| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 16:13
Vabbè Mary. Ma per tradurre emozioni con la fotografia, un pochino appena appena bisogna avercelo il controllo di quel che si fa |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 16:49
“ .faccio a caso seguendo quello che mi viene da dentro. L emozione che sento. „ Ma perchè, quelli che sanno cosa stanno facendo non seguono l'emozione che hanno dentro per post-produrre le loro foto? Ancora con la storia del prodotto emozionale seminale senza controllo? O forse avendo il controllo del mezzo puoi mettere ancora più a fuoco quello che vuoi realizzare e farlo con maggiore precisione? |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:16
Scusate...ma i preset sarebbero le cose già impostate? |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:22
I preset sono una serie di regolazioni dei parametri di elaborazione già impostate per ottenere un qualche effetto (forti contrasti, poco contrasto, luminosità o altro)... ma non è obbligatorio usarli o si può anche, una volta scelto uno che piace, modificarne alcuni parametri per cucirlo a puntino sulla propria foto. |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:29
Sono dei 'modelli' precostituiti che riguardano contrasto, struttura, ecc. e, come modelli, secondo me, potrebbero essere, essi stessi, dosati e controllati. E' vero che esistono varie 'espressioni' del BN che, in fondo, hanno una 'certa' corrispondenza con le gradazioni tonali, ma, personalmente, penso sia utile partire dall'immagine convertita in bn 'neutro', come è già stato suggerito, per lavorare sui vari filtri e canali che corrispondono ai colori del raw nativo. Certi dettagli cromatici possono avere un'importante corrispondenza della scala dei grigi e aggiungere leggibilità e espressione all'immagine. Poi ognuno trova la sua strada provando e sbagliando... In fondo, il bn, che non esiste nella realtà, è già di per sé un'interpretazione della vita: una drammatizzzione in certi casi, un'analisi in altri, una parola di rigore in altri ancora... |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:39
I preset sono quella cosa per cui tu credi di fare la foto e invece la fa lui |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:45
“ Ma non la fa la macchina fotografica la foto? A noi tocca solo spingere il bottoncino „ In effetti... |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:46
Aahhhhh...grazie per le preziose delucidazioni...forse è meglio che non li uso...e sperimento |
user67391 | inviato il 12 Dicembre 2019 ore 17:57
Io non uso i preset di silver efex, e parto dal colore, applicando da subito delle modifiche con Photoshop. Poi passo a Silver efex, modificando le impostazioni varie. Questo per me è il miglior modo, di agire, per ottenere quello che voglio |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 18:01
“ Aahhhhh...grazie per le preziose delucidazioni...forse è meglio che non li uso...e sperimento „ Però ti prego Mary: se possibile, non a casaccio |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 19:38
Concotdo con F. Merenda meglio partire da un raw a colori (in tutti i casi tutti i raw lo sono anche quelli scattati in b&n)...perche privarsi dei filtri colorati, aggiustamenti delle tinte ecc...durante la conversione che permette il digitale?....riguardo ai filtri per ottenere effetti gia pronti sono piuttosto scettico preferisco controllare tutto a mio gusto come lo facevo in camera oscura (d'altronde ne adotto lo stesso approccio e criteri anche in digitale anche se l'utensile non e piu l'ingranditore ma un sw i principi restano simili) piuttosto che scegliere un effetto pre-programmato su una lista. |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 22:44
Ok. Io utilizzo lightroom. Non fare a caso ok. Ma ci sono criteri particolari da utilizzare? Partendo dall inizio ovvero...colori bianco e nero base |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 23:45
Dopo 40 anni di foto bn chimica, passando per tutte le manie che potete immaginare (esempio sviluppo pellicola in 4 bagni con un singolo passaggio che poteva durare 45 minuti) e quasi tutti i formati dal 8mm minox al 6x9 e corredi (Leica M, Leica R, Mamiya, Hasselblad...) quando sono passato al digitale ho dovuto affrontare il problema del BN digitale. Oggi scatto raw e sviluppo con i sw proprietari sigma e Fuji, uso Photoshop solo per la ricoh che ha un sensore Bayer e poi da Photoshop silver efex, tutto vero quello che dite sul controllo dei toni (altrimenti perché in bn analogico avremmo usato i filtri?). Ora a parità di fattori (stampo A3+ in bn con una epson 2880) la differenza vera la fa il sensore e il foveon per il BN è un'altra storia (ha però i noti altri limiti). Da giovane quando avevo dubbi su come sarebbe stato il risultato in BN usavo un filtro wratten molto scuro che di fatto cancellava i colori. Oggi scatto raw e jpg che comunque un'idea generale del risultato finale la dà. |
| inviato il 12 Dicembre 2019 ore 23:57
@Fracat: che vuoi dire con "sviluppo pellicola in 4 bagni con un singolo passaggio che poteva durare 45 minuti"? Sono curioso... |
| inviato il 13 Dicembre 2019 ore 0:27
Presoak, sviluppo in 2 bagni, arresto e fissaggio. quindi in effetti 5 fasi. nello sviluppo in 2 bagni il primo poteva avere durate notevoli perchè non poteva "sovrasviluppare" era il secondo bagno di sviluppo che determinava quanto potevi spingere. l'esempio più semplice era il classico d76 o ID11 in 2 bagni. |
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