte ad esso. La scuola paesaggistica italiana è tutt'altro che oggettiva, dal maestro Ghirri ai Guidi, i Chiaramonte, i Fossati ecc. Certo guardando una foto di Shore, di Robert Adams, di Johansson non ti viene il coccolone che ti viene osservando le foto della Portnoy o di Eugenia Arbugaeva o di Alec Soth, così come neanche hai la vertigine del sublime dei grandi paesaggisti americani come A. Adams. I progetti a tema hanno sostituito il declinante "reportage" che invece ha un approccio più maschile con l'argomento: io vado lì, fotografo le scene salienti e ritorno come nulla fosse, e non è un caso che il reportage per eccellenza sia quello di guerra, o quello che "illustra" situazioni disagiate. Già negli anni '60 il lavoro di Giacomelli sugli ospizi impone all'attenzione del pubblico e della critica una sensibilità diversa, non reportagistica, con un maggior coinvolgimento personale e senza l'ansia di rimanere oggettivi e distaccati. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 10:41
Quindi? Il mondo è pieno di belle idee sulle quali tutti sono d'accordo e poi non vanno avanti... Dobbiamo essere attivi e proporre cose concrete. Ad esempio: qualcuno ha una serie "a metà dell'opera" da mostrare e su cui desidera una lettura collettiva? Si faccia avanti... mica lo mangiamo... Forse... |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 11:23
io di lavori "non finiti" e anche infiniti ne ho diversi. Non so bene su quale piattaforma proporli. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 11:56
Si può aprire un gruppo in questa sezione. Lo si potrebbe chiamare ad esempio "Lettura portfolio". Si fa un primo post dove si spiega la finalità e le modalità che decidiamo insieme. Una possibilità può essere questa: se voglio proporre una mia serie, creo una galleria nel mio profilo con le foto, poi creo un post nel gruppo Lettura portfolio, dove introduco il lavoro e metto il link alla galleria. L'ideale sarebbe che i commenti fossero sul post e non sulle singole foto altrimenti si perde un po' l'idea del commento alla serie. Ma si può fare come vogliamo... Che dite? |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 11:56
L'idea delle serie "infinite" cioè quelle serie che si iniziano ma non sono mai complete per definizione, mi interessa... |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 12:14
IO avrei una serie adatta.. ma non e' pubblicabile per motivi di liberatorie. altrimenti avrei qualche lavoretto iniziato anni fa e mai finito. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 12:47
Anch'io ho qualche serie che non posso pubblicare perché ho liberatorie riferite ad un ambito ben preciso... |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 13:29
A me punge vaghezza di cominciare un lavoro di still life (cosi' si evitano liberatorie e mazzi) eseguendolo solo con il telefonino. E SENZA LUCI STUDIO. Solo Luce ambiente corretta con: flash integrato o piccole lampade a pila brico. Cioe' scatti fatti, non postprocessati (se non dal telefono) e inviati in rete senza farli uscire dal telefono. Voglio dire. Sono ammessi programmi di post e fotoritocco ma solo se girano sul telefono e se il ritocco e' eseguito SUL TELEFONO. Un esperimento fatto per vedere fino a dove arriviamo con un qualsiasi telefonino in mano. io so gia' che saremo sorpresi... |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 15:27
Io avrei una serie (che non avrà fine) Titolo (della cartella): “RagazzeInBar” Foto delle ragazze (titolari inclusE) che lavorano nei bar da me frequentati durante i miei 40.000 km annui lavorativi. Le medesime sono «omaggiate» delle loro foto via whatsapp. Purtroppo non ho l'autorizzazione a diffonderne le foto. Finora ho fotografato 53 donne diverse. Fotografate in più riprese.. anche in questo anno di Covid... |
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