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Quando vedo questi filmati mi viene una voglia di.....


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avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2020 ore 19:40

vieni in abruzzo ?

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2020 ore 21:07

Nel digitale il punto delicato sono le alte luci. Come lo era nelle diapositive. Ritengo però che con un minimo di post produzione fatta bene il digitale dia la stessa qualità del passaggio tonale come la pellicola. Anzi, se paragoniamo il digitale al 35 mm ritengo che il digitale sia meglio, almeno dall'apsc in su. Con le pellicole da medio formato in su sarebbe da verificare bene. Probabilmente anche un 6x6 dice ancora la sua.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2020 ore 23:07

Per la questione delle foto in bianco e nero la soluzione è piuttosto semplice.

Non è colpa del digitale in se se nelle alte luci sembrano esserci meno dettagli. Il problema arriva con la curva di contrasto, che affligge (per così dire), anche le fotocamere come le Monochrom.

Nelle emulazioni delle Leica Monochrom che ho fatto ho inserito anche i profili lineari.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 0:03

Si, sarò in abruzzo.

Profili lineari ok ma... credo che sia proprio la presenza d'informazione nelle alte luci che permetta margini di manovra più esigui nel digitale, al di là della curva di contrasto.

avatarjunior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 1:12

Paco se hai bisogno di dritte... ?

avatarsupporter
inviato il 24 Maggio 2020 ore 2:26

Profili lineari ok ma... credo che sia proprio la presenza d'informazione nelle alte luci che permetta margini di manovra più esigui nel digitale, al di là della curva di contrasto.


Dipende da cosa intendi per "margini di manovra".

Come insegna la sensitometria, la pellicola è caratterizzata da una risposta luce-densità a forma di S.
Da questo derivano due conseguenze:
- gli esposimetri erano tarati per esporre al centro della rampa, in modo da sfruttare la massima sensibilità di risposta dei grani d'argento alla variazioni di luce;
- alle alte luci (come alle basse), la curva si schiaccia, ma non taglia i dettagli bruscamente.
La mancanza delle bruciature nette rende caratteristico e riconoscibile il look analogico, ad esempio vicino alle riflessioni speculari.

Nel digitale, una esposizione ideale a destra dell'istogramma, offre la maggior quantità di tonalità proprio nelle alte luci. Ci sono quindi più tonalità nelle alte luci nel digitale che nella pellicola, ma bisogna usare una curva di contrasto giusta e stare attenti a non saturare il sensore altrimenti...zac: taglio netto (bruciatura).
Le zone bruciate sono la ragione del "look" digitale che, specie negli anni passati, ha reso poco gradevoli le immagini digitali. Ancora oggi lo si vede negli smartphone ed è stata risolta da HDR fatto al volo (vedi GCam).
Gli esposimetri continuano a esporre sul grigio medio anche nelle fotocamere digitali solo per tenere il fotografo "consumer" lontano dalle bruciature. Avviene a scapito di una maggiore visibilità del rumore (il rapporto segnale/rumore), ma è preferibile rispetto alle bruciature che sono imperdonabili nel digitale.

Nel video vedo solo cattive esposizioni per il digitale e una scarsa conoscenza delle curve di contrasto nel trattamento del raw, come ha già scritto Raamiel.

Bisogna ammettere che il comportamento della pellicola è più comodo, perché più simile ai nostri sensi..."analogico" appunto.

Nel tentare di rendere più "naturale" il comportamento del digitale vicino al punto di saturazione (bruciature), le fotocamere offrono configurazioni specifiche, come l'High Tone Protection in Canon. Questa va ad agire sulla riduzione dell'amplificazione e sulla curva di contrasto rendendo più morbida (più simile alla sigma) la transizione verso il punto di taglio dei bianchi.

In passato, c'è chi ha tentato soluzioni più complesse con sensori dotati di due tipi di fotodiodi: uno normale e uno più piccolo con sensibilità ridotta progettato per catturare la luce dove il primo saturava (es.: Fujifilm S3 Pro).

Un aiuto decisivo per l'esposizione a destra arriva dalla possibilità di vedere l'istogramma raw per esporre a destra correttamente (es.: installando sw apposito nella fotocamera: Magic Lantern). Le mirrorless avrebbero questa potenzialità, ma non so se la sfruttino.

Se invece si compara in generale la capacità di rappresentazione tonale di una medio formato con una FF...è tutt'altra storia.

user3548
avatar
inviato il 24 Maggio 2020 ore 9:55

Si può parlare di milioni di tecnicismi, ed é più che ragionevole.

