| inviato il 18 Agosto 2020 ore 20:48
Buonasera.
Vi vorrei fare una domanda che a voi esperti farà venire il prurito.
Vi chiedo di portare pazienza.
Vorrei provare a scattare in analogico.
L'ho fatto troppo poco ai tempi d'oro di quando ero giovane e fiducioso.
Ora mi trovo con degli obiettivi Zeiss che sto adattando in digitale.
Volevo trovare una reflex che avesse l'attacco contax/yashica per poterli utilizzare.
Online ce ne sono diverse. Vari modelli. Numeri che non conosco.
Qual è il vostro suggerimento per una qualcosa di discreto con un buon rapporto qualità prezzo?
Parliamo comunque di una macchina secondaria eh ...
Grazie mille. |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 22:29
Io usavo (c'è l'ho tuttora) la contax 167 mt. Avevo ottiche zeiss e, secondo me, era un sistema fantastico. Credo che la si possa trovare a prezzi veramente bassi (per la cronaca: è anche motorizzata). |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 23:07
Rts, rts2 o 3 |
user120016 | inviato il 18 Agosto 2020 ore 23:50
Per le ottiche con attacco C/Y va bene una Yashica qualunque. La FX3 super 2000 è tra le più diffuse e proprio per questo si trova a prezzi vergognosamente bassi.
Se invece vuoi una Contax per "status symbol" le 137, 159 MM e 167 MT sono le basic, si fa per dire, essendo ottime macchine. Le RTS rappresentano il segmento professionale (soprattutto per via delle motorizzazioni e dei mirini e vetrini intercambiabili) mentre le RX ed AX più recenti, sono delle buone vie di mezzo, ma comunque tanta tecnologia per l'epoca, anche queste a prezzi assolutamente non conformi al valore dell'oggetto...
Ad ogni modo, in analogico il corpo macchina è quello che conta meno nella triade completata da ottica e pellicola. Quindi, dovendo investire qualche euro in più, fallo in pellicole e non in corpi macchina.
E soprattutto, investi nella fase di camera oscura. Anche perché scattare con buone pellicole e ottimi vetri e poi affidare il rullino al primo laboratorio che capita con sviluppatrici automatiche e stampe da discount (peggio ancora, scansioni piane) è come montare un 12 cilindri di Maranello su una Panda del 1993... |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 7:18
Grazie a tutti per i consigli.
Specialmente a Domenico per un riassunto molto gradito e utile.
Ti chiedo solo, se ti va, di approfondirmi un attimo questa frase...
“ E soprattutto, investi nella fase di camera oscura „
Magari per tanti di voi sono nozioni scontate, ma cosa significa esattamente nel 2020 investire nella fase di camera oscura?
Cercare un laboratorio di qualità?
Attrezzarsi a casa?
O altro?
P.S. Comunque la Panda con quel motore deve essere uno spettacolo da guidare... |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 8:06
Seguo, io uso una vissutissima yashica fx-3. E nonostante sia una macchina essenziale in tutto, mi sono trovato bene. Anche io interessato a una contax, ma ho sentito spesso di problemi elettronici e di batterie tampone interne non sostituibili senza smontare. Parlo proprio dei modelli 159 e 167.
Una 167 l'avevo presa, non funzionava, restituita subito |
user120016 | inviato il 19 Agosto 2020 ore 8:35
“ cosa significa esattamente nel 2020 investire nella fase di camera oscura?
Cercare un laboratorio di qualità?
Attrezzarsi a casa?
O altro? „
Nel 2020 come nel 1920 la fotografia analogica è soprattutto camera oscura. La fase di scatto, a parte non avere la possibilità di osservare subito il risultato nonché tutte le assistenze elettroniche, non è molto differente dalla ripresa in digitale...
La differenza sta tutta nel "dopo".
Se hai la fortuna di avere vicino a te un laboratorio che faccia ancora le cose manualmente e con qualcuno con cui interfacciarti spiegando cosa vuoi dallo sviluppo e dalla stampa allora non ti serve altro. In caso contrario, pensa ad attrezzarti autonomamente. Almeno per lo sviluppo... |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 8:35
Io ho l'accoppiata Contax 167 MT e Yashica FX3000 (dovrei dire avevo visto che ormai non le uso più).
Mai avuto problemi con nessuna delle due.
Contax 167 fantastica, usata nei vari viaggi in tutte le condizioni climatiche... |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 9:26
“ Nel 2020 come nel 1920 la fotografia analogica è soprattutto camera oscura. La fase di scatto, a parte non avere la possibilità di osservare subito il risultato nonché tutte le assistenze elettroniche, non è molto differente dalla ripresa in digitale...
La differenza sta tutta nel "dopo". „
Si, questo lo sapevo.
Altrimenti era meglio mi dessi al tetris piuttosto che alla fotografia 
Mi/ti chiedevo come si potesse "investire" oggi.
Nel senso, fino a circa 15 anni fa trovavi diversi fotografi e laboratori vari.
Quindi selezionavi quelli migliori e avevi una scelta.
Al giorno d'oggi sono pochissimi.
Magari ce ne sono di migliori che fanno servizi per corrispondenza.
O magari l'unica soluzione è attrezzarsi a casa.
Per questo ti chiedevo cosa significava per te investire nel 2020 nello sviluppo.
Nel senso quale pensavi fosse al giorno d'oggi la soluzione piu indicata.
Ad esempio 15 anni fa ho comprato uno scanner Canon con la slitta per i negativi.
