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Ho scritto un nuovo articolo per il mio blog. L'unicità di alcune immagini, che assumono ancora più valore con i mutamenti (climatici e non) del paesaggio. Se vi va date un'occhiata e fatemi sapere se avete avuto esperienze e sensazioni simili. Buona lettura ;)
Ciao Antonio, ho letto con interesse l'articolo sui paesaggi perduti. Anche io ho subito una "perdita", il pontile che fotografo e' andato distrutto. Come scrissi all'epoca, non avere piu' la possibilita' di fotografare un soggetto costituisce sempre una piccola perdita. A volte con dei luoghi si instaura una relazione, un rapporto, come tu ben sai, visto che torni a salutare i tuoi alberi, e non ritovare il proprio soggetto non puo' che renderci un po' tristi.
Grazie Enzillo per aver letto l'articolo. Concordo con le tue parole. Con molti paesaggi si instaura un rapporto speciale, legato da alcuni sentimenti. Probabilmente questo è anche dovuto ad alcune condizioni psicologiche del periodo che viviamo in quell'istante, dove la nostra sensibilità ed emotività raggiunge alcuni picchi, ma la natura sa regalare emozioni che spesso gli esseri umani non sono in grado di dare. Un saluto
Gran bell'articolo, finalmente poche pippe tecniche e un po' di sentimento. Fotografie che raccontano sensazioni e le fissano per sempre, dove il soggetto non è il "bello" ma l'emozione del momento. La fotografia, anche secondo me, aiuta a vedere la natura con occhi diversi e a rendere il nostro rapporto ancora più intimo. Condivido molto di quanto hai scritto e ti ringrazio per la condivisione, sperando che questo sia anche per me stimolo a riprendere un filone che sento molto mio ma che non ho mai approfondito come avrei voluto.
Cavolo Caterina che gran peccato per entrambi i casi. Quando accade ciò, è come se oltre al soggetto, andasse via anche un pezzo dei nostri ricordi. Immagino un mobile dove ogni cassetto custodisce i nostri ricordi più intimi.. In simili casi è come se qualcuno violasse la nostra privacy interiore..
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