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Nuovo uso droni in fotografia


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avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2020 ore 5:13

La fotografia di paesaggio cerca disperatamente qualcosa di nuovo. Laddove quasi tutto è stato fotografato quasi da tutti in quasi tutti i modi, ecco un guizzo di novità:
droni per illuminare selettivamente parti di paesaggio, creando così una fotografia basata su light painting con lunga esposizione.
Un ibrido tra still life con light painting e landscape photography.

mymodernmet.com/reuben-wu-long-exposure-composite-photos/

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2020 ore 17:39

Sono realizzati molto bene, sicuramente il popolo dei social e qualche gallerista senza cultura apprezzeranno.
Però c'è un problema: intervenire così pesantemente sul paesaggio è come dire che quel paesaggio, per chi fotografa, non era abbastanza bello, interessante, significativo.
La difficoltà di una fotografia di paesaggio sia (pseudo)naturale che urbano/antropizzato è esattamente l'opposto: trovare lo straordinario dietro l'ordinario. Questa è una sfida davvero difficile, ed è l'insegnamento della grande fotografia di paesaggio italiana. L'espediente della piccola messa in scena - insomma aggiungere lo straordinario dove non si è capaci di vederlo - per quanto ben realizzato diventa stucchevole dopo poche immagini (diventa evidente la formula, la manina del burattinaio). Invece trovare la poesia, un sentimento una memoria non è mai stuchevole.
Questo ragionamento vale se si ha qualche ambizione di produrre cose di qualità, se invece si tratta di like, cioè di mercato, allora è meglio darsi daffare con le lucine colorate.

avataradmin
inviato il 15 Novembre 2020 ore 17:53

La fotografia ha tante sfaccettature, alcune più documentaristiche, altre più creative e fantasiose, non vedo perchè denigrarle "per principio". Queste foto direi che ricadono nella seconda categoria e personalmente non ci vedo nulla di male, anzi le trovo molto originali e ben realizzate, non tutte le foto "fantasiose" sono per forza pacchianate da social.

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2020 ore 21:32

Sono consapevole che quelle fotografie sono realizzate molto bene, c'è un mestiere enorme, eleganza estrema nella composizione (che ha degli echi nei paesaggi surrealisti di Max Ernst), e nel colore, penso che possano trovare tranquillamente spazio nel mercato dell'arte. Devo dire che tra il landscape-painting che si può vedere, quelle sono fatte particolarmente bene.

Rileggendo la mia risposta, ci trovo effettivamente una retorica inutilmente denigratoria.

Allora provo a dirlo diversamente.
Riprendere il paesaggio con la tecnica del light painting è un'ottima idea creativa, i risultati possono essere spettacolari e interessanti, farci vedere le cose diversamente.
C'è però un aspetto preponderante della tecnica, così una serie di fotografie diventa presto maniera. La maniera si regge sul virtuosismo, cioè sulla tecnica. Anche il paesaggio cosiddetto fine-art è una maniera: grandangolo estremo, lunghe esposizioni che danno un aspetto chimerico all'acqua e alle nuvole, le rocce disposte in un certo modo e così via. Solo chi è virtuoso di questa maniera riesce a ottenere risultati spettacolari e interessanti.

Io però sono innamorato di un'idea di fotografia paesaggistica in cui il paesaggio è sé stesso e non manierismo.
Insomma in cui la fotografa, il fotografo cercano di decifrarlo e farcelo conoscere, e nei casi più riusciti di farne un paesaggio dell'anima , cioè di interrogare la relazione tra l'interiorità e il paesaggio (magari quell'interiorità supera il singolo, è qualcosa di collettivo).

Mi rendo conto che questo è un intervento critico quindi porta l'acqua al mio mulino, a ciò che amo, quindi è intransigente.

Infine riporto una nota critica molto acuta e super intransigente (come sono gli innamorati) dalle Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri, che con l'iniziativa di Viaggio in italia ha coinvolto tanti autori dando vita a una scuola del paesaggio italiana che è poi approdata in Francia:

La fotografia dilettantesca, fotoamatoriale, si è sempre orientata verso un uso veramente sconfinato, anzi direi sterminato di quelli che sono i colori dominanti: i rossi, i verdi ... parlavo prima di Roiter, un fotografo che non amo ma che tutti conoscono, e di Roiter ricordo che, addirittura, usa portare con sé un ombrello colorato, quello con gli arcobaleni, a spicchi, da inserire nel quadro quando il campo da inquadrare (una strada, una campagna, un viottolo) è privo di valenze cromatiche. O meglio, quando lui ritiene che sia privo di valenze cromatiche.


C'è una malcelata perfidia in quell'ultima riga che ho messo in neretto, però ci fa capire che fotografare il paesaggio è prima di tutto questione di come ci approcciamo a ciò che abbiamo davanti.


Qualche paesaggio surrealista di Max Ernst

s3-eu-west-1.amazonaws.com/ngs-dams/9/73/41379/41379.jpg

www.museothyssen.org/en/collection/artists/ernst-max/solitary-and-conj





avatarjunior
inviato il 16 Maggio 2022 ore 20:05

Curioso

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 8:09

Canti, io condivido la stessa tua idea di paesaggio e a quanto pare ho gli stessi autori come riferimento (il gruppo di Viaggio in Italia oppure i New Topographers in generale).

Detto questo apprezzo molto il lavoro qui proposto perché comunque gioca a carte scoperte, non ci vende una cosa per un'altra.
Trovo anche che ognuno di quei luoghi specifici ci metta molto del proprio carattere e della propria peculiarità. Sono luoghi scelti con molta cura.
Non sono immagini dove si apprezza solo l'originalità della tecnica.

Li definirei "ritratti di luoghi" in luce artificiale. Che nel ritratto è ammessa… Sorriso

avatarjunior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 9:19

La fotografia ha tante sfaccettature, alcune più documentaristiche, altre più creative e fantasiose, non vedo perchè denigrarle "per principio". Queste foto direi che ricadono nella seconda categoria e personalmente non ci vedo nulla di male, anzi le trovo molto originali e ben realizzate, non tutte le foto "fantasiose" sono per forza pacchianate da social.


Anche le foto storte sono creative e fatasiose (?)

Immagini molto belle, ben eseguite, non c'è che dire, ma restano belle per il soggetto che è bello e l'autore ha saputo valorizzarle...
e, sono tutte dritte.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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