| inviato il 25 Giugno 2020 ore 22:53
“ Gaga non ho letto i comunicati ufficiali ma me pare strano, quali sarebbero gli interessi dell'acquirente?
O è tutta una manovra economica da parte dell'azienda? „
Come diceva Andrea sopra, Normalmente le aziende vendono i rami non remunerativi a fondi i quali fanno il lavoro sporco di ridurre i costi prima di tutto, personale ecc. Poi si concentrano su modelli che ancora possono dare introiti con dei margini. Poi magari rivendono il blocco intero o a pezzetti |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 22:54
@Vincenzo, non è una ditta che ha comprato Oly ma un fondo speculativo che proverà a risanare. Per risanare questi tagliano, eliminano, cambiano ma non innovando perché di fotocamere ne capiscono quanto il mio cane. Questi lavorano sui conti e non gli interessa altro. Se domani arriva la Rio mare e dice che vuole comprare il brand per metterci il tonno... Be ci siamo capiti. |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 23:42
Io ho visto da vicino tre operazioni con fondi coinvolti.
La prima nel settore dei cosmetici, dove un main player sostenuto da un fondo ha preso accordi con un concorrente minore a sua volta sostenuto da un fondo. Hanno fatto una fusione ed è nato un soggetto di importanza internazionale, i fondi dopo un po' hanno rivenduto ai proprietari. Hanno lucrato, i proprietari sono stati finanziati da banche.
La seconda ha riguardato un produttore di materiali complementari per farmacia e cosmetica, che ha aperto a un fondo in partecipazione minoritaria, per sostenere la crescita. Poi ha ricomprato a prezzo maggiorato.
La terza nel settore alimentare. Un fondo ha acquistato un'azienda dolciaria già fortemente caratterizzata nell'export, poi un biscottificio e quindi una produttrice di pastafrolla. L'obiettivo era quello di creare il terzo/quarto polo europeo del settore.
Nel giro di un anno, l'ultimo manager arrivato in azienda si è ritrovato ad essere la memoria storica del gruppo (...!!!). Dal secondo giorno che si è presentato il fondo, tutti erano curiosi di sapere chi li avrebbe comprati.
In tutti e tre i casi, i fondi di investimento non hanno minimamente interferito nella gestione industriale e commerciale. Non hanno toccato i reparti produttivi perchè le merceologie erano differenti. Hanno ristrutturato profondamente tutte le altre attività: amministrazione, supply chain, ecc. Hanno preteso di nominare il direttore amministrazione/finanza e il direttore acquisti, cioè quelli che tengono i cordoni della borsa....
Un altra situazione tipica per l'ingresso di fondi di investimento è il management buy-out.
Non si sa in che forma, ma succederà lo stesso in Oly....
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| inviato il 25 Giugno 2020 ore 23:52
La creazione di un gruppo allo scopo di rivalutare le conferite interessò anche l'azienda in cui lavorava mio padre, le fonderie NECA di Pavia.
Furono acquistate, in stato di fulgida salute imprenditoriale, da Sindona.
Creò una holding in cui confluirono tre o quattro aziende bollite ma ben più piccole. la NECA sostenne il valore del titolo e il gruppo fu poi piazzato bene.
Alla fine, fallirono tutti. |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 0:00
@Domenico Mancuso
La questione del marchio è quanto mai incerta.
Sony ha acquistato Minolta e ha lasciato morire il marchio, ma l'ha sostituito con un richiamo forte e referenziato.
Diciamo che poteva avere i suoi buoni motivi per cambiare.
In prospettiva di ampliare gli sbocchi di mercato (integrazione tlc/foto, compatte, ecc.) Sony aveva ed ha più appeal di Minolta, che era ormai vestigia del passato.
Ci sono innumerevoli casi in cui il marchio si "sdoppia".
Anni fa la Purina (leader mondiale della produzione di alimenti per animali, sia da produzione che da affezione), dopo aver acquisito numerosi concorrenti sul mercato italiano, ha venduto il settore feed alla Cargill mantenendo il ramo petfood. Continuarono a chiamarsi Purina sia le scatolette per gatti, sia i mangimi per bovini... |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 0:16
Io penso che se una grossa azienda ne rileva una altra con un passato storico non lo faccia per farla fallire ma almeno per farla sopravvivere, investendo nel futuro, mi sarei preoccupato di piu' se ci fosse stato il fallimento e basta |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 0:36
Mi chiedo anch'io se non segua l'esempio pure Panasonic, concentrandosi sul Full Frame. |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 1:00
JIP non è una grossa azienda, è una società/fondo specializzata in operazioni di ristrutturazione/dismissione di asset, se non ho capito male.
E' questo il problema, o il timore. Non è come Sony che si è comprata Minolta... |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 1:18
Un vero dispiacere, chi in casa non ha mai avuto una Oly?
Non ci capisco molto ma l'azienda in Italia stava andando abbastanza bene con un fatturato/utile in crescita. 
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| inviato il 26 Giugno 2020 ore 1:32
Da dove arrivano questi dati? |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 1:36
“ Mi chiedo anch'io se non segua l'esempio pure Panasonic, concentrandosi sul Full Frame. „
Panasonic è una marca multiprodotto, il cui capitale di immagine accumulato a livello di brand è ripartito in modo diverso sui prodotti sottostanti.
In ambito fotografico Panasonic, attraverso il marchio Lumix, ha applicato strategie più lungimiranti rispetto a quelle di casa Olympus, realizzando un importante partnership agreement con Leica poi anche con Sigma. Inoltre, ha saputo sfruttare molto bene il movimento videomaker/filmaker che negli ultimi anni a livello media si è rivelato decisamente più vivo di quello photographer e maggiormente capace di influenzare il modo di agire e di acquistare del consumatore moderno. In ultimo, Panasonic ha anche investito in modo abbastanza deciso sulle fotocamere full frame di fascia alta, acquisendo così maggiore visibilità e rinnovando nel contempo l'impegno del marchio nel settore fotografico, cosa che ha incoraggiato molti ad acquistare i loro prodotti serenamente.
Queste strategie nell'insieme servono a modificare l'immagine. In genere si creano nuove associazioni, eliminando quelle che sono diventate superate e rinnovando il posizionamento del brand. Solo il tempo ci dirà se tutti questi sforzi avranno effetti benefici anche nel prossimo futuro. Noi ce lo auguriamo.
Olympus ha fatto scelte diverse. |
user120016 | inviato il 26 Giugno 2020 ore 6:23
@Otto72, infatti io mi preoccupo dell'eventuale futuro acquirente. Sicuramente JIP non metterà il suo nome sulle fotocamere  |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 6:31
seguo |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 6:41
“ Se domani arriva la Rio mare e dice che vuole comprare il brand per metterci il tonno... Be ci siamo capiti“
Attendo intervento di Photoraf a ricordare il marchio fotografico che già fa scatolette di tonno. 
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| inviato il 26 Giugno 2020 ore 6:51
L'esempio non era a caso!  |
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