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Consiglio per obiettivo macro, non ho ben capito...


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avatarjunior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 12:09

Ciao a tutti, ho una d7000.
Ho bisogno di un obiettivo macro per fotografare patologie della pelle.
Desidererei un consiglio su quale prendere.
Tenendo conto che non posso stare attaccato al paziente per tanto tempo, di cosa ho bisogno? Un 105 o un 85? o altro?
Non mi serve specifico per dx poichè vorrei passare a ff più in là.
Per la luminosità cosa conviene?
Non ho mai usato macro a da quel che ho capito il problema sta nel mettere a fuoco senza perdere la cornice, quindi si dovrebbero usare f alti, il problema è la luce. Sarà necessario un anello led?
Sono in panne, un saluto a tutti da Cosimo

avatarjunior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 12:14

Non posso investire tanto, il 55 2.8 micro può essere una buona scelta? Quanto devo stare vicino(distanza e tempo) al paziente per mettere a fuoco?

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 12:31

Risultati eccellenti ti danno sia l'obiettivo da te citato che il Tokina 100M Atx-Pro f/2.8 Macro. E' per FF ed essendo tipo AF-D non hai problemi sulla tua D7000. I tempi di messa a fuoco dipendono da molti fattori.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 0:11

Sul formato DX direi che può essere sufficiente un 60 e qui ha due scelte riguardanti sia il più recente 60 2,8 AFSG oppure risparmiando un po il precedente 60 2,8 AFD. Sono entrambi più che ottimi e all'1:1 (non credo che ti occorrerà sempre) hanno una distanza di lavoro (soggetto-lente frontale) di circa 7 cm.
Se invece ti occorre una distanza di lavoro maggiore devi scegliere una focale più lunga, direi fra 90-105 hai diverse scelte sia Nikon 105 che Sigma o 90 Tamron, a quel che mi risulta tutti validi.

Vedo che citi il 55 micro ... ho il 3,5 precedente al 2.8. sono entrambi notevoli, al pari degli attuali, lo dico con cognizione di causa visto che ho pure il 60. DDL di "soli" 6 cm e per l'1:1 richiedono di un piccolo tubo dedicato PK13.
Sul rapporto di riproduzione e il tipo di illuminazione bisognerebbe conoscere bene l'uso, i casi ecc. Se il r/r va circa dall'1:2 all'1:10 nella maggior parte dei casi, prenderei seriamente uno dei manuali 55 2,8 o 3,5. Si va dai 100€ (pure sotto il 3,5) ai 150€. Tanta roba a poco prezzo se il fuoco manuale è sufficiente.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 8:42

Nel caso tu possa decidere di investire più denaro, un classico macro che andrebbe bene per le tue esigenze è il Sigma 105 OS, perché hai una distanza di lavoro ampia, è stabilizzato, è per ff (sull'usato a circa 300 euro si dovrebbe trovare).
Valida alternativa il Tamron 90 non stabilizzato, che appunto non ha il VR ma si trova a circa 200-220 euro usato, o il Tokina già citato.

Poi ci sono obiettivi a focale minore e/o modelli più datati, sicuramente buoni come qualità di immagine (tutti i macro lo sono), ma con distanze di lavoro inferiori.

Non mi è chiaro quali siano le tue specifiche esigenze di utilizzo, ma l'ampia distanza di lavoro è sempre una caratteristica utile, soprattutto quando non si hanno sistemi di illuminazione che possano risolvere l'ombra creata dall'obiettivo stesso. Inoltre, in assenza di treppiedi, autofocus e stabilizzazione sono sicuramente utili (seppur non indispensabili).

Comprando usato comunque puoi rivendere perdendoci poco o niente, e di macro usati in ottime condizioni se ne trovano abbastanza.

avatarsupporter
inviato il 06 Novembre 2020 ore 9:12

Visto l'utilizzo, più che l'obiettivo diventa fondamentale il sistema di illuminazione.
Scatterai a mano libera con tempi necessariamente piuttosto rapidi.
Io resterei su una focale non troppo lunga, 55/60mm su apsc vanno bene, poi per la luce andrei su un anello led da montare sull'obiettivo, tanto non ci sono particolari esigenze artistiche o creative, un'illuminazione uniforme anche se piuttosto piatta va più che bene.
Con il led hai il vantaggio di vedere già illuminato il particolare da ritrarre.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 18:54

Avevo pensato anch io ad un anello, non avendolo mai utilizzato non saprei cosa mi ritrovo. Ad esempio, scegliendo il 55 quanto lontana è la punta dell'obiettivo dal soggetto? in cm?
Grazie a tutti per i consigli.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 0:02

