| inviato il 21 Febbraio 2020 ore 23:07
Buonasera a tutti, cortesemente sono qui a porvi un quesito: come da titolo, volevo sapere se il diaframma di un obiettivo compie gli stessi movimenti, tipo 20 fps a 1/8000 di secondo, della fotocamera.
Ringraziando anticipatamente chi vorrà rispondere, vi rinnovo la Buona serata.
Giordano |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 11:03
Mah ci vado per logica, teoricamente nelle fotocamere reflex moderne a sistema esposimetrico detto "a simulazione del diafframma", il diaframma resta sempre aperto, la foticamera calcola il diaframma necessario a l'esposizione corretta ma il diaframma si chiude al valore scelto solo al momento dello scatto quando l'otturatore è aperto e poi si riapre immediatamente, inoltre puo cambiare di valore anche durante una raffica a 20fps quindi per le reflex direi di si, in qualsiasi caso il diafframma è sincronizzato con i movimenti dell'otturatore, per le ML non so esattamente come funziona ma effettivamente niente impedisce di lavorare al diaframma reale ed evitare tutto questo va e vieni ma non so se è realmente il caso....ma perche questa questione pensi a un'usura del diafframma come accade per l'otturatore? |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 11:41
Grazie leo45 per la gentile risposta.
Chiedevo perché mi sorge un dubbio sull'effettiva "corsa" delle lamelle del diaframma; mi spiego: ho il 70-200 f4 che se non sbaglio a 200mm dovrebbe avere un apertura di circa 50 mm di diametro. Se imposto f11 sempre a 200mm avrei un'apertura di 18mm di diametro, quindi un'escursione di tutto rispetto. Se 20 fps corrispondono a 5 centesimi di secondo, il diaframma dovrebbe coprire uno spostamento di oltre 30mm, andando da f11 a f4 ad ogni impulso. Ora, mi chiedevo: 1) come potesse agganciare l'autofocus tra un frame e l'altro, dato che il tempo che intercorre è talmente breve che non so nemmeno se il diaframma sia rientrato o no in posizione, poiché deve comunque coprire 30 mm per 2 volte; 2) ci sono comunque dei limiti meccanici, non sono impulsi di luce che percorre 300.000 km/s. Pertanto possa avere un buon motore elettromagnetico, ma il movimento è comunque su perni, barre e attriti vari. Basta osservare le valvole dei motori a scoppio, in cui l'albero a camme ad elevati regimi ci arriva, peccato che ad una certa rotazione comincia lo sfarfallio dato dalla molla che richiama la valvola in posizione, sempre perché intercorre tempo per poter comprimersi e decomprimersi e quello della molla è più lento del giro d'albero.
Ecco, chiedevo se effettivamente facesse da f4 a f11 o se si "perde per strada", facendo (ipotesi) da f11 a f8 proprio per il breve tempo.
Un'ultima domanda: le lenti di una decina d'anni fa sono progettate per supportare, nel tal caso dovesse comunque coprire l'intero movimento, un elevato frame rate?
P.S. Non è che l'autofocus fa cilecca proprio per la minor velocità del diaframma?
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| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 11:56
Ma infatti è una prodezzs tecnica non tutte le fotocamere permettono le raffiche alle velocita piu elevate con l'af attivo non per il diaframma ma perche il sistema af in tempi cosi brevi non ha il tempo di calcolare allora l'af si limita alla prima foto e resta invariato per le successive, rare sono le fotocamere che mantengono l'af attivo durante le raffiche a 20fps, poi ci sono diversi metodi o l'af si effettua direttamente sul sensore o a traverso uno specchio secondario (giusto dietro lo specchio reflex) che rinvia la luce alla cellula af, ci sono anche sistemi ibridi come il dual-pixel o le fotocamere a specchio semi-trasparente...non credo che il limite venga dal diaframma (vedi per esempio le velocita elevate raggiungibili con gli otturatori centrali che funzionano come un diaframma) ma piuttosto dalla rapidita di calcolo del sistema af, certe fotocamere hanno 2 processori di cui uno dedicato esclusivamente all'af. |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 12:15
Grazie leo45, scusami ma non capisco quale sia la prodezza tecnica dell'autofocus che rimane fisso durante la raffica. Se il soggetto si muove rimane nel campo a fuoco per profondità di rapporto focale?
