| inviato il 04 Novembre 2020 ore 17:38
Nel mio percorso fotografico, che per chi non mi conoscesse ripeto è puramente dilettantistico e amatoriale, sono approdato anche io da qualche anno sulla strada. La street photography che ha da decenni appassionato moltissimi grandi fotografi. E' un po' la fotografia di reportage del quotidiano. Quasi cugina della classica foto ricordo dei viaggi, ma con un occhio alla vita più che alla materia.
Ho sperimentato tanto, ho studiato le foto del passato e spulciato quelle del presente. Tratto ispirazione, provato e riprovato e piano piano cominciato a creare delle immagini che mi davano qualche soddisfazione nel guardarle e nel mostrarle. Nulla di trascendentale, ma la strada è ancora lunga.
Capito qualche giorno fa sul profilo di uno dei tanti street photographer di Instagram.Un nome di cui non so molto. Sto cercando di approfondire (se fosse più noto di quello che penso mi scuso per l'ignoranza). Qui il suo profilo se avete instagram.
Uso lui come esempio di molti altri che mi è capitato di incontrare, non tanto per le storie che racconta, quanto per la pulizia delle sue fotografie. Non c'è una sbavatura, i colori sono saturi ma tenui, la luce è perfetta malgrado sia sempre naturale. Anche la foto meno riuscita ha un fascino delicato.
E qui arrivo finalmente al dunque. Mi farebbe piacere sapere da voi, fotografi più esperti, col vostro occhio, guardando come riferimento le mie foto caricate nella galleria The Blue Street qual è la direzione che dovrei prendere per fare il prossimo passo in questa arte? Parlando a livello estetico più che narrativo, su cosa mi consigliereste di lavorare?
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| inviato il 04 Novembre 2020 ore 19:16
Premessa, non faccio Street e neanche mi piace.
Detto questo, gli scatti dell'autore su Instagram sono decisamente ben fatti, essenziali e soprattutto puliti.
I tuoi sono sicuramente buoni ma decisamente meno puliti, soprattutto alcuni tagli di persone, magari anche cercati, vanno a sporcare l'immagine.
Poi ti faccio un appunto più personale che però può esserti utile, vedendo i tuoi scatti ho la sensazione che venga applicata sempre e costantemente la stessa post produzione, praticamente una sorta di filtro preset dove grigi arancione e blu la fanno da padrone.
Questo fa si che le foto abbiano una base che le accomuni ma il tutto, almeno per me, risulta forzato; probabilmente alcune foto si prestano bene a questo effetto ma altre decisamente meno.
Inoltre applicare la stessa post a tutte le foto potrebbe anche portare a impigrirti e quindi a non valutare bene le potenzialità della foto che hai davanti. |
| inviato il 04 Novembre 2020 ore 21:03
Grazie! Ottimo commento. Per quanto riguarda la “pulizia” degli scatti è proprio quello su cui sto cercando di lavorare.
Per quanto riguarda la post produzione, quello che dici è parzialmente vero ma comunque ottimo consiglio.
Effettivamente ho alcuni preset (curve e coloring) che uso di base per rendere le foto omogenee tra loro, e poi lavoro sulla singola. Ammetto però che, come hai giustamente notato, in alcuni casi può forzarmi a sviluppare una foto in modo da non valorizzarla al 100%.
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| inviato il 04 Novembre 2020 ore 21:04
Premetto che malgrado fotografo da tanti non mi sono mai cimentato con la street, ma concordo in gran parte con quanto detto da Peda.
Il fotografo da te citato ha uno stile che potrei chiamare street/fashion direi, sicuramente diverso dal tuo.
Un autore che a me piace molto e da cui potresti prendere alcuni spunti è questo www.flickr.com/photos/marikoen
(Anche se scatta solo in bn) |
| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:04
Le tue foto non mi sembrano male. Quelle del tizio su Instagram niente di trascendentale.
