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Provia 100 - Provia 100f


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avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2020 ore 16:06

Visto il discreto successo incontrato dal precedente thread sulla Velvia ero indeciso se aprirne la seconda parte o cominciare una discussione del tutto nuova che casomai potesse anche intrecciarsi, ricollegandosi con la precedente in qualche maniera, per ora arcana e imprevedibile, che però nel mondo della fotografia sono spesso ricorrenti al punto che solo parlandone, forse, potremo scoprirle.

Orbene in origine c'erano le Fujichrome 50D Professional e 100D Professional con la loro versione amatoriale siglata semplicemente Fujichrome 100, non ne ricordo una versione 50 ASA amatoriale anche perché all'epoca le sensibilità al di sotto di 100 ASA erano professionali per definizione e quindi improbabili (anche per i costi) nella mani di un semplice fotoamatore, pellicola quest'ultima, la 100, sopravvissuta fino ai giorni nostri prima con la sigla Fujichrome Sensia 100 e, ma questo solo negli ultimi anni, anche come Agfachrome CT Precisa 100.

Con l'introduzione nel mercato professionale della Velvia (come evoluzione della 50D) nel 1990 Fuji come abbiamo visto assestò un formidabile scossone alla supremazia sia delle Kodachrome 25 e 64 che della Ektachrome 64, e di lì a poco continuò la propria opera di demolizione introducendo anche l'erede della 100D, e siglando quest'ultima Fujichrome Provia 100, ne approfittò per confermare la nuova, e del tutto inedita usanza della casa, di una denominazione specifica per ognuna delle proprie pellicole.

La Provia 100 si presenta con delle caratteristiche di tutto rispetto: con un RMS 10 non solo appaia la Kodachrome 64 ma mostra una grana addirittura inferiore alla Ektachrome 64 (RMS 11); la saturazione cromatica è alta come quella della Velvia; la resa dei colori è neutra e praticamente identica e anche il nero non mostra differenze apprezzabili rispetto a quello restituito dalla Velvia; il potere di risoluzione non raggiunge la Velvia ma risolvendo 60 e 140 coppie di linee/mm (rispettivamente alle mire a contrasto 1,6:1 e 1000:1), supera la precedente 100 D e stacca abbastanza nettamente la Kodachrome 25 e addirittura clamorosamente sia la Kodachrome 64 che l'Ektachrome 64.
Questo all'atto pratico significa che in una proiezione l'autore poteva alternare fotografie riprese con l'una o l'altra pellicola restando ragionevolmente certo che l'omogeneità della risposta cromatica rimanesse, se non assoluta, almeno quasi del tutto indistinguibile nel passaggio fra l'una e l'altra emulsione.
Un vantaggio non da poco ve l'assicuro ;-)
Pugilisticamente parlando insomma si trattò di un uno-due semplicemente devastante e per circa otto o nove anni la situazione andò avanti mostrando un lento, ma anche per questo progressivo e instancabile, erodersi di preferenze a danno di Kodak.

Nell'Estate del 1999 un nuovo scossone altera l'equilibrio (invero già alquanto precario per effetto della galoppante tecnologia digitale) del mercato della fotografia perché a sorpresa Fuji annuncia l'introduzione di una nuova pellicola, ossia la Provia 100F che presto si dimostra qualcosa più di un semplice affinamento della precedente Provia 100.
Mettendo in mostra un formidabile RMS 8 infatti essa supera con un sol balzo sia la Provia, di ben due punti, che la Velvia, in questo caso di un solo punto a fronte però del raddoppio della sensibilità... francamente una impresa non da poco dal momento che le migliori pellicole Bianco & Nero di bassa sensibilità, per esempio la Rollei 25 o la Kodak Technical Pan 25, vantano un RMS pari a 5 questo però in primis con una sensibilità inferiore di ben due stop e, in secundis, a fronte di una complessità strutturale molto minore trattandosi in entrambi i casi di semplici pellicole in Bianco e Nero!
La saturazione cromatica inoltre restava praticamente invariata rispetto alla Provia 100, anche la risoluzione (60 e 140 l/mm) restava immutata, l'unica differenza era la timbrica cromatica, leggermente più fredda nella 100F, che si manifesta soprattutto in un nero un poco meno profondo e non più completamente neutro come era nella Provia 100 ed è, ancora oggi, nella Velvia.

