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Difetti in scansioni o sviluppo pellicola Ilford Delta 400. Laboratorio


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avatarjunior
inviato il 13 Novembre 2020 ore 14:20

Buongiorno,

Per la prima volta dopo molto sono tornato all'analogico e ho portato 4 rullini ilford delta 400 in un laboratorio di sviluppo a Milano. Premetto che ho utilizzato due differenti macchine analogiche per scattare le foto, anche se non posso associare rullino a fotocamera, non potendo quindi dire quale fotocamera ha prodotto questo risultato. Non credo che questo infici i miei dubbi sulla qualità del lavoro del laboratorio fotografico, dal momento che ho riscontrato difetti in tutte le foto.

In sintesi, sono stato molto scontento del risultato. Considerato che tra acquisto del rullino e sviluppo ho speso ca. 20 euro a rullino, mi chiedevo se questi fossero gli standard qualitativi per questo prezzo, e quale fossa la vostra esperienza.

1) Prima di tutto sono rimasto sconvolto dalla grana, davvero incredibile in tutte le foto. Non che mi aspettassi la stessa qualità del processo chimico, ma la qualità della scansione mi sembra davvero pessima. Ci sono scanner dai quali è possibile ottenere scansioni di buona qualità? E' normale che un negozio che si occupa di sviluppo rullini produca risultati di questo genere? Ho trovato molti tutorial di scansioni tramite dslr e un plugin di lightroom: conviene utilizzare questa procedura invece dello scanner?

2) La prima scansione del laboratorio mi ha riservato una sorpresa. Tutti i fotogrammi avevano un identico macroscopico difetto nella parte centrale del bordo superiore, simile a una frattura di un vetro. Oltre alla macchia superiore, in quasi tutte le foto compaiono anche miriadi di puntini bianchi, piccole linee nette di forma curva piuttosto definite, e linee più lunghe quasi rettilinee simili a lievi graffi. Ero sconvolto. Posto delle immagini


















Ho ovviamente contattato il laboratorio, chiedendo di effettuare nuovamente le scansioni e citando nella comunicazione esclusivamente la presenza del difetto nel bordo superiore. Il mattino seguente mi hanno spedito la scansione di un rullino. La "macchia" superiore (come l'hanno chiamata loro, e sulla cui presenza non ho ricevuto nessuna giustificazione) è effettivamente svanita; tutti gli altri difetti, tuttavia, erano ugualmente presenti in tutte le foto, in alcuni casi lievemente migliorati, in altre peggiorati.

3) Ho presentato al negozio le mie preoccupazioni. Loro mi hanno risposto che le macchie erano presenti sul negativo e dipendevano certamente dalla polvere della macchina: se l'avessi pulita, avrei immediatamente osservato un miglioramento del risultato.
Anche qui, non che mi aspettassi un mea culpa autoflagellante. La polvere, tuttavia, pensavo, crea, anche nelle digitali, macchioline nere, e non bianche; personalmente, poi, non ho mai constatato strisciate così lunghe come in questi sviluppi. Mi sono sentito preso in giro, ma non essendo un esperto ho lasciato il dubbio in sospeso.
Davo per scontato che i difetti dipendessero dalla scansione, che proprio per la presenza della polvere o sul film o sulla lastra crea sempre una marea di puntini bianchi nel risultato digitale.
Inoltre, fatto per me molto rilevante, i segni variano in tutte le immagini, e una tale variazione delle strisce mi pare difficili si verifichi a livello di polvere all'interno della macchina fotografica.

Riposto le immagini senza macchia.

















Le immagini sono senza la macchia superiore, ma quasi identiche in tutti gli altri difetti. Ho lasciato perdere col negozio, da cui non mi aspettavo un granché oramai. Ho ritirato i negativi e ho provato a visionarli.
Effettivamente i segni a forma di striscia lieve e quelli più accentuati ma brevi e curvilinei erano presenti direttamente sulla pellicola.

Voi avete idea da che cosa possano dipendere?
E' responsabilità di qualche mio errore o del laboratorio che ha "trattato male" la pellicola? Online ho trovato alcune possibili risposte, ma mi chiedevo se qualcuno di voi fosse in grado di darmi un parere esperto.
In particolare mi piacerebbe capire che cosa può aver causato i segni, che essendo tanto diversi mi suggeriscono la possibilità che dipendano anche da momenti differenti del trattamento della pellicola. Se avete idea di come fare per conoscere in anticipo la qualità e l'affidabilità di un negozio che si occupa di pellicola, vi prego di consigliarmi.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2020 ore 14:47

La macchia in alto era sporco sul loro sistema di acquisizione. Le macchie bianche sono graffi.
I graffi possono essere stati causati sia da sporco nella tua macchina che sporco nel sistema di sviluppo e scansione, e cmq durante la manipolazione del negativo.

