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Club medio formato analogico


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avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 14:39

Discussione per portare le proprie esperienze nell'uso di medio formato a pellicola! Quali? Perchè di questa scelta! cosa piace e cosa no!
Lascerei fuori il discorso tecnico di sviluppo e stampa, perchè sarebbe un tema enorme! ;-)

user86925
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inviato il 13 Ottobre 2020 ore 15:29

inizialmente per provare il formato quadrato ho preso una biottica, una Rolleicord, poi stregato dalla magia del pozzetto ho aggiunto un Hasselblad 500CM, ma la necessità di aumentare l' angolo di campo con un grandangolare e mantenere un sistema più trasportabile mi hanno fatto prendere una SWC

mi ha sempre affascinato la Roilleflex Wide, anche la Mamiya 6 con il 50mm e la Plaubel Makina 67 con il suo 80mm per il mirino ad il telemetro (anche se il formato 6x7 non è un quadrato), macchine che non ho mai provato...(a parte una Plaubel per qualche rulliino)

attualmente mi piacerebbe trovare una Fujifilm GF670W o l' analoga Voigtlander Bessa III 667W con il suo 55mm

mi attira il medio formato per utilizzare il formato 1:1 ma deve anche essere uno strumento abbastanza trasportabile e leggero, quindi biottica, SWC o folding...

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 15:39

Io mi diverto e basta... una foto è una foto.... con qualsiasi mezzo venga fatta.....
A me sinceramente uno dei motivi è che, la resa. l'impronta, il carattere..... e chiamatelo come vi pare del B/N... . mi piace.....

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 15:50

Ho mancato la hasselblad begli anni 90. Ero uno studente.
Nel 2018 ho trovato una 500c/m attratto dal passato.
Non avevo riferimenti con la pellicola se non la minolta che avevo.
Dopo i primi sviluppi sono rimasto a bocca aperta per la resa: una grandissima qualità con lo stile della pellicola.
Lo scatto è lento, valuti le condizione di luce, rinunci se capisci che non ne vale la pena, l'emozione a distanza di settimane di vedere il risultato.
In generale la h500c/m ha assecondato la mia richiesta di rallentare il corso degli eventi, contrapposto ai ritmi della società attuale.
E poi.... Questi obiettivi di 60 o 70 anni senza distorsione, nitidissimi....

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 16:03

Per uso a mano libera ho sempre preferito Rolleiflex biottica! Su cavalletto o studio Hasselblad! ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:17

Rolleiflex biottica tutta la vita, possibilmente planar 3,5F perchè la 2,8 è troppo morbida per i miei gusti. anche se devo dire che le 645 mi hanno regalato tante belle foto a partire da Contax (strepitosa con le lenti Zeiss) per arrivare a Pentax, la 645n gran macchina, e per finire a Fuji con le 645zi o la 60pro f4. con Hasselblad non ho mai trovato il giusto feeling, non so perchè.. Però adesso che ci penso la Mamyia 7 II forse forse la preferisco alla Rolleiflex. Unico grande rimpianto analogico è di non aver mai provato la Plaubel Makina 67 con ottica nikon 80 f2.8 ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:20

Eccomi anche qui.... dove c'è grandezza, io ci sono MrGreen

Pentax67... la trovo meravigliosa anche se spostata più sulla ritrattistica come filosofia.

L'unica pecca che le trovo è l'impossibilità di cambiare pellicola "in corsa", come si fa con Mamiya e Hassy cambiando i caricatori.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:25

Salyut (liscia)
Kiev 60 TTL
Iskra
Seagull 4A
Seagull 203
Flexaret Automat VI
Flexaret Automat VII
LUBITEL 2
Lubitel 166 Universal

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:25

Paco68, hai ragione! come ho fatto a dimenticare la Pentax67? sembra di portare in giro una lavatrice da quanto è grande, ma che foto! se poi ci monti il 105mm f2.4 non ha rivali.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:28

E no la lavatrice è solo una..... la Mamiya press/universal.... MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:39

E no la lavatrice è solo una..... la Mamiya press/universal....


E' una bella lotta, alla Pentax 67 hanno fatto pure la maniglia in legno per sollevarla MrGreen

user120016
avatar
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:44

Ho scattato le mie prime foto in medio formato a 17 o 18 anni, utilizzando una 6x6 a telemetro del nonno (era un fotografo old-style) era una Bencini Koroll. E nonostante la qualità relativamente modesta, ho subito intravisto la differenza con il piccolo formato. Tuttavia, per scarsità di risorse economiche, nonché per i costi elevati di quei sistemi, ho dovuto accontentarmi del formato quadrato economico. facendo la maggior parte delle mie foto in formato 135.
Più avanti, complice anche l'avvento del digitale e della follia collettiva che ne è derivata, ho potuto allestire diversi sistemi, ognuno con delle sue peculiarità e degli impieghi specifici.

