user177356 | inviato il 06 Agosto 2020 ore 18:17
Mi sembra che questo tema (della contestualizzazione di una foto all'interno dell'opera dell'autore, e della contestualizzazione dell'autore all'interno del suo ambiente di riferimento) lo abbiamo già affrontato altre volte. Devo dire (forse ripetere , mi scuserete) che, a mio modestissimo parere, una fotografia dovrebbe essere apprezzabile - magari in modo non completo e profondo - anche se decontestualizzata. |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 18:33
Questo non l'ho mai capito. Tra i cantautori italiani penso che ad esempio pochissimi contestualizzano Franco Battiato, pochi pure tra i suoi follower più audaci, eppure faceva canzoni talmente versatili che tutti lo cantavano senza porsi alcuna domanda Quei ritmi assuefacenti… Forse quello è proprio il livello più alto. Con le fotografie non so se è possibile perché, imho, non è neanche facile capire realmente il livello culturale. Le foto la cui forza sta solo nelle linee di forza penso siano completamente soggettive ad esempio. Psicologia, non cultura. |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 18:38
“ Devo dire (forse ripetere , mi scuserete) che, a mio modestissimo parere, una fotografia dovrebbe essere apprezzabile - magari in modo non completo e profondo - anche se decontestualizzata. „ Se sto facendo una serie una foto ha un senso in quella serie e in quella posizione e rafforza il concetto anche se da sola non sta in piedi, oppure banalmente non hai gli elementi culturali per comprenderne il messaggio |
user177356 | inviato il 06 Agosto 2020 ore 18:55
Matteo, credo che siano due questioni distinte, anche se possono coesistere. Se la foto è parte inscindibile di una serie, allora vuol dire che (per il mio personalissimo approccio all'immagine) non mi interessa . Non ne nego la validità, sia ben chiaro, ma è proprio un tipo di opera alla quale non sono interessato. Così come sono pochissimo interessato alla videoarte, giusto per fare un altro esempio. Se invece non possiedo gli elementi culturali per comprenderne il significato, allora vuol dire che proviene da un ambiente culturale talmente distante dal mio che necessita di una mediazione . Il fatto è che non credo molto nella mediazione, così come sono molto poco attratto dalla letteratura tradotta dall'originale o dai film doppiati. Lo so, sono un po' rigido nel mio approccio. |
user207512 | inviato il 06 Agosto 2020 ore 22:20
Quindi leggi i russi dell'Ottocento, gli americani e latinoamericani del Novecento in lingua originale? Chiedo senza polemica. Però il progetto, la serie, sono strettamente legati alla fotografia, lavori con un filo conduttore comune sono molto più forti e comunicativi. Esempio di un altro famoso, senza andare troppo lontano: Ghirri. Quante sue foto prese singolarmente sono interessanti? |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 22:26
Parlo per me... ognuno nella fotografia può cercare cose diverse... Personalmente , anche se apprezzo quasi tutti fotografi che propone, non sono totalmente per l'approccio prevalentemente concettuale di Matteo. Ripeto apprezzo il concettuale ma credo che alcuni aspetti pur comprendendoli non mi siano entrati del tutto in testa. Ovvero il messaggio preferisco assolutamente che ci sia ma ci deve essere anche un tratto, una mano dietro, che ti faccia appunto apprezzare l'abilità del fotografo anche con solo una-due foto... E alle volte il messaggio può essere non scontato senza essere per forza particolarmente complesso e accessibile solo a uno studioso dell'arte. Ecco perché ho citato non a caso Eggleston: perché seppur complesso mantiene comunque una ricerca di composizione (per quanto fuori dai canoni), anche se fotografa in modo molto istintivo. Lo ritengo ancora un fotografo di razza anche se può ricade a tratti nel mondo dell'arte. Poi ok... piuttosto delle macro e delle foto astronomiche Gursky tutta la vita Parlando di canzoni, qualcuno ha citato Battiato... quelle straniere non ne comprendo quasi mai del tutto il messaggio (ok anche alcuni testi di Battiato non erano da meno )... pur tuttavia anche nel mio mondo di ascoltatore distratto, senza capire una parola, riesco a distinguere le melodie, pur piacevoli ma composte a tavolino, da brani più complessi che lasciano trasparire la capacità dei musicisti. Per cui allo stesso modo credo si possa riconoscere una certa capacità fotografica anche senza contestualizzare al 100%. Cosa che, me ne rendo conto, spesso assolutamente necessaria per tantissimi lavori che sono pensati come gruppi / sequenze da scorrere. E cosa che comunque va fatta e cercata se vogliamo crescere fotograficamente. Per fare un esempio: su Bresson credo che a volte sia stata fatta un'operazione (non so quanto più o meno consapevole) di decontestualizzazione per esaltarne l'aspetto "grafico" a discapito del contenuto. A una sua mostra ricordo che la guida parlò per un terzo del tempo della regola dei terzi... Il visitatore distratto esce credendo che la sua forza sia sta semplicemente quella del precursore delle linee di forza... Ma poi ci si accorge che... 1) Che dopo aver pensato di aver in mano la regoletta magica replicabile all'infinito... quelle di Bresson, per quanto "vecchie foto", risultano sempre composte meglio 2) Per quanto alcuni scatti siano assolutamente godibili senza spiegazione alcuna ci si ricorda che oltre all'occhio c'erano il cuore e la testa. Molti scatti sono dei veri e propri "documenti storici" e molti hanno bisogno di essere contestualizzati per essere apprezzati al 100%. Pur tuttavia se si è abbastanza sgamati, basta osservarle per un decimo di secondo per capire che c'è il manico e che c'è qualcosa di più dietro alla sola geometria... |
