| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 9:01
La fotografia è l'arte contemporanea che più spesso mi ha lasciato a bocca aperta, in tutti i suoi generi. Dalla Macro, che ti fa scoprire nuove galassie; alla Glamour, che sa farti ubriacare; fino all'Astrofotografia, che ti fa tornare coi piedi per terra. Ma è soltanto attraverso la Street Photography che ritrovo me stesso. Riuscire a cogliere quelle piccole sfumature della quotidianità che sanno trasformare l'ordinario in straordinario: è questa la sfida. Uno sguardo, un gesto, un'espressione. Nessun uomo è un'isola?! Io non credo! Direi anzi che è vero il contrario! E ogni volta che navigo tra questi arcipelaghi di anime, rimango ammaliato dalla varietà dei microclimi. Immagino di attraversarli con un sommergibile. La fotocamera è il mio periscopio. A ogni foto che scatto, è come se rubassi un fermo immagine all'ipotetico film che sto girando nella mia mente. Quanti personaggi principali in migliaia di sceneggiature per milioni di film che non vedrò mai! Alcuni vorrei abbracciarli forte, dir loro che andrà tutto bene… o sentirmelo dire. A differenza di alcuni streephers , che escono di casa appositamente per fare Street e, come pescatori di fiume, hanno la pazienza di appostarsi per ore aspettando il momento giusto, io non cerco le immagini che poi catturo. Sono le foto a venirmi incontro mentre cammino per andare a lavorare. La chiamano "serendipità" . Dedico alla Fotografia quel piccolo ritaglio di tempo che va da quando scendo dal treno a quando entro in metropolitana (e viceversa, durante il ritorno verso casa). Ma la mia giornata si concentra tutta in quel breve, prezioso, incredibile quarto d'ora. Mi piace pensare che sia il destino a farmi passare di lì in quel preciso istante e non un momento prima, o un attimo dopo. Essere nel posto giusto al momento giusto: ecco la Magia! La verità è che, scovare la bellezza tra le pieghe del quotidiano, mi fa stare bene. Tanto bene. Yanagihara ha scritto che per fare questo genere di foto bisogna entrare volontariamente in un mondo solitario, perché è un esercizio artistico di invisibilità. Ho compreso benissimo cosa intendesse dire perché, quando passo per la stazione, io mi azzero completamente. Devo farlo! È la condizione necessaria e sufficiente ad entrare in una "dimensione parallela" nella quale non mi è concesso apparire, se voglio restare, e dove ogni secondo è composto da infiniti attimi. Là c'è tutto il tempo che serve per accorgersi delle persone, per guardarle veramente. Per sentirle respirare. Di solito ci si sforza, chi più chi meno, di piacere, di essere belli per gli altri, senza immaginare che siamo più belli quando non cerchiamo di esserlo. Ed è per questo che io scatto: per fermare, prima che svanisca, l'infinita magnificenza dell'inconsapevole... testo completo su: www.robertodipatrizi.com/perch%C3%A9-sono-uno-streepher |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:09
cerca Alice Avallone Visioni Binarie |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:10
Roberto scrivi divinamente e mi son bevuto il tuo racconto con la suspence da pagina di un buon romanzo. Mi sembra proprio di vedere le scene che descrivi. “ quando sei su un treno, mentre corre, e guardi fuori dal finestrino. Campi arati, solchi di grano, tralicci, case rurali, greggi. Centri abitati, ruderi, fiumi, stradine di campagna. Capannoni, piccole centrali elettriche, grandi parcheggi vuoti. Lunghe gallerie buie. Cantieri, cave, scheletri di palazzine mai ultimate. Treni spaventosi che sfrecciano in senso contrario. Rimesse di caravan, campi sportivi, sfasciacarrozze. „ Penso che ci sono due modi di fare street. 1) Siamo isole ma è il mare che ci unisce (scriveva, più o meno, un poeta croato "se immergi un dito nel mare sei in contatto con tutti i popoli che quel mare bagna"). Quel mare è l'incontro di anime, di marinai dello stesso tempestoso mare.