Come nella discussione precedente gradirei che tutti coloro i quali sono interessati all'argomento, che abbiano o meno esperienza diretta con queste pellicole non ha grande importanza perché quando si parla di certe cose quel che conta maggiormente è la pura e semplice curiosità, partecipino anche a questo thread però mi raccomando, come nel caso precedente lasciamo fuori le polemiche... il digitale, ripeto, non ci interessa affatto.
Grazie ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2020 ore 17:55

La Provia 100F l'ho utilizzata e la utilizzo tutt'ora: gran bella pellicola, men contrastata delle varie Velvia e quindi per me preferibile nelle situazioni a forte contrasto; inoltre meno satura nei colori e quindi anche in questo preferibile quando la scena già di suo offre vivacità a volontà.

Un unico dubbio riguardo a quanto da te esposto Paolo: che io sappia l'RMS delle pellicole negative non è confrontabile con quello delle invertibili, mi sbaglio? O forse è solo quello delle pellicole a colori che non è confrontabile con quello delle pellicole invertibili (cioè le diapositive)?

avatarjunior
inviato il 18 Giugno 2020 ore 17:55

Grazie dell'ottima spiegazione storica, Paolo. La provia 100F è la mia pellicola preferita, non solo tra le invertibili..... in assoluto!!!! Purtroppo essendo amante delle dia da pochi anni, dal 2013, non ho avuto modo di provare la precedente versione della Provia. Ne tantomeno le Kodachrome..... Quindi sono impossibilitato nel fare confronti con il passato, quindi ho trovato interessantissima la tua spiegazione. Per quel che riguarda l'era moderna delle invertibili posso pronunciarmi. Preferisco la Provia rispetto alla Velvia, è una pellicola più "generica" che mi permette di passare dal paesaggio al ritratto senza troppi problemi. Meno contrastata e meno satura.... La Velvia è un pò troppo specifica per i miei gusti. Irraggiungibile nei paesaggi,ma come sanno anche le pietre, problematica nei ritratti. Un peccato aver perso l'Astia, un'eccellenza nel ritratto. La moderna ct precisa 100 non mi dispiaceva affatto, un'onesta alternativa economica. Per quel che riguarda la rediviva Ektachrome..... Sicuramente non è una cattiva emulsione, l'ho trovata molto soddisfacente nel ritratto. Nei paesaggi relativamente, ma è vero che sono abituato ai verdi di casa Fuji. Il potere risolutivo l'ho trovato piuttosto inferiore alla provia, ma non ho fatto confronti diretti. Ma questa è l'impressione che ho avuto. Le Fuji saranno sempre la mia prima scelta, ma ogni tanto una capatina in casa Kodak la farò sicuramente :-).
Quindi per concludere W la provia! Sperando che Fuji mantenga in produzione le sue ultime meravigliose emulsioni invertibili..... Ma purtroppo ho serie preoccupazioni a riguardo :-/

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2020 ore 22:24

Un unico dubbio riguardo a quanto da te esposto Paolo: che io sappia l'RMS delle pellicole negative non è confrontabile con quello delle invertibili, mi sbaglio? O forse è solo quello delle pellicole a colori che non è confrontabile con quello delle pellicole invertibili (cioè le diapositive)?



