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Ispirato dagli ultimi thread aperti da Antonio Aleo, colgo l'occasione per presentarvi un giovane fotografo italiano che, nell'ultimo anno, mi ha particolarmente colpito per i suoi paesaggi suggestivi.
Luca Tombolini nasce a Milano nel 1979 e, durante la sua carriera universitaria, conclusasi con la laurea in scienze della comunicazione, si avvicina alla fotografia in grande formato e al banco ottico. Il suo approccio alla fotografia paesaggistica è fortemente dettato dalla ricerca di ambientazioni tipiche, paesaggi lunari e desertici, immortalati racchiudendone l'aspetto essenziale, con un minimalismo che definirei evocativo. Un viaggio frutto del desiderio di quiete e di silenzi immersivi, dove distese incontaminate, picchi rocciosi e dune sinuose diventano soggetti quasi appartenenti ad altri mondi.
Questi, alcuni dei suoi lavori:
Negli ultimi anni, inoltre, sembrerebbe aver avviato anche un progetto astrattista dal forte impatto grafico e visivo, denominato "Vistas" ed ottenuto attraverso esposizioni multiple e scansioni di composizioni di pigmenti e solventi che creano, in questo modo, ciò che lui stesso definisce "una percezione alterata del tempo e dello spazio". Eccone alcuni esempi:
Grazie per la segnalazione Iza. I lavori più interessanti sono a mio gusto quelli dove si evidenzia il rapporto tra elementi minerali (deserti e rocce) ed il cielo, contornati da questa estetica morbida a basso contrasto e dalla sperimentazione sulla rappresentazione degli astri. Mi ha ricordato il lavoro di Kronental per certi versi. Coerente lo stile sui paesaggi con elementi umani, anche se mi colpiscono meno. Ce n'è... da cui prendere ispirazione.
Ciao Paolo, grazie a te, è sempre un piacere leggerti. Concordo pienamente con quanto dici, il connubio tra cielo e terra con quei colori e il basso contrasto sono davvero interessanti.
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