| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 16:57
“ Ma nessuno di voi ha mai visto un cielo bianco? Il colore di un cielo mentre nevica o a neve caduta? „
ma magari la neve, qua è spesso quasi bianco senza texture anche in quelle giornate di mezza estate tristi e umidicce. |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 17:08
Qui grigio 18%. Praticamente il paradiso degli esposimetri. |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 17:30
Ah, come la pianura padana non c'e' nulla che regali cieli immensi e immenso amore... 
Comunque perfino qui oggi c'e' la nebbia. |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 17:32
“ Ah, come la pianura padana non c'e' nulla che regali cieli immensi e immenso amore... „
Ad amore qui andiamo fortissimo!
Sono i cieli che non abbiamo capito dove stiano |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 17:48
Io che sono un po' su per le valli il cielo lo vedevo, ma era banale. Ci fossero state due nuvolette...  
@ ? ?
Morale, un minimo va fatto |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 18:07
Hai la post a disposizione, facci un po' quello che ti pare! Non ci sono abbastanza regole nella vita da seguire?   |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 18:12
Verissimo. .. Grazie a tutti!!! |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 18:13
“ Ma in Fotografia, digitale o pellicola che sia, di reale, non c'è assolutamente un razzaccio di nulla. „
Se uno considera attentamente queste parole, considera che la fotografia è un linguaggio che ciascuno usa a modo proprio. Non è un documento reale, come la gran parte della gente crede. |
user183552 | inviato il 14 Gennaio 2020 ore 10:11
Ho già espresso il mio parere.Credo che oramai,come è stato riferito,le moderne fotocamere altro non siano che
"computer con l'otturatore".Alcune produzioni le trovo semplicemente aberranti.
|
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 10:17
“ Buondi', sono nuova e ho appena aperto una discussione riguardante la post (spero di non aver creato un post doppione) parlavo di questo tipo di foto: www.instagram.com/fabio_capuani_photographer/?hl=it come mai riscuote molto successo? (circa 21.0000 follower……) eppure non vedo foto cosi' qui sopra Juza ne sul sito della Canon dove ero registrata „
A giudicare dalla discussione rimossa e dal profilo cancellato, credo che chi, dall'altra parte, avesse pensato che l'autrice fosse in realtà tale fotografo di cui parlava, ci avesse preso! |
user183552 | inviato il 14 Gennaio 2020 ore 10:47
Ho già espresso il mio parere.Credo che oramai,come è stato riferito,le moderne fotocamere altro non siano che
"computer con l'otturatore".Alcune produzioni le trovo semplicemente aberranti.
|
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 10:51
“
A giudicare dalla discussione rimossa e dal profilo cancellato, credo che chi, dall'altra parte, avesse pensato che l'autrice fosse in realtà tale fotografo di cui parlava, ci avesse preso! MrGreen „
In ogni caso, chiunque fosse, ha fatto una magra figura. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 11:13
@Nicodigio Clamoroso |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 11:54
uso = utilizzo corretto, moderato
abuso = utilizzo scorretto, esagerato
es. uso di alcolici; abuso di alcolici
Le argomentazioni a favore del fotoritocco ad libitum sono sempre le solite (e il sensore non è già un'alterazione? E la pellicola? E il bianco e nero, allora? e il ritaglio dell'inquadratura? E i fotoritocchi "storici", che ci sono sin da Daguerre? E Bibbiano?), ma nessuna di questa è convincente. Se la foto è un linguaggio ogni linguaggio ha più registri e ogni registro ha le proprie regole: il linguaggio del telegiornale non è quello di una fiaba né quello di un inventario, quello colloquiale non è quello ufficiale e così via. Generalmente la postproduzione "esagerata" sposta la comunicazione, anche non cercata, su un registro improprio: nessuno compila la lista della spesa usando gli endecasillabi danteschi, eppure in fotografia c'è chi compie operazioni del genere, in maniera assolutamente involontaria, inconsapevole e in fin dei conti anche comica. In questo senso c'è un fotoritocco funzionale alla narrazione visiva e un fotoritocco che non lo è, che magari scimmiotta qualcosa di già visto.
Per la maggior parte delle foto, che hanno uno scopo documentario nel senso buono (documentare un tramonto, un'atmosfera, una scenetta buffa in strada, un paesaggio, la festa di compleanno, i figli che crescono, i viaggi ecc.) la migliore postproduzione è quella che non si nota, quella che mette in contatto lo spettatore della foto con la scena ripresa dal fotografo, trasportandolo nei suoi occhi a livello emotivo e razionale e non soltanto visivo. "Trucchi" come l'hdr, l'ipersaturazione, il fotomontaggio attirano l'attenzione su di sé e deviano l'attenzione dello spettatore della foto, lo distraggono, puntano il dito sulla presunta arte del fotografo e non su quello che è stato fotografato. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 11:59
la pp è il solito post che sbuca nei forum ciclicamente .
in questi post ci sono sempre le due frasi " la facevano anche con l'analogico " , " basta non esagerare " .
i problemi principali sono due : il bianco a livello tecnico , e l'uso dei software .
il terzo è il buon gusto .
purtroppo il 90 % dei fotografi nell'uso della pp conosce solo una via : aumentare il contrasto , il clarity , la vividezza , aprire le ombre , diminuire le luci .
perche' il fotografo medio non sa usare questi programmi , o per lo meno non li sa usare bene .
nelle scuole di fotografia ci vogliono 3 mesi per insegnare l'uso di questi programmi .
perche la pp è molto difficile . perche i fotografi ad alto livello non post producono nulla . lo fanno fare a una persona specializzata .
io stesso ho provato a mandare a Roma un file a un noto post produttore . al ritorno la foto ( perfetta ) aveva 200 livelli di pp . ripeto ...200 .
un altro problema enorme è che molto spesso questi orrori piacciono : ho letto apprezzamenti a foto di paesaggio con rossi che neanche su Marte li trovi , verdi smeraldo , tutto con un ultra clarity e con cieli irreali .
e piacciono .
ho visto le vignettature su alcuni ritratti (alcune bianche ..sic ...).
e piacciono .
ho visto cieli degradanti effetto polarizzatore ( ovviamente sparato )
e piacciono
questo è il dramma di una spirale kafkiana senza fine .
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