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Mancata pluralità fotografica e influenza sulla percezione della realtà


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avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 8:13

Lo spunto di riflessione é questo:
- in un mondo in cui tutti fotografano la realtà attraverso gli stessi sensori/stessi firmware ciò può determinare una perdita relativamente ad una piú ampia e completa percezione della realtà?
Faccio un esempio pratico ed estremo:
se tutti nel mondo vedessero foto delle stelle scattate con Sony A7ii o A7sii o A7Rii, molte delle stelle più deboli sarebbero sostanzialmente completamente ignorate dalla percezione delle masse (noto fenomeno dello "star eating").
É un bene che l'informazione visiva da parte di Associated Press sia appannaggio del "modo di vedere" di sensori e algoritmi di un unico brand? La perdita di pluralità non impoverisce il modo di percepire la realtà? Non porta ad una polarizzazione della percezione della realtà che si discosta dalla complessità della realtà stessa portandone ad una visione più semplificata, ma anche più fallace?
Personalmente credo che la pluralità sia un bene.

E lo crede anche Associated Press:
www.ap.org/careers/diversity-statement

"LA NOSTRA DICHIARAZIONE DI DIVERSITÀ
Ci impegniamo a creare una forza lavoro aperta composta da individui di diversa estrazione
L'Associated Press apprezza una forza lavoro che incarna visioni diverse e voci diverse. Supportiamo un ambiente di lavoro inclusivo di tutte le persone in quanto la nostra diversità contribuisce alla nostra innovazione e al nostro continuo successo, mantenendo AP all'avanguardia nel settore dei media" (traduzione Google).

Solo che forse non si sono fatti le domande giuste su quanto gli occhiali che indossi influenzino il tuo modo di vedere la realtà.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 8:38

Ma, a monte il discorso che fai che ci sta', penso che l'etica fotografica che contraddistingue quella agenzia sia disgiunta da quello che citi. Sono due cose diverse tra loro. Quì si tratta solo che sony ha regalato loro attrezzature, fa parte del marketing spietato contro gli altri brand per affermarsi in campo fotogiornalistico (visto che e' ancora carente). E AP in cambio da loro la possibilita' di pubblicizzare il brand che usano i suoi fotografi. E' solo marketing mero e puro e niente altro. Gia' visto con Canon decenni fa quando introdussero l'AF.

Se poi chi scatta le stelle e usa sony, una volta che la media vedra' una foto stampata dove alcuni punti non si vedono (estremizzo perche' non me ne intendo) il fruitore medio dell'immagine nemmeno se ne accorgera''. Ma si accorgera' sicuramente del brand stampato sulla camera che ha scattato le foto, quella si che la mostrano, si chiama pubblicita', marketing. Ancora come sopra.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 8:43

Quello che io deduco dalla notizia che hai dato, è che il marketing della Sony dispone di larghi mezzi finanziari, e regala o quasi fotocamere all'Associated Press, ma che soprattutto l'Associated Press è nella merda, ma veramente nella merda.

Tu pensa ad uno bravo dell'AP, che usa Reflex da sempre, magari una CaNikon, gli si rompe la Reflex e gli rifilano la ML della Sony: succedesse a me, si beccherebbero il più bel vaffanc... degli ultimi anni.

Le fotocamere oggi fanno tutte le stesse foto, dunque che usino roba diversa o un'unica marca è del tutto irrilevante ai fini tecnici del lavoro finale.

Ma l'AP "run out of cash", ha finito i quattrini, altrimenti non prendeva quella iniziativa così poco intelligente, e che gli farà dei danni.

Per ottenere i migliori risultati, i Fotografi bravi vanno assecondati, se uno usa Canon, dagli Canon, gli va data la roba che vogliono loro, è come coi cecchini bravi, per la migliore efficienza, gli eserciti seri danno al cecchino il fucile che lui predilige, non gli impongono altra roba.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 9:20

Quando si leggono queste notizie bisog6sempre fare le necessarie valutazioni.
La scelta politica di adottare un particolare strumento all'interno di un'organizzazione per molti elementi della stessa non cambierà assolutamente niente.
Continueranno ad usare quello che prediligono, perché, come avete detto, se uno fa bene il suo lavoro con un altro strumento non ci si pensa nemmeno a castrato.

