| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 18:49
@Tom: se volessi fare una prova dovresti procurarti una tavola ISO12233 (in rete trovi dei pdf hi res) e stamparla in formato adeguato (ideale 1m sul lato lungo).
Con la tavola di fonte alla camera a quel punto ti basta mettere su cavalletto in asse con il baricentro della chart e scattare a TA ed a diaframmi chiusi alle focali che ti servono.
Il processo non è semplice ma in rete trovi molto materiale sulla procedura.
Mio consiglio: prendila easy, esci e scatta su un pattern uniforme (un muro di mattoni ad es) e poi confronta la resa nelle varie parti del frame |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 19:45
Grazie Maurizio... Mi sa che ho già in mente una grande parete a facciavista |
| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 6:27
Non vedevo l'ora di tuffarmi in una discussione sugli ultrawide... che per me non servono a quasi niente, tranne le foto di interni, praticamente. Tutte le volte che li ho comprati li ho sempre rivenduti dopo poco, impossibili per me da usare al di fuori del cliché ultragrandangolare; ora ne tengo uno economico che utilizzo solo per le foto di interni architettonici.
Quante foto vedo rovinate dall'ultragrandangolo, con primi piani spropositati e assolutamente incongrui, volti e proporzioni deformate, soggetti piccoli piccoli e distanti, sassi per terra che assurgono a protagonisti, composizioni da mal di mare... per non parlare dell'immancabile deformazione prospettica e della quasi certa distorsione, non sempre corretta in post.
Il problema è l'erronea convinzione che l'inquadratura debba "far entrare nella foto lo spettatore" (ma chi lo ha stabilito???) e che il superwide aiuti a ottenere questo effetto; aggiungiamoci la tendenza sempre in agguato a spettacolarizzare le foto con vari escamotage, tra cui quello della focale.
Come si usa un ultrawide? Semplice: usandolo come se fosse un 50, evitando cioè di sfruttarlo come "insaporitore" per foto altrimenti insipide e rifuggendo, con alcuni stratagemmi, le deformazioni prospettiche che il superwide induce. Quindi: macchina in bolla, inquadrature frontali/centrali, punto di ripresa sufficientemente alto per evitare il cliché del fiorellino in primo piano, controllo delle forme nell'inquadratura e soprattutto di quello che avviene ai suoi bordi. |
| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 9:48
“ in una discussione sugli ultrawide... che per me non servono a quasi niente, „
Probabilmente perche li usi nel modo sbagliato.
Pensaci bene..
Come ho detto sopra, usando un 20mm su ff hai a disposizione un obiettivo che ti permette di ambientare i soggetti anche con scatti molto ravvicinati.
Ti permette di essere usato come un normale su formato quadrato. Ti permette crop su formati altrimenti impossibili da ottenere.
Hai sottomano un "distorsore prospettico" molto efficiente. Lavorando in crop su formato quadrato e spostando un poco l'inquadratura nelle regioni con piu distorsione prospettica, puoi modularla in modo molto preciso.
Puoi accentuare le linee di fuga di un ambiente, puoi comprimerle. Significa che puoi allungare o accorciare un corridoio o un vicolo.
In citta' come Venezia puoi fare degli scatti unici.
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| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 11:58
“ Non vedevo l'ora di tuffarmi in una discussione sugli ultrawide... che per me non servono a quasi niente... „
e qui si scatena la bagarre...
In realtà, Marco, sono più di 30 anni che mi diverto come un matto con il fisheye, e quasi 40 che uso il 20.
Scattando proprio le immagini che tu stimmatizzi, e sono felice di questo.
Come si suol dire: 'de gustibus...'
per me, 30 anni fa, c'erano solo due ottiche indispensabili in un corredo. il 300 f2.8 ed il fisheye (allora non c'era l'inflazione portata dalla gopro)
proprio in questi giorni sono in viaggio in oriente, corredo: due DSLR, una compatta, 16 fisheye, 24-105, 70-300 e c'è pane per tutti...