 2) C'è anche il rubare, chiusi nel nostro guscio, un'espressione, un sentimento, un volto con cui non riusciamo a comunicare, ma in tal caso l'altro diventa oggetto della nostra caccia fotografica, a volte indispensabile per cogliere la spontaneità dell'attimo. Quì ho scattato e via anche se il bimbo s'è accorto.
 Son due vie che puntano alla stessa vetta: "far girare dall'altra parte il tempo e accarezzare di nascosto l'eternità." Grazie caro Roberto! |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:18
Roberto, hai una notevole capacita' di racconto, sia quando utilizzi la macchina fotografica che quando usi le parole. Ti ho messo fra gli amici senza chiedertelo, quelli con la nostro vizio (la fotografia), a volte sono anche un po' ladri... Ciao Ale. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:34
“ cerca Alice Avallone Visioni Binarie „ L'ho cercato ma non ho trovato niente a riguardo, neanche una quarta di copertina. Solo i link per acquistarlo. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:36
“ ...Son due vie che puntano alla stessa vetta... „ Grazie per le belle parole Fabrizio, sono contento che ti sia piaciuto quello che ho scritto. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:39
“ quelli con il nostro vizio (la fotografia), a volte sono anche un po' ladri „ Grazie Alessandro, mi ha fatto molto piacere il tuo commento. Ti ho messo anch'io tra le mie amicizie, molto volentieri. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:57
si ho visto dopo che ha tolto tutto e ne ha fatto un libro… intreno.wordpress.com/ qui c'era un pezzo del blog, purtroppo mancano le foto. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 13:31
“ qui c'era un pezzo del blog, purtroppo mancano le foto. „ Peccato. In compenso ci sono i commenti alle foto che trovo molto piacevoli. Lasciano immaginare il tipo di foto. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 20:15
Bravo Roby!!parole e concetti chiari.... |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 20:25
“ Bravo Roby!!parole e concetti chiari „ Grazie Giova! Ciao, buona serata! |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 20:47
Mi piacciono molto le tue street, anch'io ti ho messo da un po' (senza chiedertelo ) fra gli amici. Le stazioni ferroviarie sono uno dei posti piu' interessanti dove fare street e trovare attimi unici. Ciao, Carlo. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 20:57
“ Mi piacciono molto le tue street, anch'io ti ho messo da un po' (senza chiederteloMrGreen) fra gli amici. Le stazioni ferroviarie sono uno dei posti piu' interessanti dove fare street e trovare attimi unici. Ciao, Carlo. „ Grazie Carlo! Ne sono lieto. Sì, lo avevo visto ed avevo contraccambiato anch'io senza chiedertelo. |
| inviato il 17 Febbraio 2020 ore 9:37
@Ciao Roberto, non faccio street, eppure mi immedesimo molto in quello che hai scritto. Noi in fondo siamo tossicodipendenti. Andiamo in crisi di astinenza. Senza macchina fotografica non riesco a vedere il mondo. Senza un mirino che tagli tutto cio' che e' esterno all'inquadratura, vedo solo confusione e nulla mi sembra degno di essere ripreso. Ho una piccola a6000 che mi porto sempre dietro, raramente mi fermo a scattare, ma il solo portarmela dietro mi spinge a guardare il mondo. Ovunque io vada, anche nel giornaliero percorso verso l'ufficio, senza macchina fotigrafica, conta solo la meta, con la piccola a6000 in borsa, conta solo il viaggio. |
user90373 | inviato il 17 Febbraio 2020 ore 9:49
A volte penso:- "Sette miliardi di persone sono in grado di far a meno delle mie fotografie, che io stia solamente perdendo tempo? Per cosa poi? Per un commento, un like, una lisciatina, uno sfogo?". |
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