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Islanda, estate 2019


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Islanda, estate 2019, testo e foto by Seo Photo. Pubblicato il 23 Marzo 2020; 16 risposte, 2240 visite.


Qualunque fotografo naturalista paesaggista ha il desiderio di andare in Islanda. Lo ha per forza. Questo desiderio nasce inevitabilmente quando per caso o per volontà si trovano foto sul web o su riviste che ritraggono anche solo delle piccole porzioni di quella terra che è un concentrato di luoghi magnifici, unici ed estremamente vari.

Dopo anni, è giunto il momento. Quest'anno si parte per l'Islanda.

Due settimane piene è il tempo che abbiamo a disposizione, al centro del mese di agosto. Così iniziamo la pianificazione del viaggio che ha richiesto più tempo del previsto. Purtroppo bisogna fare delle scelte e sperare nel meteo, visto che molti posti, soprattutto quelli di passaggio tra una destinazione e l'altra, li si vede una volta sola.

Il piano prevedeva il giro completo dell'isola, antiorario e partendo da Reykjavik, un classico!

Appena atterriamo capiamo subito cosa ci aspetterà per i prossimi giorni: vento. Vento insopportabile che spinge e non dà tregua a noi e alle fotocamere.

Le prime tappe sono quelle di benvenuto, molto turistiche e facilmente raggiungibili (come quasi tutte in realtà) tra cui Geyser, circolo d'oro, Gullfoss e Seljalandfoss, DC-3 Dakota e altre. Tutte tappe famose a portata di auto e infatti il flusso di gente era davvero altissimo.







Tra le varie tappe “sulla strada” abbiamo inserito anche qualcosa di non proprio comune e sicuramente non facilmente raggiungibile con macchine normali, cosa che abbiamo scoperto solo quando ormai eravamo praticamente arrivati. Sto parlando della meravigliosa cascata Haihfoss, visibile dopo circa 7 km di sterrato non propriamente comodo da percorrere. Ad accoglierci c'è l'immancabile vento che è anche più forte del solito e stare sul bordo del canyon è davvero pericoloso. La sue forza non avrebbe alcuna difficoltà a far volare via tutta l'attrezzatura compresa di cavalletto e con le dovute precauzioni eseguiamo i nostri scatti nel modo migliore possibile, è difficile anche solo ragionare una composizione. Alta 122 metri, è qualcosa che fa davvero impressione soprattutto quando la si vede dal basso e si comprende la sua imponenza. Le ore passano senza rendersene conto ed già il momento di tornare alla macchina pensando al programma del giorno successivo, ma questa cascata so già che me la ricorderò per sempre.










Il giorno dopo la sveglia suona alle 4 e non c'è neanche tutto questo gran tempo per prepararsi e fare colazione visto il tempo necessario per raggiungere la famosa Reynisfjara, la spiaggia nera che abbiamo deciso di provare a fotografare all'alba. Vediamo che il sole sale molto lentamente e la luce resta tenera per molto più tempo di quello a cui siamo abituati, così abbiamo tempo pre raggiungere anche l'altra parte della baia per vedere le altre attrazioni della zona. Dal parcheggio, dopo una decina di minuti ci ritroviamo di fronte a degli scogli particolari, a punta che vengono fuori dal mare, molto famosi anch'essi ma ne ignoro il nome, ammesso che ne abbiano uno. La situazione di luce è ancora accettabile anche se ormai si sono fatte le 10 della mattina ma la vista mi aggrada particolarmente. Stiamo in quella zona un po' nascosta per diverso tempo, immortalando come meglio riusciamo quel bellissimo posto.








Inevitabilmente, un po' di sonno ci assale ma ci rendiamo conto che è presto e la giornata è ancora lunghissima. All'incirca nella stessa zona, c'è quello che era uno dei miei punti fissi che avevo in mente di vedere da anni: la cascata di Skogafoss. La cascata è bellissima, almeno quanto Haifoss e la potenza che trasmette è forse superiore. C'è una scalinata che porta in cima alla cascata e permette di ammirarla dall'alto e da lì parte anche un bellissimo trail che porta un po' nell'entroterra. Tra una cosa e l'altra stiamo li fino a sera e dopo aver fatto le solite centinaia di scatti, ci dirigiamo verso la macchina.









