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De-opacizzazione lente: metodo sperimentale DIY


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avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2020 ore 23:15

Ciao a tutti
Perdonate la lunghezza del post iniziale: cio' che andro' a descrivere potrebbe interessare i possessori di vecchie lenti manuali di scarso valore pratico, ma di rilevante valore affettivo.
Sono recentemente venuto in possesso di uno splendido Nikkor 300 H f 4.5 del 1971. Presentava oltre a fungaglia varia a filamento, non rilevabile da un esame esterno ed annidata in luoghi oscuri, una estesa opacizzazione nella superficie interna dell'ultima lente posteriore ed una ragnatela di numerosissimi microstrisci da pulizia selvaggia nella faccia esterna, uniti ad una scalfittura del vetro dovuta probabilmente ad una caduta in un precedente maldestro smontaggio. Tali inconvenienti portavano ad un accecamento e/o a notevolissima perdita di contrasto dell'obiettivo in presenza di luce solare diretta e riflessa da superfici chiare, con conseguente quasi totale inutilita' dell'oggetto.
Inoltre, una conversione fai-da-te in AI, meccanicamente ben riuscita, aveva riempito di finissima limatura d'alluminio l'interno della lente.
Ecco quindi che, dato lo scarso valore commerciale, ho potuto approfittarne per tentare un operazione di recupero del tutto sperimentale senza troppi patemi.
Ecco il paziente sul tavolo operatorio:



Dietro, la mia assistente Olga intenta nella pulizia dell'esterno MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2020 ore 23:31

Ecco il gruppo otturatore con le due lentine finali, l'ultima delle quali, retta dalla mia assistente, e' stata liberata dall'anello di tenuta ed e' pronta per l'operazione di ripristino.



Il Nikkor 300-H ha solo 6 lenti, 4 delle quali molto pesanti da 72 mm nella parte anteriore e due molto piu' piccole ma abbastanza spesse in quella posteriore: tutte presentano un trattamento antiriflessi ambra vecchia scuola. L'interno dell'obiettivo e' un tripudio di ottone, alluminio e ferro.
L'ultima lente, quella che guarda il sensore, ha la caratteristica di essere all'inusuale distanza di circa 5 centimetri dalla flangia del bocchettone d'innesto in reflex, profondamente incavata in un cilindro d'alluminio brunito lavorato con una fitta maglia di cerchi concentrici.
Due lunghe forcelle metalliche portano il movimento di comando ai corrispondenti nottolini dell'otturatore posto circa al centro dell'obiettivo. Il gruppo e' sostenuto nel movimento da un robusto cuscinetto con numerose piccolissime sfere d'acciaio. NON SMONTATELO se non assolutamente necessario: il suo riassemblaggio e' un vero incubo !!!

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 0:00

- La visione di cio' che segue e' sconsigliata ad un pubblico di fotoamatori sensibili - MrGreen

Data la quasi totale inutilizzabilita' dell'obiettivo, ho tentato un processo di lucidatura manuale casalinga delle superfici nell'ultima lente, conscio del rischio di poter rovinare maggiormente il vetro.
Ecco come procedere se vorrete emulare le mie gesta delle quali, da buon italiano, non mi assumo alcuna responsabilita'.
1) Occorre predisporre una superficie d'appoggio: lo strato sottostante dovra' essere impermeabile e morbido, del millebolle andra' benissimo.
2) Sopra il millebolle andra' messo un panno microfibra a trama fitta
3) Sulla superficie di quest'ultimo appoggera' la lente, tenuta saldamente per la circonferenza dalle vostre dita protette da un guanto per pulire il cesso
4) Andrete a versare sulla superficie concava una miscela composta dall'80% di Novus 2 e dal 20% di Novus 1, cominciando poi ad amalgamarla con un tampone morbido a forma di supposta del Dremel o similari, impostandolo ad una velocita' bassa ed imbevendo cosi' il tampone
5) Il paciugo cosi' creato costituira' una miscela cremosa abbastanza viscosa da abradere delicatamente le superfici incriminate, e contemporaneamente provvedera' al raffreddamento del vetro sottoposto all'azione rotante del tampone
6) Con lenti ma decisi movimenti circolari, e garantendo COSTANTE ED ABBONDANTE miscela abrasiva, si formera' man mano una sorte di palude grazie all'imbibimento del microfibra sottostante da parte degli schizzi di pasta che andranno anche inesorabilmente a depositarsi su ogni superficie a tiro nel raggio di qualche chilometro da voi
7) Il microclima primordiale da voi creato attorno alla lente garantira' afflusso di pasta da entrambi i lati del vetro. Quest'ultimo andra' ruotato e rovesciato continuamente durante l'azione abrasiva del trapanino
8) Mi ci sono volute circa 2 ore per ottenere una totale pulizia delle superfici vetrose ed un ripristino della lente QUASI totale
Ecco un' immagine dell'operazione a cuore aperto...




avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 0:28

L'operazione e' riuscita, ed ecco il paziente a 2200 metri mentre si gode i meritati panorami.
www.instagram.com/p/CEXb6yIhppt/?igshid=sldh0lc338y7

MA
c'e' un prezzo da pagare.