Il risultato forse più logico che appare da quel video, e nelle considerazioni che fa Paco, io ci leggo qualcosa di diverso.

Un senso di nostalgia e voglia di riscatto che sono rimasti per troppo tempo in una catacomba, seppelliti dalla moda e dalla NECESSITÀ di modernizzazione che il mercato e le mode hanno IMPOSTO al consumatore.

Quello tra analogico e digitale é un non confronto ed é impossibile, per il digitale é una tremenda sconfitta, una normalizzazione che ha permesso a generazioni di fotografi dilettanti ed incapaci di avvicinarsi a questa arte senza alcuna competenza necessaria, Senza alcuna capacità artistica e senza alcun riscontro oggettivo di poter essere in grado di esprimere nulla che andasse oltre lo strumento usato.

Io sto pianificando di ricominciare da capo, sto pianificando di ricominciare da quel mondo che da sempre mi mancava e mi fa sentire zoppo.

Dirò una cosa strana, dirò una cosa che sembrerà assurda.

Non riesco a paragonare oggi un buon pilota di moto o auto ad uno che come Schwartz o Ayrton ha guidato le “analogiche”.

Le moto di un tempo non avevano i controlli di quelle moderne e io credo che avesse tutto un altro sapore, sapere che questi uomini guidavano macchine così estreme solo grazie al frutto della loro sensibilità e del loro intuito maturato con esperienze uniche, me li fa ricordare come massima espressione possibile di quell'arte mai dimenticata.

Lo stesso vale in fotografia, in cinematografia, nel lavoro, nel sesso, in tutto.

Credo che questo tuo post Paco sia il sigillo su una questione fondamentale:

Lo hanno sostituito, L'analogico, e ci hanno tolto dalle mani la vera essenza di quel gusto che stiamo rischiando di perdere.
Saremo dei dinosauri, ma tant'è credo ne varrà la pena.

Io non sono iscritto ad alcun social e non pubblico niente. Sto arrivando a definire il corredo che avrò nel prossimo futuro, e lo avrò.

Per pura cronaca, sto ragionando sul come ottenere foto di mio figlio quando ricomincerà a giocare a pallavolo, e il ragionamento che non voglio fare é quello “raffica, lente luminosa, iso alti tempi veloci, e büs del cül” e poi scelgo tra milioni di foto.

Non lo farò.

Voglio provare a fare quello che veniva fatto 20-30 anni fa, perché ciò che era possibile allora lo é oggi, e la sfida mi stimola interesse.
Senza sfida e senza sapere che imparerò qualcosa di nuovo io faccio fatica a mettermi li a fare le cose... quindi ho deciso di prendere questa strada.

Forse scrivo qui tutto questo perché non trovo nessuno interessato allargomento, e vedere che un post su diecimila parla di questo mi suscita interesse ed entusiasmo.

Grazie Paco

avatarsupporter
inviato il 24 Maggio 2020 ore 11:29

@Alberto
Visto che sposti il piano della questione da quello oggettivo a quello psicologico, ti chiedo: la foto a tuo figlio la fai per lui, rendendolo felice con una foto che ne esalti la prestazione atletica, o per consentire a te di vivere una esperienza gratificante? Lo chiedo perché nel secondo caso ogni scelta è libera e giustificabile.
Diverso è fare qualcosa per soddisfare gli altri, i quali sono poco interessati a come hai vissuto l'esperienza tu, ma giudicano il risultato.
Questo vale in fotografia, in cinematografia, nel lavoro e soprattutto nel sesso. ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 12:06

Si può parlare di milioni di tecnicismi, ed é più che ragionevole.

Il risultato forse più logico che appare da quel video, e nelle considerazioni che fa Paco, io ci leggo qualcosa di diverso.

Un senso di nostalgia e voglia di riscatto che sono rimasti per troppo tempo in una catacomba, seppelliti dalla moda e dalla NECESSITÀ di modernizzazione che il mercato e le mode hanno IMPOSTO al consumatore.

Quello tra analogico e digitale é un non confronto ed é impossibile, per il digitale é una tremenda sconfitta, una normalizzazione che ha permesso a generazioni di fotografi dilettanti ed incapaci di avvicinarsi a questa arte senza alcuna competenza necessaria, Senza alcuna capacità artistica e senza alcun riscontro oggettivo di poter essere in grado di esprimere nulla che andasse oltre lo strumento usato.