Beh... questo è un bel dilemma e in tutta sincertà è un dubbio che ho avuto anch'io; francamente non posso risponderti con assoluta certezza caro Diego tuttavia una mezza idea al riguardo me la sono fatta.
In linea di principio le metodologie di misurazione sono le stesse, e quindi i valori RMS dovrebbero essere gli stessi e pertanto anche assolutamente sovrapponibili, questo per quegli ovvi motivi di omogeneità che, solo essi, possono garantire la piena confrontabilità anche, e direi soprattutto, in presenza di emulsioni diverse.
La questione secondo me è da guardarsi un po' in prospettiva, nel senso che si sà che una pellicola in Bianco & Nero e una pellicola a colori sono teoricamente uguali ma, nella pratica, anche molto diverse fra loro stante la ben maggiore complessità strutturale di una emulsione a colori rispetto a una in B&W e questo, io credo, potrebbe portare a enfatizzare la sensazione di granularità di una pellicola rispetto all'altra.
Inoltre poi quando si parla di negativi si parla di pellicole dove l'emulsione è stesa su un supporto un poco più spesso e soprattutto non trasparente, al contrario del supporto di una pellicola per diapositive che invece deve per forza di cose essere assolutamente trasparente... senza contare il diverso spessore proprio di una emulsione a colori rispetto a una in Bianco e Nero.
Inoltre poi esistono pellicole B&W sia con supporto trasparente che non trasparente, quindi con spessori diversi anche in presenza di film omologhi sia per tipo che per destinazione d'uso; questo chiaramente aggiunge ulteriori variabili foriere di altre e diverse complicazioni che alla fine rendono non dico impossibile ma certamente molto, molto arduo poter effettuare dei confronti assolutamente certi.
Comunque sia una cosa è sicura: non ho mai trovato da alcuna parte degli accenni a questa cosa, men che meno delle spiegazioni e neppure delle discussioni, questo mi porta a concludere che tutti gli RMS siano la stessa cosa, ma pure che l'evidenza della grana possa essere enfatizzata, oppure ridotta, anche da altri fattori.

In definitiva se l'RMS è uguale anche la grana è, e deve essere, uguale, indipendentemente dal tipo di emulsione, ma non mi sento di escludere che un tipo di emulsione possa restituire una impressione di grana diversa, e anche di molto, rispetto a quella restituita da un altro tipo di emulsione Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2020 ore 22:36

Per quel che riguarda la rediviva Ektachrome..... Sicuramente non è una cattiva emulsione, l'ho trovata molto soddisfacente nel ritratto. Nei paesaggi relativamente, ma è vero che sono abituato ai verdi di casa Fuji. Il potere risolutivo l'ho trovato piuttosto inferiore alla provia, ma non ho fatto confronti diretti. Ma questa è l'impressione che ho avuto.



Infatti amico mio ho trovato in giro per la rete un datasheet di questa pellicola da cui si evince che essa, come da me più volte ipotizzato, altro non sia che la riproposizione pari pari della E100G, una pellicola certamente di ottima fattura purtuttavia nulla di realmente nuovo... al contrario di quanto spesso affermato.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2020 ore 8:39

la provia 100f è la diapositiva che preferisco, equilibrata nei colori e molto definita

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2020 ore 9:00

Tornando a parlare delle pellicole oggetto della discussione devo dire che personalmente non ho particolarmente gradito il passaggio dalla prima alla seconda, intendiamoci: gli sforzi messi in campo per portare a una riduzione così significativa della granularità diffusa sono certamente apprezzabili (l'effetto si sarebbe visto in maniera ancor più marcata con la successiva Astia 100F che vantava addirittura un RMS 7), inoltre questo rinnovato interesse di Fuji per il mercato dell'invertibile sortì pure il gradito effetto di costringere Kodak a cambiare registro e a fare atrettanto superando, con ciò, lunghi decenni di totale apatia dettata dalla colpevole consapevolezza della propria superiorità, non dimentichiamo infatti che se non ci fosse stata la Velvia non ci sarebbe stata la E 100 VS, che con tutti i suoi limiti, non era, come invece Kodak sperava che fosse, una pellicola in grado di insidiare la Velvia sia per grana che per resa dei colori ma almeno aveva una bella saturazione cromatica come non si era mai vista prima in casa Kodak, e subito dopo di essa anche le due E 100 ed E 100G con le quali la "casa gialla" pensava di riproporre in diapositiva quanto fatto di buono con le negative Portra, anche questo un obiettivo a mio avviso non proprio raggiunto ma almeno ci avevano provato... insomma Fuji con la sua aggressiva politica espansionista aveva in effetti dato una bella smossa a un mercato fermo da decenni ma francamente, e tornando in tema, io personalmente non ho affatto gradito il sacrificio di una resa cromatica perfettamente neutra (e quindi anche assolutamente prevedibile) sulla falsariga della Velvia per intenderci, sull'altare della semplice diminuzione della grana... dal mio punto di vista insomma preferivo di gran lunga la Provia 100 alla Provia 100F anche e soprattutto perché in questo passaggio non c'era stato alcun aumento della risoluzione, come invece si era visto in quella dalla 100D Professional alla Provia 100 ;-) e che personalmente avrei molto gradito.

