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Ma cos'è il contrasto?


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avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 8:25

Il contrasto questo sconosciuto...

Molto spesso, nel valutare una lente ci si ferma alla nitidezza, tuttavia la mia esperienza mi porta a dire che, sebbene questo possa essere un pregio, non è quell'aspetto che mi fa apprezzare quella lente in maniera assoluta.

Sfortunatamente, che io sappia, non esiste un modo 'scientifico' per valutare il contrasto, molto spesso è una sensazione che cresce con l'esperienza e con l'uso di quella specifica lente che... chissà come mai, alla fine è quella che più spesso metto sul corpo macchina, sebbene, magari non sia nemmeno la più efficace per il mio scopo.

Ed allora la domanda di fondo è: il contrasto è solo un valore soggettivo oppure è misurabile? e come imparare a riconoscerlo?

avatarjunior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 9:14

Certo che esiste!
Le curve MTF teoriche o misurate riportano il contrasto a varie frequenze spaziali.

Marco

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:16

Le curve MTF sono almeno 40 anni che le conosco (di nome) ma...

1) magari non sono disponibili per la lente che ci interessa
2) in pratica non le so leggere (a parte vedere che sono belle alte...)
3) Sostanzialmente non mi sono utili per stabilire se quella lente abbia o no un bel contrasto

Il problema (secondo me) non è guardare e comprendere a fondo le curve MTF, ma stabilire/accertare quanto una certa lente abbia un bella resa colore (o bianco e nero)

Di esempi ed esperienze ne ho passate tante, un caso fu il primo rullino di prova in B.N. che feci con lo Zuiko 50 f1.4, appena svolto dal rullo della sviluppatrice rimasi basito: quel bianco e nero era tanto ricco di contrasti che era a colori.
Ne ho un po' di lenti che non sempre brillano dal punto di vista della nitidezza ma hanno una resa del colore superlativa, tra queste: lo zuiko 24 f2.8 - il noct nikkor 58 f1.2 - il micro nikkor 55 f3.5 - lo zuiko 135 f3.5 - il nikkor fisheye 16 f3.5 - il nikkor AFS 300 f4 - e tante altre del mio passato tra i quali lo SMC Takumar 17 f4 fisheye che mi fece esclamare di meraviglia già guardando nel mirino di una Pentax Spotmatic (chissà perché non c'è nessuno zoom...)

Perché... per me, spesso e volentieri la percezione della ricchezza di contrasto è già ben visibile nel mirino della reflex già dalla prima volta che guardi attraverso quella lente.

Per questo ritengo corretto affermare che la percezione del contrasto (sempre secondo me), è una questione di sensibilità piuttosto che di tabelle. Faccio un altro esempio personale: a suo tempo passai dal nikkor 80-400 D AF al 70-300 AFS. Sebbene il primo fosse una lente discreta e nulla più, ed il secondo gli fosse equivalente come nitidezza, quest'ultimo non mi ha mai entusiasmato, perché trovavo le sue immagini 'più grigie' in sostanza con meno colore (ricchezza di contrasto); per contro... il più vecchio e pesante nikkor 75-300 AF che è senza dubbio meno nitido di questi due (per averlo usato), ha una resa del colore molto più ricca.

La sostanza di questo panegirico è che gli MTF mi lasciano abbastanza indifferente, la percezione della ricchezza del colore per me è ancora una questione di sensibilità, ma... se ci fosse una metodologia sarei ben felice di apprenderla.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:22

la percezione della ricchezza del colore per me è ancora una questione di sensibilità


Se per te è una questione di sensibilità, la metodologia è educare la sensibilità....
Che molto spesso significa provare una lente a lungo in tante condizioni di luce e soggetti.

Detto questo è anche vero che le curve MTF danno indicazioni precise sul "contrasto" di un obiettivo.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:37

Detto questo è anche vero che le curve MTF danno indicazioni precise sul "contrasto" di un obiettivo


non lo metto in dubbio... ma vorrei imparare come capirlo

Hai degli esempi teorici e riscontri pratici? (contributi aperti a tutti, ovviamente...)

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:49

Credo tu possa trovare molti articoli sulla teoria...

Comunque in tutti i grafici vedi almeno due serie di linee che si riferiscono al contrasto su mire ottiche con pattern di diversi valori di linee per millimetro.

I risultati su mire com molte linee per millimetro fanno riferimento al microcontrasto che è direttamente correlato alla misura della risoluzione.

I valori su mire con poche linee per millimetro si riferiscono al contrasto come mi pare tu lo intenda nel tuo primo intervento.

Il lato sinistro del grafico si riferisce al centro del frame, più ti sposti verso destra più vai verso i bordi.

Questo molto sinteticamente...

Leggi anche qui ad esempio
www.lensrentals.com/blog/2019/07/just-the-mtf-charts-70-200mm-f2-8-zoo

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:50

Le curve MTF sono ricavate da foto di mire in bianco e nero, e quindi sul colore non dicono niente. Per quanto riguarda il contrasto lo misurano normalmente per frequenze dalle 10lp/mm in su, quindi non misurano il contrasto generale dell'immagine, per esempio su una FF 24MP 10lp/mm equivalgono a linee bianche e nere di spessore 8 pixel solamente.

Se intendi il contrasto generale, cioè quello che vedi anche a piccole dimensioni dell'immagine, per esempio immagine intera a video, quello non è misurato dalle curve MTF; effettivamente ci sono certi obiettivi che sembra abbiano una resa del contrasto generale più piacevole (fra i miei obiettivi ho questa sensazione con il 20mm f/4 Nikon), ma non saprei con certezza da cosa dipende e non penso si possa nemmeno misurare.

