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Perché i cieli scialbi causano un calo d'interesse nella scena fotografata?


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avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2020 ore 15:59

rispondo alla folle domanda iniziale con questa foto...fine.

Magari essere un po' meno sintetici? MrGreen;-)
Sì, un'altra foto di Ghirri, ok, ma il punto è... quanto valore in più attribuisce a quella foto quel cielo?
Sono foto quelle di Ghirri degli anni '70 che mostrano un certo mondo vacanziero (e non) del passato ambientate al mare. Un documento di quegli anni e le cui foto forse molti avranno fatto in maniera simile in quegli anni. Però quei cieli così diversi da quelli di Fontana (per citarne uno) comunicano emozioni diverse.
Anche in quest'ultima foto è un cielo che smorza l'attenzione, si potrebbe dire che trasmetta malinconia e tristezza: guardando la scena, dopo aver osservato il cielo, lo sguardo tende a concentrarsi più sulla spiaggia e sulla "giostra". Forse appunto funge da spazio negativo per spingere a concentrare l'attenzione sul resto della scena (mare compreso). Metaforicamente parlando, come farebbe una sorta di "cielo teatrale". it.wikipedia.org/wiki/Cielo_(teatro)

user90077
avatar
inviato il 17 Marzo 2020 ore 12:12

[IMG][/IMG] Posto tre foto simili scattate in momenti diversi per sottolineare l'importanza del cielo in questi scatti. Ciascuna da sola ha un senso, per me. Il senso, però, si perde al momento del confronto. Insomma, sarebbe meglio averne vista una senza aver visto le altre.













L'ultima ha avuto dei problemi di compressione, è emersa tanta grana che non c'è.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2020 ore 9:40

Io credo che il cielo in realtà non sia mai scialbo... O meglio, ogni cielo per la sua situazione... Secondo me, il problema dei cieli "poco interessanti" sta nel fatto che ormai, siamo troppo abituati, alla visione di cieli artefatti, filtrati, e innaturali. A mio modesto parere la ricerca dell'immagine ad effetto in post, ha fatto passare in secondo piano, la bellezza dell'immagine naturale.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2020 ore 10:03

ogni cielo per la sua situazione
Condivisibile il tuo discorso, ma i cieli uniformi e abbaglianti dati da una luce dura (e magari in leggero controluce) non sono per nulla facili da utilizzare. E in uno scatto "classico" ci staranno proprio male, nella maggioranza dei casi.
Invece in altri tipi di scatto sono uno dei motivi portanti della foto, vedi la foto di Ghirri di pochi post fa.
Ma ci vuole acume compositivo e la consapevolezza di creare un qualcosa di alternativo e non "standard", per renderli protagonisti in un minimal o renderli spazio negativo che sia "positivo" per la foto (perdonami l'intreccio verbale).

avatarsupporter
inviato il 18 Marzo 2020 ore 11:16

Qui, a 4:00:



Ovviamene consiglio di vedere il documentario per intero.

E anche gli altri della stessa serie:

www.google.it/search?tbm=vid&sxsrf=ALeKk03MBL9z3ewyR4baVnQR_F-jheCqkQ%


avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2020 ore 15:16

Per Choke67:
Grazie per le foto postate. In effetti vedendole così assumono un significato diverso anche il relazione all'abbigliamento dei soggetti sdraiati.
Forse il senso si perde al momento del confronto o forse no: potrebbe anche darsi che si capisca meglio il senso proprio attraverso il confronto iniziale, per poi capirlo meglio in seguito concentrandosi sulla foto specifica (ipotesi mia).
Anche se devo ammettere che un po' il senso mi sfugge ancora: non sono sicuro di averle comprese appieno.


Per Roberto P:
Grazie per il link al filmato, mi è utile per farmi un'idea diversa sull'argomento. Sorriso
Per ora ho ascoltato un pochino dal minuto 4:00 come mi hai segnalato, ma con comodo me lo guarderò tutto.


Condivido il pensiero di Blackbird ed in parte quello di Lucaalessi.
Forse il problema è che i cieli scialbi oltre a non essere facili da utilizzare sono difficili da "sfruttare/adottare" nelle composizioni fotografiche di alcuni generi fotografici.
Però ciò non succede (o succede meno) nelle fotografie in bianco e nero. Questo forse perché nella maggior parte di tali fotografie il cielo è spesso chiaro (se escludiamo alcune foto come quelle di Ansel Adams) di giorno e quindi la mente si è abituata e trova le foto gradevoli dal punto di vista estetico e dal punto di vista compositivo. A meno che la mia non sia un'idea sbagliata o parzialmente inesatta.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2020 ore 15:22

Pensavo... c'è qualche testo che approfondisca a livello psicologico e/o emotivo l'ambito di come vengono visti e percepiti i colori, i chiaro-scuri (luci ed ombre) e il bianco e nero nella fotografia (o almeno nell'arte pittorica). Magari meglio se in italiano visto i possibili termini tecnici.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2020 ore 15:29

I cieli scialbi sono un problema solo nel genere fotografico molto in voga della "veduta paesaggistica cartolinesca con annessa postproduzione zuccherosa"...
Il cielo è cielo, come è viene in foto...

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2020 ore 19:34

I cieli scialbi sono un problema solo nel genere fotografico molto in voga della "veduta paesaggistica cartolinesca con annessa postproduzione zuccherosa"...

Non proprio, Marco... io non mi riferisco a foto di paessaggi con chissà quale post produzione.

Il cielo è cielo, come è viene in foto...

