| inviato il 24 Maggio 2020 ore 18:41
Credo che il buon Leone si riferisse a questa prova di Luminous Landscape del 2003, piuttosto famosa: luminous-landscape.com/shootout/ |
| inviato il 24 Maggio 2020 ore 19:02
Visto. Non è stato usato al massimo delle potenzialità quel vecchio Imacon. Ora con i modelli nuovi arrivo a 3700dpi. E' una prova fatta 17 anni fa, ora le scansioni sono migliori. Ovviamente anche le fotocamere digitali offrono prestazioni molto migliori rispetto alla vecchia 1ds. Dalla mia esperienza, una scansione di un 6x7 porta con se informazioni equivalenti ad un file da 30/40MP Ma la grande differenza si vede nella gestione delle alte luci. |
| inviato il 24 Maggio 2020 ore 20:10
“ Ma la grande differenza si vede nella gestione delle alte luci. „ ma, come ha detto raamiel, è solo una questione di curva di contrasto o di profili. |
| inviato il 24 Maggio 2020 ore 20:49
“ ma, come ha detto raamiel, è solo una questione di curva di contrasto o di profili. „ Bhè, esistono i profili con curva lineare anche su C1 ma la lavorabilità nelle alte luci non raggiunge mai quella di una scansione da negativo. Se poi Raamiel ha un altro tipo di curva lineare, onestamente non lo so. |
| inviato il 24 Maggio 2020 ore 21:35
Se è lineare la curva è unica |
| inviato il 24 Maggio 2020 ore 22:42
“ Bhè, esistono i profili con curva lineare anche su C1 ma la lavorabilità nelle alte luci non raggiunge mai quella di una scansione da negativo. Se poi Raamiel ha un altro tipo di curva lineare, onestamente non lo so. „ Non è proprio così... La curva di contrasto in C1 non fa parte del profilo, viene applicata in coda ed è possibile sceglierla. Tuttavia la separazione non è netta; in ogni profilo di C1, almeno quelli originali, sussiste sempre una curva parziale per le ombre (la parte sigmoide negativa), applicata direttamente nella Lut rgb->Lab. Questo rende impossibile la peretta linearizzazione anche se viene scelta la curva "Linear response". Ma il profilo Cobalt Repro ci riesce Ovviamente io non ho una particolare curva "lineare", che è anche un ossimoro. |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 9:46
“ Questo rende impossibile la peretta linearizzazione anche se viene scelta la curva "Linear response". Ma il profilo Cobalt Repro ci riesce „ Ok Raamiel, chiaro, sarebbe interessante provare uno di questi profili per valutare l'elasticità nelle alte luci che sono sempre state il tallone d'achille nel digitale. Uly, il processo di camera oscura, fa parte della pellicola, per sviluppare non puoi fare a meno della CO ed è molto divertente, da un gusto particolare srotolare il rullo dall'avvolgitore e vedere cosa è saltato fuori dai negativi. E' vero che dalla 1ds che aveva 12MP ora passiamo a fotocamere da 42MP (lascio perdere le medio formato), ma credimi che passare da 3200 a 3700 è un incremento notevole. Nel digitale devi comportarti all'opposto che con la pellicola, la pellicola regge tranquillamente 3 stop di sovraesposizione ma va in crisi con uno stop di sottoesposizione (parlo dei negativi, per le invertibili è diverso). Ma, quello che vedo io quando vado ad aprire in .fff con Flexcolor, ha una elasticità totalmente sconosciuta al digitale, mi piacerebbe che voi tutti provaste, eventualmente un .fff ve lo metto a disposizione io. Sembra di maneggiare un file 32bit ottenuto da un HDR come elasticità. Soprattutto nelle alte luci. Come diceva il buon Guido Angeli, provare per credere In realtà la pellicola offre il vantaggio di una superficie fotosensibile enormemente più grande del digitale. Un 6x7 è inavvicinabile in questo senso. Ma se si vogliono avere anche informazioni equiparabili ad una medio formato digitale, basterebbe provare una lastra 4x5 scansionata a 3700. Ovvio, un banco ottico è particolarmente scomodo, anche se una folding non è così ingombrante come si pensi. Stiamo sempre parlando di fotografia meditata.... niente pargoli che corrono con occhio a fuoco... |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 9:52
“ Credo che il buon Leone si riferisse a questa prova di Luminous Landscape del 2003, piuttosto famosa: luminous-landscape.com/shootout/ „ Penso di sì Alessio, dev'essere questa; è passato tanto tempo e forse nella memoria che comincia a vacillare ho fuso qualche altra prova del sito, ma ricordavo proprio in ballo la compatta serie G, che poi mi affrettai a comprare (in vari modelli, devo avere ancora G3 e G12), rimanendo molto soddisfatto. Ora col ps di una a7r3/4 si possono ottenere file enormi da una pellicola, ma la cosa mi lascia del tutto indifferente. Digitalizzo foto principalmente familiari per lasciarle ai miei figli, che amano la videoproiezione ma non il traffico della diaproiezione. Per il resto le poche pellicole che faccio, quasi tutte MF, me le gusto principalmente in proiezione www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2891419&l=it). Il confronto, la battaglia, chi vince, cosa è meglio, sono cose che mi lasciano del tutto indifferente. Risolsi questo problema nel lontano 2002, quando nella mia casa editrice stampammo un articolo con foto sia analogiche (dia di natura 24x36 molto buone, in luce mista e scansite con Canoscan fs 4000 us per pellicola, uno dei migliori) che digitali dello stesso soggetto. Non c'era proprio paragone, proprio in stampa (tipografica, col meglio delle macchine dell'epoca) le immagini digitali erano luminose e brillanti, ben contrastate; le analogiche, pur buone, ma più cupe, piatte. Ci convertimmo subito al digitale e non ci fu più storia. Altre case editrici con i loro art director e photo editor affermavano sciocchezze colossali, e perfino rifiutavano immagini digitali. Solo per ignoranza, verso il 2005-2006 ci fu la conversione totale. Ovviamente salendo di formato le cose migliorano molto, e ci sono altre modalità di scansione, ma sono risultati diversi. In certi casi l'analogico fornisce scatti molto affascinanti, ma il paragone per me non va fatto. La confusione nasce dal fatto che si scatta anche con le stesse ottiche e sembra che le cose non siano così differenti. Per me sono due mondi diversi, che amo entrambi, ma preferisco mantenere distinti, non mi interessa sapere "cosa è meglio" |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 10:09
