| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:58
“ Certamente! E in molti altri campi (commercialisti, avvocati etc). Vivremo un cambio di paradigma epocale che sconvolgerà tutto! „ Sicuro. Già è sufficientemente così e lo sviluppo è esponenziale quanto basta perché sia questione di ben poco. Non sono un nostalgico in genere, ma mi preoccupa solo una cosa... Terminator sul commerciale, Blade Runner sul colto.... oh, nemmeno uno che in questa evoluzione ci veda un mondo felice Speriamo il mondo ci sorprenda |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:59
“ Le macchine fanno cose molto complesse e molto in fretta, ma in modo stupido „ Sky, fidati, non è così. Molto presto gli stu.pidi saremo io e te |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:00
La PP è come il make up per una donna. Se non esce dal computer, non ha bisogno di truccarsi. Può girare "raw style" in ciabatte e vestaglia. Se invece esce per una occasione pubblica, il make up è obbligatorio. Il tipo di pp dipende da dove verrà osservata: leggero per il facebook di giorno, più inteso e sofisticato per una galleria di sera. C'è chi lo fa appena accennato perché non ne ha bisogno. C'è chi calca la mano perché vuole essere emergere, anche a rischio di rasentare il grottesco. C'è chi passa di livello e sceglie la fluidificazione della chirurgia estetica. E' questione di mode, gusti, stile, capacità, abitudini, manie, paure e, ovviamente, punto di partenza. Tutto questo vale da migliaia di anni, ben prima che la fotografia esistesse. E' più probabile che in futuro sparisca la fotografia che le azioni atte ad alterare la percezione della realtà. |
user1856 | inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:01
“ Ci siamo abituati alla velocità . E la velocità é sempre parente della fretta e del risultato più scarso . „ Sì la velocità porta a risultati inferiori. Ma almeno nei tuoi progetti personali puoi ancora gustare la straordinaria bellezza del soffermarsi, pensare ed attendere. Puoi rallentare e gustarti un buon torbato davanti al caminetto facendo viaggi con la mente su come potrà essere il tuo prossimo progetto. Puoi disegnarlo sul tuo blocco per gli appunti. Magari con un pennino e china per ascoltarne il suono sulla carta. E poi togliere e togliere e togliere. Togliere i pensieri veloci che tolgono lucidità. Togliere i pensieri sulle scadenze. Pensare solo al sottofondo dello schioppettio del legno che arde gustandosi il profumo del buon whisky tra le mani. Poi andare a dormire leggeri con solo i pensieri del nostro bellissimo prossimo progetto. |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:01
Tra poco le nostre capacità individuali non conteranno più nulla. |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:03
“ Io sono molto preoccupato.... „ ... E non puoi nemmeno dire come i nostri nonni: "quel giorno non ci sarò più" |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:07
Mah Francesco, io di certo non rinuncerò mai al fatto di fare da me le mie cose. Sono allergico a qualsiasi ausilio di simil-intelligenza che decida al posto mio. Sul lavoro, in cucina, in auto, e perfino in fotografia. Odio i preset e tutto ciò che è preconfezionato. |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:10
“ Ma almeno nei tuoi progetti personali... „ Ecco Cos: in questo c'è secondo me la chiave di volta. Il "movimento" andrà dove andrà a prescindere da tutti noi. Ma a livello individuale, per ora almeno, una possibilità di scelta minima c'è. Però bisogna fare i conti con molte cose che, anche qui, leggiamo ogni giorno. Insistere su "conta il risultato", sul "un miliardo di megapixel è meglio averceli", oppure "se posso clonare anche mia suocera perché non farlo", la battaglia è persa. Se ti piace andare a correre al mattino, non importa quanto siano sempre più veloci le automobili. |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:11
“ Mah Francesco, io di certo non rinuncerò mai al fatto di fare da me le mie cose. Sono allergico a qualsiasi ausilio di simil-intelligenza che decida le cose al posto mio. Sul lavoro, in cucina, in auto, e perfino in fotografia. Odio i preset e tutto ciò che è preconfezionato. „ I vecchi sono sempre refrattari Ma pensa a cosa avrebbe detto tuo nonno rispetto allo stare su un forum, su internet, a mezzanotte |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 0:11
Per tornare al ritocco, mi piace sperimentare con i cursori che faccio scorrere a piacere finchè riesco ad ottenere ciò che voglio. Le cose già pronte, anche se bellissime, non le sopporto. |
user68000 | inviato il 15 Gennaio 2020 ore 1:51
e se passate dalla mia pagina, leggete cosa c'è scritto sotto "Contatti: Sito Web" |
user68000 | inviato il 15 Gennaio 2020 ore 2:02
“ E non si illuda che crede di essere avvantaggiato perché ben conosce la post (per esempio): chi di lama ferisce... „ ... perirà così
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| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 7:13
E' dai suoi albori che la fotografia evolve nella direzione di una sempre maggiore facilità di produzione di immagini, dalla brownie ai programmi all'autofocus fino allo smartphone con fotocamera incorporata. Le innovazioni hanno progressivamente allargato, fino a renderla universale, le platee dei fotografi e dei fruitori di immagini fotografiche; ma la democratizzazione della pratica e della fruizione fotografica non ha coinciso, evidentemente, con un aumento della cultura visiva. Con l'epoca digitale le grandi innovazioni sono due: la condivisione e il fotoritocco alla portata di tutti. Riguardo alla condivisione il suo risultato più evidente è il fatto di essere sottoposti quotidianamente a migliaia di immagini, con un effetto di appiattimento che non diminuisce neanche in canali "selezionati" e frequentati solo da fotografi come ad esempio le gallerie del sito che ci ospita, dove anche foto ottime vengono ignorate, a favore di immagini tanto perfette tecnicamente quanto canoniche dal punto di vista dell'impianto visivo, spesso dei veri e propri clichè. Riguardo al fotoritocco, che distinguerei dalla necessaria postproduzione, nessuno può paragonare le pratiche del passato, che riguardavano una minima parte di fotografi e fotografie e che richiedevano un'enorme perizia tecnica, alle pratiche attuali, che sono di massa e con le quali bastano pochi click per rimuovere da una foto l'elemento ritenuto di disturbo, o fondere due scatti in uno; oggi ogni possessore di smartphone è un potenziale fotoritoccatore, avendo a disposizione dei software che, ad esempio, migliorano l'aspetto del viso. Mi sono già espresso sul fatto che se la fotografia è un linguaggio il fotoritocco agisce sul registro del linguaggio, rendendolo il più delle volte inadeguato o kitsch. Basta non abusarne, dice qualcuno facendo esempi gastronomici o di altro genere; ma per usare un'analogia automobilistica, cosa succederebbe se da un giorno all'alto ogni cittadino possedesse una Ferrari da 300 km/h, o una pistola carica nel cassetto? Hai voglia a dirgli di predicare prudenza, il risultato sarebbe un drastico aumento di incidenti e morti. In fotografia fortunatamente morti non ce ne sono, ma una vittima sì: il significato di fotografia sta progressivamente slittando verso l'immagine, emarginando pratiche che sono state la colonna portante della fotografia nella storia: la fotografia amatoriale, la fotografia giornalistica, la fotografia documentaria e tutta quella fotografia intesa come visione critica del reale. |
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