I supergrandangolari sono le lenti che più si avvicinano alla percezione visiva umana, dove la visione laterale serve alla percezione del movimento e quella centrale al dettaglio. L'impiego dei 'super' consente di restituire (per primo a me e poi, eventualmente, allo spettatore) la percezione di immersione nell'ambiente o nell'azione che ho vissuto, ed i dettagli laterali acquisiscono un'importanza da protagonisti, dove, invece, con altre lenti possono diventare anche elementi di disturbo.
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| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 12:08
personalmente sto usando spesso il 10-22 su apsc canon, è molto difficile da "domare" riuscire ad avere tutto a fuoco a mano specialmente sui bordi è quasi impossibile perchè non essendo super nitido e volendo una maggiore pdc si alzano i tempi di scatto, allora uno prova ad alzare gli iso per evitare il mosso, insomma ho cominciato ad ingaggiare una guerra con questo obiettivo, impostato sul 22 mi da un angolo di campo intorno al 35 che si gestisce sicuramente un po meglio ma non è facile assolutamente. |
| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 12:54
Non mi era chiaro che fosse l'UWa a mettere forzosamente il fiorellino in primo piano... ho sempre pensato al contrario che fosse il fotografo, ma evidentemente mi sbagliavo.
Grazie Marco! |
user109536 | inviato il 15 Febbraio 2020 ore 13:39
Quello degli interni è proprio il campo dove non si dovrebbero usare gli ultrawide. Quando guardi una camera d'albergo fotografata con questi obiettivi ti dici accidenti quanto e grande ma quando entri ti trovi in un buco. |
| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 20:39
Grazie a tutti del riscontro e dei bei esempi, mi rendo conto che sono focali molto molto particolari e che richiedono una grande dose di applicazione. Apprezzo molto i consigli che mi avete dato |
| inviato il 15 Febbraio 2020 ore 22:04
@salt ho una curiosità: nella foto col ferry c'è un forte contrasto fra il colore dell'asfalto e tutto ciò che è sopra l'orizzonte; era già così o lo hai enfatizzato (come?) |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 10:53
non ricordo benissimo, e' una foto di qualche anno fa. Ed avevo fatto diverse prove.
Se non ricordo male e' un doppio scatto. Uno freddo fatto all'imbrunire con ancora luce sufficiente per cielo e traghetto ed uno caldo fatto di notte. La luce arancione proviene dai lampioni di illuminazione del passaggio pedonale che vedi a destra.
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| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 12:08
Gli uwa sono lenti molto attraenti ma non facili da usare, hanno un grande angolo di campo che apre grandi spazi che vanno riempiti con qualcosa di significativo, il rischio di errore compositivo è molto alto e bisogna farci la mano.
Indispensabili nel reportage dove gli spazi sono stretti, come in uno slot canyon
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1282413&srt=data&show2=2&l=it
Interessanti se usati a livello del terreno per dare profondità alla scena
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=110392&srt=data&show2=4&l=it
O quando si vuole dare l'idea del contesto in cui il soggetto è inserito
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=89466&srt=data&show2=4&l=it
Raccolgono anche grandi quantità di contrasti tonali visto l'ampio angolo di campo, pertanto l'esposizione va gestita bene, magari con doppie esposizioni se non si ha un sensore dalla grande dinamica
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=265144&l=it
Insomma lenti difficili da usare ma tutt'altro che inutili in tutti i campi della fotografia.
Solo un consiglio: comprarle buone, non al risparmio, nitide da bordo a bordo altrimenti nel landscape ti fanno bestemmiare (come il buon vecchio 17-40 dai bordi non proprio perfetti..), tieni infine conto della curvatura di campo sempre presente a queste focali, per cui ciò che è a fuoco al centro potrebbe non esserlo ai bordi, soprattutto a diaframmi aperti ed a brevi distanze.
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user109536 | inviato il 16 Febbraio 2020 ore 13:48
Pisolomau, hai fatto un ottimo riassunto di situazioni dove queste lenti sono molto interessanti. |
| inviato il 16 Febbraio 2020 ore 18:14
Chiarissimo pisolomau, grazie. Ottimo il consiglio sulla messa a fuoco |
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