| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:08
@ Luca: nei social si formano delle nicchie di varia origine. Ci sono i soliti noti che, indipendentemente dal loro valore, hanno un milione di like per cose già viste un milione di volte. Il continuo riciclo o perenne autocitazione ci sta, almeno nei social di bocca buona. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:20
Concordo. Perché la foto wow attira like, i like aumentano l'autostima. Quindi si ha paura di proporre talvolta qualcosa di nuovo, allora si rimane sugli standard, che garantiscono un numero minimo di like... dipende poi dal contesto in cui si pubblica. In certi siti fotografia dalla cerchia di 'amici", sui social la foto wow un po' da chiunque si lascia attrarre senza aver conoscenza e/o spirito critico. Sui grandi social i colleghi, i vicini, i conoscenti, i parenti, gli amici. Tutta gente che ha iniziato a fotografare e fotografa solamente con gli smartphone magari (lo so. Ci sono anche capolavori con lo smartphone...) |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:24
Monetizzare non è tutto, monetizzare non vuol dire lavorare male. Ci sono fotoamatori che si limitano a qualche consiglio sui forum o dal web altri che scelgono workshop o corsi specifici per apprendere. Certo è una questione anche di sborsare un po' di soldi ma un corso ben strutturato con professionisti del settore non è paragonabile al parere di chi si diletta. Se non si hanno pretese tutti i consigli son ben accetti a differenza di chi cerca qualcosa di più serio per migliorare le proprie immagini. Ci sono altre strade. Se per te non è così allora manca l'umiltà di cui parli, ti stai sopravvalutando mettendoti al pari di chi per mestiere lavora con le fotografie...un classico del fotoamatore mediocre. Spero che non sia così. Comunque ci sono corsi e scuole di fotografia valide come altre inutili ma se si ha un po' di esperienza nel settore si puo scegliere facilmente a chi affidarsi. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:27
Oltre al fatto che siamo OT Vinx, parliamo di professionisti fotografi o insegnanti docenti? Allora forse ho capito male.... se parli di docenti ovviamente son d'accordo. Se parli di professionisti fotografi è troppo generico... monetizzare vuol dire anche fare un lavoro che a te non piace ma lo devi fare per soldi. Tipo fotografare rubinetti, esempio. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:29
Dipende chi è il cliente. Ci sono cataloghi e cataloghi |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:31
PS: ascoltare tutti vuol dire tutti. Considero quello umiltà... |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:32
@ Paolo: lo sento dire da molti eppure ho una certa resistenza nel credere che ci possa essere qualcuno che faccia fotografia finalizzata ai like. Io vedo la fotografia così impegnativa a tutti i livelli che stento a credere che la si possa fare avendo come finalità l'applauso. A meno che non ci sia una remunerazione. Vedo la fotografia come una cosa molto personale: scatto le foto e tengo quelle che piacciono a me. Quelle che piacciono a mia moglie, ma non a me, le cestino. Se le scatti lei le foto che piacciono a lei e non a me. E le tenga sul suo computer. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:32
Appunto. Dipende anche chi è il professionista. C'è professionista e professionista. C'è fotografo professionista e docente. Son due cose diverse |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 17:44
“ Io vedo la fotografia così impegnativa a tutti i livelli che stento a credere che la si possa fare avendo come finalità l'applauso. A meno che non ci sia una remunerazione. „ Come già scritto da MattewX c'è chi lo fa per autostima. Quanti hanno la capacità di non appartenere alla massa e/o di non farsi influenzare almeno in parte da essa? Autostima, remunerazione, potere (vedi influencer), apparire in un certo modo...vari possono essere i motivi alla base. ...anche mancanza di creatività o poca voglia (pigrizia) di cercare una strada autonomamente. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 18:15
Luca: per esempio, qui su Juza, ci sono alcuni che hanno 15 cm. di Like sotto foto di sfocatini, faccette di ragazze, culetti, paesaggi plasticosi, colori wow... Non lo si può negare. Sono cose viste milioni di volte. Non stiamo parlando di MOMA o di mostre fotografiche di livello. Il grosso si concentra sui social. Nei musei o nelle mostre vediamo foto viste( ognuna ) milioni di volte perché milioni sono le persone che vogliono vederle e goderle. Ci saranno o no differenze tra quei milioni e questi milioni? |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 20:04
Paolo mi arrendo e accetto la realtà. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 20:09
:-)) |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 20:17
Differenze tra meloni e meloni? |
user90373 | inviato il 22 Maggio 2020 ore 22:14
Pochi semplici accorgimenti per cercar ridurre "il già fatto/visto milioni di volte". Scattare pensando di stampare poi un 30x40 come minimo. Scattare immaginando il posto che la foto andrà ad occupare all'interno dei vari filoni in via di esecuzione. Fare un rapido riassunto del già fatto o visto riguardante tale ripresa. Nell'ottanta per cento dei casi l'otturatore non si aprirà. |
| inviato il 22 Maggio 2020 ore 22:21
Io x evitare il gia visto evito i posti dove vanno gli altri anche se alcuni scorci tipici è impossibile evitarli. Pazienza |
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