Senza contare che in proiezione si avverte la diversa timbrica cromatica della Provia 100F rispetto alla Velvia Confuso

avatarjunior
inviato il 19 Giugno 2020 ore 23:34

Anch'io ringrazio della nutrita introduzione che permette di avere una panoramica delle potenzialità della pellicola, preziose nozioni storiche e i dati di targa essenziali per avere un senso di orientamento tra i numerosi parametri che caratterizzano i materiali sensibili (in particolare invertibili).

Rispetto alla Velvia le differenze ci sono eccome, grana diversa, latitudine di posa maggiore, maggiore capacità di tollerare differenze di esposizione, minore difetto di reciprocità sui tempi lunghi, maggior equilibrio nei passaggi tra le varie fasce (qualcuno le chiamava "zone" ma io che non sono nessuno le chiamo così) tonali, diversa resa del dettaglio, resa colore leggermente meno uniforme ecc..., tutti elementi che fanno pendere la scelta su una o sull'altra in base alle condizioni della scena, al tipo di sensibilità personale a rappresentarla e al tipo di proiezione cui è destinata.
La Velvia ha altri plus (di cui abbiamo già parlato) ma è più difficile da gestire per molti aspetti: dal punto di vista dell'esposizione, se l'intento del fotografo è realizzare uno scatto "valido, buono, accettabile" la Provia 100f può essere più utile, se invece desidera creare la foto che ha in mente, le modalità di previsualizzazione vanno gestite diversamente, con la Velvia occorre massimo rigore ma ci sono meno incognite sulla probabilità che i toni cromatici degenerino; con la Velvia le decisioni sono sempre appese ad un filo di lama, ma il raggiungimento dell'obiettivo (se veramente coincide con quello programmato) regala soddisfazioni difficilmente avvicinabili con altro materiale.
Io che valuto la resa del nero perchè riconosco in esso un ruolo imprescindibile nella composizione e nella lettura delle immagini, noto differenze che indirizzano maggiormente le mie scelte verso la Velvia: la profondità, lo stacco dalle basse luci, la totale assenza di residui cromatici, la funzione di quinta che indirizza l'attenzione e la canalizza sul soggetto nella Provia di cui discutiamo non le vedo, o meglio se le voglio vedere incontro maggiori difficoltà.
Sulla resa delle trame fini le 2 candidate assolvono funzioni diverse, una è più, morbida e soffice, l'altra più microcontrastata e risoluta; con la Velvia in molte occasioni bisogna avere il coraggio di rinunciare, la Provia è più tollerante e più adatta specialmente quando l'intento è scaldare il soggetto.

Altri confronti? Sull'esposizione, scelta dei soggetti, proiezione? Come vi comportate nella scelta di una o dell'altra?





avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2020 ore 8:59

I N E C C E P I B I L E Eeeek!!!

Complimenti Mario, trovo la tua disamina assolutamente condivisibile, in sostanza hai centrato in pieno l'argomento: sono due pellicole diverse adatte a due diversi tipi di fotografia; sia chiaro allora che non si può parlare di una pellicola migliore dell'altra o viceversa... sono eccellenti entrambe ma destinate a un uso diverso o, se si preferisce a due utenze diverse oppure, meglio ancora, a due linguaggi fotografici diversi!

