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Rapporto di riproduzione ottiche


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avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 11:41

Buona giornata a tutti
Avrei una domanda (per chi mastica meglio di me l'argomento) sul rapporto di riproduzione di un obiettivo 35mm (su FF) con distanza minima di maf indicata di 20cm e rapporto di riproduzione di 0,40X
La cosa a cui stavo pensando riguarda la profondità di campo, se chiudo il diaframma al massimo i 20cm indicati potrebbero diventare meno andando a variare il reale rapporto di riproduzione??
Spero di aver reso l'idea su cosa intendo.....

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 12:46

Allora, la distanza minima di messa a fuoco si riferisce alla distanza tra il sensore e il piano più vicino sul quale la macchina riesce a mettere a fuoco.
Nel tuo caso appunto 20cm.

Questo valore non cambia, nel senso che se provi a mettere a fuoco un piano più vicino di 20cm non ci riuscirai.

Il diaframma, tenendo distanza e focale invariati, andrà ad agire sulla profondità di campo, quindi chiudendo il diaframma andrai ad ampliare quella zona dove, in base anche alla grandezza di visualizzazione, continuerai a vedere l'oggetto a fuoco.

In conclusione, il piano di fuoco, che è unico, non cambia variando il diaframma, ma una profondità di campo maggiore ci darà l'impressione che anche oggetti più vicini e più lontani rispetto al piano di messa a fuoco, siano sufficientemente nitidi.

Conta che comunque a quelle distanze di messa a fuoco il diaframma aumenta di poco la pdc.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 12:54

In conclusione, il piano di fuoco, che è unico, non cambia variando il diaframma, ma una profondità di campo maggiore ci darà l'impressione che anche oggetti più vicini e più lontani rispetto al piano di messa a fuoco, siano sufficientemente nitidi.


Mi permetto di aggiungere che oltretutto la PDF è influenzata anche dalla distanza di osservazione dell'immagine e dall'acutezza visiva dell'osservatore.
Aggiungerei anche che chiudendo al massimo il diaframma si perde in qualità dell'ottica quindi in nitidezza

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 13:57

La cosa a cui stavo pensando riguarda la profondità di campo, se chiudo il diaframma al massimo i 20cm indicati potrebbero diventare meno andando a variare il reale rapporto di riproduzione??


Forse stai pensando di chiudere al massimo il diaframma e poter spostarti avanti, rispetto alla minima distanza di 20cm, di una distanza pari all'aumento della PDC (quella verso la fotocamera) in modo da poter guadagnare qualcosa sul rapporto di riproduzione?

Se ho interpretato bene non è una grande idea perchè, a quei rapporti di riproduzione, anche chiudendo di molto, avresti un guadagno in distanza di qualche millimetro (e quindi un aumento piccolissimo del RR) ma con evidenti problemi di nitidezza dovuti al diaframma chiuso ed al fatto di essere ad un estremo della PDC.


avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 14:00

Grazie per le risposte,
sto valutando se il fattore 0,40X possa bastarmi per riprendere alcuni oggetti a distanza ravvicinata oppure se dedicare le mie attenzioni ad un vero obiettivo macro con rapporto di riproduzione 1:1

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 14:02

@Rolubich, hai interpretato benissimo le mie intenzioni ed in effetti il guadagno sarebbe molto ridotto....

user142859
avatar
inviato il 01 Maggio 2020 ore 14:22

Quanto sono grossi gli oggetti che vuoi riprendere?

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 16:02

Quanto sono grossi gli oggetti che vuoi riprendere?


inizialmente vorrei fare un confronto tra l'acquisizione di negativi/positivi (24x36) fatti con il mio scanner Epson e la riproduzione degli stessi tramite fotoriproduzione. In questo campo un eccellente obiettivo macro sarebbe l'ideale, ma prima di fare acquisti extra volevo vedere se croppando leggermente con un rapporto iniziale di 0,40X potevo tirar fuori qualcosa di qualitativamente accettabile.
Da conti fatti, con il sensore della mia D810 dovrei ricavare qualcosa come 3000x2000 pixel, non un granchè, ma giusto per farmi un idea se il gioco vale la candela......

