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Vi è mai successo..


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avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 20:22

Buonasera a tutti, vorrei proporvi un argomento forse banale per alcuni, ma che oggi mi ha dato da pensare.. ve la faccio breve .. vi è mai successo di rinunciare ad uno scatto per rispetto del soggetto di turno ? Oggi al lavoro, in un momento di pausa mi sono accorto che a pochi metri sul prato, avevo una tortora adagiata a terra e visibilmente malconcia, mi sono avvicinato e ho constatato che reagiva pochissimo agli stimoli. Mi é venuta d'istinto l'idea di fotografarla ( col cellulare) ma immediatamente ho desistito.. non so spiegare perché , sono rimasto a guardarla .. al che si è allontanata di qualche metro e gli si è avvicinata un altra tortora che la beccava come a volergli dire " muoviti "! Eppure avrei potuto fargli qualche foto, mi stava a neanche mezzo metro ma qualcosa mi ha bloccato, vedendola in difficoltà.. che volete mi starò rincxxndo..
Oppure sarà la quarantena.. chissà.. scusate la lungaggine e buona serata.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 20:27

Sinceramente lo trovo un comportamento normale.
Mi avrebbe invece amareggiato vedere qualcuno fotografare un animale in difficoltà.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 21:23

".... vi è mai successo di rinunciare ad uno scatto per rispetto del soggetto di turno ?"

Oltre 50 anni fa, ero ancora minorenne, mi detti la regola di non fotografare barboni, di non fotografare le disgrazie altrui.

E l'ho praticamente sempre rispettata.

Ci deve essere un'etica anche in Fotografia.

Non vado a mostre che hanno Fotografie sulle disgrazie altrui, ma se ne trovo qualcuna, non annunciata, in una mostra, gli lascio sempre commenti cattivi sul libro delle firme, non si deve far soldi con le disgrazie altrui.

avatarjunior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 21:28

Bravo Alessandro!!
Claudio

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 21:30

Grazie @Peda. Devo dire la verità.. nel momento che stavo per tirar fuori lo smartphone ho provato come un senso di ..come definirla.. vergogna?
Ci ho rimuginato tutto il pomeriggio.. pensa te .. che strade prende la psiche delle volte mah.. Non ci fate caso! Buona serata.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 21:31

Chapeau Alessandro, questo ti fa onore!

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 21:40

La penso anche io come @Alessandro, pensate 3 anni fa ho partecipato ad un raduno motociclistico organizzato dalla rivista Motociclismo ad Amatrice. Già prima di partire mi sono imposto di non fotografare le rovine delle case.. mi sembrava di arrecare un offesa.
E così ho fatto, ho fatto foto soltanto durante il giro in moto nelle montagne circostanti ( girofuoristrada) senza mai farne una ad Amatrice e dintorni.. che pena che ho provato. Altri non l'hanno pensata come me e giù a raffica con smartphone ecc. Mah..Non siamo tutti uguali.. per fortuna o purtroppo!

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 22:37

Io fotografo anche in Protezione Civile, e lì se scattare o no è una domanda che mi pongo spesso; anche se lo faccio per "lavoro" e non a titolo personale. A volte mi do una risposta e fotografo, a volte non me la do e non scatto. Dipende da molte cose, non è facile. L'esperienza aiuta a capire se è necessità d'informazione o morbosità personale. È un argomento sul quale mi sono confrontato anche qualche mese fa sul campo, le scosse in Mugello, e sono convinto che sia importante scattare quando la foto comunica con forza. Ma, ripeto, non è sempre facile.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2020 ore 22:49

Hai ragione Agaler, non è facile in certi frangenti!

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2020 ore 7:37

La Fotografia ha tante sfaccettature, e tanti sono attratti dai soldi che girano intorno al mondo della Fotografia, oggi più di un tempo.

Ci sono dei guitti della Fotografia, nemmeno mestieranti, niente più che guitti, che, poveri di mente ed incapaci di fare buone fotografie su soggetti normali, hanno bisogno di contenuti osceni o scellerati per cercare di rendere attrattive le proprie immagini e farci dei quattrini, guitti che sfruttano le disgrazie altrui.

In Italia il fenomeno è più diffuso che altrove, vista la povertà intellettuale che ha attanagliato il Paese da diversi anni, e quelle foto sconce lì, acchiappano l'attenzione dei tanti i dioti che oggi frequentano il mondo della Fotografia.

Dopo decenni che ero stato iscritto alla FiAF, diversi anni fa li mandai all'inferno dopo che la loro rivista ufficiale, "FotoIt" aveva pubblicato due servizi di malati in ospedale, uno sui malati terminali ed uno sui pazzi.

Quelle cose lì, non si fanno, che chi è malato purtroppo soffre, la gente lo sa benissimo e non c'è bisogno di farci soldi sopra mettendo immagini su riviste a pagamento.

Scrissi alla FIAF, gli detti dei mentecatti, e non mi ci sono più iscritto.

avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2020 ore 8:56

Una cosa è la morbosità, una cosa è la documentazione. Sennò non avremmo documenti dei campi di sterminio nazisti con le persone dentro. Penso che ci voglia molta umiltà e senso del dovere. Non commento ovviamente chi fa le foto ad incidenti stradali col cell. mentre passa; quella è un'altra cosa. La famosa fotografia del corpo di quel bambino riverso sulla spiaggia è un colpo al cuore, ma a volte per far capire il dramma a tante persone sensibili solo al dio denaro occorre "il colpo al cuore", se basta...

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2020 ore 9:26

Sono d'accordo sui servizi di reportage dei professionisti, grazie a questi, si portano a conoscenza fatti che altrimenti resterebbero nell'ombra, altra cosa è la foto ad ogni costo dei possessori di smartphone, che a mio parere non apportano nessun contributo( con le dovute eccezioni), la moltitudine sembra quasi assuefatta ed anestetizzata agli orrori di qualsiasi natura.
Quel che importa è un like sui social.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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