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Parliamo di mirini







user120016
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inviato il 13 Febbraio 2020 ore 23:39

Fileo, mi è piaciuto molto questo excursus storico sui sistemi di inquadratura. Personalmente, da utente di banco ottico e di folding posso dire che il vetro smerigliato per me rimane il top. A seguire i mirini a pozzetto delle medio formato (il gigantesco pozzetto della GX680 è una goduria di prima classe).

Detto ciò, mi permetto di aggiungere (e spero arricchire) il primo post.

-le acrobazie meccaniche di cui parlavi per correggere l'errore di parallasse con la Mamiya 330, consistevano in un sistema che permette di sollevare la macchina (su treppiedi) della misura esatta per portare la lente inferiore (che impressiona la pellicola) all'altezza di quella superiore (che inquadra) al momento dello scatto. Si chiama Paramender.

-la visione capovolta e speculare dei banchi ottici può essere corretta mediante apposito visore reflex. Toyo view ne produce diversi tipi, molto buoni ma non proprio a prezzo popolare.

-infine esistevano le folding con triplo sistema. Mi riferisco alla Horseman 985 (ma anche la 970 e 980) che hanno vetro smerigliato, mirino galileiano con cornici per le diverse focali, e mirino a telemetro che, con le apposite camme, consente la messa a fuoco anche a stima. Sì tratta di una delle poche macchine di grande formato (il nativo è un 6x9 ma permette l'uso di pellicole piane 4x5 pollici) utilizzabile anche a mano libera. Un gioiello di ottica e di meccanica.

Scusate l'intrusione MrGreen

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2020 ore 8:56

@Domenico Mancuso
Vedo che qualcuno apprezza un contributo che voleva essere essenzialmente storico e tecnico, cercando di far capire a tutti che non hanno senso le "guerre" tra reflex e ML.
Ricordo le Horseman, le "foldingone", macchine interessanti, perché trasportavano all'aperto la qualità e le possibilità creative di un banco ottico.
Giorni fa ho visto la mostra di Basilico al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Interessantissima sia per la quantità enorme di immagini di qualità pazzesca, e poi quel documentario girato in una Beirut distrutta, con un "pazzo" che se ne andava in giro a fotografare con una Linhof in spalla, meritava da solo la visita.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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