Penso che schema ottico (numero di lenti), qualità del vetro delle lenti e strato antiriflesso possano avere influenza su resa colori e contrasto.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 12:08

Penso che schema ottico (numero di lenti), qualità del vetro delle lenti e strato antiriflesso possano avere influenza su resa colori e contrasto.


E' lì la questione... (magari sbaglio o magari sono cocciuto...)
Se prendo come esempio i molti zoom economici che posseggo, sebbene le prove mostrino come riescano a 'risolvere' un numero considerevole di linee per millimetro, nessuna tra quelle lenti è riuscita a far scattare in me la scintilla... le trovo tutte scialbe (questo aggettivo è perfetto)

Sono lenti pratiche e versatili... per carità, ma non hanno vita.

Faccio un esempio tra le mie lenti: io posseggo il Sigma art 24 f 1.4 e lo Zuiko 24 f 2.8, il Sigma è nitidissimo, con uno sfocato efficace, è una lente impareggiabile (come genere) per le riprese in interni, che letteralmente, per nitidezza, 'sotterra' lo zuiko ma... non ha il suo colore e la sua bellezza nei toni (notare che, oltretutto, lo Zuiko, in linea col carattere delle lenti Olympus, ha una dominante abbastanza fredda).

edit: grazie ad Ale per il link

avatarjunior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:13

Un ricordo dalla mia giovinezza: allora (anni 70) era ancora famoso il "mitico" TESSAR, lente degli anni 30 o 40, che con uno schema di sole tre/quattro lenti veniva chiamato "occhio di falco".
Io non riuscivo a capire come un piccoletto così fornisse risultati così "vivi", apparentemente superiori a lenti più blasonate: così mi sono messo in camera oscura ed ho fatto le prove che potevo scimmiottando i guru di allora.
Il risultato fu che i negativi di un TESSAR fornivano risultati gradevolissimi ad ingrandimenti "umani" 18x24 o 20x25 ma salendo ancora venivano fuori i vari Zuiko Nikkor e Canon (i tipi che potevo farmi prestare dagli amici).
Ultimamente per la mia A6000 ho comprato in russia un Industar 50/3,5, degli anni 80, che ha mostrato le stesse performance di tutti i tessar.
Nei sacri testi di allora la sua qualità veniva definita "microcontrasto" che non ha nessun legame con la risoluzione ma la esalta "drogandola".
Scusa se non sono stato chiarissimo però la tua domanda mi ha riportato indietro alle notti passate davanti ai vari ingranditori, Durst o Meopta, cercando di capire Cool

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 16:19

Un tessar in famiglia c'è ancora: il buon color minotar 35 f2.8 della Minox 35.

Questa macchina mi accompagna da oltre 30 anni, ed oggettivamente di drogato non c'era nulla... era 'tutta roba buona'

Intendo dire che se guardo le dia di allora ne esce una qualità ineccepibile, e se guardo alle dia scattate con la minox che ho digitalizzato emergono sopra le altre per la loro bellezza (tutte, sempre e comunque).

Onestamente... mi sono dimenticato di lui quando parlavo delle lenti con bel contrasto.

Ora... sappiamo che un microcontrasto molto accentuato migliora la percezione dell'incisione di un'immagine (il dettaglio) a scapito della ricchezza di toni. Però si parla della percezione, non della 'bellezza'.

Per contro, un microcontrasto troppo basso genera immagini prive di dettaglio

'In media stat virtus'

Per me il Tessar della Minox fornisce immagini belle (oltre che nitide)

Che alla fine sia l'equilibrio nel microcontrasto a fare la differenza? E cioè la capacità di una lente di restituire i toni più delicati dei dettagli più minuscoli?

In fondo... il colore (da cui anche la gamma dei grigi) non si misura in linee per millimetro, ma in sfumature.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 17:56

Il fatto è che tutti questi elementi (macrocontrasto, microcontrasto, colore,...) concorrono simultaneamente alla percezione dell'immagine.
Il risultato non è frutto dell'esoterismo o "alchimie" come spesso si dice. Potrebbe essere ricondotto a delle analisi quantitative e oggettive, a dei numeri. Ma per far questo, i vari "ingredienti" devono essere indagati singolarmente, perdendo appunto quello è il risultato globale.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 18:14

Da quando esiste il digitale, per me il contrasto non è più così importante, e la nitidezza è diventata ancora più importante.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 18:54

Discorso estremamente interessante ragazzi, ma non è che inavvertitamente si stia facendo un po' di confusione?

Il contrasto è una virtù di una immagine fotografica, stampa o diapositiva che sia, e indica la differenza di densità fra le zone chiare e quelle scure dell'immagine stessa.

Il microcontrasto invece è una delle qualità di un obiettivo e indica la sua capacità di distinguere nettamente, in una mira ottica, le linee bianche dalle linee nere.

Quindi, francamente, non riesco a scorgere il nesso fra la resa ottica di un obiettivo e la sua capacità di riprodurre il contrasto che invece, si sa, è riconducible solo e unicamente alla luce che illumina la scena, la scena che quel determinato obiettivo sta appunto riprendendo.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 18:58

ho comprato in russia un Industar 50/3,5

Ne ho comprato uno anch'io a un mercatino, con attaccata una Zenith a 15€: è fantastico perchè è minuscolo, ma la mia copia a tutta apertura ha una mancanza di contrasto tale che sembra di usare un Log MrGreen

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 19:40

Quello che cerco io è proprio il microcontrasto

L'immagine, con le lenti che lo forniscono, cambia totalmente look, peccato che costino sempre un rene... MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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