Lo sa l'AP e lo sanno anche Sony/Canon
/Nikon/...

L'annuncio serve solo per noi boccaloni, a farci credere che uno strumento sia migliore di un altro perché "... vedi? L'ha preso come fornitore unico anche l'AP!!"

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 9:20

Le fotocamere non fanno tutte le stesse foto e l'esempio dello star eating per quanto estremo lo dimostra.
Se il sensore più diffuso fosse il Foveon invece che il Bayer, la percezione complessiva della realtà da parte dei fruitori di immagini fotografiche sarebbe diversa. Non so di quanto, ma lo sarebbe.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 9:39

Il mezzo con cui fotografiamo non è neutro rispetto alle foto che produciamo. Secondo le più recenti acquisizioni della semiotica chi scatta è un "attante",
Ovvero una figura ibrida, in parte umana in parte non umana (...) Sono le caratteristiche della macchina a influenzare la costituzione del fotografo in quanto ibrido, il suo peso, la sua impugnatura, il suo sistema di mira, le sue funzioni.(...) L'ibrido in altre parole è qualcuno che vede diversamente. Anzi, seguendo Merleau-Ponty, sente diversamente, intendendo con ciò tutto l'insieme di percezioni che lo caratterizza

per capirci con un esempio se tutti scattassimo con una macchina a pozzetto waist-level produrremmo foto diverse rispetto ad una Leica a telemetro. Ma per capirci ancora meglio continuo a citare:
I telefoni cellulari non ci hanno dato solo la capacità di parlare in mobilità, hanno cambiato ciò che ci diciamo, il fatto di inserire al loro interno una macchina fotografica poi (...) ha creato nuove occasioni e con esse nuove immagini. Fotografie che prima nessuno avrebbe mai fatto, come quelle ad un cartello per ricordare cosa ci sia scritto ...
oppure fotografie a pietanze sul tavolo o selfie.
(i virgolettati sono tratti dal libro di Dario Mangano, Semiotica della fotografia).
Detto questo se guardiamo a ciò che sta succedendo sul mercato vediamo che l'offerta dei vari marchi si sta gradualmente omologando su modelli dalle caratteristiche molto simili in effetti. A questo punto potremmo aspettarci che la scelta di un marchio mirrorless piuttosto che un altro, al netto della persistenza di macchinari reflex, o di corpi tecnici medio formato e all'estremo opposto di cellulari, sarà relativamente ininfluente in un prossimo futuro. Certo oggi non è proprio ancora così.

user19933
avatar
inviato il 25 Luglio 2020 ore 9:53

Comprendo la questione, che è filosofica e nobile, ma condivido la risposta di Leopizzo.
Virtù pubbliche (Sony) e vizi privati (gli altri brand).
In questo senso "il marchio ufficiale", come la "religione di stato" ci fa pure una figura barbina e grottesca.
E' sempre bene guardare al mondo, raggiunta una certa età, con occhi disincantati.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 10:10

Va bene ma attante è anche chi guida un drone o chi usa una clava. L'uomo è un creatore di manufatti e tramite essi modifica la sua percezione. Atta pure chi usa il large hadron collider per "vedere" e agire sul guardato o chi sta su di un radiotelescopio.
Insomma il mezzo modifica, mi domando se i timori del creatore del thread siano fondati, tenuto conto che è solo una mossa pubblicitaria di Sony per guadagnare quote di mercato ora che gli altri brand sono entrati nella sua nicchia.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 10:47

La notizia del sodalizio Associated Press-Sony era solo uno spunto per la riflessione filosofico-semeiotico-fotografica.
Potremmo fare una considerazione simile legata alla larghissima prevalenza dei sensori Bayer con filtro IR rispetto a quelli senza filtro IR.
Immaginate se la maggior parte delle foto fosse scattata con sensori senza filtro IR: vedremmo nelle foto una realtà molto diversa dal modo a cui siamo abituati a vederla.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 11:01