Però abbi pazienza, non puoi chiedere ad altri in che direzione deve andare la tua fotografia, altrimenti
sei già morto prima di nascere (fotograficamente). |
| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:12
@Andrea, azzeccata la definizione street/fashion e grazie per il suggerimento. Autore molto interessante.
@Arconudo, corretto, ma come dicevo non è tanto un consiglio sulla narrazione, che è qualcosa di personale. Mi interessa da parte vostra più un confronto tecnico esperto. |
| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:17
Non penso che tu possa scindere le due cose. Sono legate indissolubilmente. |
| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:25
“ Parlando a livello estetico più che narrativo „
Mario, scusa se mi permetto di essere diretto. Vado in direzione contraria.
A mio vedere nella street si cresce se ci si concentra sul contenuto e non sulla forma.
L'attenzione agli aspetti estetici che in molti fotografie prevale, mi pare serva a coprire un grande vuoto. Di idee, di cose da dire, di significato che si dà al proprio fotografare.
Poi ognuno faccia come vuole...
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| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:49
Come già detto, la street photography non è prevalentemente estetica, ma poesia, ironia, grottesco: tutto ciò che contraddistingue quel teatro (tragedia, farsa, commedia) chiamato vita.
L'estetica gradevole, coerente e "cinematografica" serve per avere un bel feed su instagram, e catturare nuovi followers. Non c'è niente di male nel 2020, ed è una scelta rispettabile.
Però la fotografia di strada, non solo a mio parere, è tutt'altro.
Per farti un'idea:
2020it.italianstreetphotofestival.com/
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| inviato il 05 Novembre 2020 ore 0:02
Secondo me qualsiasi genere di foto deve avere un lato estetico rilevante, anche quelle di street più forti e coinvolgenti.
Fa la differenza fra tanti scatti simili... |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 8:41
Ciao Mario, ci siamo già incrociati in un altro tuo thread sugli alti iso, e come allora anche in questo sto apprezzando il tuo modo di porti, sempre gentile e disposto all'ascolto.
Per quanto riguarda le tue foto sulla galleria the blue street a me piacciono e se sei indirizzato verso lo stile del fotografo che hai linkato, mi sembra tu sia sulla buona strada. Come diceva arconudo, nelle sue foto nemmeno io ci vedo granché tranne effettivamente un ottimo controllo del color grading e dell'esposizione per ottenere quell'effetto che ora va per la maggiore, "cinematografico" come ha citato Alabamasmith.
Sulle tue, rispetto alle sue, vedo una tendenza alla sottoesposizione, che dai dati di scatto sembra proprio una scelta visto che sono spesso tempi molto veloci quasi a tutta apertura con iso 100. Inoltre, gusto mio, mi convince poco la vignettatura che credo di aver visto in tutte le foto. Tra l'altro una domanda che ti volevo fare è proprio come mai usi diaframmi così aperti, spesso dal 2 in giù.
Giusto pour parler ovviamente: ripeto, le tue foto sono comunque belle.
Un saluto |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:13
La fotografia di strada, come tutta la fotografia, è frutto di tante forme espressive.
Ci sono stati, e ci sono, autori che hanno scritto pagine importanti in tutte loro.
Ciascuno può risponderti in modo diverso poichè ognuno di noi mette la propria visione nella risposta alla tua domanda.
Talvolta può coincidere, talvolta no.
Ritengo sempre utili i confronti ma non fondamentali.
La cosa più importante è quello che preferisci fare te ed il motivo per cui lo fai.
Quanto hai la TUA risposta, potrai proseguire il tuo percorso.
L'unico consiglio che posso darti è di guardare sempre intorno a te per scoprire cose nuove; si possono scoprire cose interessanti anche da fotografi che non si hanno modo di apprezzarne i gusti.
Normalmente ogni percorso segue certe una sempre evoluzione, e magari ciò che si faceva prima, piano piano, inizia a diventare più noioso e si cercano altri stimoli per evolversi.
