| inviato il 02 Luglio 2020 ore 15:06
Ho letto attentamente e ti do ragione. Purtroppo di questi tempi è di moda il "tutto subito", come dire fare le cose senza fatica. I consigli vanno dati, certamente, però deve esserci dall'altra parte almeno un minimo di autonomia operativa ovvero l'elaborazione personale delle informazioni ricevute. |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 16:27
Grazie per il tuo commento con cui concordo. Oggi giorno non si scalano più le montagne... le cime si preferisce raggiungerle in elicottero |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 17:07
Che poi, chi ha incapacità compositive (nel più ampio senso della parola...) in genere dà la "colpa" dell'insuccesso all'attrezzatura, mai a se stesso. Questo però è molto ben sfruttato dalle politiche di marketing dei brand. Si creano così delle distorsioni di mercato che non giovano alla qualità del materiale, ma solo delle compravendite insensate..... |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 18:11
Mi trovi d'accordo solo parzialmente. Provo a spiegarmi e spero di riuscire a essere chiaro. Anche io vivo la fotografia come un'espressione personale, quindi se una tot persona ricalcasse in tutto e per tutto una mia idea ovviamente mi girerebbero un po'. Però io credo che non sia nel mantenere un po' di non detto sulla tecnica la soluzione, anzi a volte è un po' il segreto di pulcinella. Ho notato come molti fotografi siano "gelosi" dei lori piccoli segreti e di come scattano, per me questo è sbagliato, penso che la condivisione sia strumento di crescita e sono le idee che alla lunga fanno la differenza. Sto ovviamente parlando in generale e da persona che fa un genere totalmente diverso, amo tantitissimo i paesaggi, ma da vedere dal vero, fotografarli non mi ha mai dato vera soddisfazione, ma il mio discorso è generico, io ho sempre chiaccherato volentieri di come ho scattato perchè come ho detto non credo sia nella tecnica la mia fotografia |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 18:22
@Matteo - è indubbio che condividendo si cerca gratificazione, anche solo per il fatto di pubblicare.... però il fatto di copiare senza apporre nulla di personale non mi sembra molto etico. Questo è il punto. E' come scrivere un testo senza citare le fonti che hanno originato le riflessioni. |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 18:33
Io per condivisione non intendo pubblicazione, ma proprio condivisione anche della tecnica. Sono d'accordo che se uno ti "ruba" un progetto copiandolo in toto non è molto etico, ma per me non è appunto il nascondere come ho fatto uno scatto che mi tutela. Per me la tecnica è un mezzo, ma non ci vedo alcun problema a spiegarla, anche perchè spesso la mia è molto semplice. Mi è capitato di sentire autori mostrare per filo e per segno il loro lavoro, qualcuno nè coppierà lo stile, ma alla fine non è quello che conta |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:03
Matteo grazie della tua risposta. Io credo che condividere dei punti di vista, dei pareri, condividere anche alcune tecniche, non sia sbagliato. Per me invece è sbagliato creare una propria facciata fotografica, chiedendo costantemente consigli e scopiazzando palesemente, scavalcando passi importanti e cercando di raggiungere un punto fotografico, in cui mediamente ci si impiega anni ed anni di esperienza. Per il resto è tutto scritto sul mio articolo.. Grazie comunque per la tua lettura :) |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:17
Se si deve copiare perché non si da' niente di sè, non va bene. Ma capita che non si ha spunti e provano i punti di vista altrui. Quello è un altro discorso. Per me condividere è anche scattare con teniche e punti di vista altrui. |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:22
Jug essere però ispirati è ben diverso dal copiare per crearsi una propria identità e specialmente avendo la faccia tosta di chiedere all'autore mostrando chiaramente ed esplicitamente le intenzioni. |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:31
è su questo che prospera il business dei viaggi fotografici |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:47
Anche vero |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:48
Vado un pochino OT (forse), un tanto per rendere l'idea di ciò che mi è capitato circa una quindicina di anni fa. All'epoca avevo progettato un apparecchiatura di telecomunicazione e dopo la richiesta di brevetto, ho scritto un' articolo, su una nota rivista scientifica, per presentarlo corredato del prototipo e delle misure relative ai test (ovviamente). Beh, dopo un paio di mesi, gironzolando sul WEB, trovai su un sito la mia realizzazione copiata in tutto e per tutto (foto comprese), che un individuo (a me sconosciuto) se ne attribuiva la paternità. Ho faticato parecchio per far rimuovere dal sito il materiale pubblicato e individuare il soggetto per poter adire a vie legali. Un tanto per la cronaca. |
| inviato il 02 Luglio 2020 ore 20:49
Siamo nell'era del tutto e subito e questo è vero a un certo tipo di foto ci si arriva col tempo. Non voglio imporre la mia idea e nemmeno pretendere agli altri di accettarla ma io credo che uno può arrivare con fatica a un risultato ma perché quello dopo deve ripartire da zero? Secondo me è anche interessante salire sulle spalle di chi è venuto prima e guardare più lontano o provarci. Comunque è la mia visione e di certo non un assoluta verità |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 8:18
Fondamentalmente concordo per molti aspetti con entrambi i punti di vista: l'eccessivo zelo nel richiedere per filo e per segno ogni minimo particolare di un processo fotografico per copiarlo di sana pianta, come all'opposto l'eccessiva autodifesa rispetto alle proprie modalità operative. Non tento quindi di esprimere un giudizio su queste posizioni, anche perché possono nascere da situazioni molto diverse; invece vorrei riportare quello che ho visto per esperienza diretta. Pur non avendo una visione fotografica da artista e non essendo un Dan Margulis della postproduzione, mi è capitato di venire assillato da insistenti richieste di questo tipo constatando che, oltre al personaggio che in effetti può riuscire a copiarti di sana pianta per poi rivendicare come farina del proprio sacco i risultati raggiunti, ci sono parecchi che invece, nonostante tu ceda alle loro insistenze, non giungono da nessuna parte perché dietro a quell'insistenza nascondono un'incapacità di fondo, o peggio, una pigrizia mentale che gli impedisce di comprendere la logica di quel processo fotografico o persino del singolo passaggio. Il mio ex capo era uno di questi; addirittura prendeva appunti facendomi ripetere le stesse cose più volte, ma non è mai riuscito ad applicare un solo elemento di quelle spiegazioni perché da un lato non ne comprendeva la logica operativa, ma dall'altro non faceva nemmeno lo sforzo di andarsi a guardare testi e tutorial che pure gli suggerivo. In definitiva: una perdita di tempo per entrambi. |
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