È ora di lasciare il sud, la zona più affollata e iniziare a muoversi verso est. Ci aspetta un viaggio che si rivela più lungo del previsto tra soste per rifornimenti e fotografiche. Dopo 4/5/6/7 ore (?) raggiungiamo finalmente Hofn, sicuramente stanchi del viaggio. Raggiungiamo il nostro alberghetto e ci sistemiamo nella stanza che ci avrebbe accolto per le prossime due notti. L'obbiettivo della sosta qui era chiaro fin da subito: Vestrahorn. Dopo aver visto centinaia e centinaia di foto in tutte le condizioni possibili, questa era un'altra zona che dovevo assolutamente vedere di persona. La scena che si presenta è magnifica e le montagne risultano molto più alte di quello che un grandangolo mostra a schermo, difficile per il mio 10-18 riuscire a farci stare dentro tutto!






Passiamo i prossimi due giorni nei dintorni per tentare la foto in tutte le condizioni di luce possibile, nessun rammarico deve tormentarmi una volta lasciato quel posto.





La parte est dell'isola sicuramente è quella con meno attrattiva e visto che purtroppo il tempo è tiranno, iniziamo lo spostamento diretto verso il nord. Ci aspetta un'altra legnata da 5 o 6 ore di viaggio. In questo lasso di tempo vediamo di tutto e il paesaggio cambia totalmente nel giro di pochi km. Si sale di nuovo e la temperatura scende. Ci troviamo in mezzo ad una piccola tempesta con vento che soffia all'impazzata e butta pioggia da tutte la parti ma immagino che in quelle zone sia la normalità. Raggiunto il punto più alto sembrava di essere sulla luna e per fortuna dopo poco il meteo si è calmato, permettendoci di fare qualche foto ricordo ma bisognava fare in fretta, i nuvoloni e il vento sono sempre in agguato.





La maggior parte dei giorni restanti li passiamo nei pressi del lago Myvatn, vista la concentrazione di tappe nella zona ed è anche un bellissimo posto da vivere, con qualche bar e supermercato.

La giornata è un po' cupa e qualche goccia cade dal cielo, così decidiamo di visitare i posti più facilmente raggiungibili e non rischiare di rovinare le tappe più blasonate. Ci orientiamo verso la “Grjótagjá”, una piccola grotta lavica a portata di auto e con mio grande stupore si rivela un posto davvero affascinante. Il flusso turistico è altissimo in un primo momento, ma basta avere un po' di pazienza. I colori, il vapore e la particolarità di questo posto me la faranno ricordare come uno dei posti secondo me più belli e caratteristici dell'isola, tant'è che senza rendercene conto siamo stati all'interno rannicchiati per più di due ore.








Nella zona sono presenti due tra le cascate più famose di tutta l'isola: Dettifoss e Godafoss.

La seconda è estremamente più facile da raggiungere, hanno costruito intorno un ampio parcheggio visto l'afflusso anche qui elevatissimo di persone che vi fanno tappa e noi ci siamo stati per più di qualche volta per studiare al meglio il posto ed ammirarlo in varie condizioni di luce.

Cosa ben diversa è la cascata di Dettifoss con relativo canyon, una vera agonia da raggiungere! Tolti i km su strada che per quanto possano essere lunghi passano più o meno velocemente, è solo quando si raggiunge la parte sterrata che iniziano i problemi. Sono circa 30 i km di sterrato da affrontare, su strada totalmente DISASTRATA, con buche praticamente ininterrotte per quasi tutto il tragitto. Anche volendo, non avremmo potuto andare oltre i 20 km/h o il rischio di distruggere la macchina sarebbe stato alto. Va da se che ci abbiamo messo ben più di un'ora solo per fare questo pezzo. Non ho idea della manutenzione che facciano su una strada del genere, quindi magari non è sempre così, ma la cosa certa è che non lo rifarei. Tra le altre cose anche qui il meteo non è stato favorevole e abbiamo trovato pioggia, ma vedere la potenza della cascata ha dato comunque la sua giustificazione al viaggio.

Tornado alla ben più turistica Godafoss non c'è molto da dire, è un posto davvero incantevole con moltissime possibilità di scatto. Il posto si lascia ammirare per ore e anche qui perdiamo il conto degli scatti che gli dedichiamo.








Nei pressi della grotta precedentemente visitata, vi è un sito geotermico chiamato Hverir. C'è anche un percorso che ti porta fino alla parte più alta della zona, con geyser presenti anche sulla cima delle colline che creano un paesaggio davvero fantastico col vapore che viene giù a valle e le cime che fumano, davvero molto bello e suggestivo. Il terreno in quella zona è estremamente pastoso e si incolla alle suole delle scarpe molto più del normale fango, infatti ho notato che nelle escursioni guidate vengono forniti dei copri scarpe per evitare di imbrattare i mezzi di trasporto.