E' una soluzione valida secondo te? |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 10:09
DOvresti scegliere se fare foto chimica per mantenere tutto il processo chimico oppure se vuoi ibridizzare con la scansione. Lo sviluppo negativi BN sarebbe meglio farlo in proprio, proprio perché il BN non è standardizzato e molto del risultato dipende dal processo che scegli: una stessa pellicola la puoi esporre in maniera completamente diversa e regolarti con lo sviluppo. Il colore a casa è più complicato ed ha poca tolleranza, quindi meglio servirsi di un buon laboratorio (io attualmente mi rivolgo a ars imago). Una volta che hai i negativi puoi scegliere se scansionarli e seguire il procedimento digitale oppure se far stampare o stampare in proprio all'ingranditore (e i due processi non si escludono a vicenda, nel senso che prima puoi fare le scensioni e poi decidere che un negativo meriti anche la stampa tradizonale). La parola "investimento" in fotografia è inappropriato... è un costo cmq
Scanner: ce ne sono di diversi tipi e i risultati sono proporzionati al costo e all'impegno che si mette nella scansione. Da non sottovalutare la riproduzione del negativo (o dia) utilizzando un duplicatore di pellicola e la macchina fotografica o anche un obiettivo macro su una fotocamera. Una volta risolti alcuni problemi trecnici (illuminazione, planeità...) potrebbe dare anche risultati miogliori dello scanner |
user120016 | inviato il 19 Agosto 2020 ore 10:18
Parto dall'ultima domanda. La scansione con scanner piani può avere un senso dal medio formato in sù. Per il formato 135, a mio modestissimo avviso, la scansione può avere valore di back up/provino ma per il resto ha senso solo la stampa chimica o la proiezione qualora volessi fare diapositiva.
Non ho invece esperienza di duplicazione in digitale come riportato sopra da @Gfirmani, per cui non posso esprimermi.
Però, per arrivare alla scansione bisogna fare un passo indietro e cioè lo sviluppo. E qui le dolenti note. Se vivi in una città metropolitana come Roma, Milano o Torino esistono diversi laboratori validi con cui creare un rapporto di collaborazione ed a cui affidare lo sviluppo e magari anche la stampa. Se vivi in un piccolo centro dubito che ci siano laboratori stile anni 70-80 e, se ne trovi uno, di sicuro non sarà a buon mercato.
Affidarsi a laboratori per corrispondenza può essere un rischio se non hai modo di interloquire con chi fisicamente svilupperà il tuo rullo. Perché tu sai come lo hai esposto, che scene riporta e che risultato avevi in mente. Lo sviluppatore non lo sa...
A quel punto, allestire una camera oscura per lo sviluppo richiede davvero poco o nulla per il bw, qualcosa in più per il colore e la diapositiva ma nulla di proibitivo sia in termine di spazi che di costi. Per la stampa già la cosa si fa più impegnativa. Tutto è comunque vincolato alla voglia che hai di metterci la testa dentro e soprattutto a quanto hai intenzione di scattare a pellicola.
Nel mio caso, ho sempre scattato in analogico ed ancora oggi rappresenta il 99% di ciò che faccio. E siccome ogni anno sviluppo almeno 60 o 70 rulli (piccolo e medio formato) più alcune lastre e produco qualche decina di stampe, fino al formato A2, ovviamente mi è convenuto allestire una camera oscura permanente in cui fare tutto da me, compresa la preparazione dei reagenti chimici.
Solo tu puoi sapere se può convenire anche a te, anche se non da subito.
Per cui, il mio consiglio è quello di informarti se nella tua zona ci sono buoni laboratori e, se sì, con che prezzi. Seconda cosa, fai due conti in base a quanto hai intenzione di produrre in argentico, se colore o BW o entrambi e decidi se affidarti al laboratorio o renderti autonomo. Se poi inizialmente hai bisogno di un supporto, chiedi pure. A me non costa nulla sviluppare qualche rullino in più oltre ai miei. Se sei in zona Piemonte e limitrofe puoi addirittura venire di persona ed usufruire della mia camera oscura (gratuitamente, sia ben chiaro). In passato altri utenti del forum hanno già approfittato per poi avviare il tutto per conto proprio. |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 10:23
167 |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 10:47
Innanzitutto, complimenti per l'iniziativa di provare l'analogico. È da un anno che lo faccio anch'io e ti assicuro che è un'esperienza ricchissima. Visti i prezzi ora più abbordabili, ed essendo affetto da grave Gear acquisition syndrome, in pochi mesi ho acquistato tante fotocamere analogiche, e tra queste anche le contax 137, 139 ed AX. Ti dico come sto vivendo quest'esperienza. Tendo all'approccio più 'purista' prediligendo fotocamere il più meccaniche possibile. Per quanto riguarda le contax credo che in quest'ottica la S2 sarebbe la scelta, ma non c'è l'ho (ancora...). La 139 è secondo me un ottimo compromesso. Pur essendo una entra level prendendola in mano ti rendi conto della differenza tra entry level in casa contax analogica ed i modelli digitali attuali.. la trovi facilmente e spesso a meno di 100 euro, ai quali aggiungerai 15 euro per cambiare il rivestimento in similpelle che tipicamente si sfalda in questo modello. Se hai diverse ottiche Zeiss c/y sei già fortunato.. per il resto ascolta quanto ha detto Domenico. Io ormai sviluppo i rulli in bianco e nero a casa (semplice) e, in attesa che la mia camera oscura diventi operativa, scannerizzo i negativi con dslr. |
| inviato il 19 Agosto 2020 ore 10:47
Ora sta diventando tutto molto più chiaro.
Vi ringrazio tantissimo per il tempo che mi avete dedicato.
La mia intenzione era quella di usare l'analogico per stampare in BW.
Quindi cerchero' di reperire tutte le informazioni possibili in merito e, seguendo le vostre indicazioni, provero' ad attrezzarmi a casa.
Vedo che ci sono dei kit su Amazon.
Non ho idea se siano decenti o meno.
Penso che lo scopriro' con i primi disasti |
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