La "punta dell'obiettivo" è la lente frontale e la distanza di questa dal soggetto DIPENDE DAL RAPPORTO DI RIPRODUZIONE. Si chiama distanza di lavoro e per un 55 2,8 (nikon) al r/r di 1:2 è di 11 cm circa. All'1:2 con una DX inquadri uno spazio di circa 48mm. Più ti allontani e tutto questo aumenta.
Concordo pure io sull'uso di un anello led; ci sono pure quelli in grado di una leggera variazione sui lati dell'illuminazione, ma come ho detto in precedenza, andrebbe visto caso per caso, poiché l'anello da una luce alquanto piatta. Con una distanza di 11 o superiore si potrebbe pure operare con una lampada a luce continua se occorre "scolpire" o ombreggiare il soggetto.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 0:19

Ho bisogno di un obiettivo macro per fotografare patologie della pelle.
non posso stare attaccato al paziente per tanto tempo

nel tuo caso si tratta di immagini documentarie in cui è preferibile ottenere sempre lo stesso risultato senza variazioni di colori, di contrasti o di luci se non quelle originarie della ripresa. e fare presto...
per tale motivo ti suggerirei di optare certamente per un'ottica Auto Focus , che sia 85, 90, 100, 105 non fa alcuna differenza.
La cosa importante è che si possa ben adattare ad un flash anulare .
https://www.amazon.it/EACHSHOT%C2%AE-flash-anulare-Macro-lampada/dp/B0

se dal punto di vista artistico tale flash ha perso fascino continua invece ad essere molto utile per dentisti e dermatologi.
p.s. non necessariamente quel modello.
non sono un esperto di flash anulari ma per quello che devi fare ti ci vuole.

diaframma da impostare sull'obiettivo...
... comincia con f11 e poi prova anche f 16 e f 8.
il tempo mettilo in sincro-flash della tua fotocamera.

avatarjunior
inviato il 11 Novembre 2020 ore 14:26

Piano piano sto immaginando il risultato finale, rinnovo i ringraziamenti a tutti.
Per quanto riguarda il flash, qualcuno di voi ha mai avuto a che fare con flash come r1c1 della nikon.
Ho visto in giro qualche cinesata, anche con filo, che mi farebbe evitare di sborsare 800 panuzzi tutti ad una volta, rimanendo sulle 150 200.
Mai usati, sono comodi secondo voi?
Penso che ad esempio, nella foto di un annesso cutaneo rigonfio mi darebbe un pò più di tridimensinalità, o basterebbe un anello?

avatarjunior
inviato il 12 Novembre 2020 ore 13:44

Scatto ogni anno decine di migliaia di macro di documentazione botanica: un campo sicuramente diverso dal tuo, ma in fondo rimane in entrambi una esigenza di documentare con nitidezza e visibilità particolari spesso minuti. Ti dico la mia esperienza. Per immagini come le tue, che esigono rapidità, precisione e agilità non salirei di focale oltre i 60 mm. Quindi, in Nikon, o 60mm G o 60mm D. Io uso da un sacco d'anni il 60mm D, utilizzando l'AF e mi trovo benissimo: usato si trova a 200-250 euro ed è robustissimo. Se ti capitasse in vendita il modello precedente, che non è marchiato D, sappi che è identico otticamente, funziona altrettanto bene e ovviamente costa meno. Veniamo al flash. A mio parere un flash anulare, per te, come per me, non è il massimo, perché i particolari della cute in rilievo penso debbano essere sottolineati dalla luce e non schiacciati in un appiattimento omogeneo. In più personalmente trovo il flash anulare, che ho impiegato per decenni, ingombrante, sbilanciato e pesante, con conseguenze negative per l'agilità di ripresa. Il flash r1c1 concettualmente sarebbe ottimo per gestire una illuminazione tridimensionale, ma io l'ho presto abbandonato perché è ingombrante in modo penoso e sbilanciatissimo in avanti. Inoltre per me in Natura trasportalo montato significava urti continui e rapida probabilità di rottura. Allora? Io da cinque anni uso una soluzione banalmente semplice ed economica e che, almeno per me, fornisce risultati superiori alle precedenti scelte molto più sofisticate: utilizzo in slitta un piccolo flash, il Meike mk320. Con il 60mm mi illumina perfettamente la scena anche a distanza di RR 1:1, inoltre crea ombre modeste sui rilievi, che facilitano decisamente l'apprezzamento di tubercoli e protuberanze, che anche in botanica hanno un significato d'interesse. Quindi il mio consiglio è di procurarti un 60mm. Poi prova a scattare delle macro di prova, anche a RR1:1, utilizzando il flash pop up della macchina, Se l'illuminazione ti parrà accettabile, sappi che con il Meike che ti dicevo migliorerà ulteriormente, perché la fonte di luce risulta più rialzata e questo flash, da varie mie prove, è quello che assicura l'angolo migliore di illuminazione. Se invece non ti dovesse piacere questa illuminazione unidirezionale, allora dovresti veramente rivolgerti a un flash anulare, ma scegliendone uno che ti permetta di variare a piacere e indipendentemente l'intensità delle due lampade. Sapendo però che queste sono talmente frontali che comunque le possibilità di variare le ombre saranno parecchio limitate.

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