Penultima tappa prima del rientro. La parte nord-ovest è quella che abbiamo deciso di trascurare di più in quanto il tempo è sempre poco e non si riesce mai a vedere tutto. Scegliamo così un altro grande classico islandese, il “sasso bucato”. Anche qui dopo ore di macchina su asfalto e sterrato raggiungiamo la destinazione. Come per praticamente tutte le tappe, me lo aspettavo diverso, anche se un po' ormai avevo iniziato a conoscere l'Islanda e soprattutto chi la frequenta. Scendendo da un ripido sentiero non troppo sicuro, ci si ritrova sulla spiaggia subito a ridosso di questa forma particolare, posizionata a pochi metri dalla spiaggia e raggiungibile anche a piedi con la bassa marea. Ha lo spessore di un muro, sembra quasi artificiale ma la vista frontale e la particolarità della roccia meritano molto. Il tramonto sfuma senza dare grandi segni del suo passaggio e passiamo la notte in macchina nel parcheggio, ad aspettare l'alba sperando sia un po' più fortunata.Una volta giunto il momento, la pace e la magia dell'alba erano lì con noi e il sacrificio è stato ampiamente ripagato. Momenti bellissimi, di pace, emozioni e pensieri che ti accompagnano fino a quando il sole torna alto nel cielo e il mondo si risveglia per tornale alla normalità. Per fortuna sono ancora poche le persone a fare certi tipi di sforzi e lasciano quei momenti tutti per noi impavidi!








Ultimo spostamento prima dell'addio, la tappa più famosa tra tutte e forse la più attesa (non da me): il cappello parlante Kirkjufell. Abbiano dedicato tre notti a questa attrazione e dintorni per garantirci più possibilità per uno scatto “buono”. La prima volta che vidi il posto ho capito subito che si trattava di una grandissima e pesante delusione e ogni volta che riguardo i video del viaggio me lo ricordo come se fossi ancora li. È un posto a bordo strada, di fronte ad un parcheggio e assolutamente preso d'assalto da fotografi provenienti da tutto il mondo. Bisognava recarsi lì e piazzare il cavalletto almeno un'ora prima per garantirsi un posto. Detto ciò, con delle composizioni truffaldine si riesce ad immortalare una scena che sembra un paradiso terrestre, che è quella che conosciamo tutti. Li intorno non c'è molto da vedere e per farlo, c'è da fare un po' di strada in macchina, ma i panorami a bordo strada lasciano sempre a bocca aperta e diversi scorci inaspettati meritano una sosta improvvisata e qualche foto. Pensando a quella zona vengono in mente i pinnacoli di Londrangar, col ghiacciaio visibile guardando verso l'entroterra. Ci siamo fermati li un paio d'ore sdraiati sul prato per goderci del puro relax. Il Kirkjufell comunque non resterà di certo tra i miei ricordi come uno dei posti più memorabili dell'isola.








È il momento di tirare le somme. L'Islanda si è rivelata un posto magnifico, che qualunque fotografo naturalista non può che amare per l'incredibile varietà di paesaggi e potenza naturale che riesce a trasmettere con le sue immense cascate e canyon preistorici, ma che per come l'ho vissuta io, forse, non ha saputo soddisfare appieno le mie altissime aspettative che mi ero erroneamente fatto. Probabilmente è stata colpa del tipo di vacanza che è venuta fuori, un po' alla turista occasionale che solitamente odio fare ma che in un posto come l'Islanda è stato necessario organizzare vista la miriade di occasioni che offre. Le cose che più mi sono mancate in assoluto in questo viaggio sono state le escursioni a piedi per trekking lunghi ore e ore, per raggiungere destinazioni sperdute e sconosciute ai più, che sono sicurissimo esserci, alla fine di chissà quale percorso. Di occasioni ce ne sono state, ma per una cosa o per l'altra non è stato possibile sfruttarle. Un'altra parte dell'isola che secondo me bisognerebbe vedere ma che necessita di qualche giorno è la riserva naturale di Hornstrandir, completamente incontaminata e selvaggia.

Insomma, l'Islanda è un posto magnifico senza alcuna ombra di dubbio che almeno una volta nella vita un fotografo paesaggista deve vedere, ma valutate bene il tipo di vacanza che volete fare!