Nell'ordine, attualmente uso:
- Pentacon Six (6x6 e 6x4,5 verticale) con splendide ottiche Zeiss dal 50 al 300 mm per usi dinamici vista la possibilità di utilizzarla a mano libera come una grossa reflex. La storia del problema di trascinamento della pellicola per me è una leggenda metropolitana, o forse sono stato fortunato ad avere gli unici tre esemplari che non danno quasi mai questo problema.

- Per il formato quadrato una Hassy 500 C/M ma soprattutto le biottiche: una Rolleiflex con il 3,5 ed un sistemino Mamiya C330 ad ottiche intercambiabili. Soprattutto per still life ed architettura. Mi piace molto giocare con forme geometrie e texture che nel formato quadrato, per me, trovano il loro habitat naturale. Il tutto abbinato a pellicole BW sensibili e granulose come la Tmax 400 o la Ilford HP5.

-Formato rettangolare small (6x4,5) ho trovato davvero ottime le ottiche Zenzanon montate su Bronica ETRs. E' vero che possiedono una impugnatura ed un pentaprisma esposimetrico che le rendono agili per l'uso a mano libera ma preferisco comunque il pozzetto e l'uso su treppiedi. Le uso prevalentemente per paesaggio e con pellicole negative.

-Formato 6x8 con Fujifilm GX680III. E qui l'uso su treppiedi è obbligatorio, visto l'ingombro ed il peso di questa fotocamera che dà centimetri ed etti anche alla mastodontica RB67. Ma l'uso su stativo diviene un plus visti anche i movimenti basculanti, swing, tilt e shift della piastra anteriore che rendono questa macchina assimilabile in tutto e per tutto ad un banco ottico, permettendo la correzione delle linee cadenti nonché il controllo completo dei piani di messa a fuoco. E' una macchina da studio visti gli ingombri ma spesso la porto in giro per sessioni di paesaggio, ovviamente se non c'è da arrampicarsi!!! La versatilità di questo gioiellino si completa con la possibilità di montare tutta una serie di accessori, dal pentaprisma al paraluce con portafiltri a lastra incorporato al loupe per la messa a fuoco di precisione (già ad occhio nudo è impossibile cannare, viste le dimensioni del pozzetto, grosso come un TV color) ma soprattutto delle maschere di formato da applicare ai magazzini che permettono di passare dal 6x8 nativo al 6x7, 6x6 e 6x4,5... insomma, sistema completo e flessibile per tutto... Nel formato 6x6 è la mia scelta ideale per diapositive.

-Formato 6x9 che utilizzo rigorosamente per paesaggio, vuoi per il formato che per la compattezza: Horseman 980, che altro non è che una folding ad ottiche intercambiabili con tutti i movimenti di un banco ottico (anteriori e posteriori), possibilità di messa a fuoco con telemetro o su vetro smerigliato e possibilità di utilizzare, oltre alla pellicola 120 anche la pellicola piana con le lastre 6x9. Alta qualità, compatta, leggera (ottiche minuscole), unica misura per i filtri... per le uscite di montagna insostituibile...

-Formato 6x17. E' un formato estremo e dispendioso (1 rullo = 4 pose) e non sempre utilizzabile. E' una stenopeica , quindi comunque piccola e leggera e, per le foto panoramiche a 180° in alta montagna o comunque in spazi aperti ha il suo perché. Lenta, lentissima (diaframma f/300) ed essenziale: scatola in legno, foro, tappo, due manopole per avvolgere e finestrella dietro per leggere i fotogrammi, stop.

Per rimanere sull'essenziale, recentemente ho acquistato per pochi euro una Franka Solida I ed una Zeiss Ikon Nettar, formato quadrato, messa a fuoco a stima, composizione ancora più a stima, quattro tempi e cinque diaframmi a disposizione. Zero fronzoli, ne ho una sempre in borsa per tutte quelle situazioni inattese in cui sei in giro, qualcosa ti colpisce, ti fermi e scatti...
Credo di non aver dimenticato nulla ed ovviamente non ho parlato di sviluppi e stampe altrimenti si aprirebbe un'intera enciclopedia...

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:45

io ho il sogno di lavorare con le lastre umide, prima o poi. conoscete qualcuno in emilia(bologna) o relativamente vicino che avrebbe bisogno di un aiutante? Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:51

Yashica Mat 124, perché?
macchina piacevole da usare, silenziosa e trasportabile. Poi diciamocelo guardare nel pozzetto rilassa :).

Non ultimo, i negativi anche se passati in digitale mantengono uno buona qualità e il giorno che decido di stampare posso usare la stampa a contatto :)

sono tentato da una Lubitel 166 Universa... ma per 50e la lascio li.

user120016
avatar
inviato il 13 Ottobre 2020 ore 18:52

io ho il sogno di lavorare con le lastre umide, prima o poi. conoscete qualcuno in emilia(bologna) o relativamente vicino che avrebbe bisogno di un aiutante?


Presente. Ma sono ad Alessandria...

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