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Cosa è davvero la street?


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avatarjunior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:50

mi trovavo a firenze ed ebbi la malagurata idea di portare la 1ds Mark III ma una volta a firenze ho scoperto che non facevano entrare nei musei con gli zaini di nessun tipo solo borse e cosi mentre la famiglia visitava il museo io facevo la muffa in piazza della signoria e cosi ho montato un tele e mi sono dato alla fotografia di street alias di passatempo

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3153417

questa è un altra buona occasione per fare fotogradia di strada esci con la moglie che deve fare acquisti piuttosto che girare tutti i reparti femminili della rinascente mi sono portato la macchina con un medio tele e cosi ho fatto un po di pesca fotografica.

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3422627





avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 19:01

Non è che non mi convinca, mi pare però che descriva un ritratto ambientato fatto per strada.


Fermo restando che non voglio convincere nessuno, non credo sia così. Se io volessi fare un ritratto ambientato in strada l'approccio sarebbe del tutto diverso. Per esempio, non mi passerebbe neanche per la testa di fotografare il mio soggetto principale col gomito di un'altra persona che gli o le copre un occhio. Oppure immortalarlo mentre assume un'espressione ridicola o comunque "brutta". Curerei lo sfondo in modo preciso ecc ecc
Spero di essermi spiegato, ciao Sorriso

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 20:52

Biga non ho mai seguito la fotografia in generale ma ero interessato al lavoro di alcuni fotografi per delle documentazioni personali e ti parlo fine anni '80/90. Nei lavori di Winogrand, HCB, Meyerowitz, Gilden e tanti altri vecchio stampo non mi è mai parso che si parlasse di fotografi street. Questo vocabolo l'ho conosciuto molti anni dopo sul web con l'ingresso dei primi collettivi che con il loro marketing hanno cominciato a parlare di street photography ecc. Personalmente a me frega un bel niente delle etichette dei collettivi, contest, workshop è tutto ciò che questi signori sfruttano per fare cassa (ciò non toglie che anch'io di tanto in tanto bazzico sui loro siti) e mi limito nei miei soliti scatti in strada come documentazione personale antropologica (non so se sia il termine giusto...va beh) senza fisse se siano street/ritratto ambientato ecc. Purtroppo essendo un tipo di fotografia alla portata di tutti, questi guru dei collettivi sfruttano l'occasione (giustamente) per fare cassa tra workshop e contest con l'appoggio dei grandi marchi che producono fotocamere obiettivi ecc. Probabilmente mi sbaglio. In ogni caso nulla toglie la bravura di alcuni fotografi street di new generation...altri un po' scontati e ripetitivi.

avatarjunior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 21:54

Vincenzo Virus

per me nasce come fenomeno con i telefonini e poi si è estesa e come scrivi tu ci hanno costruito con il marketing un genere. se crei un genere poi fai anche la macchina fotografica da street il corso di fotografia da street il canale sul tubo. però resta sempre ciò che è ossia fotografia per passatempo.

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 22:14

Personalmente a me frega un bel niente delle etichette dei collettivi, contest, workshop è tutto ciò che questi signori sfruttano per fare cassa (ciò non toglie che anch'io di tanto in tanto bazzico sui loro siti) e mi limito nei miei soliti scatti in strada come documentazione personale antropologica (non so se sia il termine giusto...va beh) senza fisse se siano street/ritratto ambientato ecc.



Vincenzo condivido in pieno!
L'unica differenza è nella definizione, ma è solo questione di termini e probabilmente è più corretta la tua, io la chiamo fotografia sociale, forse uno iato fra le due, fotografia antropologica, potrebbe essere l'ideale (e mi piace pure)

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 22:15

È molto interessante leggere i commenti di Vincenzo e Ramon perché rappresentano due approcci molto diversi, ma ugualmente interessanti, alla questione.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 0:13

, o che magari un signore chiamato Soul Leiter usava il teleobiettivo.


Non era un cantante di R&B... per cui si accontentava di farsi chiamare Saul. Sorriso

Inoltre sei praticamente pazzo e autolesionista a spalleggiarmi in questo topic con l'affair "no grandangolo... no street"? MrGreen

Comunque visto che un paio di volte lo hai scritto e ribadito, anche se sei ormai in modalità Iceman, ti devo correggere in quanto esprimere un giudizio è a tutti gli effetti un'opinione.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 0:43


Biga, scusa, cosa non ti convince in questa mio intervento?

