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fotografia a colori e fotografia in b.n. : quale la piu' difficile ?


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avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 23:08

Sono due modi diversi di fare fotografia , ... non c'è uno meglio dell'altro,... sono tutti e due belle e sono tutti e due da capire e da studiare,... questo secondo il mio metro di giudizio.

avatarjunior
inviato il 07 Febbraio 2020 ore 18:44

Magari più che una questione di "lingue" io la definirei una questione di "messaggio". Giustamente ognuno ha la propria preferenza e il proprio modo di vedere lo scatto prima di realizzarlo, però io amo sia le foto a colori che le foto B/N, uso l'uno o l'altro a seconda del messaggio che voglio trasmettere con il mio scatto.
Esempio: ho usato il B/N in diversi scatti di street fatti in Thailandia, dove la scelta cromatica permetteva di enfatizzare la gravità della povertà dei soggetti ritratti. Il colore in questo caso sminuiva tale aspetto, rendendo invece quella realtà più...accettabile, se mi passate il termine.
Viceversa ho preferito uno scatto a colori quando ho ritratto dei bambini che giocavano con le bolle di sapone di un animatore ad una fiera. In quel caso il colore non era un elemento di disturbo per il messaggio della foto, anzi! i colori vivaci enfatizzavano le emozioni di quel frangente

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 0:33

"Complicare è facile, semplificare è più difficile".. (Cit. Bruno Munari)

Trovo più difficile fotografare in bianco e nero, perché tolti i colori restano solo i volumi sotto la luce.

Spesso una foto che funziona a colri passandola in BW sembra diventare insignificante.

Ma quelle poche volte che la foto funziona in BW risulta bella anche a colori.
E si tratta di una foto riuscita.

Ad ogni modo non voglio dire che è facile usare i colori, anzi ..
Basta studiare un po di teoria dei colori o grafica pubblicitaria per capire che non vanno usati a casaccio: non mi basta fare click per dire che ho fatto una foto a colori, serve impegno come per il BW.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 7:36

Per me è infinitamente più difficile il bianco e nero, ovvero pernsare alla foto in bianco e nero.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 8:20

Il più difficile è quello che non è nelle nostre corde.

avatarsupporter
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 8:44

Io sono nato fotograficamente con il colore e per anni in analogico ho utilizzato le diapositive che erano l'unico supporto che riproduceva abbastanza fedelmente i colori della realtà. Per me il colore è un buon mezzo per documentare in modo più o meno efficace quello che vedo, mentre il B/N accentua la visione personale della realtà. In questo senso è più difficile perché richiede uno sforzo progettuale maggiore.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 8:44

Quale è più difficile?
Semplice, quella verso la quale senti meno attinenza!
Se chiedi a Francesco Merenda, per esempio, ti risponderà che non avverte grande attrazione per la fotografia a colori, pur riconoscendone la notevole forza attrattiva e coinvolgente.
Se chiedi a me ti rispondo che sento netta la forza evocativa del bianco/nero, la sua capacità di arrivare all'essenza delle cose, per non dire che esistono soggetti e situazioni che per la loro intima essenza si dovrebbero riprendere solo in B & N eppure ... eppure non riesco a concepire un mondo che non sia a colori!

avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 9:37

A volte si virano fotografie in B/N perchè a colori non avrebbero senso. Solo perchè in certi generi fa più figo.
Alla faccia della plasticità o della narrativa bloccata nel tempo. Vedi Nudo artistico o Street.
Una forma tronfia per dire "Aho! io sò figo, scatto in B/N perchè io sono come Salgado e voi nun siete una ca xxo!"
Il B/N andrebbe usato "cum grano salis" e non come la nutella sul pane, che spesso diviene come la foto in B/N, Cucchiai di Nutella con molliche di pane.

avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 10:47

Ottimo paragone Giulio!!!!! mi è piaciuto davvero tanto :D

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 11:03

Solo chi ha fatto tante foto in b/n per necessità (prima il colore costava), può capire come sia più difficile il colore

avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 11:10

Ti capisco, nel 1975 stampavo con un UPA5 poi riusci a comprare nel gli anni 80 un IFF quodgon che ancora ho. Pizze da 250 negative in B/N da caricare sui rullini ... Il colore costava. Provai a stampare sia negative che dia a colori. Costava un botto ugualmente, soprattutto le dia, cibachrome.

avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 11:49

"Un immagine in bianco e nero è subito percepita come arte, perchè noi non vediamo così....il bianco e nero nasce inventato..... al contrario interpretare il colore è più difficile proprio perchè tutti vediamo a colori".
E' tutto virgolettato perchè non è farina del mio sacco ma parole di Franco Fontana tratte dal libro Fotografia Creativa. Si può essere d' accordo o meno ma che una fotografia in bianco e nero generalmente colpisca più di una a colori, almeno al primo sguardo, secondo me è vero.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2020 ore 13:47

strumenti differenti per risultati, altrettanto differenti!
facciamo finta che siano dipinti/disegni... se possiedo solo le matite di tutte le gradazioni di Koh i noor, avrò una lettura differente già nella mia mente! cercherò magari di fare un ritratto ad una ragazza i cui occhi mi ispirano gioia! dovrò comunicare agli altri questa gioia che io vedo, e potrò farlo "solo" tramite i chiaro scuro, le luci...etc.
diversamente se posseggo una tavolozza di colori ad olio si Maimeri avrò un approccio completamente differente, e magari ambienterò questa ragazza, in un bel giardino di fiori colorati (che accentuano la mia idea di gioia)!
Nella fotografia è similare! Chiaramente le nostre abitudini, esperienze, cultura, ci spingeranno in una direzione piuttosto che un altra! Direi che non esiste una strada più semplice! sono entrambe difficili! ;-)