Link alla galleria completa:

url=https://www.juzaphoto.com/me.php?pg=280536&l=it



Appunti di viaggio e attrezzatura:

La mia mirrorless ormai mi accompagna ovunque sempre con grandissima soddisfazione vista l'estrema portabilità in rapporto all'ottima qualità e anche in questo viaggio non poteva mancare. Ho portato quindi con me:

-Sony a6000 con tre batterie

-Sony 16-70mm f4.0

-Sony 10-18mm f4.0

-Cavalletto leggero in carbonio cinese

-Immancabili filtri neutri e graduati a lastra

-GoPro Hero 6 Black



Siamo stati a metà Agosto e la parte sud dell'isola era molto affollata, soprattutto durante il giorno e nelle tappe più famose. Alcune strade sono davvero scomode da percorrere con macchine normali, ma con un po' di pazienza di riesce a fare quasi tutto. Per quanto riguarda le spese in realtà mi aspettavo di peggio: la benzina è sicuramente più cara che da noi (ad Agosto 2019 era circa 1.8€/l) ma per il resto, se si fa un po' di attenzione al supermercato non si spende un capitale. Ho speso circa 2050€ per 14 giorni pieni, di cui 1000€ solo per l'aereo e la macchina (divisa per due) con il tutto prenotato molto in ritardo.



Buona luce a tutti!

S.



Risposte e commenti


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avataradmin
inviato il 23 Marzo 2020 ore 17:38

Splendide foto, è sempre un piacere rivedere questi posti (Haifoss mi manca, ci dovrò tornare! Sorriso )

user192087
avatar
inviato il 23 Marzo 2020 ore 20:01

Anche io sarò lì a metà agosto (2020) sperando che tutto questo casino del virus passi, però a discapito di non avere le giuste condizioni non mi fermo più di un giorno nello stesso posto per poter vedere più cose, landmannalaugar è una di queste.

avatarsenior
inviato il 23 Marzo 2020 ore 20:02

Grazie infinte MrGreen

Per Haifoss ne vale sicuramente la pena.

avatarsenior
inviato il 23 Marzo 2020 ore 20:07

@Nickaciao la mia vacanza è stata improntata così e purtroppo qualcosa non è stato visto. Ma lo sapevo già e in ogni caso credo che l'Islanda vada vista più di una volta. Io ho fatto le tappe classiche ma come dicevo la parte selvaggia praticamente non l'ho vista e la cosa ha lasciato una sorta di conto in sospeso :)

avatarjunior
inviato il 29 Marzo 2020 ore 23:17

Complimenti per il bellissimo racconto ho rivisto in parte il mio viaggio fatto in camper in 45 giorni nel 2018. Grazie ancora e buona serata . Renato.

avatarjunior
inviato il 05 Aprile 2020 ore 15:55

Foto meravigliose. Spero di poter imitare il tuo viaggio in futuro e provare a fare degli scatti altrettanto stupendi.
Un saluto

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2020 ore 19:52

Vi ringrazio :)

@Renato, 45 giorni sono davvero un bel lasso per poter vedere tutto con calma!

avatarjunior
inviato il 21 Aprile 2020 ore 22:30

si è proprio una meta da sogno

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2020 ore 10:27

Woow un articolo bellissimo e un luogo meraviglioso.

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2020 ore 14:10

ciao Francesco, ti ringrazio :)

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 15:36

Che bel racconto, anche io spero un giorno di fare un'esperienza simile! Grazie per averci portato là con queste righe. Ottime foto anche!Sorriso

avatarsenior
inviato il 11 Maggio 2020 ore 21:24

Ti ringrazio Gabriele, sicuramente vale la pena visitarla :)

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2020 ore 19:06

Ciao ho apprezzato molto il tuo racconto e le tue foto. Stavo programmando adesso il viaggio per fine settembre ma lo rimando di un anno. Avevo previsto 10 gg ma mi sembra che non bastino tra l'altro avrò con me mia moglie che non fotografa. Scusa se non ti faccio domande sui posti ma tu dove hai dormito per spendere così poco? Due anni fa sono stato alle Lofoten e mi hanno massacrato.

Ti ringrazio

Roberto

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2020 ore 20:05

Ciao Roberto,
Il tempo è relativo, però con 10 giorni devi inevitabilmente correre se vuoi fare il giro e qualcosa devi lasciare fuori per forza. Per gli alloggi noi abbiamo prenotato neanche troppo presto in realtà, su booking e guardavamo generalmente i posti disponibili al minor prezzo. senza dormire mai in stalle o fienili e neanche con altra gente in camera, ci accontentavamo di ostelli e b&b, praticamente sempre con colazione inclusa. Il posto dove abbiamo speso di più è stata Hofn, che per due notti abbiamo speso circa 150€ se non ricordo male. Per il resto sempre meno. Guarda su booking!

Le Lofoten mi pare di ricordare che siano generalmente più care come alloggi, soprattutto la parte sud. ma anche li avevamo trovato un posto tutto sommato economico.

avatarsupporter
inviato il 03 Agosto 2022 ore 15:00

Racconto intenso e immagini da sogno.
Magari chissà, un giorno ci andrò.
Ancora complimenti.

ciao
Carlo





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