“ Per me è street in quanto, appunto, fatto per strada (anche se “strada “ in senso lato) e documenta singoli momenti Di vita di persone in un determinato ambito. ?


Se non te ne hai a male, visto il trend topic (Sorriso), e anche se non ho una Biga e non sono neanche agghindato da gladiatore, ti indico cosa non è convincente del tuo concetto.

Non bisogna approcciarsi all'argomento limitando il proprio immaginario e imprigionando la fantasia, su stereotipate immagini che l'opinione imperante e collettiva vede come icone per antonomasia e quali rappresentative della suddetta categoria... L'immancabile scorcio cittadino con lo stra-abusato passante/i più o meno casuale/i, a dettare lo scatto.

Immagini della categoria qui in discussione, non sta scritto in nessuna Bibbia, Vangelo, Corano del settore, che debbano avere per forza la presenza umana per essere definite tali:

- Quadrupedi in strada, volatili tra un vicolo, o tra ombre, muri, manifesti, con edifici, biciclette posteggiate, segnaletica, lame di luce, manichini, vetrine, scalinate, lampioni, asfalti, marciapiedi e selciati vari, ringhiere, murales, insegne, alberi... (il tutto mixato a piacimento e senza umani) ...Certo che appartengono ugualmente alla categoria. A cos'altro sennò?

Quindi non castrate imperdonabilmente la fantasia relegandola a soli pochi e nefasti clichè, che in troppi replicano all'infinito pensando che sia l'unica via per esercitarla e dedicarcisi !!! Cribbio. MrGreen


avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 1:43

Un altro facinoroso, qui sopra:

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3426397&l=it
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3303782

135mm?... No street. MrGreen


P.S. - Più ci si addentra progredendo nel lungo cammino, e più le "regole" si rivelano catene.

user19933
avatar
inviato il 02 Luglio 2020 ore 2:49

Come... “a cos'altro sennò?”
Fontana realizzo' lavori come “Tombini”, “Persenza Assenza”, “Luci Americane”, “Asfalti”, “Paesaggi Urbani” eccetera senza mai richiamarsi, concettualmente, a null'altro che alla fotografia creativa.
Non è che il tombino o le strisce pedonali con le ombre sopra siano un'esclusiva dello streeter “evoluto” che ha spezzato le catene dei cliché .. MrGreen
La differenza è che Fontana fece quei lavori, in un determinato modo e seguendo propri principi filosofico-fotografico-artistici, e poi andò avanti, se ne andò al mare.. a far paesaggi... mentre “il tombino” dello streeter, con la sua ridondanza, ha la malaugurata sfortuna di essere imitato enne volte all'ora a Sydney come a New York come a Cinesello Balsamo e quindi il suo destino è quello di declinare rapidamente nel cliché di “genere”. Il tombino di Fontana più o meno sarà sempre suo, anche se esistono i cosiddetti “fontanini” emulatori.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 3:13

Non è che il tombino sia un'esclusiva dello streeter “evoluto” che ha spezzato le catene dei cliché .. MrGreen


Già, infatti e non a caso ho scritto tutti quegli elementi "mixati a piacimento", proprio per escludere il solo concentrarsi su di un unico elemento o dettaglio... come il tuo tombino.
Perchè da solo, sarebbe infatti altro. Per Fontana come per chichessia.
O pezzi di solo asfalto o particolari di soli edifici, o ombre...

Inoltre Fontana si è autoapellato come esponente della fotografia creativa (a ben veduta), quando al tempo la fantomatica categoria street neanche era stata battezzata, quindi nulla di recriminabile direi, se non si è ad essa riferito in alcuna maniera.

E la particolarità della sua eccezione, nell'essere tale, originale e sublime interprete, accostarlo alla "street" per come viene globalmente intesa, più che altro sarebbe una castrazione... E non a caso dei suoi parla di "paesaggi urbani".

