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4 fotogrammi con la mia Rolleiflex "White Face"


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  4. » 4 fotogrammi con la mia Rolleiflex "White Face"





avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 12:41

Buongiorno a tutti,

qualche giorno fa mi sono divertito a scattare ancora una volta un rullo (Ilford HP4) con la mia Rolleiflex 3,5 F Model 5, aka "White Face"





La Rolleiflex 3,5 F Model 5 è stata prodotta per un solo anno, il 1979. E' conosciuta come 'white face' per la copertura in lega di alluminio della piastra porta-ottiche. E' l'ultima Rolleiflex 3,5 prodotta, l'ultima discendente della nota famiglia di biottiche iniziata con la 3,5 F nel 1958. La Rolleiflex White Face si avvale di un obbiettivo Zeiss Planar 75mm f/3,5, con disegno a sei lenti, nel quale il sesto elemento posteriore in vetro ottico colorato ha la funzione di migliorare la resa nell'uso di pellicole a colori; per questo è ricercata, insieme alla Model 4 che ha la stessa ottica, da coloro che desiderano una resa ottimale anche con pellicole a colori (cosa che voglio provare non appena mi sarà venuta voglia di sviluppare non solo in b/n). Qui sotto, la mia macchina





Io sviluppo da solo le mie pellicole, qui vedete il rullo 120 appena uscito dalla tank





poi faccio la scansione dei fotogrammi, avvalendomi di una Canon M100 con obbiettivo macro.

Ed ecco il risultato finale, ho scelto i 4 fotogrammi che ritengo migliori tra i 12 realizzati. Non uso mai l'esposimetro, infatti fin dall'inizio della mia avventura nella fotografia mi sono imposto la regola di imparare a leggere la luce della scena che mi interessa e poi interpretarla come voglio io, anche sbagliando ovviamente :-) Vero è che la pellicola che uso perdona parecchio, uno-due stop di sovra-sotto esposizione si recuperano volendo in post produzione, cosa che però cerco di evitare come la peste, così come il crop, che odio. Il formato quadrato è austero, non concede spazio ad errori di inquadratura, errori che emergono subito al contrario di quanto succede con altri formati; è faticoso fotografare in 6x6 ma anche formativo...quando torno al 4:3 mi sembra di giocare dopo aver lavorato duramente...Per questo mi sento di consigliare l'uso di questo formato (magari anche solo impostandolo sulla propria digitale) almeno ogni tanto, ti costringe a pensare e studiare l'inquadratura. In conclusione, mi sono divertito un mondo, ancora una volta, fotografando con la mia Rolleiflex White Face, inquadrando la scena dall'alto e godendomi il soffocatissimo "click" dell'otturatore, il più silenzioso tra tutte le mie macchine. Grazie per l'attenzione, se avete domande risponderò volentieri







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avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 13:11

Vedo buoni quello dei gatti davanti al portone e quello con il gatto vicino al muro di mattoni ( anche se l'angolo in alto a destra e bello denso)
I primi 2 mi sembrano leggerini da stampare .( per loro forse serviva uno sviluppo piu lungo ma credo meglio un tempo di esposizione piu' lungo)

Ma poi dipende anche dalle condizioni luce durante le riprese.
Sempre bella la Rolleiflex.


avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 13:24

Speedking: hai perfettamente ragione, infatti il fotogramma con il ceppo di legno tagliato (3° foto dall'alto) l'ho realizzato in un bosco molto buio, con tempo di esposizione di 1/2 secondo e diaframma aperto quasi al massimo...ma ci sarebbe voluto un tempo di esposizione doppio. Infatti ho dovuto recuperare in post-produzione stringendo molto sulle luci, se avessi dovuto stampare su carta sarebbero stati dolori...:-D

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 13:32

Sia chiaro, capita anche a me non e' che li faccio tutti giusti Triste

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 13:37

Per le prime due foto che hai prodotto -in cui appare la tua "bella"- sappi che si potrebbe anche essere passibili di procurato affanno (per invidia).
Complimenti per la fotocamera.
La HP4 è una pellicola che, oltre a perdonare agevolmente errori -come avrai constatato- anche di tre stop abbondanti, è molto flessibile nello sviluppo (meglio con gli acidi della casa: ai miei tempi col microphen): basta abbassare di due/tre gradi la temperatura dell'acqua e ci tiri fuori dettagli che non ti aspetteresti. Dei nominali asa si arrivava a svilupparla a 3200/6400 con una resa in grana piacevolissima.

avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 17:05

Speedking: anche tu eviti di usare l'esposimetro?