Lasciando il beneficio del dubbio sullo sviluppo, da uno che scansiona usando dispositivi non tenuti bene e che di più non guarda il risultato eviterei di andarr

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2020 ore 14:48

Ti hanno fatto uno sviluppo manuale? Io quei problemi gli ho se faccio casino nel caricare la pellicola, o se quando la asciugo la rigo

user33434
avatar
inviato il 13 Novembre 2020 ore 15:45

Alcuni sono graffi (le linee lunghe) il resto sono polvere e pelucchi, entrambi i casi a mio parere da attribuire a cattiva estrazione e asciugatura del rullo.
Se posso darti un consiglio fossi in te provvederei autonomamente almeno al bianco e nero, considerando sia i costi bassi che la semplicità del processo di sviluppo.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2020 ore 15:53

Si tratta di graffi (quelli lunghi e quasi dritti) e pelucchi, indice di scarsa attenzione nello sviluppo/manipolazione del negativo (qualche granello di polvere o pelucchio è quasi inevitabile però). Se fosse un problema della macchina i graffi sarebbero paralleli al sistema di trascinamento e percorrerebbero tutti i fotogrammi. I pelucchi invece se fossero stati presenti al momento dello scatto, quindi depositati sulla pellicola nel momento in cui veniva impressionata, sarebbero bianchi sul negativo e neri sulla stampa/scansione.
Di che laboratorio si tratta?
Per il B&N io mi rivolgo a un piccolo laboratorio artigianale che fa solo B&N e non fa scansioni ma solo stampe con ingranditore; leggermente più caro di altri ma anche la qualità è più alta.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2020 ore 19:10

Se posso darti un consiglio fossi in te provvederei autonomamente almeno al bianco e nero, considerando sia i costi bassi che la semplicità del processo di sviluppo.

Mi sembra il consiglio più saggio. Si impara a sviluppare e non credere che senza un'adeguata cura tendente al maniacale, otterrai un negativo senza difetti. Quanto alla grana mi sembra compatta e normale.

P:s. Perchè molti di noi dopo aver operato per decenni con pellicole, hanno salutato con entusiasmo il digitale?

Oggi utilizzo la pellicola, solo per il gusto di farlo, sapendo che non posso certo ottenere la qualità del digitale.
La pellicola ha una sua valenza in due circostanze:

- per fare da se in B/N sviluppamdo e stampando da soli
- produrre diapositive (inesistenti nel digitale)

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2020 ore 0:13

Vi ringrazio molto delle pronte risposte. Avevo l'impressione che ci fossero stati degli errori in fase di trattamento della pellicola. Sono sicuro che sia un lavoro che richiede grande tecnica e precisione, e non mi aspettavo certo la perfezione, ma nemmeno questo genere di errori. Vi pongo ancora delle domande, essendo estremamente novizio nel settore stampa.

Di che laboratorio si tratta?

Milano Imbriani Foto.

Ti hanno fatto uno sviluppo manuale?

Non lo so, ma non credo.

Quanto alla grana mi sembra compatta e normale.

Questa grana quindi si può considerare accettabile per una scansione? Mi sembra la qualità di una foto molto poco definita in digitale. Se fosse stata stampata con ingranditore la definizione sarebbe maggiore, giusto?

Se posso darti un consiglio fossi in te provvederei autonomamente almeno al bianco e nero, considerando sia i costi bassi che la semplicità del processo di sviluppo.

Mi piacerebbe molto dilettarmi in questo modo, magari anche stampando autonomamente. Se ne avete in mente una, posso chiedervi una guida affidabile, prima che mi inoltri nella giungla di manualistica e blog online?

Vi ringrazio ancora dei vostri commenti.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2020 ore 11:08

Questa grana quindi si può considerare accettabile per una scansione? Mi sembra la qualità di una foto molto poco definita in digitale. Se fosse stata stampata con ingranditore la definizione sarebbe maggiore, giusto?