1) La scomparsa TOTALE di ogni atomo di trattamento antiriflesso
2) La comparsa di micro-ondulazioni sulle superfici trattate nella lente, causate dalla superficie grossolana del tampone: invisibili ad occhio nudo, esse affliggeranno gradualmente le foto da f8 in poi, esclusivamente nei flares controluce e nelle campiture uniformi di colore molto chiare e ben illuminate, tipicamente il cielo azzurro senza nuvole. Si presenteranno come granularita' nelle alte luci, nei flares e nelle parti piu' chiare dell'immagine e SOLO a determinate e astruse angolazioni di provenienza di una potente fonte luminosa; nessuna loro traccia invece in normali foto o a diaframmi piu' aperti
3) Il recupero, almeno nel mio caso, e' stato QUASI totale, il contrasto e' tornato a valori normali per una lente cosi' vecchia, cosi' come il dettaglio nelle superfici estremamente illuminate, ma a f22 la stella sul sole non viene comunque fuori: e' rimasta una leggerissima velatura chissa' dove, invisibile all'occhio umano, che impasta il disco solare.

Una nota: questo procedimento ovviamente non si applica alle opacizzazioni interne nei doppietti dovute all'invecchiamento del collante, ma SOLO alle pareti esterne, e preferibilmente in lenti di un certo spessore, dato il rischio di spezzare le piu' sottili con la pressione meccanica del tampone rotante o lo stress termico locale dovuto al calore d'attrito.

Grazie di avermi seguito fin qua, spero di esser stato utile.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 0:35

Fantastico, bravo Jacopo, come sempre interessante. Penso che come DIY non potessi fare meglio!

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 1:36

Te seguoMrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 8:57

Jacopo, sei il Dr. Frankenstein dell'ottica MrGreen

Ho apprezzato la terminologia tecnica, in particolare "supposta, paciugo, palude, microclima primordiale".

Apprezzo il fai da te, ma sono un dilettante al tuo confronto...
Seguo interessato e divertito ;-)

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 10:49

Azz Jacopo! Eeeek!!!
Questo - in campo fotografico - e' il DIY piu' DIY di tutti i DIY che abbia mai visto...

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 11:01

Bravo Jacopo! Anni fa avevo provato a lisciare la lente frontale (già parecchio danneggiata) di un Sonnar 5cm f/2 di una Contax II. Ho utilizzato vari prodotti fra cui il polish delle auto e quello della cucina. Beh, non ti dico il risultato...TristeSorry
Potrei ora ripassarlo con i prodotti che hai usato tu. Chissà che riesca a riportarlo in vita?

Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 13:22

Provaci, al massimo resta come prima .... MrGreen
Una volta montato il 300 sulla D700, devo ammettere che e' una focale fissa piuttosto impegnativa da sfruttare, anche in virtu' dei 4 metri di messa a fuoco minima ( e del suo peso di 1100 grammi ) .
Sorprendentemente mi ci trovo assai bene una volta montata sulla D300, dove diventa un 450 f 4.5, per ritrattistica in B/N: possiede un' elevata compressione del volto, assai gradevole specie se quasi di profilo, ed un annullamento vigoroso dello sfondo.
Il diametro filtri da 72 mi fa costare abbastanza un polarizzatore, se rapportato alla spesa di 135 euro per acquistarla, ma un giorno vorrei provare, magari con un lineare vecchio tipo.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 13:28

Beh poi il pola da 72 poi con gli step up lo monti un po' dove vuoi, te lo ritrovi...

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 13:39

Ciao complimenti per il lavoro, unico nel forum, dove impera la spesa per l'ultimo supermodello ipermega dettagliato e costoso.
A mio parere hai esagerato ad usare il dremel, io avrei tentato a mano o al massimo con avvitatore e grossa girante, in questo modo ho recuperato grossi doppietti per telescopi, per fortuna non incollati.
La tecnica "a mano" qui in zona VI, è usata ancora oggi su gioielli, bracciali e casse orologi di lusso.
La vernice antiriflesso la puoi ripristinare da un'ottico, se hai un'amico ottico meglio, con pochi soldi per lente, ed ottimi risultati.
--
Ciao

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 14:01

Grazie per la dritta sulla vernice antiriflesso ! Nei prossimi giorni vado ad informarmi.
Ad onor del vero, in fase iniziale avevo tentato la strada della lucidatura a mano, che avevo applicato con successo all'immenso 50-300 del 1968/69, ma nel caso del 300 mm l'opacizzazione era estremamente tenace, e non sortivo il minimo effetto nonostante la procedura fosse identica alla precedente esperienza.
Cosi' ho optato per il simil-dremel alla velocita' piu' bassa, ulteriormente rallentata dalla frizione sul vetro.
L'opacizzazione in questione, di tinta giallognola, insisteva soprattutto nelle zone periferiche, aumentando in densita' dal centro all'esterno, con striature concentriche dove il vetro era stranamente perfetto..... sospetto sia stato usato un agente estremamente aggressivo durante una precedente pulitura, causando, tramite una reazione chimica-meccanica con l'antiriflesso, la formazione di tale tenacissimo composto: mi ci sono voluti 120 minuti di azione continua per cancellarlo dal vetro.
Grazie ancora per l'intervento, fa piacere non essere il solo a tentare queste avventure.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 15:54

Si può anche tentare con attacco chimico, con idrossido di sodio (soda caustica) partendo da soluzione 1% in su, ma ci vuole qualche lente sacrificale di prova, è facile rovinarla.
Tra i recuperatori di telescopi va molto l'immersione in acqua bollente, sempre per togliere lantiriflesso, ma a mio parere se non conosci che tipo di vetro hai sotto, puoi rimanere senza niente!
Come in tutte le cose l'esperienza paga!
--
Ciao!

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 15:58

In acqua bollente, se ci metto il 24 105 STM, mi ritrovo con un cacciucco di plastica. MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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