| inviato il 24 Novembre 2020 ore 16:01
La fotografia è narrazione.
Cos'altro può essere.
"La fotografia è una cosa semplice a patto di aver qualcosa da dire" diceva il grande Giacomelli.
Lui però era Giacomelli.
Noi ci proviamo. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 16:05
“ Ho iniziato anche io quindi, nel mio piccolissimo, a lavorare per brevi "progetti" „
Ho un po di preconcetti, per cui seguo e mi astengo dal dire la mia.
Avevo iniziato qualcosa che richiedeva un po di impegno per provare ad andare oltre quello che penso e provare una crescita diversa, poi è sopraggiunto il covid... per cui il poco materiale è li ove rimarrà per un bel po, probabilmente senza futuro.
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| inviato il 24 Novembre 2020 ore 16:42
Mi associo ai commenti positivi sul lavoro dell'autrice argentina.
Soggetto non semplice sia per il rischio di cadere nella retorica dei buoni sentimenti, sia perché rimanendo così concentrati quasi su un unico soggetto si provoca facilmente un effetto "claustrofobico" in chi guarda le foto.
Personalmente mi fa molto piacere che ci sia qualcuno in questa community interessato alla fotografia documentaria che, nella maggioranza dei casi, sviluppa la propria narrazione attraverso una pluralità di immagini e non il singolo scatto.
Mi piacerebbe poter sviluppare qui un confronto e uno scambio più sistematico con chi è interessato a questo tipo di fotografia.
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user207512 | inviato il 24 Novembre 2020 ore 16:45
Io partecipo volentieri. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 17:00
Grazie per la segnalazione. Grandissimo reportage, potente, molto narrativo. Amo questo tipo di lavori, dove c'è una certa gioia di vivere, in un contesto di "inferiorità". Trovo che il messaggio non si fermi alla denuncia fine a se stessa, ma faccia capire che si possa vivere "felici" anche con delle evidenti mancanze diciamo... un messaggio alla fine positivo per me, complimenti. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 17:01
per inciso la fotografa ha usato una vecchia entry-level con 18-55... |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 17:03
“ er inciso la fotografa ha usato una vecchia entry-level con 18-55 „
e ha fatto quasi tutte le foto a 28 mm ( FF).
se posso fare una critica è la PP : in molte foto ha appiattito la luce aprendo troppo le ombre (la mania o moda del momento ).
un peccato veniale. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 17:11
Vero. In realtà c'è parecchia post. Molte luci di accento.
Ma sono d'accordo: è un peccato veniale.
Ma qui sul sito, se qualcuno volesse presentare una serie, non ha altra possibilità che una galleria personale. Giusto?
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| inviato il 24 Novembre 2020 ore 17:55
“ Ma qui sul sito, se qualcuno volesse presentare una serie, non ha altra possibilità che una galleria personale. Giusto? „
Si.
Puoi utilizzare una galleria con tanto di nome e singole didascalie alle foto ed anche alla galleria.
Avevo provato con questa:
www.juzaphoto.com/me.php?pg=293880&l=it
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| inviato il 24 Novembre 2020 ore 18:16
Suggerisco, banalmente ma non troppo, una lettura pratica
Sara Munari - story telling a chi?
tinyurl.com/yxe6jwa7
Ci ho lavorato su e continuo a farlo, un buon manuale. conoscere Sara personalmente poi mi ha fatto capire quanto lavoro c'è
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| inviato il 24 Novembre 2020 ore 18:40
Concordo sulla pp, peccato veniale ma mica tanto.
In ogni caso un lavoro di spessore.
Sara Munari l'ho incontrata tempo fa. Ottimo riferimento per la didattica, personalmente non apprezzo molto i suoi lavori.
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| inviato il 24 Novembre 2020 ore 20:15
Stavo dando un'occhiata alle gallerie degli intervenuti qui. (E ho segnato tutti come Amici...)
Mi chiedevo se ci fosse l'interesse a sviluppare attorno alla "fotografia che narra" un discorso più efficace in un piccolo gruppo che permettesse di discutere su approcci, cose fatte, cose che si vorrebbero fare, progetti a metà strada, difficoltà, risorse, idee...
Insomma un luogo di confronto.
Per ora mi sembra interessato solo Gianni...  |
user207512 | inviato il 24 Novembre 2020 ore 21:59
Ci scambieremo un sacco di messaggi privati allora  |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 22:02
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| inviato il 24 Novembre 2020 ore 22:44
Proponete un tema a quattro (o più) mani. Essere concreti aiuta. |
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