Se vuoi fare la foto in quel preciso momento in cui ti trovi di fronte ad uno scenario è così, ma se vuoi fotografare un paesaggio che abbia deteminate condizioni di luce non è così. Se vuoi fotografare una scogliera con il sole a mezzogiorno avrai ovviamente una luce e dei colori diversi rispetto a quando la fotograferai all'alba o al tramonto o con nuvole plumbee.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2020 ore 7:02

Rientra tutto nell'annosa diatriba fotografia-immagine.
Molti puntano all'immagine, e l'immagine deve per sua natura essere il più gustosa e sexy possibile: quindi per il paesaggio diventa quasi d'obbligo fotografare in determinate condizioni meteo e di illuminazione, in certi momenti della giornata, con certe inquadrature e una certa postproduzione.
Facendo fotografia, cioè qualcosa di molto più simile alla narrativa che all'illustrazione, tanti problemi cessano di esistere. Se si riesce a disinquinare il proprio sguardo dai cliché è possibile fare fotografie interessanti anche con il sole a picco o con il cielo lattiginoso. La fotografia in quel caso torna ad essere quello che è sempre stata, dalle foto-ricordo a quelle dei grandi autori di tutti i tempi, cioè testimonianza; parziale e intrisa di soggettività quanto si vuole, ma pur sempre testimonianza.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2020 ore 9:43

Concordo in pieno... Dipende a che risultato stiamo puntando.... Per me il risultato è quasi sempre immortalare un attimo per poi ricordarmelo così come l'ho visto... E se il cielo in quel momento era "brutto" vuol dire che doveva essere così... Se invece il risultato è quello di stupire chi guarda l'immagine, allora il discorso è diverso...

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2020 ore 12:49

Capisco quello che scrivete, però prendiamo, ad esempio, le fotografie di Ansel Adams.
Non sono quel genere di fotografie recenti con tantissima post produzione digitale (quella in fase di sviluppo e stampa mi viene da considerarla diversa), eppure in alcuni casi lui usava un filtro rosso per scurire i cieli. Le sue foto erano sia immagini sia fotografie. La maggior parte delle sue foto in ore centrali della giornata mostrava cieli con nuvole e anche quando il cielo era privo di nuvole, destava però interesse e questo complice anche il fatto che erano fotografie in bianco e nero. E qui ci si riallaccia al discorso che facevo nel mio primo messaggio a proposito del fatto che nelle foto in bianco e nero il problema dei cieli scialbi non si ponga.

La fotografia è comunque "disegnare con la luce" e quindi nella fotografia a colori i toni di colore hanno una loro importanza soprattutto in certi generi come in quello paesaggistico. Nelle foto ricordo, in quelle street o giornalistiche forse hanno meno importanza, perché si vive il momento qui e subito, ma nelle foto di paesaggio (a meno che non siano semplici foto ricordo), c'è insito in quest'ultimo genere fotografico anche l'elemento di suscitare emozioni. Forse si può affermare che le fotografie di paesaggio sono al tempo stesso fotografie ed immagini, un po' come le fotografie street sono al tempo stesso fotografie e racconto.
Ma cosa sia la fotografia è un discorso complesso che non ci troverà mai tutti d'accordo, perché la fotografia è diversa a seconda del genere fotografico che ci prefiggiamo e che, di conseguenza implica un determinato significato che gli viene attribuito diverso da genere a genere. Ad esempio la fotografia artistica è diversa dalla fotografia narrativa eppure si tratta sempre di fotografia, un po' come una moto da cross e una moto da velocità (eppure sono sempre moto dal punto di vista puramente oggettivo).

Il mio è un tentativo di capire a livello sia compositivo espressivo riguardante la rappresentazione della scena sia a livello più inconscio concernente quello che può sentire o provare intimamente l'osservatore e su come, conseguentemente, può vedere e percepire per l'appunto la fotografia che osserva. E ciò può aiutare pure me stesso a capire come percepisco la fotografia e quindi a migliorarmi.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2020 ore 13:08

Non ha nessun senso fare distinzione tra immagini e fotografie.

Le fotografia paesaggistica è fatta:
- di studio, capire il periodo e il luogo migliore da dove scattare.
- di pazienza, aspettare il momento migliore per scattare.
- di fatica, sentieri irti, condizioni climatiche avverse ecc..
- di tentativi, tornare sul luogo più volte per ottenere la foto che si voleva ottenere.

Pensare che un foto diventi un immagine solo perché ha il classico cielo infuocato è davvero triste.

Le foto-ricordo esistono in tutti i generi e personalmente dovrebbero restare anche nel proprio pc o stampate nei propri album a casa.
Se faccio una foto paesaggistica al volo con condizioni di luce pessime non sto facendo vera fotografia, mi sto solo accontentando di una foto ricordo.



avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2020 ore 15:05

"E se il cielo in quel momento era "brutto" vuol dire che doveva essere così..."

Oppure vuol dire che torni a fare la foto quando il cielo e' adatto.

Dipende tutto da quello che vuoi ottenete. Se lo scopo e' scattare a prescindere, allora scatti con qualsiasi cielo. Se invece hai un risultato in mente, aspetti che le condizioni atmosferiche e di luce siano adatte.
Nelle foto di paesaggio la parte piu' importante non e' la tecnica e neanche l'attrezzarura, e' la perseveranza e la capacita' di attendere il momento giusto, e questo significa spesso tornare a mani vuote.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2020 ore 11:06

Concordo con entrambi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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