Perdona il tedio
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| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 12:32
No la prodezza è quando l'af funziona anche con le raffiche piu elevate (tipo la nuova canon 1dx3 o altre rare) ma non tutte lo fanno per esempio se leggi le specificazioni di certe fotocamere ti dichiarano : raffica a 12fps con af continuo ma fino 20fps con l'af attivo solo all'inizio della raffica (cioe fa la messa a fuoco e poi mantiene la stessa MaF per tutte le immagini seguenti)....certo è un po un "gadget" (come i piu alti ISO dichiarati che forniscono immagini deludenti) .....se il soggetto esce dalla zona a fuoco peggio per te, o scendi a 12fps (per esempio) o ti compri una fotocamera che mantiene l'af attivo anche alla cadenza massima ...ma in tutti i cssi non credo che il limite venga dai movimenti del diaframma. |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 12:52
Leo45 grazie, ci vorrebbe un filmato slow motion per capire se effettivamente tutti i movimenti siano sincronizzati: le tendine dell'otturatore a 1/8000 di sec, lo specchio che si alza e abbassa in 5 centesimi di secondo e il diaframma che percorre 30mm in chiusura e 30mm in apertura (lasciando perdere l'autofocus)
Se il modulo autofocus lavora decentemente fino a 5,6 suppongo che sia misurato sul diaframma |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:03
Eh no giustamente il calcolo e il movimento delle lenti dovuto all'autofocus è proprio quello che prende piu tempo d'altronde raffiche cosi elevate (con l'af) sono rese possibili solo recentemente grazie all'aumento costante delle capacita di calcolo dei processori delle fotocamere e che a volte come ti dicevo hanno un processore specifico per l'af e a motori ultra-rapidi per muoverr le lenti...le raffiche elevate esistevano gia all'epoca analogica e delle reflex interamente meccaniche...ma senza af, e forse effettivamente senza diaframma automatico...non mi ricordo, ti dovresti informare sugli accessori, specificazioni e modo d'impiego delle nikon f con motore a cadenze elevate e dorso speciale da bobine di 250 foto ...se non ricordo male. |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:19
Leo45 non ho dubbi sul calcolo del processore, la mia domanda (mera curiosità, niente di che) era se il diaframma copre l'escursione a cui è sottoposto.
Come da esempio (f4-f11) il movimento dovrebbe equivalere a circa 30mm, cioè in 5 centesimi di secondo fa apertura e chiusura delle lamelle. Ancor più se stessimo parlando di un 2,8 che dovrebbe partire da 71 mm di diametro per arrivare a 18 mm, quindi 53 mm di corsa all'andata e 53mm al ritorno, il tutto in 2,5 centesimi di secondo a movimento.
Ho provato con un cronometro manuale, quindi con il pollice appoggiato sul tasto: personalmente non sono riuscito a scendere sotto i 7 centesimi e ripeto, il pollice sul tasto, non 30mm di tasto |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:21
Perdonami leo45, però se modifichi i post in corso d'opera...  |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:27
5 centesimi di sec.mi sembra perfettamente fattibile meccanicamente (ti dicevo pensa agli otturatori centrali per gli obbiettivi mezzo e grande formato anche i modelli piu anziani coprivano tutto lo spostamento dall'apertura alla chiusura in 1/500 sec.) a me quello che mi stupisce meccanicamente parlando è il movimento dello specchio (o piuttosto degli specchi : quello per il mirino e lo specchio secondario per l'af) secondo me per permettere le raffiche a 20 fps devono veramente essere "speciali"
Ps si riscrivo e correggo a posteriori perche sono col telefonino e non riesco bene a scrivere
PS 2 : ormai quasi tutti i diaframmi sono elettro-magnetici e non piu a comando meccanico cio ha anche la sua importanza nella velocita di trasmissione del movimento. |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:44
Basta adesso che ho finito il mio panino e la mia birra in tua compagnia ti dico a piu tardi...ciao |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:44
Leo45 ti ringrazio di cuore per aver dedicato del tempo al quesito. Sei una persona pacata e gentile  |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 13:45
...altrettanto è stata una simpatica chiaccherata. |
| inviato il 22 Febbraio 2020 ore 14:00
Incuriosito dalla fattibilita del tuo test empirico sono andato a cercare il tempo di reazione medio umano, varia da 10 a 30 centesimi sec. 10 sono le persone altamente allenate con esercizi specifici....gli scimpanze sono 2 a 3 volte piu veloci al punto che osservandoli reagire l'occhio umano ha l'impressione che la risposta arriva prima dello stimolo..no è vero. |
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