In particolare trovo assolutamente pertinente questo passaggio:

Io che valuto la resa del nero perchè riconosco in esso un ruolo imprescindibile nella composizione e nella lettura delle immagini, noto differenze che indirizzano maggiormente le mie scelte verso la Velvia: la profondità, lo stacco dalle basse luci, la totale assenza di residui cromatici, la funzione di quinta che indirizza l'attenzione e la canalizza sul soggetto nella Provia di cui discutiamo non le vedo, o meglio se le voglio vedere incontro maggiori difficoltà.

in sostanza è lo stesso identico motivo che porta anche me a preferire la Velvia, ben sapendo ovviamente, che per certi altri intenti è preferibile la Provia 100F, la resa del nero: in altre parole, e qui mi riallaccio alla discussione precedente sulla Velvia, abbiamo parlato della saturazione cromatica, dell'alto contrasto, della risoluzione, della resa dei colori nessuno però, io personalmente l'ho volutamente sotteso, ha parlato del nero e, soprattutto, dell'importanza del nero in fotografia!
Fotografare, lo sappiamo tutti, significa scrivere con la Luce... questa definizione, presa in sè significa tutto e nel contempo nulla perché tralascia volutamente, un passaggio importante, anzi essenziale... il fatto cioè che dove c'è Luce c'è pure Ombra, inevitabilmente!
A questo punto il dubbio amletico sorge spontaneo: qaule dei due elementi è più importante?
Nessuno dei due: sono del tutto paritetici perché sono l'uno l'alter ego dell'altro: il Bianco (la Luce) nella sua essenza di insieme di tutti i colori, il Nero (l'Ombra) della sua essenza di negazione degli stessi... non ci può essere l'uno senza l'altro, sono del tutto complementari e a questo punto la resa del Nero assume una importanza basilare perché per svolgere appieno quella che è la sua funzione esso deve essere assolutamente neutro... altrimenti la sua funzione primaria, all'interno del vocabolario fotografico, non può svolgerla.
Ed è per questo che alla fine, quantomeno per la mia personale interpretazione della fotografia, la Velvia è imprescindibile... uso anche la Provia intendiamoci, e ne apprezzo le grandi doti soprattutto per quel quid di durezza in meno rispetto alla Velvia che in certi casi è la scelta vincente... non solo migliore quindi ma vincente;-), ma nell'economia generale delle povere immagini che riprendo il nero è sempre più importante di qualsiasi altra cosa... e la scelta, di conseguenza, è obbligata anzi: consapevolmente obbligata!

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2020 ore 11:00

ehmmm... devo correggermi: fotografare significa, letteralmente, disegnare con la Luce... "scrivere" con la Luce è una, peraltro anche abbastanza comune, estensione, ma non è del tutto corretto.

avatarjunior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 22:25

io esco fuori un po' dai canoni, ma forse no troppo.. Pellicole come provia f 100 quanto tempo riescono a durare in un congelatore dopo la scadenza. Invece scadute e non messe nel congelatore/frigo quanto tempo durano? Attualmente i prezzi solo altissimi, e fotografare in analogico è sempre più costoso. Io siccome mai ho usato una provia F 100 sarei curioso di fare un paio di rullini o più e valutarne i pro e i contro di persona una volta proiettato il tutto. Per ora trovo i siti in Polonia i più convenienti. Se si riesce a capire quanto tempo durano circa magari si potrebbe puntare
un po' tutti su rullini scaduti e ben conservati in freezer.

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 22:48

Non preoccuparti Michele, le pellicole congelate durano anni anzi no... in teoria dovrebbero durare in eterno!

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 22:56

Scadute e non conservate invece dovrebbero deteriorarsi in un lasso di tempo piuttosto breve... io però ho prima impressionato, alla sensibilità nominale, e poi sviluppato (di conseguenza) un rullino di Velvia 50, che avevo prima perso e poi ritrovato, scaduto da ben oltre un anno e mezzo e che ovviamente non era stato tenuto neppure in frigorifero.

Chiaramente il risultato è stato ineccepibile!

avatarjunior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 23:27

ottimo, sai con il mio progetto volevo partire a scattare proprio con provia F 100. Voglio vedere che differenze mi tira fuori rispetto alla velvia 50/100. Magari diventa la mia preferita " non credo ". Appena ho tutto e posso proiettare comincerò a dire la mia

user33434
avatar
inviato il 05 Settembre 2020 ore 23:42

Ho appena scoperto questo interessante thread, personalmente se devo orientarmi sui 100asa preferisco la Provia alla Velvia100 proprio per il nero di cui si parlava prima. Non saprei cosa altro aggiungere agli ottimi interventi di Paolo e Super Flash. Seguo con interesse

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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