Come direbbero in America "you open a can of worms"; la risposta finale può essere solo " dipende ", dipende dallo scanner, come dipende dell'ingranditore. C'è la credenza da parte di molti che la scansione faccia perdere molti dettagli rispetto alla stampa con ingranditore. Tale credenza non è supportata da alcun fondamento scientifico né logico (ovviamente se parliamo di attrezzature di pari livello qualitativo) poiché in entrambi i casi l'immagine passa attraverso un obiettivo e viene registrata su un supporto (carta o sensore), quindi non si capisce perché nel caso della scansione debba esserci una maggior perdita di qualità.
Io ho stampe Ilfochrome 50x50 e 70x70 fatte da diapositive con ingranditore da un laboratorio professionale e ho le stesse diapositive scansionate da me con scanner Hasselblad e posso garantire che nelle stampe non vedo dettagli che nella scansione sono andati persi, anzi, ne vedo di più nella scansione, probabilmente perché per vederli nelle stampe queste dovrebbero essere di dimensioni ancora maggiori mentre il file digitale mi dà la possibilità di esplorare facilmente l'immagine fino al più piccolo dettaglio presentebnel file. Ma senza stare a spaccare il capello possiamo dire che le due tecniche producono un risultato assolutamente equivalente.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2020 ore 11:24

Comunque dispiace vedere un laboratorio dare la colpa al cliente per difetti così facilmente identificabili come problemi del loro trattamento...

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2020 ore 11:28

Non ho capito una cosa, hai richiesto solo la scansione delle foto o ti hanno mandato anche le foto cartacee?
In generale il livello degli operatori è davvero molto basso. Io sono stato scannerista per molti anni a fine anni '90 mi sono passati sotto mano tonnellate di foto di ogni epoca, di negativi e di diapositive (quando ancora per scansionarle toccava usare l'olio prima che gli scanner montassero i vetri per evitare gli anelli di newton) lavoravo soprattutto per l'editoria e libri fotografici di ogni genere, soprattutto molti storici. Partendo dagli scanner a tamburo (a ripensarci oggi, occupava un'intera stanza costo un miliardo di lire e registrava su rack da 9 Jazz) fino ai più moderni scanner piani fatti appositamente per le diapositive.

Quei risultati in genere si avevano quando si scansionavano direttamente i negativi soprattutto quelli più vecchi e graffiati. O se si pulivano male negativi o diapositive. Sulle diapositive all'inizio si usava l'olio anche per "riempire" i graffi e non farli apparire sulle scansioni.
In ogni caso quelle persone NON sono dei professionisti seri, in primo luogo perché non hanno nemmeno visto il prodotto da loro scansionato o avrebbero notato quel difetto in alto che assolutamente non può passare. In secondo luogo un professionista serio le foto le riapre una ad una e corregge gli eventuali graffi per dare un prodotto finito di qualità.
Oggi purtroppo i costi che devono rimanere bassi, e la perdita della richiesta della qualtà da parte dei clienti e la pretesa di velocità richiesta dai clienti e soprattutto scanner e software che fanno quasi tutto da solo ha portato ad una perdita di professionalità ed abilità da parte di chi effettua i lavori, o anche una perdita di "voglia" di lavorare bene ed impigrimento.

user33434
avatar
inviato il 14 Novembre 2020 ore 11:43

Questa grana quindi si può considerare accettabile per una scansione? Mi sembra la qualità di una foto molto poco definita in digitale. Se fosse stata stampata con ingranditore la definizione sarebbe maggiore, giusto?

Viste le premesse non perderei tempo a valutare la qualità della scansione ;-). Riguardo cosa si può ottenere in stampa il discorso sarebbe molto lungo e coinvolgerebbe tutto il procedimento che va dalle condizioni di scatto fino alla chimica di stampa ma provo a darti una risposta anche se rischia di essere troppo generica. Possiamo dire che per la maggior parte delle pellicole in formato 135 la dimensione di stampa "ideale" è il 20x30, si può stampare anche in dimensioni maggiori o minori ma entro certi limiti.

Mi piacerebbe molto dilettarmi in questo modo, magari anche stampando autonomamente. Se ne avete in mente una, posso chiedervi una guida affidabile, prima che mi inoltri nella giungla di manualistica e blog online?

Meglio attingere alla giungla della manualisticaSorriso, online in lingua italiana il sito di Analogica è una buona fonte negli interventi di alcuni utenti, meno in altri casi come in tutti i forum.
"La stampa" di Adams è un testo molto datato ma nonostante manchino le tecniche più moderne e molti prodotti citati non siano più reperibili, credo sia un ottimo approccio a questo meraviglioso mondo.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2020 ore 12:47

Con tutto si può fare tutto... però bisogna sempre decidere prima cosa si vuole fare e cosa si vuole ottenere!

In altre parole se la pellicola è all'altezza della situazione un 30X ce lo fai senza alcun problema, ma neppure mezzo... di problema, se però un 72x108 è poco ne dobbiamo riparlare.
In ogni caso però con un ingranditore cazzuto e un ApoRodagon o, meglio ancora, un ApoComponon si fanno cose che si suole ritenere impossibili ;-)

Se poi invece vogliamo proiettare...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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