[...]

Non riesco a paragonare oggi un buon pilota di moto o auto ad uno che come Schwartz o Ayrton ha guidato le “analogiche”.

Le moto di un tempo non avevano i controlli di quelle moderne e io credo che avesse tutto un altro sapore, sapere che questi uomini guidavano macchine così estreme solo grazie al frutto della loro sensibilità e del loro intuito maturato con esperienze uniche, me li fa ricordare come massima espressione possibile di quell'arte mai dimenticata.

Lo stesso vale in fotografia, in cinematografia, nel lavoro, nel sesso, in tutto.

[...]

Lo hanno sostituito, L'analogico, e ci hanno tolto dalle mani la vera essenza di quel gusto che stiamo rischiando di perdere.




Temo sia un problema percettivo, Alberto. E' così per molte cose: ti restano i ricordi belli, e si dimenticano difetti e difficoltà. Funziona un po' dappertutto: film, cartoni animati, videogiochi, relazioni, etc.

Ma non c'è nulla di elitario o di magico nella pellicola: gli incapaci senza competenze necessarie e "senza alcuna capacità artistica e senza alcun riscontro oggettivo di poter essere in grado di esprimere nulla che andasse oltre lo strumento usato" c'erano prima esattamente come ci sono ora, me li ricordo bene.

La differenza è che oggi è più facile per tutti fare foto, e di questo io sono estremamente felice. Ci sono miliardi di ricordi che altrimenti si sarebbero persi, perché lo scatto costava e le fotografie venivano fatte solo in momenti "importanti", escludendo tutto il resto.

Pensate a quante foto o filmati avete di voi da piccoli, e quanti ne hanno i vostri figli.

Le foto di famiglia non sono di vostro interesse? prima il confonto lo avevate con i vostri amici o il vostro circolino di paese. Ora - volendo - con il mondo intero. E sfido chiunque a dire che era meglio prima.

Sul discorso auto e moto "analogiche", l'arte "dimenticata" causava milioni di morti sulle strade per problemi e limiti meccanici, senza parlare delle malattie e decessi causati dall'inquinamento.
Tra una Tesla Model S o Model 3 e una vecchia Porsche o Ferrari (ma anche una nuova) non ho mai avuto il minimo dubbio su quale scegliere.
Quando le moto elettriche saranno di buon livello lascerò in vetrina la mia caldaia fossile attuale.

Ma soprattutto, sogno un mondo in cui la guida sia vietata alle persone. Ci arriveremo relativamente presto, almeno nelle città, e verranno spazzati via tutti i galletti che amano "il piacere della guida" (in città!) e che pensano di essere in pista, causando altri morti.

Il cinema non era meglio una volta perché a pellicola, e peggio oggi perché digitale: tendenzialmente ci sono altri problemi, che prescindono dai mezzi usati. Ma di capolavori ne escono anche ai giorni nostri, film tecnicamente impensabili anni fa. Senza contare che ora ci possono essere produzioni con budget inferiori a una volta.

Sul discorso sesso non inizio nemmeno.

Per concludere: bella la pellicola e tutto quello che ne segue, ma che sia funzionale a quello che vogliamo esprimere. Non ha nulla di magico o speciale rispetto al digitale, se conosci i mezzi.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 14:12

Anche secondo me la voglia di digitale è un desiderio nostalgico, indipendentemente se uno ha passato quel periodo o pure no. E' anche un desiderio di un ritorno all'essenza della fotografia, un voglia anche di semplicità lasciando da parte tutte tutti gli effetti e la tecnologia da "videogames". Dal punto di vista tecnico io sono convinto che, con un po' di capacità in post produzione, il digitale possa risultare migliore rispetto all'analogico. Ho visto varie volte le fotografie di Salgado, sia in analogico e sia quelle del periodo digitale, nella stessa mostra. Personalmente ho trovato più appagante all'occhio quelle del periodo digitale, ed erano stampate molto grandi.
Il digitale ha permesso la comunicazione di massa attraverso la fotografia. Ora tutti possono comunicare con la fotografia, grazie agli smartphone. Ma come con la scrittura, tutti possono scrivere, ma saper scrivere racconti e un'altra cosa. Ora sono in difficoltà quelli che si ritengono fotografi perché sanno dominare il mezzo tecnico. Ma oggi, nell'era che bene o male tutti possono produrre una fotografia, essere bravi solo tecnicamente non porta più da nessuna parte. Oggi per differenziarsi bisogna fare fotografie "autoriali", la tecnica è quasi data per scontata oggi. Dare la colpa alla tecnologia per aver permesso a tutti di fare una fotografia con un click mi sembra ingenuo.
Comunque, Giovanni Gastel, non uno qualunque e uno che ha fotografato con tutto, anche con la polaroid medio formato, in un intervista recente ha detto +o- "che non mi rompessero i co...ni, il digitale è l'inizio della fotografia, tutto quello che c'era prima è archeologia, compreso quello che ho fatto io".