Il fatto che le macchine fotografiche siano cambiate un pochino e forse anche gli schermi o le immagini grafiche, non ha assolutamente influenzato la percezione della realtà ,o delle cose?
Se non erro c'è un tipo di software che si usa per le foto,di cui mi sfugge il nome....
Anche i personal computer adottano principalmente un sistema operativo e forse perfino i telefoni o gli smartphone.
Pero' a quanto si legge,ci sono dei fotografi "molto piu' bravi e piu' furbi" "che hanno saputo adattarsi e sfruttare meglio le nuove tecnologie",ma che dovranno cambiare marchio forse...
perchè un giorno arriva qualcuno a dire che c'è la mirrorless ed è molto meglio...
Mettiamola cosi',chi usa Sony si è gia' portato avanti...invece la prossima rubrica sui consigli per gli acquisti parlerà di altro.Oppure in alternativa ci sarebbero degli ottimi smartphone per liberare la creatività,che era stata chiusa in gabbia dal mezzo fotografico....
Dopo tutto anche quando si discute, ci sono le considerazioni approvate dal gruppetto e col bollino e qualche utente da chiudere fuori dalla porta....

user33434
avatar
inviato il 25 Luglio 2020 ore 11:11

Quello dell'attrezzatura e del suo marchio credo sia un problema molto amatoriale, un professionista che lavora per AP immagino ci metta poco a far fare a qualunque macchina esattamente quello che vuole

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 12:42

Mi domando se chi lavora per l'AP sia costretto ad usare Sony, in base all'accordo, oppure è libero di usare la propria attrezzatura, supponendo che ne possieda di altra marca.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 12:47

Che lo strumento influenzi il risultato, direi che è fuori discussione.
Per il fotogiornalista, che la scelta di un sistema fotografico o di un altro abbia sul "messaggio" un peso di rilievo da prendere in qualche considerazione, lo escluderei. In questo senso si intende.

Tutte le fotocamere usate da chi produce immagini per il grande pubblico rientrano ampiamente dentro il confine di un paradigma tecnologico al cui interno non si producono differenze così sostanziali da influenzare il pensiero di chi fruisce delle immagini. Questo senza negare che differenze ci siano.

Molto corretta invece la citazione di AP.
"[...] una forza lavoro aperta composta da individui di diversa estrazione [...] che incarna visioni diverse e voci diverse [...] . Supportiamo un ambiente di lavoro inclusivo di tutte le persone in quanto la nostra diversità contribuisce alla nostra innovazione [...] ".
Questo è quello che dovrebbe fare la differenza, e la fa. E' il cervello che sta dietro all' "operatore" che preme il bottone.
Questo è ciò che influenza chi legge le immagini.
Letto così, verrebbe voglia di presentare il CV... Sorriso



avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2020 ore 13:03

Ma mi volete dire che un bravo fotografo nn riesce ad applicare il proprio stile o la propria impronta cambiando mezzo? Anzi se il mezzo lo facilita riuscirà ancora meglio.
Quello delle foto notturne invece è un altro discorso: ho visto foto con cielo che sembra giorno o con una via lattea che sembra un albero di natale. Forse è quello che vede in più la macchina fotografica che un po' falsa la realtà. Se sony nn fa vedere qualche stella ma chi se ne

user19933
avatar
inviato il 25 Luglio 2020 ore 14:08

Ma io non sarei proprio così sicuro sicuro che per un professionista cambiare strumenti di lavoro (per quanto sempre ottimi, financo migliori) sia sempre così facile e soprattutto piacevole. Nella categoria in questione poi, vedi alla voce "fotografi", ci sono dei abitudinari-puntigliosi-rompibal...MrGreen
Forse forse è proprio più una cosa da "amatore" cambiare strumento come si cambiano le mutande ed impettirsi tutto possedendo il marchio che va di moda e più meglio. Comunque questo è un discorso a lato, che non c'entra molto con il più nobile tema della discussione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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