“ Ragazzi attenti che la sovrapposizione di immagini, elaborata da un software efficace, riesce a compensare molti dei limiti di un sensore più piccolo. Nei giorni scorsi ho provato l'elaborazione in media di 16 immagini di un sensore da 1” a iso 1600 ed ho ottenuto un file con la pulizia e la capacità di recupero nelle ombre di una aps-c a iso 200. E 16 immagini a iso 160 producono ombre molto più pulite della mia reflex FF a iso 100. Da un paio di mesi la mia compagna, nelle uscite in montagna, fotografa con un modesto Xiaomi con sensore da 1/2”, ma con software Gcam, impostato per effettuare ad ogni scatto una raffica di 13 immagini, che poi rapidissimamente elabora, fornendo anche il raw. Vi assicuro che io, che non ho mai coltivato superstizioni e non sono credente, ho avuto il dubbio che il software Gcam abbia fatto un patto con il diavolo: in situazioni di vento spaventoso mi sono ritrovato a lavorare dei raw con scarsissimo rumore, nitidi in modo impressionante, ma senza alcun artefatto da eccesso artificioso di contrasto, nuvole mai bruciate, ombre mai troppo chiuse (sono hdr di alta qualità, non certe schifezze che si vedono in giro) e, in tutto questo, l'erba e le foglie sono perfettamente ferme e nitide. Non ho idea di come possa fare a ottenere questo una raffica a mano libera su soggetti in movimento frenetico per il vento, ma il software lo fa e vi assicuro che le immagini sono buone, incredibilmente buone. „
Quoto tutto, GCam prodigio assoluto! Con lo Xiaomi Note 10 Pro pentacamera sto ottenendo raw incredibili...applicassero questa tecnologia a sensori un pizzico più grandi verrebbero azzerate tutte le differenze di QI almeno con le aps-c