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 15:13

Faccio due premesse:
1) la mia fotografia non è nulla di che, recentemente ho quasi smesso di scattare perché insoddisfatto dei risultati. Più che in senso tecnico (con le macchine di adesso ci vuole impegno a 'sbagliare' una foto) per la mancanza di idee. Dedico (dedicavo) molto più tempo alle mostre fotografiche, approfittando anche del poter girare il mondo per lavoro.
2) le mie competenze tecniche in merito alla fotografia sono medio-basse. Non mi è mai interessato più di tanto studiare un corpo macchina per i suoi numeri, figuratevi le classifiche qui da alcuni tanto amate.

Eppure quando recentemente ho fatto alcuni rulli con la mia Rolleiflex biottica....beh mi è tornata l'emozione di pensare ad uno scatto.
Il fatto di avere dei limiti alle pose (12 a rullo, con i costi collegati), il fatto di non poter vedere subito il risultato dello scatto beh hanno riacceso in me l'emozione della fotografia. Prima del magico click controllare inquadratura non una, due volte. La messa a fuoco. Ancora se la fotocamera è dritta, inquadratura c'è qualcosa che disturba? Ah no non c'è zoom allora mi avvicino un pelo. Rimetto a fuoco, l'inquadratura è dritta? Ok. Scatto.
L'ho fatta un po' teatrale, ma nemmeno tanto.
Ecco il bello della fotografia che forse avevo perso.
Non è snobismo o volersi distinguere ad ogni costo, le mie fotografie restano semplici e poco interessanti, però mi diverte molto di più fotografare....

Scusate la lunghezza e la banalità.
Carlo

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 15:39

Adoro l'analogico (e i miei oltre 100 corpi di tutti i formati), così come il digitale, una droga secondo la definizione del Maestro Roiter.
Non si può amare la fotografia e detestare il digitale, chi la pensa così ha qualcosa di non risolto, a mio avviso.

Della pellicola, soprattutto MF, amo molto la dimensione slow, che è la cosa principale.

Odio invece i confronti, che sono sempre a tema, chi li fa vuole dimostrare la supremazia dell'uno sull'altro.

Ricordo un confronto fatto da un sito americano di cui non ricordo il nome, escape qualcosa, in cui non una big mp, non una merrill, ma una insulsa compatta Canon (una G, 9-10, non ricordo) bastonava sonoramente una Pentax 67, e non a monitor dove con la pp, come nel video, puoi far vincere chi vuoi, ma su stampe belle grosse.

Quindi smettiamola con sti confronti del cavolo e godiamoci quello che più amiamo.

Non so se la 645Z sia meglio della mia dp0 o viceversa o della 5DSr o a7r2 etc. O se le stampe vengono meglio con la Rolleiflex 6008 o con la 645n etc.

Mi piace usare tutti questi materiali. A volte riesco a trovare un motivo per usarne uno piuttosto che un altro. Altre volte no, voglio solo usare quella cosa e basta, quello mi diverte in quel momento


avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 16:19

Prima del magico click controllare inquadratura non una, due volte. La messa a fuoco.
Sarà il background. Ma faccio così anche con la digitale...MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 18:02

Ricordo un confronto fatto da un sito americano di cui non ricordo il nome, escape qualcosa, in cui non una big mp, non una merrill, ma una insulsa compatta Canon (una G, 9-10, non ricordo) bastonava sonoramente una Pentax 67


Linkami il confronto Leone, perchè mi sa che ha la stessa attendibilità del confronto che hanno fatto nel thread in cui la canon è uscita vincitrice tra nikon e sony....

MrGreen

Sarà uno dei centomila confonti dove i negativi li scannerizzano con scanner piani da quattro soldi e poi dicono, cavolo il digitale!

MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2020 ore 18:12

ma hai capito il senso di quello che ho scritto?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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