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 16:09

Aggiungerei anche che chiudendo al massimo il diaframma si perde in qualità dell'ottica quindi in nitidezza

la chiusura del diaframma in ripresa non andrebbe oltre f11, valori più elevati porterebbero ad un degrado progressivo.
Diversi anni fa, possedevo un eccellente obiettivo da ingranditore (Shenneiser Componon S), che peccato essermene liberato:-((

user142859
avatar
inviato il 01 Maggio 2020 ore 16:10

Allora cambia tutto. A te serve una soluzione per fotografare negativi

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 16:38

@M_billy - Io possiedo ancora un obiettivo da ingranditore Galileo 75mm f/2 che però come tutti ha un attacco M39. Su formato FX, con adattatore inserito, tende a vignettare corposamente, su DX si comporta abbastanza bene da questo punto di vista. La parte più critica, quando si "fotografa" un negativo, sta nell'illuminazione.Deve essere perfettamente omogenea e non deve trasparire la sorgente.... Una soluzione che ho addottato, a suo tempo, consisteva nel porre tra la sorgente di luce e il negativo, il condensatore assieme al vetro smerigliato, smontato appunto dall'ingranditore. Con la risoluzione di 36Mpx, ma già con 24Mpx, vedi qualsiasi difetto di illuminazione.

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 18:23

@M_billy, la vedo dura pur croppando l'ottima D810. Disponendo di un piano luminoso perfettamente omogeneo potresti provare prendendo un tubo, ce ne sono di economicissimi, ma pure li sarebbe meglio montare un 50 e meglio ancora una ottica da ingranditore su soffietto e meglio meglio ancora ancora una ottica macro, pur di vecchia generazione. Questo per il problema della planeità di campo.
Con la strumentazione perfetta, tutto in bolla ecc. e riproducendo 1:1 con la 810, non vi sarebbe storia con lo scanner Epson, ma ... senza di questa situazione, ben descritta sopra da Alessandroprof è meglio lo scanner, in particolare se non devono uscire forti ingrandimenti.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 18:29

non puoi pensare di sfruttare la profondità di campo per avvicinarti di più al soggetto, non funziona proprio. Meglio usare dei tubi, una lente close-up, un obiettivo macro... se proprio non si ha nulla di tutto ciò meglio fare un crop.

Se lo scopo non è fotografare qualcosa, ma riprodurre pellicole, sappi che se lavori bene il risultato non è tanto inferiore a quello degli scanner piani per pellicola, solo che la ripresa è più complicata e più soggetta a errori (riflessi, sfocature, mancata planeità ecc.)

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 20:48

Facendo le dovute considerazioni, l'acquisizione di negativi/positivi (nel mio caso) non ha molto senso...
Con il mio Epson Perfection ho una risoluzione ottica che arriva nativamente a 6400 dpi, scansionando il classico formato 35 mm si ottiene una immagine digitale che misura 9000x6000 pixel
C'è anche un sistema automatico di rimozione della polvere e tante altre cose interessanti, non ultima la grande comodità rispetto ad un'acquisizione fatta con la fotocamera.
Voglio ringraziarvi per avermi aiutato a chiarirmi le idee e, se dovessi acquistare un obbiettivo macro lo farò esclusivamente per la macrofotografia

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 20:54

Tubi di prolunga! Potevano essere una tua soluzione alternativa! Sorriso
Raggiungi il RR in un lampo, ti avvicini, se li prendi coi contatti conservi tutti gli automatismi.

Però se è per scansione diapositive o negativi, non ho dubbi neppure io che uno scanner dedicato sia la soluzione di gran lunga più qualitativa.

Vorrà dire i tubi te li prendi per far macro in focus stacking... :-P

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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