Palgiam: la mia Rolleiflex ti ringrazia :-) Si hai ragione, l'HP4 perdona molto. Come sviluppatore io uso Kodak HC-110. Per la temperatura, io faccio così, tengo in frigo una bottiglia di H2O distillata, ne miscelo circa 150 cc a quella del rubinetto e abbasso la temperatura dello sviluppo a 18 gradi circa.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 17:10

No no, io uso l'esposimetro e anche tanto... a volte misuro le ombre anche più volte se vedo che cambia la luce.
Certo se é cielo sereno, è all'aperto, una volta deciso la coppia T/D, a secondo del periodo dell'anno e dell'orario, si può evitare di misurare ad ogni scatto,..... ma anche per un paio d'ore.


avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 17:18

Viator: certo, controllando la temperatura al di sotto dei 20° è una pellicola che dà tante soddisfazioni.
In pratica con la regola del 16 si può fare di tutto, senza tanti esposimetri. Ma poi anche in camera oscura è una pellicola che consente stampe anche con emulsioni proprio sviluppate "male".
Purtroppo per me sono passati ormai oltre 30 anni dalle ultime nottate in camera oscura. Oggi non ho spazio per poterne allestire un'altra. La scansione dei negativi francamente non mi ha mai entusiasmato, sarò forse io un pò prevenuto.

avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2020 ore 21:29

Speedking: io ho notato che, se uso l'esposimetro, disimparo molto velocemente a leggere la luce da solo.

Palgiam: mi piacerebbe stampare in camera oscura, lo spazio non è un problema, lo è invece il tempo. Già il processo di sviluppo non riesco a farlo quando voglio, ma solo quando posso, figuriamoci il tempo necessario per stampare dove lo troverei. Quindi mi devo accontentare di scannerizzare i negativi. Il prossimo acquisto, credo, sarà una buona stampante, perchè questo si, fare foto a pellicola per poi avere le immagini finali solo su supporto digitale mi sembra senza senso (è pur vero che rimangono i negativi, quelli si quasi eterni se ben conservati).

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2020 ore 7:35

Si ma come fai a sapere come esporre le ombre e di conseguenza per quanto tempo sviluppare....


avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2020 ore 7:38

Viator: non per niente ho detto "ultime nottate in camera oscura".
Purtroppo è un hobby che pretende tempo, per cui o fai le cose bene o è meglio lasciar perdere. Se, per di più, ci si mette anche lo spazio necessario, allora diventa impossibile. Allora (a 20 anni quando ho cominciato a stampare) c'era entusiasmo, tempo e spazio, oggi ad 80 è un altro discorso.
Però ti garantisco che quel gusto non l'ho più provato anche se oggi il digitale ti consente tutto.

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2020 ore 7:38

Viator: non per niente ho detto "ultime nottate in camera oscura".
Purtroppo è un hobby che pretende tempo, per cui o fai le cose bene o è meglio lasciar perdere. Se, per di più, ci si mette anche lo spazio necessario, allora diventa impossibile. Allora (a 20 anni quando ho cominciato a stampare) c'era entusiasmo, tempo e spazio, oggi ad 80 è un altro discorso.
Però ti garantisco che quel gusto non l'ho più provato anche se oggi il digitale ti consente tutto.

avatarjunior
inviato il 26 Settembre 2020 ore 9:45

Speedking: cerco di spiegarmi con un esempio, facendo riferimento alle due foto del torrente nella prima parte del post, la prima fatta con il cellulare (si vede la Rolleiflex di spalle), la seconda invece è la foto fatta con la Rolleiflex. Le condizioni erano: sole tramontato da pochi minuti, ore 19 circa, cielo quasi completamente sereno, luce ambientale proveniente da sx (la macchina era rivolta a Nord). In queste condizioni, volendo una scena con esposizione "media", con pellicola HP4 (125 ASA), avrei impostato la macchina a 1/125 sec e f/5.6. Però, l'inquadratura presentava un problema, cioè il quarto in basso a sx era parecchio contrastato (molto più di quello che mostra la foto fatta col cellulare), il torrente infatti per metà era in completa ombra, per metà invece rifletteva la luce ambiente come uno specchio.
Se avessi fatto la foto con il rapporto T/D suddetto (1/125, f/5,6) avrei ottenuto la zona in ombra dell'acqua e gli alberi che la sovrastavano completamente neri (e non volevo, in questo caso). In più, volevo maggior profondità di campo, per riprendere tutto il sentiero. Quindi, ho chiuso il diaframma ad f/8 per aumentare la profondità di campo, ed ho quindi sovraesposto di tre stop, allungando il tempo di scatto da 1/125 sec a 1/15 sec (potevo farlo perchè usavo il treppiede). In fase di sviluppo ho poi recuperato le alte luci, abbassando la temperatura del bagno di sviluppo a 18° C invece dei 20°C prescritti, accorciando il tempo di sviluppo da 7 minuti a 6,5 minuti. Spero di essere stato chiaro.

avatarjunior
inviato il 26 Settembre 2020 ore 9:53

Palgiam: sono d'accordo, la magia di veder comparire un'immagine sulla carta è grande. Io ho in mente di dedicarmi anche alla stampa, ma dovrò farlo quando (quando?) avrò minori impegni lavorativi. Per ora, devo accontentarmi di fotografare e sviluppare, purtroppo, senza stampare. Mi piacerebbe tanto, quando potrò, dedicarmi alla stampa a contatto, a quella con il collodio umido, con polvere di carbone ed altri metodi, sto studiando queste tecniche per il momento, spero un giorno di poterle anche applicare sul campo...

avatarjunior
inviato il 26 Settembre 2020 ore 11:30

Quale pellicola hai usato, fp4 o hp5 la hp4 non la conosco MrGreen
Immagino che scrivendo in fretta hai fatto un mix e il t9 non aiuta.
Comunque belle immagini. ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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