il problema, almeno per me, è lo sviluppo: in casa non posso più farlo e di laboratori almeno in zona non ne ho e i servizi online lasciano il tempo che trovano |
user3548 | inviato il 25 Maggio 2020 ore 11:15
@Motofoto “ @Alberto Visto che sposti il piano della questione da quello oggettivo a quello psicologico, ti chiedo: la foto a tuo figlio la fai per lui, rendendolo felice con una foto che ne esalti la prestazione atletica, o per consentire a te di vivere una esperienza gratificante? Lo chiedo perché nel secondo caso ogni scelta è libera e giustificabile. Diverso è fare qualcosa per soddisfare gli altri, i quali sono poco interessati a come hai vissuto l'esperienza tu, ma giudicano il risultato. Questo vale in fotografia, in cinematografia, nel lavoro e soprattutto nel sesso. ;-) „ Ciao Motofoto, mi scuso per lo spazio che rubo alla discussione. Le foto le farò per me, per mio puro gusto personale, per mio diletto ed interesse ad apprendere ciò che prima non ho potuto. Colmerei una mia "mancanza" e appagherei un desiderio, MIO, non di mio figlio. Allo stesso tempo, per quanto riguarda il metodo educativo per lui, a me piace che apprenda le basi di ciò a cui è interessato, che assapori qualcosa di più complicato che potrebbe dargli maggiore soddisfazione. Per passione lavoro il legno, costruisco cose con legni pregiati, e lui si è avvicinato a questa cosa perchè con gli scout gli hanno suggerito di prendere un "brevetto" e lui ha scelto falegnameria. Ho le pialle elettriche, spessore, filo, portatile, ma lui sta imparando a piallare a mano. Gli servirà? Si, in minima parte, magari schiferà questa passione, ma almeno assapori il profumo del legno piallato a mano, la sensazione di taglio ecc. Allo stesso modo, se vorrà mai avvicinarsi alla fotografia (che sarebbe IRRAGIONEVOLE imporre analogica ad un ragazzino), potrebbe essere anche un buon modo per spiegare da dove arriviamo. @Perbo Possiedo DIGITALE e non ne farei mai a meno, sia chiaro, come deve essere chiaro che non sono un fotografo, e nemmeno un bravo appassionato. Sono su una scala da zero a 100, capace in fotografia per un livello pari a 5, a dir tanto, quindi le considerazioni che vedi scritte, sono riferite a me, solo a me. Sono il frutto di un'auto analisi, introspezione del perchè anche io sia tanto incapace. Perchè mi viene difficile interessarmi appieno a qualcosa che "è gia fatto", che è li bello che pronto. Vorrei utilizzare i mezzi che rendono la vita "facile" con la consapevolezza di quello che è in pieno il processo, e il MIO punto di partenza è molto indietro nel tempo... Non era mia intenzione apparire altezzoso ne saccente, esattamente il contrario. |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 13:37
All'inizio del topic feci la seguente domanda: "Ma mi chiedevo. Oltre l'indubbio piacere di scattare con macchine a pellicola, Di un ritorno all'essenziale, anche come corpi macchina, che possibilità creative diverse ci possono essere rispetto a l digitale?" Dalla discussione sino ad ora leggo che viene confermato il piacere della fotografia analogica, il profumo degli acidi che ancora ricordo, ma non si è evidenziato sino ad ora nessuna possibilità creativa diversa rispetto al digitale. Una presunta maggiore "elasticità" nelle alte luci, ammesso che esista, è un plus qualitativo ma non è un'alternativa o una possibilità in più dal punto di vista creativo. Alla fine io penso che lo scopo debba utilizzare il mezzo, ma non il contrario. IMHO |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 14:09
Resto dell'idea che analogico o digitale, non cambi nulla. È solo il mezzo, non il fine. E non parlatemi di profumo degli acidi. Io ricordo la puzza... |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 15:24
Se togliamo il discorso delle doppie esposizioni, dove forse anche col digitale si riesce a fare, non c'è nulla che tecnicamente sia precluso al digitale rispetto alla pellicola. E' solo un risultato diverso in termini di resa. Basta vedere un ritratto con banco ottico per capire quanta differenza possa esserci e quindi i basculaggi che permette un sistema del genere, che è sconosciuto al digitale. Quindi oltre alle doppie esposizioni, possiamo annoverare anche i basculaggi e le estreme PDC date dai banchi ottici, che possono creare mood molto interessanti. Non mi viene in mente altro E' solo un approccio mentale differente allo scatto. |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 16:19
“ Basta vedere un ritratto con banco ottico per capire quanta differenza possa esserci e quindi i basculaggi che permette un sistema del genere, che è sconosciuto al digitale. „ li ho fatti 8 anni fa sul digitale e banco ottico con pezzi da Cambo... quindi anche quello è solo un pensiero. Te stai parlando dempre della stessa cosa... ritratto in 20 x 25 per la pdc ridicola. |
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