Touchè. MrGreen




user19933
avatar
inviato il 02 Luglio 2020 ore 3:22

Siamo d'accordo ;-)
Avevo sottovalutato l'importanza del “mixati a piacimento”. Pardon.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 3:37

Nessun problema nel confrontarsi in merito alle argomentazioni e/o a punti di vista ben elaborati sia divergenti che in sintonia, purchè scevre da altre sovrastrutture e deviazioni incombenti... come invece a volte con taluni fetentoni accade Sorriso ;-)


avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 9:45

Purtroppo essendo un tipo di fotografia alla portata di tutti, questi guru dei collettivi sfruttano l'occasione (giustamente) per fare cassa tra workshop e contest con l'appoggio dei grandi marchi che producono fotocamere obiettivi ecc. Probabilmente mi sbaglio. In ogni caso nulla toglie la bravura di alcuni fotografi street di new generation...altri un po' scontati e ripetitivi.


E' giusto e comprensibile esser diffidente, o anche solo attento, verso certe distorsioni.
Gaga qualche pagina prima ha scritto di " mondo cultural-businnes ", e trovo sia appropriato l'accostamento tra le due parole.
L'unione sottolinea entrambe le connotazioni, positive-negative, dei due termini.
Ragionando un po deve però essere evidenziato che, riguardo la parte business, non è che riguardi solo l'ambiente street ma gran parte del mondo della fotografia, e pensandoci bene è giusto che chi lavora debba essere pagato.
Partecipare ad un WS con GBG; Fontana, Zizola, Benedusi o pinco panco costa.
Finanziare un Festival, una mostra, etc. costa.
Insomma la parte meno maligna può aiutare a prendere coscienza che sia un normale andamento del mercato, e per quanto riguarda la street un mercato (suppongo) non particolarmente gratificante dal punto di vista economico.
Quanto sopra non vuol dire che non vi siano distorsioni che, osservando con attenzione capita di notare facendo perdere credibilità ai soggetti interessati.
E la credibilità è fondamentale anche in questo mondo.
Per questo farei attenzione a racchiudere tutto il bene da una parte e tutto il male da altra parte.

Qualsiasi movimento culturale (inteso pertanto nella accezione migliore) ha bisogno di sostegno per essere portato a conoscenza del pubblico e divulgato e, non essendo bambini, sappiamo che qualunque cosa necessita di essere finanziata indirettamente o direttamente.
C'è qualcuno che gioca sporco?
Certo. E' probabile che perda credibilità con tutte le conseguenze del caso.
Qualcuno incompetente abusa di WS? Può succedere, normale andamento del mercato, a cui come recita il vecchio adagio, non si deve andare da sprovveduti.

Insomma trovo piuttosto riduttivo (per non usare termini pari a quelli spesso rivolti) leggere (in generale senza riferimento preciso) ed associare termini spregiativi sulla street, sugli autori, sulle foto, generalizzando e riducendo tutto al mero commerciale del nulla.
Spesso è dettato da ignoranza (in senso letterale) e da superficialità, come del resto accada in tutti i settori.



avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 12:27

"senza fisse se siano street/ritratto ambientato"
Condivido appieno lo scarso interesse di qualificare ed incasellare le fotografie (soprattutto le mie).
Il problema però è che nel caso specifico le fisse non potrebbero nemmeno partire perché ancora non ho capito quali sarebbero i confini della "street".

Quando Mirko scrive "Se ti impegni comprenderei che definire in rigidi confini la street e come cercare di prendere l'aria. Mai potrai acchiapparla, eppure esiste. Se ti piace devi solo respirarne lo spirito, e smettere di cercare definizioni e regole assolutistiche", a livello intuitivo e diciamo "emotivo" capisco quello che intende ma fermarsi a quello non lo trovero onesto perché come detto qui non si sta parlando di religione e nemmeno di filosofia. Si sta parlando di un'etichetta che si è scientemente deciso di attribuire a qualcosa.
Nel momento in cui attribuisco un nome a qualcosa lo faccio per ragioni squisitamente comunicative. Lo faccio per individuare e indicare ad altri qualcosa. Che senso ha chiamare per nome un tipo o uno stile di fotografia se non si è in grado di descrivere compiutamente i suoi connotati principali?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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