user177356 | inviato il 06 Agosto 2020 ore 22:37
“ Quindi leggi i russi dell'Ottocento, gli americani e latinoamericani del Novecento in lingua originale? „ Sono in grado di leggere in inglese, spagnolo e francese senza problemi, i libri in queste lingue li leggo in originale. Talvolta ho bisogno del vocabolario per alcuni termini, ma con il Kindle è facile. Lo stesso per i film, con l'ausilio dei sottotitoli nella stessa lingua nel caso mi sfugga qualche vocabolo. Non parlo russo, ma so che una brutta bestia. Mia moglie, che si è laureata in lingua e cultura russa a Mosca, ha parecchie difficoltà a leggere i classici russi in originale e spesso sceglie buone traduzioni italiane. “ Però il progetto, la serie, sono strettamente legati alla fotografia, lavori con un filo conduttore comune sono molto più forti e comunicativi. „ Non l'ho messo in dubbio, la questione è un'altra: la foto che fa parte di un progetto è valida (nel senso che mantiene un valore comunicativo forte) anche presa singolarmente e ignorando la serie? Ovviamente il valore viene esaltato nell'ambito della serie, ma non si degrada al di fuori di essa. Ti faccio un esempio nel quale la risposta, a mio avviso, è sicuramente affermativa: American West di Avedon. |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 23:05
I coniugi becher sono l'esempio che in questi casi Matteo groppi fa sempre Comunque se un fotografo lavora per serie va giudicata integralmente è come vedere un van gogh tagliato in due. Poi che a volte ci siano parti di una serie più importanti è innegabile...ad esempio lo sfondo dell'urlo di Munch Ve lo ricordate? O vi ricordate solo il volto distorto? Così in una serie ci saranno sicuramente fotografie che colpiscono di più altre di meno viste singolarmente... |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 23:06
il discorso è molto semplice. Quando avrai capito perché una foto è "veramente" buona, farai buone foto. Il punto è che ognuno di noi, pensa di sapere quando una foto è buona, e fa foto buone (almeno per se stesso). Facile, no? |
user177356 | inviato il 06 Agosto 2020 ore 23:18
“ se un fotografo lavora per serie va giudicata integralmente è come vedere un van gogh tagliato in due „ Non direi: piuttosto, è come leggere un canto di Dante, o un capitolo di Dostoevskij. |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 23:21
“ Non direi: piuttosto, è come leggere un canto di Dante „ decisamente migliore il tuo esempio il senso non cambia però... puoi giudicare la divina commedia leggendo solo un canto? |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 23:26
“ il discorso è molto semplice. Quando avrai capito perché una foto è "veramente" buona, farai buone foto. „ sono in alto mare allora |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 23:39
Io vorrei ritornare alla domanda iniziale: quando una fotografia è migliore.... Migliore rispetto a cosa? Una rispetto ad un'altra? beh dipende dalla sensibilità di ciascuno se diamo valore alla composizione, al gusto, al significato della foto. Ma questo è aleatorio e molto personale. Per mè è migliore ciò che per te è peggiore. L'unica cosa su cui possiamo discernere o trovarci d'accordo è quanto analizziamo l'esposizione ( e neanche tanto) la perfetta messa a fuoco, l'estrema nitidezza ecc, ma non andrei oltre. |
user177356 | inviato il 07 Agosto 2020 ore 0:29
“ Migliore rispetto a cosa? Una rispetto ad un'altra? „ Sì, questa era la domanda, in effetti. “ dipende dalla sensibilità di ciascuno se diamo valore alla composizione, al gusto, al significato della foto. Ma questo è aleatorio e molto personale. Per mè è migliore ciò che per te è peggiore. L'unica cosa su cui possiamo discernere o trovarci d'accordo è quanto analizziamo l'esposizione ( e neanche tanto) la perfetta messa a fuoco, l'estrema nitidezza ecc, ma non andrei oltre. „ Quindi, per riprendere il parallelo con la letteratura, non possiamo sostenere che Dostoevskij sia migliore di Moccia, ma solo verificare il corretto uso della sintassi e della grammatica da parte di entrambi. Se Moccia non commette errori, è equiparabile a Dostoevskij. Anzi, per qualcuno può legittimamente essere migliore. Sconfortante, davvero. |
| inviato il 07 Agosto 2020 ore 6:30
“ Per mè è migliore ciò che per te è peggiore „ è no, migliore non significa più bella, che è soggettivo (che poi ci sarebbe da ridire lo stesso) migliore significa di più alto valore rispetto ad un'altra...non è una cosa soggettiva... |
|
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |