| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 17:47
Si ma non si vive solo di cliché.... Si possono passare ore in stampa anche scattando con una gx9. si possono avere rituali e rilassarsi suo sentieri di montagna anche con la a7r3. Si può capire di fotografia e di transizioni di sfocato anche con una ml.... A volte pare che solo chi scatta a pellicola e con banco ottico sia un fotografo puro e preparato. Ma non vi è passato mai per la mente che chi è rimasto lì in realtà si è perso un bel po' di cultura? Credo che tutte le esperienze sono positive se vissute con positività e di conseguenza tutti i mezzi che si usano per viverle hanno un senso. |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 17:48
“ Senza contare che i telefoni hanno una minima MAF veramente cortissima... „ Vero, ma gli smartphone possono fare mappe di profondità, cosa che le fotocamere, anche con il dual pixel, si sognano. Considerate che il bokeh è una convenzione visiva finalizzata a focalizzare lo sguardo su un piano, "simulando" la profondità della visione stereoscopica. Parlo di "convenzione" perché ci è entrata nella testa con la cultura. Leonardo da Vinci nella gioconda mica ha fatto il bokeh per dare profondità! Un pigmeo della Papuasia chiederebbe: "ma perché non si vede nulla dietro il soggetto?". Anzi, a dirla tutta, a me l'ha chiesto anche qualche persona molto anziana guardando qualche foto con il magico sfocato. Beata sincerità! Anche i nostri occhi hanno una PdC molto ampia. Basta mettere un dito a 50 cm dal naso e con la coda dell'occhio notare cosa si vede dietro: tutto a fuoco. Il bokeh non è la via finale per la tridimensionalità su una immagine piana. E' un espediente convenzionale. Come 1/50 sec nel cinema. Come il tilt per simulare modellini con i panorami. Sono solo abitudini visive. Queste premesse fanno prevedere che gli smartphone multilente possano fare in software, ben di più di quello che può fare un obiettivo a grande apertura. Le fotocamere simulano il sistema visivo, mentre i cellulari lo emulano. Non c'è storia: è solo questione di tempo, capacità di calcolo e algoritmi. |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 17:53
Si dice smarmellamento Cmq anche a me spesso viene fatto notare come difetto il troppo sfuocato dietro da persone non avvezze alla fotografia o abituati alle compattina e smartphone... e uso micro43 |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:06
“ Si dice smarmellamentoMrGreen Cmq anche a me spesso viene fatto notare come difetto il troppo sfuocato dietro da persone non avvezze alla fotografia o abituati alle compattina e smartphone... e uso micro43 „ anche un tempo si cercava, quasi sempre, di avere più zona nitida possibile, si usava l'iperfocale, ci si aiutava con i grandangolari..... insomma era un plus |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:20
Penso di poter affermare che a parte Domenico, che fa ancora qualche rullino, si stia parlando esclusivamente del mondo digitale, io personalmente sono felicissimo di Photoshop, mi permette un controllo dei toni inimmaginabile in analogico, e non solo!!!! Forse non mi sono spiegato bene, personalmente penso che il mezzo sia solo un mezzo.... Se un telefonino mi permette di avere un controllo sull' immagine paragonabile ad un banco ottico e con uguale qualità, magari, ben venga, quello che temo è che per una massificazione estrema si perda la capacità di poter dirigere la ripresa. Non importa come , ma che si possa fare! Che si facciano le auto elettriche con il cambio automatico, ma che rimangano Ferrari, Maserati, Porsche, Alfa Romeo, che non servono solo per andate da A a B. Altrimenti non ha più senso nulla, Caravaggio, Mozart, Piana, o chi volete voi, che non hanno fatto nulla per andare da A a B, ma...... |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:25
“ Queste premesse fanno prevedere che gli smartphone multilente possano fare in software, ben di più di quello che può fare un obiettivo a grande apertura. „ Ma a questo punto sarà fotografia o grafica? Nel senso, quando i software aggiungeranno informazioni che attraverso la lente non sono arrivate ma sono "simulate" è la stessa cosa? Questo dubbio me lo faccio anche quando si parla di interpolazione. Ovviamente i limiti del "quanto è giusto" presumo siano soggettivi. |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:27
Già mi chiedo in certe postproduzioni quanto sia la parte di fotografia e quanto quella di grafica |
user120016 | inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:44
“ Penso di poter affermare che a parte Domenico, che fa ancora qualche rullino, si stia parlando esclusivamente del mondo digitale „ Ma infatti anche per me era chiaro che si stesse parlando di telefoni con automatismi ed AI vs macchine fotografiche "in toto" (digitali ed analogiche) con controllo completo di tutto il procedimento fotografico. “ A volte pare che solo chi scatta a pellicola e con banco ottico sia un fotografo puro e preparato. Ma non vi è passato mai per la mente che chi è rimasto lì in realtà si è perso un bel po' di cultura? „ Penso sia un'impressione sbagliata perché non è il mezzo a rendere preparato il fotografo. Sul concetto di "purezza" del fotografo poi, penso che si parli del nulla. Sulla questione del perdersi un bel po' di cultura, penso che anche lì sia sbagliato generalizzare. Personalmente ho usato per qualche tempo delle fotocamere digitali (in casa ho un corredo che usa mia moglie da svariate migliaia di euro) ma semplicemente non mi ha mai convinto per cui non penso di essermi mai perso nessuno step culturale/tecnologico solo perché non è mai scattato il feeling ed ho deciso di continuare solo con la pellicola... (P.s. non faccio solo qualche rullino ) |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:46
Cari miei, mi preme ricordarvi che la visione umana è il risultato di innumerevoli interpolazioni di "fotogrammi" in sequenza continuamente elaborati e confrontati con quelli immagazzinati e continuamente rielaborati fin da quando eravamo bambini in un DB di immagini organico usando un sistema esperto chiamato cervello... E se si potesse estrapolare dalla nostra visione un unico fotogramma il risultato sarebbe molto peggiore di quello che si ottiene estraendo un frame da un video! |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:59
@Domenico, il mio non era assolutamente un attacco personale nei tuoi confronti. @Luciano, condivido il tuo ragionamento. Iniziato negli anni 80 con la pellicola, con il digitale ho chiuso il cerchio dallo scatto alla stampa e, non è stato semplice. C'è tanto da imparare sul colore quando si comincia con le stampe fine art. Ma il bello è che i due mondi si possono incontrare (mi gasa la stampa platino palladio). Insomma ... Non c'è limite. Lo smartphone? Va bene... Il problema è chi ci sta dietro e il fatto che il mezzo semplifichi le cose, non rende ogni scimmia premi bottoni un genio artistico. |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:10
Bigstefano : certo tu ci ricordi come funziona la vista umana. La definiresti quindi fotografia? O diresti che una volta che troviamo il modo di registrare ciò che vediamo sarebbe l'apice della fotografia? |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:15
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| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:16
“ mi preme ricordarvi che la visione umana è il risultato di innumerevoli interpolazioni di "fotogrammi" in sequenza continuamente elaborati e confrontati con quelli immagazzinati e continuamente rielaborati fin da quando eravamo bambini in un DB di immagini organico usando un sistema esperto chiamato cervello... „ Aspetta, aspetta. Me la rispiegheresti? Voglio capire bene cosa pensi dei fotogrammi attribuibili alla visione umana. |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:29
Penso intenda dire che il cervello "lega" le immagini che riceve in un continuum. E che a volte aggiunge cose che nella realtà non vede. Ma interpreta. Sono troppo buono? |
| inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:42
“ Bergat avevo letto tutto ma al "quantistico" ho rimosso... Questa parola viene usata come il sale nelle pietanze e sempre a sproposito „ Capisco che è un'astrazione e ho calcato la mano, ma io qui all'università di Tor Vergata di Roma la insegno per diletto esecondo me.... è solo questione di tempo |
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