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2020 ore 12:38

Prendo spunto da questa sintesi di Pierfranco che cita altri e prova a riassumere:

Il succo è tutto in questa frase. E' una scelta di linguaggio
“ Penso comunque che siano due linguaggi differenti, e come tali è necessario imparare a scrivere in due lingue ?


E in questa che segue, che di fatto amplifica la prima che ho citato
“ Perché, con tutti i limiti e le peculiarità del mezzo, il colore ha la tendenza a richiamare il suo referente reale in modo piano e descrittivo.
Il b/n non può farlo. E il suo riferimento all'oggetto è analogico, potremmo dire anche metaforico in senso generico. ?

(con il colore, descrivi l'oggetto per come è nel reale, mentre un'immagine bianconero è sempre un richiamo all'idea dell'oggetto e non è mai una sua rappresentazione reale)

“ E' una lotta tra sogno e realtà ?

Et voilà


Riguardo la prima parte
Penso comunque che siano due linguaggi differenti, e come tali è necessario imparare a scrivere in due lingue

condivido ed a mio avviso si deve aggiungere non solo scrivere ma anche pensare in due lingue.
Il linguaggio b/n ha un retaggio che parte dagli albori della fotografia, ed ha avuto modo di essere maggiormente studiato, analizzato ed assimilato.
La continua lotta, assai sentita nella fase primordiale, tra fotografia-realtà VS fotografia-inganno, aveva nella prima aveva un limite insuperabile: il mondo che vediamo è a colori, per cui un certo tipo di esigenze funzionali richiedevano altri tipi di accorgimenti. Nello stesso modo però la mancanza del colore poteva (e può essere sfruttata) come un vantaggio.

Provo ad essere più chiaro.
Ritengo che siano sottovalutati, se non addirittura trascurati, i meccanismi percettivi dell'essere umano, assolutamente meccanici ed indipendenti dalla nostra volontà.
Qualche stupido esempio di meccanismo automatico nell'osservare un frame:
- andiamo sempre a cercare prima l'oggetto più grande rispetto al minore;
- andiamo prima a cercare l'oggetto con il colore più evidente rispetto agli altri.
- se combiniamo i due meccanismi quale è prevalente, l'oggetto più grande o l'oggetto più vistoso?
Nella costruzione grammaticale del linguaggio fotografico è bene avere chiari questi meccanismi percettivi quando stabiliamo chi sia il soggetto e come debba essere valorizzato.
- il nostro cervella automaticamente completa anche quanto non solo non si vede, ma anche quanto sia sbagliato.
Nel primo caso in una foto di un semaforo in bianco e nero, noi riusciamo a sapere quale sia il colore acceso, grazie ad un sistema convenzionale che il nostro cervello recepisce automaticamente.
Nel secondo caso casi le parti sbagliate non ci impediscono di rettificare e comprendere pienamente.
Esempio?
Qeullo ceh sto scvrivedno lo tsai lggedno e capnedo.

Passiamo invece alla parte che non condivido, e che viene data per scontata, a mio avviso in modo troppo frettoloso:
con il colore, descrivi l'oggetto per come è nel reale

Secondo me no.
In tal caso, tornando all'antico dilemma fotografia-realtà VS fotografia-inganno quello che prima era un limite per il b/n, una volta scoperto che si può fotografare a colori, viene estremamente semplificato perchè si aggiungono altri problemi,

E vero che il mondo è a colori, ma non tutte le foto a colori sono quelle reali.

Se penso alle foto di Ghirri, tutto penso meno che al mondo reale.
Lo stesso potrei dire per Hass ed altri, o più semplicemente per la paesaggistica e chi più ne ha più ne metta.

Vale ancora l'assioma di partenza?
Secondo me no.
E' più reale una foto di Winogrand in b/n o una foto a colori di Leiter?
O viceversa è più sogno una certa fotografia di Kertesz in b/n o una fotografia a colori di Matt Stuart

La differenza non sta, secondo me, nella dicotomia sogno-realtà.
Sia il sogno che la realtà possono essere perfettamente rappresentati, in modi diversi, sia con l'uno che con l'altro linguaggio.
Ma ho già scritto troppo, magari ci torno.

Concludo rispondendo alla domanda iniziale del topic, con una ovvietà anche se
mi piacerebbe sentire i vostri pareri , escludendo frasi tipo " dipende dal soggetto/contesto " , "non esiste un genere piu' difficile " , o altre banalità' del genere .


Non esiste un modo più facile ed un modo più difficile. Semmai esiste una maggior predisposizione individuale verso l'uno o l'altro.
Risposta banale?
Vero, ma è banale perchè la domanda stessa è banale.
MrGreen
;-)




avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2020 ore 13:31

Grazie per la risposta , molto esauriente ed efficace .

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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