In sostanza pensa di meno, guardati intorno e sopratutto scatta di più.
Fino a quando hai motivazione per scattare, anche solo per divertimento, o esercizio, o sperimentare, o altro, vuol dire essere sulla strada giusta.
La tua e per te. Non quella di altri.
Ciao. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 12:44
Cari, apprezzata ogni parola dei vostri puntuali e ottimi commenti. @Ale, DEVI essere diretto! Siamo qui per questo :)
Prima di tutto sono molto contento che in generale abbiate tutti colto il senso della mia fotografia e sono contento che quella percezione di essere qualitativamente lontano anni luce da un autore come quello indicato, sia più una fisima personale.
Meritereste risposta uno ad uno, ma per semplicità metto insieme.
Direi che mettendo insieme i vostri principali consigli, la strada è:
- guardarsi di più intorno, vedere sempre più fotografi (grazie @Alabamasmith del link!) e scoprire
- lavorare con più disciplina su un sottogenere alla volta per sviscerarlo (primi piani, ritratti larghi, gruppi, scorci, ecc.)
Per quanto riguarda il discorso estetica, sono allineato sul fatto che spesso è solo un vezzo personale, molto secondario per il racconto. Concordo però con @Maurese e @AndreaLatini. Avere delle foto pulite e coerenti è appagante, e aiuta a vincere qualche concorsino che non guasta :)
@ToMato, ti confermo che tendo a sottoesporre sempre leggermente perché mi piace l'effetto "drammatico". Da più forza alle immagini. Non mi dispiacerebbe provare anche uno stile più luminoso ma, come dicevo all'inizio, non riesco ad avere risultati appaganti.
Inoltre scatto per la maggior parte a 2 o poco più perché mi sembra che la ridotta pdc aiuti a rendere il tutto più pulito. Ma nella sperimentazione probabilmente dovrei provare a lavorare a maggiore pdc e vedere il risultato.
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| inviato il 05 Novembre 2020 ore 14:23
Ciao Mario, non vorrei essere stato troppo tranchant nel mio precedente intervento.
Replico dopo aver letto il tuo intervento.
Credo che si debba distinguere tra l'inseguire una mania estetica un po' fine a se stessa, cioè un mood a priori e scollegato dal contenuto di un lavoro fotografico, e invece quelli che sono gli aspetti di ricerca formale che possono dare coerenza ed essere funzionali all'efficacia del prodotto finale.
Sono due cose molto diverse che non vanno confuse e possono essere difficili da distinguere.
La scelta di elementi formali efficaci (ad es. inquadratura, punto di vista, ottica, colore/bn, luce, ecc...) a mio parere dovrebbe essere pertinente e coerente rispetto al risultato espressivo che si vuole ottenere. Poiché il risultato al quale si mira può essere diverso in lavori/progetti diversi, anche lo "stile" dovrebbe adeguarsi a questa necessità.
Un autore non firma un "contratto a vita" con una soluzione stilistica. Ognuno tende ad evolversi nel tempo e a cambiare il suo modo di fotografare nell'arco di tutta la vita.
Al contrario ci sono autori che fotografano sempre (egregiamente) allo stesso modo....
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| inviato il 05 Novembre 2020 ore 22:56
Vero Ale, hai perfettamente ragione. Diciamo che l'estetica di certi autori è ammaliante e viene voglia di creare qualcosa di simile. Ma la ricerca e il racconto sono ben altro.
Comunque nelle prossime uscite (a lock down concluso ormai  ) proverò a fissarmi dei focus più precisi, concentrarmi su quelli e costruire pochi scatti con precisione. E così ogni nuova uscita lavorerò su un'idea diversa ma sempre precisa. Potrebbe essere un modo per sviluppare sia la narrativa ma anche, quasi di conseguenza, l'estetica.
Grazie anche a te dell'intervento! :D |
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